- I rappresentanti del Comitato Perdonanza celestiniana dell'Aquila, Massimo Alesii e Giovanna Di Matteo, sono stati ricevuti dalla Regione Valle d'Aosta per la consegna alla presidenza della Regione di una copia fotografica della Bolla del Perdono che sarà esposta al Forte di Bard sede di importanti eventi culturali internazionali. I componenti del Comitato sono stati ricevuti dall'assessore al Turismo, Sport, Commercio, Agricoltura e Beni culturali, Laurent Vierin, e dalla presidente dell'associazione Forte di Bard, Ornella Badery. L'iniziativa si inquadra nelle attività di promozione della Perdonanza Celestiniana nell'ambito della mostra "L'Aquila - Tesori d'arte tra XIII e XVI secolo", in corso al Forte di Bard nell'ambito del Decennale 2009-2019. L'occasione ha permesso di rinnovare il ringraziamento alla Protezione Civile, ai Vigili del fuoco e a tutte le associazioni di volontariato valdostane che si sono adoperate per il soccorso e l'assistenza ai terremotati del 2009. (ANSA).
Il mistero della cappella etiope dell’arca dell’Alleanza in cui nessuno può entrare
Verificare con i propri occhi è impossibile. Ma è forse proprio questo che rende così affascinante la cappella della chiesa di Nostra Signora Maria di Sion di Aksum, in Etiopia: solo il suo guardiano - addestrato per uccidere a mani nude - può accedervi. Questo perché al suo interno, protetta da sette serrature, è presumibilmente custodita l'arca dell'Alleanza, la cassa di legno con coperchio d'oro contenente le Tavole dei dieci comandamenti dettati da Dio a Mosè sul monte Sinai. E anche se molto probabilmente si tratta solo di una riproduzione, il mistero ha comunque reso questa cattedrale africana uno dei posti meno accessibili al mondo.
Dalla sua fondazione, la chiesa ortodossa di Maria di Sion è stata distrutta e ricostruita almeno due volte. Era il luogo tradizionale in cui gli imperatori etiopi venivano incoronati ed è tutt'oggi è un luogo di culto e meta di pellegrinaggi. La cappella dell'arca dell'Alleanza non si trova al suo interno, ma nel giardino, adiacente alla vecchia chiesa: una struttura appositamente costruita per custodire la reliquia dopo che un «calore divino aveva rotto le pietre del precedente santuario».
Solo il monaco guardiano può vedere la sacra cassa e pregare al suo cospetto: un incarico a vita, conferito dal predecessore poco prima della morte. Una usanza che va avanti dalla notte dei tempi, ovvero da quando - tradizione vuole - l'Arca venne portata in Etiopia con Menelik I dopo la visita al padre, re Salomone, nella seconda metà del decimo secolo avanti Cristo.
L'unico non guardiano ad aver visto quello che la cappella custodisce è stato Edward Ullendorff, professore emerito alla School of Oriental and African Studies di Londra, nel 1941. All'epoca era un ufficiale dell'esercito britannico, e riuscì ad entrare nella cappella con la scorta di due soldati. Lo studioso è morto nel 2011 ma ha riferito di aver visto una «ricostruzione medio-tardo medievale», «certamente non l'Arca originale», «una come tante altre viste in numerose chiese in Etiopia». Una testimonianza autorevole ma impopolare, che in ogni caso nessun altro può smentire o confermare.
lastampa.it
Da un lago thailandese riemerge la statua del Buddha sommersa dalla diga
lastampa.it
A cospetto del Buddha riemerso. La siccità ha riportato alla luce il tempio perduto di Wat Nong Bua Yai, diventato inaccessibile 20 anni fa a causa della costruzione della diga di Pasak Cholasit, nella provincia di Lopburi. Le temperature estreme di questo ultimo periodo hanno prosciugato i bacini idrici dell'intera regione e migliaia di persone si sono accalcate per visitare il tempio buddhista.
segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone- Turismo Culturale
Da Milano al Cairo, il bosco verticale di Boeri sarà la nuova attrazione d’Egitto
Un bosco verticale nel deserto di New Cairo. Il grattacielo milanese avrà una «copia» egiziana. E a progettarlo sarà proprio l'architetto italiano Stefano Boeri, il papà del pluripremiato progetto edilizio di Porta Nuova, a Milano.
