Il geologo Mario Tozzi, lo studioso gastronomico Sergio Grasso e l’antropologo Franco La Cecla hanno partecipato alla realizzazione del progetto Guide d’autore-Tre itinerari nel cuore della Sicilia, un modo nuovo e insolito di conoscere Enna e il suo territorio. I tre esperti e famosi divulgatori televisivi narrano i propri itinerari culturali e turistici, mostrando il paesaggio ennese da diversi punti di vista: geologico, antropologico e folcloristico.
Ogni visitatore potrà, dunque, ascoltare gli avvincenti racconti dei tre autori, scaricando i testi delle audio-guide in italiano e in inglese dal sito www.ennaguidedautore.it o, da giugno, attraverso le applicazioni per Ios e Android.
Il progetto, realizzato dall’associazione Civita per la società siciliana di comunicazione e promozione Gal Rocca di Cerere, è di fatto rivolto ai turisti che desiderano esplorare il territorio in modo approfondito e non convenzionale.
Le guide d’autore portano infatti a conoscere la storia, la mitologia e la cultura di questo territorio, cuore vibrante della Sicilia, attraverso itinerari meno conosciuti, come il parco dei Nebrodi, la più grande area naturale protetta della Sicilia, il lago di Pergusa, unico lago naturale rimasto in Sicilia e il parco minerario di Floristella, suggestivo sito geologico e monumento alla storia sociale siciliana. Ma anche attraverso la storia e le curiosità delle tipicità agroalimentari in tutto il territorio ennese e, infine, attraverso le feste, i riti e il folclore locali di un mondo antico e affascinante, vissuto con passione dai suoi abitanti.
Si potranno scoprire chiese, ville antiche, scavi archeologici, musei e borghi arroccati su monti che si affacciano su valli, fiumi e laghi, dove nel tempo diverse culture si sono sovrapposte e hanno lasciato testimonianze importantissime, spesso ignorate. Eredità della civiltà greca sono le Madonne che assomigliano alla dea della fertilità, così come molti santi cristiani ricordano i conquistatori che hanno cacciato i saraceni dalla Sicilia. I Normanni celebrati nei palii e nelle feste locali hanno lasciato usi cavallereschi persino nelle drammatiche feste pasquali della passione di Cristo e della sua Resurrezione. Ci sono segni antichissimi e bucolici anche tra le confraternite incappucciate, i pellegrini che si travestono da alberi, i penitenti a piedi scalzi e i grandi altari fatti di pane.
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