
L’analisi delle categorie. Assohotel: "Meno statunitensi e italiani". Più positive Federalberghi e Confcommercio: "È fase di assestamento".
Un’estate in calo per le imprese ricettive secondo Assohotel Confesercenti Firenze: "Primavera un po’ di calo rispetto al 2024, luglio calo del 15%, che invece anno scorso era andato benino; agosto del 10% ed era già andato male anno scorso – dice la presidente Monica Rocchini –. Gli americani non ci sono più, gli italiani sono calati, mentre avevamo tanti connazionali di passaggio verso il mare che si fermavano un paio di notti". Il motivo? Non è il clima barlaccio: "Anzi quando è brutto tempo al mare, a Firenze si è sempre lavorato tanto – riferisce Rocchini – L’ italiano manca per motivi economici, nonostante i nostri prezzi oscillano continuamente e si adeguano".
Non incide la concorrenza dell’host privato: "Chi fa affitti brevi ha registrato la stessa flessione"; semmai "ci sono state tante aperture di student hotel e student e basta, colossi che hanno immesso migliaia di camere su Firenze, che fanno offerte con i cartelloni fuori e alcuni student vendono anche su Booking e non dovrebbero; gli student hotel invece possono farlo due mesi l’anno, ma ancora non è chiaro in che periodo. Ci vorrebbero regole certe". L’ultimo scampolo d’estate pare più roseo: "A metà settembre ripartono le prenotazioni, tanti dal Nord-Europa che compensano il calo Usa".
Leggermente diversa l’analisi di Federalberghi Firenze: "Giugno un po’ in flessione, luglio marcata, agosto parziale risalita ma in linea con lo scorso anno, a settembre c’è movimento – riporta il presidente Francesco Bechi – Non un’estate positiva come il 2024, ma è anche fisiologica, dopo due anni di crescita, una fase di assestamento o leggera flessione. Confidiamo che sia temporanea: gli alberghi, che si sono adeguati anche come politiche tariffarie. Si spera il mondo internazionale ritrovi fiducia, sugli americani ha influito tanto il cambio del dollaro".
"Per la clientela italiana, ancora una componente importante – sottolinea Bechi – la contrazione della capacità di spesa incide moltissimo". Il tema degli affitti brevi, "esisteva anche l’anno scorso, non hanno creato un’ulteriore decrescita dei fatturati delle strutture – riflette – certo più offerta c’è in un momento di flessione, più influenza dà sugli equilibri, però bisogna anche considerare che ha una platea in parte diversa", e poi "c’è stata un’emersione delle locazioni brevi, ora censite: la loro crescita è in buona parte riconducibile alla regolamentazione, a seguito di cui anzi hanno avuto una contrazione".
"L’estate negativa paventata da molti è stata smentita dai fatti – è al contrario la lettura di Franco Marinoni, direttore di Confcommercio Toscana –, il dato non è assolutamente negativo. Agosto è positivo e ci sono buone aspettative per settembre-ottobre che sembrano rimettere a posto un giugno-luglio sotto l’anno passato". Marinoni concorda invece sulla provenienza nordeuropea: "Tedeschi, scandinavi, olandesi, inglesi, ma una minore presenza americana. Il turismo italiano è attivo anche se meno spendente, meno percepito dagli alberghi e più da commercio e somministrazione". E ribadisce che "l’affitto breve erode quote di mercato solo in parte, il grande incremento che si registra è perché si riporta alla luce un sommerso che prima del cin non appariva. Non lo demonizziamo, ma invochiamo le stesse regole: chi opera nello stesso mercato, deve sottostare agli stessi oneri".
La Nazione
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