Quello che sorgerà nella nuova capitale amministrativa egiziana, a 45 chilometri dal centro, sarà un polmone verde formato da tre torri a 7 piani per 30 metri di altezza. In nuovo bosco verticale di Boeri dovrebbe essere completato entro il 2023: un palazzo sarà un hotel, mentre gli altri due ospiteranno uffici e appartamenti. Si tratta del progetto green in assoluto nella regione, che vede professionisti italiani lavorare al fianco degli egiziani per creare non solo un nuovo quartiere, ma anche una nuova attrazione turistica, unica nel suo genere in Africa.
«L'idea che si possa realizzare al Cairo, che ha un alto tasso di inquinamento, un bosco verticale, rappresenta sicuramente una sfida», ha detto all'Ansa l'architetto Boeri. «Ma ci sono tanti altri progetti da poter realizzare»: si parla di tetti-giardino, corridoi verdi e conversioni di edifici con strutture green.
Idee che potrebbero trasformare Il Cairo così come le nuove città che sono state costruite dentro e intorno la capitale per alleviare la congestione del centro. New Cairo, in particolare, ha una importanza rilevante per i geologi, facendo parte dell'area protetta della Foresta pietrificata. Un sito desertico che ha almeno 35 milioni di anni, che farà da scenografia al nuovo complesso.
lastampa.it
Anche Dubai può essere low cost
Dubai oltre ad essere una città che ospita lussuosi resort, ristoranti raffinati e boutique di haute couture, è anche una delle migliori città al mondo dove trovare offerte competitive per vivere al massimo la propria esperienza in città.
Hotel
Dubai recentemente ha visto crescere il numero di hotel a 3 e 4 stelle,opzione perfetta per chi cercastrutture di design a prezzi accessibili. Uno degliesempi di maggior successo sono iRove Hotelsdi Emaar Hospitality Group. I suoi hotel a 3 stelle, infatti, sono diventati rapidamente punti di riferimentoper tutti i turisti in cerca diun design moderno, giovane e divertente a prezzi contenuti. Ciò che rende questi hotel così apprezzati è anche la loro attenzione alla funzionalità: che si tratti di lavanderie fai-da-te, armadietti per i bagagli, un supermercato aperto 24 ore su 24 o stazioni di check-in self-service, l’importante è rendere l’esperienza del visitatore quanto piùsemplice possibile.
Un altro trucco per soggiornare in hotel alla moda spendendo poco è cercare strutture nei vivaci quartieri di Al Mankhool, Bur Dubai, Deira o Al Barsha, queste sono alcune delle migliori zone per avere uno sguardo autentico sulla vita locale con una vista privilegiata dell'architettura tradizionale della città.
Shopping alternativo
Se si è alla ricerca di souvenir insoliti e a basso costo, qui di seguito alcuni spunti.
Nella zona di Al Satwa si possono trovare tanti negozietti traboccanti di tessuti in tonalità vivaci, stampe insolite e trame particolari, e quicontrattare è d’obbligo!
Il Ripe Food and Craft Market,mercato che si tiene ogni venerdì,è il luogo ideale per combinare shopping e relax godendosi spettacoli musicali gratuiti e gli artisti che offrono intrattenimento di vario genere.
Il Global Villageriunisce culture diverse e permette ai visitatori di esplorare diversi paesi del mondo in poche ore, qui si possono trovare il Big Ben di Londra, la torre pendente di Pisa, il Taj Mahal e le Piramidi egiziane. In questa cornice, oltre 75 paesi mettono in mostral’artigianato tradizionale e la propria cucina locale in uno spazio di 30 padiglioni.
Periodo di apertura: 29 ottobre 2019 – 4 aprile 2020.
Esperienze gratuite
Nessun viaggio a Dubai è completo senza aver dato un occhio alla spettacolare architetturae ai lavori di ingegneria che rendono la città famosa in tutto il mondo. A Downtown è possibile ammirare l'edificio più alto del mondo, il Burj Khalifa, gratuitamente sostando ai suoi piedi, e ammirare lo spettacolare show delle Dubai Fountais(le fotane danzanti più grandi al mondo) che si tiene tutti i giorni ogni 30 minuti a partire dalle 18:00.
Situato sul lungomare di Jaddaf, il JameelArts Centreè un altro elemento che si aggiungee arricchisce la scena artistica contemporanea di Dubai. È dotato di molteplici spazi che ospitano gallerie, una biblioteca di ricerca, un ristorante e una terrazza panoramica.
