Maldive autentiche e sostenibili: anche gli atolli meridionali dell'arcipelago nell'Oceano Indiano si aprono all'eco-turismo grazie a un nuovo scalo regionale inaugurato all'inizio di settembre. Operativo da poco più di due settimane, l'aeroporto di Kooddoo nell'atollo Gaafu Alifu riduce i tempi di viaggio dalla capitale Malé a 45 minuti di volo e alza il sipario su un angolo meno conosciuto dell'arcipelago maldiviano.
Mentre la maggior parte dei resort maldiviani si concentra a Nord, il nuovo scalo consente di esplorare gli atolli del Sud, ancora più incontaminati, se possibile, e in grado di offrire a chi sogna la vacanza "sull'isola in mezzo al nulla" una barriera corallina fra le più ricche e meglio preservate, l'assenza di inquinamento e un contatto più stretto con cibo e concetto di benessere locali. Dalla metà di settembre i voli interni maldiviani vanno direttamente da Malè allo scalo di Kooddoo con voli che operano due volte al giorno. Una novità di cui ha approfittato il gruppo Hyatt che circa un anno fa ha inaugurato nell'arcipelago la sua prima proprietà, il Park Hyatt Maldives Hadahaa, sull'atollo di Huvadhoo (Gaafa Alifu).
Il resort fa dell'eco-sostenibilità il proprio tratto distintivo e punta al mercato europeo, italiano in particolare: completamente rinnovato con lavori durati sei mesi e un investimento di 5 milioni di dollari, il complesso comprende 50 ville immerse nella vegetazione con accesso privato a spiaggia dalla sabbia bianca e fine. Sull'atollo banditi plastica e altri materiali non riciclabili, vengono sfruttati sistemi all'avanguardia per il riciclo delle acque, i cittadini maldiviani rappresentano oltre la metà della forza lavoro e vengono proposti menu a base di ingredienti e spezie locali. Sforzi "verdi" premiati con il Green Good Design 2012 e con l'assegnazione di tre "golden tents" da parte di EcoLuxury, il network globale di resort ecosostenibili.
ansa