In vacanza per imparare: perché no? Nella foto, un corso di cucina italiana a Bologna |
Siamo
abituati a considerare le vacanze come il periodo consacrato al riposo e
al dolce farniente. Ma, anche qui, la crisi ha cambiato completamente
lo scenario. Quando non si ha un lavoro a cui tornare (e in Italia è il caso di 3 milioni di persone, pari al 12,6%)
un periodo trascorso lontano da casa può trasformarsi in un’occasione
per imparare qualcosa di nuovo e tornare alla base con una riga in più
sul curriculum, una riga magari decisiva. L’Osservatorio sul lavoro promosso da BPSec,
azienda di consulenza per le imprese, ha analizzato i media
internazionali, riscontrando nella “vacanza per imparare un mestiere” un
trend generale. Un po’ ovunque in Europa, infatti, si moltiplicano i
siti che offrono queste possibilità. Creativelena propone contatti per esperienze professionali e creative in tutto il Vecchio Continente e oltre; a Parigi il sito Créative Paris fa incontrare viaggiatori desiderosi di imparare con professionisti e artigiani disposti a insegnare; nel nostro Paese studiainitalia raccoglie proposte di corsi di lingua, ma anche di canto, gioielleria, ceramica, moda ecc.
Approfittare
delle vacanze per imparare qualcosa di nuovo è una tendenza
riconosciuta e accolta anche a livello delle istituzioni, come dimostra
il Creative Cities Network un progetto dell’Unesco
che dà una fitta serie di recensioni, indirizzi e indicazioni utili per
chi è felice di barattare il riposo con nuove abilità e nuove
esperienze.
webit.mag.it
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