Alserkal Avenue, situata nella zona industriale di Al Quoz, rappresenta il principale centro artistico e culturale della regione. Quella che un tempo era un'enorme fabbrica di marmo è stata trasformata in una rete di magazzini che ospitano spazi creativi, gallerie contemporanee, un museo privato e persino una fabbrica di cioccolato locale.
Per una passeggiata con uno dei migliori panorami sulla città, il Dubai Water Canaloffre un posto in prima fila sullo skyline in continua evoluzione di Dubai. Una delle zone più spettacolari del canale è la cascata illuminata che sgorga dal ponte di Sheikh Zayed Road.
Dubai ospita anche diverse spiagge pubbliche e destinazioni fronte mare. Che si tratti di prendere il sole, fare un tuffo o giocare a beach volley, queste spiagge offrono una serie di attività gratuite o a basso costo. Una è Kite Beach, spiaggia perfetta in cui praticare kite surf e diversi sport acquatici.La Mer, di recente apertura, comprende zone distinte tra cui la spiaggia, un centro ricreativo e di intrattenimento, una vasta gamma di caffetterie e ristoranti e un parco acquatico, il Laguna Waterpark.
Altri nuovi quartieri perfetti per una passeggiata sono: Al Seef, quartiere che sorge lungo il Creek che ospiata hotel, negozi, ristoranti e che fonde l’archittettura antica in stile arabo con edifici di stile più contemporaneo; Bluewaters Island, già diventata un’icona della città, vanta 200 punti vendita al dettaglio e ristoranti in un quartiere moderno con viste impareggiabili sul Golfo Persico. Situato al largo del quartiere JBR (Jumeirah Beach Residences), Bluewaters ospita anche Ain Dubai, la più grande ruota panoramica del mondo, che si erge al centro dell'isola: The Pointe, nuova destinazione sul lungomare di Palm Jumeirah, che offre una spettacolare vista sull’Atlantis The Palm. L’area ospita negozi, ristoranti e una vivace spiaggia.
Pranzi e cene low cost
Dubai offre una grandissima varietà di ristoranti per tutte le tasche, qui alcune proposte sfiziose a basso costo: il leggendario Raviin Al Satwa Street, uno dei ristoranti più antichi di Dubai che serve deliziosi piatti pakistani a meno di AED30 (circa 7€); l’Al Reef Bakery, famoso panificio libanese che serve alcuni dei migliori manakeesh in città (snack arabo con pane appena sfornato condito con formaggio e altri ripieni) per meno di AED10 (circa 2.50€). Per chi è alla ricerca del miglior pesce in città, BuQtair è il posto giusto.Situato all'ombra dell'iconico Burj Al Arab dagli anni '80, questa bancarella è aperta sia a pranzo che a cena e serve solo il pescato fresco del giorno.
Molti ristoranti in città offrono tante offerte per tutte le tasche. Ad esempio il GürkanSef Steakhouse a City Walk, offre pranzi a partire da AED99 (circa 25€) per tre piatti a scelta, dessert, bevande analcoliche , tè o caffè; anche al Gevora Kitchen, nell'hotel più alto del mondo, si può pranzare a soli AED69 (circa 17€); lo Zuma, situato nel cuore del centro finanziario di Dubai, offre cucina giapponese contemporanea di fama mondiale a partire da soli AED130 (circa 30€); anche ilCiprianioffre piatti iconici a partire da AED105 (circa 26€).
Sconti e offerte
Il Dubai Passè un ottimo modo per sperimentare il più possibile le attività da poter fare in città a prezzi favorevoli. Questa carta prepagata all-inclusive garantisce l'accesso e la scelta tra 33 attrazioni principali in modo facile e veloce. Collegato al Dubai Pass, lo Stopover Pass,recentemente introdotto per i visitatori che possono sostare in città solo per poche ore, consente di risparmiare tempo e denaro poiché combina le attrazioni più iconiche della città e tour in un unico pass.I turisti in sosta possono scegliere tra due, tre o quattro attrazioni da poter visitare in 36 ore.
I passeggeri Emirates possono approfittare al massimo delle loro vacanze a Dubai quest'estate con il My Emirates Pass, con offerte esclusive in oltre 500 punti vendita e attrazioni. Mostrando semplicemente la propria carta d'imbarco Emirates, si può risparmiare fino al 50% sui biglietti per lo spettacolo La Perle, ottenere il 50% di sconto presso la Spa dell’Address Boulevard, il 40% di sconto sui ristoranti del Park Hyatt, acquistare un biglietto e ottenere il secondo gratuitamente per l’ingresso al Dubai Dolphinarium, avere uno sconto del20% sui biglietti per il parco tematico di Dubai Parts & Resorts e molto altro ancora.
