Roma, 15 apr. - (AdnKronos) - Fotografie, segnalazioni
avvistamenti che alimentano un sogno, quello che sta alla base del
cosiddetto turismo fantastico che a Bagno di Romagna è dedicato agli
gnomi e attira decine di migliaia di visitatori. Parola del “portavoce
ufficiale" del piccolo mondo, come si definisce Giovanni Zavalloni, che
all'Adnkronos ha voluto raccontare una vita, la sua, vissuta a stretto
contatto con gli gnomi.
Un mondo che – racconta - frequenta da 25
anni, incontrandosi ogni 10 giorni con gli gnomi di cui sa tutto:
gusti, passioni, stile di vita, anche le abitudini alimentari. Una
conoscenza approfondita che lo porta a dubitare della credibilità di
alcune delle segnalazioni contenute in quel fascicolo, visionato
dall'Adnkronos, dedicato a “Gnomi e fate dei boschi” e custodito dal
Corpo Forestale dello Stato .
Conterrebbe, secondo Zavalloni,
almeno in parte, segnalazioni da parte di persone interessate a
pubblicizzare un'operazione turistica. Vero o no, a Bagno di Romagna il
Sentiero degli Gnomi e il Bosco di Gnomo Mentino attirano tantissimi
turisti e la loro storia inizia proprio con le prime segnalazioni
raccolte dalla Forestale. Oggi, solo il Bosco conta 10mila visitatori
l'anno: 75 euro il costo di una visita guidata per un gruppo di 30
persone. Senza contare l'indotto generato nell'area da questa attività.
A
nascere, per primo, è stato il Sentiero degli Gnomi nel Bosco
dell'Armina: era il 2001 quando “Pierluigi Ricci, che era la guida del
Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, lanciò l'idea di un sentiero a
tema”, racconta all'Adnkronos Villiam Graffieti che all'epoca, insieme
con la moglie Ersilia Guerrini, creò il Sentiero degli Gnomi e che oggi
gestisce il Bosco di Gnomo Mentino, ad appena 5 km di distanza. Ed è
proprio un Pier Luigi Ricci a presentarsi nell'agosto del 2001 presso il
Comando Stazione del Corpo Forestale dello Stato di Bagno di Romagna
per rilasciare delle dichiarazioni spontanee, il cui verbale è custodito
nel fascicolo del Cfs.
Dichiarazioni spontanee in cui Ricci
segnalava l'avvistamento di “un essere alto circa 25 centimetri che
ritengo essere uno gnomo dei boschi”, fornendone una descrizione da
manuale. La suggestione non tarda a propagarsi e gli avvistamenti si
moltiplicano decretando il successo turistico del sentiero. “Di anno in
anno aumentavano i visitatori al Sentiero, nel 2008 e 2009 solo in
primavera arrivavano in gita scolastica 8mila bambini”, racconta
Graffieti.
Nel 2012 Graffieti lascia questo suo primo progetto e
nasce, nel 2013 in frazione Valbonella, il Bosco di Gnomo Mentino. “Nel
2014 sono stati 4.763 i bambini in visita scolastica al Bosco - continua
Graffieti - calcolando le famiglie e i gruppi non in gita scolastica,
in un anno arriviamo a 10mila visitatori e Gnomo Mentino riceve dai suoi
giovani amici 7mila letterine l'anno”.
Un vero successo che
testimonia la passione degli italiani per gli gnomi. E qui veniamo a
Giovanni Zavalloni, il “portavoce degli gnomi”. Lui assicura di “non
avere interessi turistici”, eppure gli gnomi non solo li vede, ma li
frequenta e parla con loro da quella sera del 1980 quando, in una zona a
70 km a sud ovest da San Marino, ne incontra uno: 18 cm di altezza,
barba lunga, occhi vispi, ciondolo di opale blu appeso al collo. I suo
nome è Ardusli.
Degli gnomi sa tutto: la lingua che parlano (un
misto di romagnolo antico, latino e slavo), dove vivono (tre le comunità
di gnomi nel mondo, di cui una in Italia che conta 65 unità), come si
spostano (a bordo di oche selvagge, lupi, uccelli), cosa mangiano (sono
vegetariani e cuochi provetti). Foto nessuna, solo tanti disegni e il
permesso di raccontare le loro storie. Racconta ad esempio come fare ad
incontrarne uno: “Se vuoi vedere uno gnomo, sali in montagna al
crepuscolo, siedi e aspetta: se vorrà verrà lui”.
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