PALERMO - Uscire dal clichè “mare, sole e spiagge”, sfruttando al massimo tutte le bellezze che il territorio siciliano offre in tutte le stagioni dell’anno, aiutati anche dal clima mite e scarsamente piovoso. Questa è la strada giusta per il turismo in Sicilia, e lo dimostrano i risultati raggiunti in diverse zone della regione. Ragusa, ad esempio, che è l’unica provincia siciliana che nell’ultimo biennio ha chiuso in rialzo alla voce turismo: +48% di presenze. I dati arrivano direttamente dalla Regione e si riferiscono al 2016: negli Iblei si contano quasi mezzo milione in più di presenze rispetto al 2014, con un netto aumento del turismo “internazionale”, che supera quello italiano. Anche il sistema aeroportuale della zona, rappresentato dagli scali di Catania e Comiso, ha visto un netto incremento nei primi otto mesi dell’anno in corso: 6,4 milioni di passeggeri in transito rispetto ai 5 milioni del 2014.
Secondo il Censis, ad aiutare la crescita turistica concorre anche l’instabilità politica di alcune aree del mondo e il rischio terrorismo, che stanno determinando una complessiva riarticolazione dei flussi turistici che premia l’Italia, e la Sicilia in particolare, che permette di combinare un mix di esperienze, il mare con la scoperta del territorio e delle sue eccellenze. E il boom della zona è strettamente legato alle immense potenzialità che esso presenta, aiutato dal “fenomeno Montalbano” (fiction di Rai Uno ispirata ai racconti di Andrea Camilleri, ndc), il riconoscimento dei siti Unesco e l’aeroporto di Comiso. A Termini Imerese, nel palermitano, ci si rivolge invece al turismo crocieristico. Si tratta della compagnia di navigazione Variety Cruises, che approderà a cadenza settimanale nel porto termitano, toccando anche i porti del Mediterraneo occidentale e delle isole Eolie, con la Variety Voyager, nave di 68 metri, con 36 cabine. Anche a Siracusa continua il via vai delle navi da crociera. La Princess Cruises, infatti, sta pensando di inserire la città aretusea tra le tappe fisse delle sue crociere nel Mediterraneo, così che ogni 15 giorni una nave del gruppo possa toccare la nuova banchina con i suoi 3.000 passeggeri.
A Palermo il mese di ottobre è stato dominato dalla enorme manifestazione de “Le Vie dei Tesori”, che quest’anno ha organizzato giornate anche ad Agrigento e Siracusa. I cinque weekend si sono chiusi con numeri straordinari, sia in termini di visitatori che di ricchezza. Per averne conferma basta consultare i dati dell’Osservatorio sul Turismo delle isole europee: a Palermo si è registrata una ricaduta sulla ricchezza turistica sulla città di 3.019.540 euro con 260 mila ingressi, 50 mila in più rispetto allo scorso anno, cui si sommano i circa 17 mila partecipanti alla “Notte Bianca dell’Unesco” e i quasi 5 mila partecipanti alle 110 passeggiate. Altissimo il grado di soddisfazione: il 94% dei visitatori dichiara di aver gradito il festival tanto da consigliare di ripeterlo durante l’anno, e per quasi la metà del campione, il 44% il festival costituisce l’unica ragione della visita a Palermo. Per quanto riguarda i luoghi, il più amato è stato Palazzo di Rudinì, aperto per la prima volta, con il suo straordinario affaccio sui Quattro Canti con 15.412 visitatori. Secondo posto per Palazzo Alliata di Villafranca con i suoi splendidi saloni, mentre al terzo posto si sistema il rifugio antiaereo di Palazzo delle Aquile. In provincia di Enna, invece, si punta sui piccoli comuni, con una popolazione residente fino a 5 mila abitanti. Previsto lo stanziamento di 100 milioni di euro per il periodo che va dal 2017 al 2023.
Articolo pubblicato il 10 novembre 2017 - © RIPRODUZIONE RISERVATA
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