Spostarsi in città
La Dubai Metroe il Dubai Tramsono sistemi completamente automatizzati che collegano punti strategicidella città in modo facile e economico. Grazie a questa rete di trasporti sarà facilissimo visitare il Dubai Mall, Dubai Marina, il Deira Gold Souk, il Distretto Finanziario di Dubai (DIFC), Palm Jumeirah, JumeirahLakes Towers e molto altro. I biglietti per la metropolitana e il tram di Dubai costano meno di AED3 (circa 0,70€), ci sono inoltre i bus RTA. Per spostarsi attraversola rete di trasporto pubblico della città e usufruire di sconti aggiuntivi senza il pensiero di dover comprare i biglietti, la NOL card è la soluzione migliore.
Inoltre, sono tante le piste ciclabili che si stanno sviluppando in città, ad esempio presso la Sheikh Mohammed bin Zayed Boulevard (che circonda il Burj Khalifa e il Dubai Mall) o presso il lungomare di Dubai Marina, dove si possono noleggiare biciclette con AED15 (circa 4€) per 30 minuti.
ANSA
La Palma, meta perfetta per le stelle e l'astroturismo
fonte: ansa
La Palma è l'isola delle Canarie famosa come punto privilegiato di osservazione delle stelle e il passaggio estivo delle Perseidi, le nostre “lacrime di San Lorenzo”, non fa eccezione. La notte qui regala la stellata più luminosa del mondo e gli isolani difendono in tutti i modi questo primato. Il cielo notturno è talmente nitido che chi assiste a questo spettacolo afferma che le stelle sono molto più vicine rispetto altrove, tanto da “poterle toccare con un dito”.
La Palma è stata dichiarata prima riserva Starlight nel mondo e in tutta l’isola ci sono punti di osservazione del cielo: Llanos del Jable, Llano de la Venta e Montaña de Las Toscas sono alcuni di questi. L'intera isola ha inoltre una fitta rete di sentieri per appassionati ed escursionisti da percorrere di notte. L'osservatorio astronomico di Roque de los Muchachos può essere visitato con guide specializzate, previa prenotazione.
Ecco perché La Palma è l’isola delle stelle
La Palma è la seconda isola più orientale dell'arcipelago delle Canarie e si trova in una posizione privilegiata lontana da fonti luminose. Questa caratteristica, insieme all’altitudine dell’Osservatorio astronomico che è a quota 2.396 metri sopra il livello del mare, rende l’isola uno dei migliori posti al mondo per assistere allo spettacolo delle stelle cadenti. Gli abitanti di questa piccola isola combattono per preservare questo dono di natura: una legislazione redatta nel 1988 protegge La Palma dall’inquinamento luminoso, dal traffico aereo invasivo e garantisce a tutti il diritto di goderne.
Camminare di notte a La Palma è un'esperienza unica: non solo si ammira una vista chiara e ininterrotta della volta celeste, ma quando cala la sera sembra di essere inondati dalla loro luce. L'osservatorio del Roque de los Muchachos è sede di uno dei sistemi di telescopi più estesi che si possano trovare a livello globale. Il belvedere offre un panorama mozzafiato sulla Caldera de Taburiente, il più grande cratere del mondo, profondo 1.500 metri e coperto di alberi e rocce vulcaniche in formazione. Il Roque de los Muchachos ospita anche l'Instituto de Astrofísica de Canarias (IAC), istituto per la ricerca astronomica. Ai membri della comunità scientifica internazionale sono assegnate ore per utilizzare i suoi potenti telescopi, tra i sistemi più complessi che ci siano.
Astroturismo a La Palma: la gioia di osservare il cielo da questo incredibile balcone sull’Oceano
Chi vive a La Palma ama mostrare ai turisti quanto sia limpido, vicino e meraviglioso il cielo notturno della propria isola. Nel 2012, l'astrofisica Ana García Suárez ha dato vita all’operatore di astroturismo La Palma Astronomy Tours. I visitatori esperti sono accompagnati nei migliori punti di osservazione, partecipano a seminari di astronomia e seguono corsi di fotografia notturna. Aperto a tutti invece è il tour di Tapas e Stelle, un'attività che combina la gastronomia locale con l'astronomia nell'incomparabile cornice del vulcano San Antonio e del suo centro visitatori. Il clou della stagione è ovviamente la pioggia di meteore delle Perseidi, che culmina nella notte tra il 12 agosto e la mattina presto del 13 agosto.
