(di Daniela Giammusso)
Niente più sbarre o impedimenti. La via Francigena si riappropria
del suo sentiero e della sua storia anche nell'ultimo tratto, forse più
importante, a Roma.
Dopo una querelle lunga 20 anni, domani sarà
finalmente aperto il suo accesso ''verde'' a nord della città, con la
restituzione al pubblico della Riserva naturale dell'Insugherata e del
suo ingresso, oggi banalmente corrispondente a un indirizzo (via Cassia
1081), ma per secoli passaggio di milioni di pellegrini e crociati
diretti nella città eterna. Ad annunciarlo, alla presenza anche della
Soprintendente per il polo museale di Roma, Daniela Porro, sono
Francesco Rutelli, presidente dell'Associazione Priorità Cultura,
Maurizio Gubbiotti, Commissario Straordinario dell'Ente regionale
RomaNatura e Giuseppe Signoriello, presidente della Fondazione Giovan
Battista Baroni onlus, che ha deciso di finanziare con 100 mila euro il
progetto che già in autunno renderà il cammino romano alla portata di
tutti.
Lunga 1.600 chilometri e ancora oggi meta per milioni di
turisti, la via Francigena fu quel cammino che nel Medioevo univa
Canterbury a Roma, portando fiumi di fedeli in pellegrinaggio sulle
tombe di Pietro e Paolo e con loro i crociati e Templari diretti in
Puglia per imbarcarsi verso Gerusalemme. ''Il tratto della Francigena
all'interno di Roma - racconta Gubbiotti - corrisponde all'attuale
Cassia e Trionfale, nel pieno del traffico. Per questo si fa coincidere
con il sentiero che corre all'interno della Riserva dell'Insugherata e
poi in quella di Monte Mario''. Già negli anni Novanta il Comune aveva
cercato di mettere a sistema i parchi, racconta Rutelli, ma contenziosi e
abusivismi continuavano a impedirne la piena fruibilità e l'accesso da
via Cassia. Da domani si potranno invece finalmente percorre tutti 13,7
chilometri del tratto dell'Insugherata sin dalla Cassia, proseguendo con
gli altri 4,9 di Monte Mario. ''Un percorso fortemente voluto anche da
Papa Francesco - dice Rutelli - che rientra in un progetto più ampio con
il Pontificio per la Cultura, Regione e Comune di una via delle fede e
della storia attraverso le aree verdi: Parco di Veio, Insugherata e
Monte Mario''. La nuova apertura della Francigena romana è dedicata ai
fedeli, ma sarà meta anche del sempre più crescente turismo ''green'' e
degli appassionati di camminate. Il sentiero è ben battuto e a settembre
partiranno anche i lavori di messa in sicurezza, cartellonistica e
sedute, tutto senza barriere architettoniche, in modo da poter essere
percorso anche da persone con difficoltà. ''L'Insugherata - racconta
ancora Rutelli - non sembra quasi Roma. E' il Gran Sasso, le Dolomiti e
il Chianti insieme''.
L'area delle due riserve, in tutto un
migliaio di ettari, è infatti un polmone verde nel mezzo della città che
custodisce corsi d'acqua, boschi di sugheri e lecceti, castagni e
farnie, più tutta una fauna di ricci, talpe, istrici, moscardini,
gheppi, cuculi e anche la salamandrina dagli occhiali, specie esclusiva
italiana. Senza contare che lungo la Francigena si ''incontrano'' tesori
come la Tomba di Nerone, la via Clodia, il capolavoro di Raffaello di
Villa Madama o l'ottocentesca Villa Marranti. ''All'interno
dell'Insugherata poi - conclude Gubbiotti - ci sono anche aziende, che
potranno arricchire il percorso con fattorie didattiche e vendita di
loro prodotti''.
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA
Nessun commento:
Posta un commento