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Turismo punta su Cina, accordo Federalberghi-Alipay Bocca, 129 mln turisti del Dragone nel mondo, urge attrezzarsi

Turisti cinesi a Milano © ANSA

PORTO CERVO - Ci sono appuntamenti che davvero non si possono perdere e a cui bisogna arrivare più che pronti. E quello con quel colosso, ancora difficile solo da immaginare del turismo cinese - un "dragone" che nel 2017 ha mosso 129 milioni di turisti nel mondo per un valore economico che ha superato i 110 miliardi di dollari - è uno di quelli. Lo sanno benne gli albergatori italiani, riuniti nell'assemblea annuale di Federalberghi a Porto Cervo nell'anno del turismo Europa-Cina, che provano a disegnare strategie e scenari per accogliere questo esercito di viaggiatori giovani, ipertecnologici, curiosi, big spender (fino a 1600 euro al giorno) e che considerano l'Italia una vera meta dei sogni. E per questo Federalberghi è in trattativa con Alibaba, il colosso che gestisce il sistema di pagamento su cellulare usato dai cinesi Alipay, per far sì che gli alberghi italiani siano tutti dotati di pos adeguati.
    "Da 4 anni consecutivi la Cina - dice il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca - è in vetta alle classifiche per il numero di viaggiatori nel mondo. E' un mercato nuovo, non maturo fatto da persone che spesso viaggiano per la prima volta. I dati ci dicono che il turista cinese ha voglia di viaggiare, ha voglia di cultura e tradizione. L'Italia è la destinazione da sogno, però bisogna essere preparati. In Europa ne arrivano 12 milioni e, tra questi, 1,5 milioni l'anno visitano il nostro Paese ma solo 500 mila di loro atterranno direttamente nello stivale e questo per noi significa perdere almeno due o più notti di soggiorno".
Poi c'è il grande scoglio del sistema di pagamento: "Stiamo facendo una grossa convenzione con Alibaba per dotare gli alberghi italiani di pos appositi che siano in grado di leggere non solo le carte di credito ma anche il loro tipo di pagamento che avviene tramite il telefonino". Lo conferma Rodrigo Cipriani Foresio responsabile di Alibaba per il Sud Europa: "Siamo in trattative per questo accordo che è veramente importante. I cinesi sono abituati a pagare tutto con il loro mobile che essendo un'applicazione sul cellulare è georeferenziata e quindi si possono mandare messaggi e indicazioni su dove recarsi e avere sconti. Una delle richieste più pressanti di questo pubblico è avere un pagamento "user friendly" che passi tramite il cellulare".
    "Nel loro Paese, poi, loro - dice Cipriani - sono ancora più avanti: nella metro di Shanghai ma anche in alcuni McDonald's e Starbucks cinesi si paga già addirittura con il riconoscimento facciale".
    Su Alibaba, proprietaria del sistema di pagamento Alipay, spiega: "Lo hanno 850 milioni persone, 600 milioni di cinesi e 200 milioni di indiani e altri nel sud est asiatico. In Italia funziona da più di un anno grazie all'accordo con i principali istituti bancari, come Unicredit, Banca Intesa San Paolo e Banca Sella".
ansa

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