Le stelle illuminano anche gli occhi di Ana Castañeda Pérez, dirigente del Servizio Turistico del Municipio. Veder crescere l'astroturismo è una delle sue “più grandi gioie” e La Palma è diventata un punto di riferimento globale in termini di protezione dall’inquinamento luminoso per lo sviluppo dell'astroturismo.
Si stanno facendo investimenti in questo senso, ad esempio per l’ampliamento della rete di sentieri escursionistici di La Palma e l’installazione di cartelli di segnalazione per indicare i migliori punti di osservazione notturni. Gli hotel e le case rurali stanno iniziando inoltre a fornire agli ospiti telescopi per un’osservazione diffusa. Sono già in corso i lavori di costruzione di un centro visitatori dell'osservatorio Roque de los Muchachos e del Complesso Ambientale e Ricreativo di Mendo, dove sorgerà un'infrastruttura turistica per l'osservazione astronomica e per la pratica del parapendio.
Mentre tutto ciò sta per essere allestito in attesa dei visitatori per il passaggio delle stelle cadenti, ogni sera il cielo è fonte d’ispirazione a La Palma: gli scienziati raccolgono dati sui colori delle stelle più lontane. Gli escursionisti camminano di notte col naso all’insù guardando verso il cielo; raccogliendo dalle stelle le energie per raggiungere i propri traguardi. E anche gli innamorati si abbracciano, scovando nelle stelle il proprio destino.
Sito ufficiale dell’Isola di La Palma www.visitlapalma.es
Tour per l’osservazione guidata www.lapalmastars.com
Punti panoramici, sentieri notturni e visite all'Osservatorio Roque de los Muchachoswww.starsislandlapalma.es
Dormire sotto le stelle: ecco le "bubble room" più belle
Dormire immersi nella natura senza rinunciare ai comfort di una stanza d'albergo, magari a 5 stelle. L'ultima evoluzione del 'glamping' – termine che indica chi vuole campeggiare outdoor ma in modo glamour – è quella dei 'Bubble Hotel', futuristiche bolle trasparenti posizionate nei luoghi più belli del pianeta, dove rilassarsi ammirando panorami mozzafiato e ascoltando il suono del mare piuttosto o delle foreste. Sì, perché seppur recente, il fenomeno in questione si è diffuso nei quattro angoli del globo, e negli ultimi tempi anche in Italia dove, per ora, l'offerta è ancora limitata ma molto interessante. Dal Perù alle Mauritius passando per il Lago Maggiore, ecco una selezione delle 'bolle' più ambite del mondo.
Finn Lough Resort – Irlanda del Nord
Nascosto tra i boschi rigogliosi e i laghi della Contea di Fermanagh, dal 2015 questo resort offre alcune 'Bubble Domes' dotati di ogni comfort: dal bagno in 'camera' ad un elegante 'salotto' sotto le stelle. Insomma, il posto perfetto per un weekend romantico nell’ Irlanda del Nord.
Info: https://www.finnlough.com/
Bubble Lodge Ile aux Cerfs - Mauritius
L'unico modo per dormire sull' 'Isola dei Cervi', all'interno della barriera corallina delle Mauritius, è farlo in queste bolle eco-compatibili, dotate di una zona salotto, una spaziosa camera da letto, un bagno e una doccia a cielo aperto. Usciti dal vostro lodge, avrete a disposizione una spiaggia privata ed un campo da golf disegnato dal campione tedesco Bernhard Langer.
Info: http://www.bubble-lodge.com/ile-aux-cerfs/
Levin Iglut – Lapponia
Come godersi l'aurora boreale sdraiati su di un letto riscaldato? Soggiornando al Levin Iglut, in Lapponia, la regione più a nord della Finlandia, ai confini della zona artica, in uno dei 24 igloo di vetro immersi nella natura selvaggia. A questi nella nuova stagione si aggiungeranno 3 suite igloo, ciascuno con una jacuzzi riscaldata all'esterno.
Info: https://www.leviniglut.net/
Attrap Reves - Provenza
Le cinque diverse ‘Bubble Rooms’ - si può passare da quella ‘Zen’ a quella ‘Glamour’ - di ‘Attrap Reves’ sono state la prima sistemazione del genere in Francia. Inoltre, la gestione familiare della struttura è particolarmente attenta all’ambiente: ogni stanza è costituita da materiale riciclabile ed eco compatibile.
Info: www.attrap-reves.com
Skylodge Adventure Suites – Cuzco (Perù)
E’ probabilmente il luogo più bizzarro al mondo dove dormire lo Skylodge di Cuzco, composto tra tre ‘suites’ a forma di capsule situate a 400 metri di altezza su di una montagna nella Valle Sacra del Perù. Qui, il panorama sbalorditivo vi farà osservare il mondo come un Condor appollaiato sul suo nido, anche perché l’unico modo per arrivarci è con una zip line o una ripidissima ferrata. Compresi nel pacchetto, anche una cena gourmet con degustazioni di vini.
Info: http://naturavive.com
Campera Hotel – Baja California (Messico)
All'eco resort Campera ci si riposa sotto le stelle del firmamento, circondati dai vigneti della Valle de Guadalupe, la zona vinicola più famosa del Messico. Le dieci bolle di questa struttura, dove il lusso va di pari passo con l’ecosostenibilità, sono dotate di area condizionata, wifi, bagno privato e letto full size. Al Campera gli ospiti potranno fare degustazioni dei moltissimi vini locali e praticare il golf su uno dei campi più belli del Paese.
Info: http://camperahotel.com/
Free Spirit Spheres – British Columbia (Canada)
Le 'sfere' create a partire dal 1993 da Tom Chudleigh sono uniche al mondo: realizzate completamente a mano in un tempo che varia da 2 a 5 anni ciascuna, sorgono su alcuni alberi secolari di quest'area del Canada, dove la natura è tra le più selvagge e incontaminate del pianeta. Le sfere dispongono tutte di camera da letto e zona living, mentre il bagno si trova all'esterno, e l'atmosfera che si respira è di totale armonia con la natura.
Info: http://freespiritspheres.com
ITALIA
Relais dei Cesari – Lago Maggiore
Situato un'antica cascina dell'800, il Relais dei Cesari è una delle pochissime realtà italiane ad offrire delle 'bolle' con un servizio a cinque stelle. Ci sono la Bubble Suite e la Geodetic Luxury Suite, composta da una grande camera da letto matrimoniale, guardaroba, bagno privato e persino da un dehor con barbecue. Per il futuro prossimo è prevista la creazione di una sorta di villaggio ‘esperienziale’ del quale farà parte anche una 'Bubble Room' che sorgerà su un albero.
Info: http://www.relaisdeicesari.it/
Una Bolla sotto le Stelle – Montepulciano
Osservazione astronomica e relax sulle colline di Montepulciano: la 'Bolla sotto le stelle' è una 'Bubble Room' essenziale, che sorge in una posizione panoramica formidabile.Sdraiati sul vostro letto, potrete osservare l’alba e la vallata del lago Trasimeno, la riserva naturale del lago di Montepulciano e la dorsale appenninica.
Info: facebook.com/Una-bolla-sotto-le-stelle-2293045810715669/
La Casa dei Nonni – Fermo
L'abbagliante splendore di una stella cadente, nel lontano 2012, ha fatto scattare la scintilla per la costruzione di una 'bolla' ai proprietari di questo b&b. La struttura si trova sospesa su un leggero declivio, da cui ammirare in assoluto relax Monti Sibillini e le dolci colline marchigiane, magari sorseggiando una tisana naturale.
Info: http://www.lacasadeinonni.org/
Green Bubble Room Villaré - Messina
L'Azienda Agricola Villarè, una vera e propria fattoria urbana poco distante da Messina, ha rielaborato a modo proprio il concetto di glamping ponendolo in relazione con il mondo dell'agricoltura biologica. Così è nata questa 'Green Bubble Room' semitrasparente, immersa nella natura, posizionata fra gli orti profumati della ampia tenuta, che si affaccia sullo Stretto di Messina.
Info: http://www.fattoriaurbanavillare.it
ansa
Per le stelle cadenti occhi al cielo e calici di vino
Spettacolo assicurato anche quest'anno, con il cielo di agosto attraversato dalle scie brillanti delle stelle candenti. Se tradizionalmente si chiamano "Lacrime di San Lorenzo", il loro picco è previsto come ogni anno uno o due giorni più tardi rispetto al 10 agosto. E' da oggi, comunque, che prendono il via in tutta Italia decine di iniziative per godere al meglio lo spettacolo del cielo più atteso dell'estate.
Dalla Valle d'Aosta alla Sicilia le associazioni che riuniscono gli appassionati del cielo, come l'Unione Astrofili Italiani (Uai), organizzano serate di osservazione; parallelamente, come avviene ormai da alcuni anni, queste serate sono abbinate a "Calici di Stelle", la manifestazione enogastronomica promossa il 10 agosto dal Movimento Turismo del Vino e dall'Associazione Nazionale Città del Vino.
Oltre cento gli appuntamenti in programma in tutta Italia, confidando nel cielo sereno di questi giorni. "Sempre di più il turismo enogastronomico si sta abbinando all'astronomia, che diventa un attrattore", ha rilevato Paolo Volpini, della Uai. Si degusteranno quindi ottimi vini e si assaggeranno cibi tipici in attesa di cogliere le prime scie delle meteore attraversare il cielo. "Ancora più del solito - ha proseguito Volpini - le stelle cadenti di faranno attendere e per poterle osservare è necessario aspettare la seconda parte della notte". A rubare la scena alle Perseidi sarà la Luna oltre il primo quarto, impegnata in una spettacolare danza con i pianeti. (ANSA).
Fotografia. Gli occhi di Gibellina guardano al futuro
Nella città costruita “ad arte” dopo il sisma del '68, le “finzioni” del festival PhotoRoad rileggono la storia: dal selfie comunitario di Fontcuberta alla “Fabula” di Cresci. Con segnali di speranza
Uno dei tre occhi che compongono il grande mosaico murale “Gibellina Selfie” realizzato da Joan Fontcuberta con 6075 foto inviate dagli abitanti della città del Belice e posto nella piazza del Municipio © Joan Fontcuberta
Avvenire
Beatrice ha 6 mesi, Annalisa 31 anni, Vito 71. I loro occhi sono gli occhi di una comunità dove il presente fa i conti inevitabilmente con il passato. Dove la storia scorre nel sangue dei vivi, di chi ne ha raccolto l’eredità, di chi ha il dovere oggi di affidarla al futuro. Gli occhi di Beatrice, Annalisa e Vito guardano Gibellina e dicono a tutti che in quel posto unico e straordinario in cui si trovano, fra strade apparentemente deserte e sorprendenti opere d’arte, c’è vita. Ci sono quattromila vite della Nuova Gibellina – quella nata dopo il terribile terremoto del 1968 – che guardano al domani. Chi varcherà la grandiosa porta della Valle del Belice di Pietro Consagra e si addentrerà fra le geometrie e le case a schiera del progetto utopico di Gibellina, non potrà non lasciarsi rapire in piazza del Municipio da questi tre grandi occhi che guardano, che ascoltano, che parlano. Joan Fontcuberta ha realizzato qui un enorme foto-mosaico murale (12 metri per 2,8) composto da 6075 immagini, stampate su ceramica, di selfie e fotografie che gli abitanti del comune trapanese gli hanno inviato rispondendo a un appello sul web: s’intitola Gibellina Selfie - Lo sguardo di tre generazioni l’opera permanente, presentata nei giorni scorsi, con cui l’artista catalano risale il fiume ininterrotto di immagini che travolgono le nostre vite e le fissa nel tempo, trasformando «l’uso individuale della fotografia di massa nell’epoca del web – il selfie – in un momento di costruzione dell’identità collettiva, un autoritratto della vita di una comunità». «Gli occhi di tre abitanti di Gibellina di diverse generazioni – spiega – ci guardano, ma quando ci avviciniamo scopriamo che quegli occhi sono costituiti da migliaia di foto, ritratti, famiglie, gruppi di amici, luoghi emblematici di Gibellina e non solo. Una radiografia della città e dei suoi abitanti in un momento presente della storia che verrà consegnato come monumento-documento al domani».
La “finzione” di Fontcuberta unisce il presente, il passato e il futuro, la morte con la vita in una terra che ha dovuto rialzarsi dalla tragedia: lo stesso fanno, con approcci e stili diversi, i tanti artisti (nomi di assoluto rilievo – fra cui Mario Cresci, Mustafa Sabbagh, Moira Ricci o Tobias Zielony – insieme ai più giovani Manon Wertenbroek, Gianni Cipriano, Morgane Denzler) che partecipano al “PhotoRoad” di Gibellina, il festival biennale, alla seconda edizione, che con 35 mostre in 13 location, fino al 31 agosto, interpreta in maniera originale la fotografia e più in generale le arti visive sotto il tema delle “Finzioni”. «Un’arte contemporanea – spiega l’ideatore e direttore artistico di Photo-Road, Arianna Catania – che si esprime ritagliando pezzi di reale come materia prima del pensiero. Ci sono “finzioni”, appunto. È letteratura, non cronaca. Fiction, non documentario. È mito, non storia». È una fotografia che entra ed esce dai palazzi dell’arte del museo a cielo aperto di Gibellina. Per farsi arte nell’arte. Dentro e fuori. Open air. «L’artista è anche un architetto, un sociologo un politico – continua Catania –. Open air non vuol dire semplicemente all’aperto. Non basta far saltare il tetto ai musei per fare arte urbana. È necessario il coinvolgimento costante dei cittadini per evitare che la loro città – e la loro storia – venga sentita come un qualunque spazio da usurpare, “da abbellire”, da vendere al pubblico. Senza tutto questo l’incantesimo non si realizza».
E questo avviene nell’opera di Fontcuberta. Ma anche nell’installazione di Moira Ricci, Andata e ritorno, a Palazzo Di Lorenzo, il gioiello architettonico di Francesco Venezia, un progetto di arte partecipativa che ha coinvolto ancora l’intera comunità: l’artista ha lavorato con più di mille fotografie tratte dagli album di famiglia, per raccontare la vita della loro città prima del terremoto. Il risultato è una installazione composta da un collage dipinto a mano che ritrae volti e memorie di un tempo passato, in cui lo spettatore può immergersi, e con un gioco di specchi sentirsi parte di una comunità in cammino alla ricerca di un nuovo inizio. Nell’intreccio di passato e presente lavora anche Mario Cresci, nella Fabula “68-’18”, l’opera anche questa site-specific risultato di un percorso lungo 50 anni, a partire dal 1968, quando Cresci entra nel corteo di protesta dei terremotati a Roma: un insieme complesso di frammenti e visioni riprodotte su una striscia di 104 metri installata al centro di Piazza Beuys, dove si erge il gigantesco Teatro (incompiuto) di Consagra. L’unica incompiuta materiale di un’utopia nata dal progetto futuristico dell’allora sindaco Ludovico Corrao, che nel tempo ha dovuto fare i conti con la realtà, nella Sicilia sempre sospesa fra la vita e la morte, l’andata e il ritorno, la “spartenza” e le radici. Quella città che doveva accogliere ben oltre le 10mila persone oggi ne conta 4mila. Le sue strade appaiono deserte. Senza un centro, nonostante il «sistema delle piazze».
«È evidente che c’è un problema di aggregazione e di gestione di servizi e di spazi in un progetto urbanistico eccezionale, pensato dopo quella ferita terribile che fu il terremoto del Belice – dice l’attuale sindaco, eletto nel 2015, Salvatore Sutera, che nel 1968 aveva 9 anni –. Ma in queste strade, fra le nuove generazioni che stanno crescendo a Gibellina, abita la speranza. Comincia a esserci la consapevolezza dell’unicità di Gibellina e della grande opportunità che può essere per tutti. Come avviene con le molteplici iniziative che si realizzano con la Fondazione Orestiadi, anche con PhotoRoad Gibellina diventa laboratorio ideale nel quale si esperiscono gli incontri umani e le espressioni avanguardistiche, quei linguaggi culturali visionari che si fanno appunto speranza di nuovi orizzonti e di nuove umanità».
«La risposta è nello spirito dell’accoglienza – evidenzia il direttore del Museo delle trame mediterranee, Enzo Fiammetta –: quello spirito che anima anche la nostra comunità nell’accogliere opere di artisti diversi che con immagini, installazioni, sculture trasmettono il valore fondamentale del dialogo, del rispetto dell’altro, della pace fra i popoli. A partire dal Mediterraneo che ci unisce tutti in un’unica trama culturale». Così quando ci si lascia alle spalle la stella d’acciaio di Consagra e si ritorna nel “mondo” la sensazione è quella di sentirsi più ricchi. Di avere in auto, su queste strade dall’asfalto ferito, un bagaglio immateriale di meraviglia e di stupore, ma anche di straniamento e di rabbia. La bellezza e la fatica di esistere, in Sicilia. Di pensare al tempo futuro. Con gli occhi di Beatrice, Annalisa e Vito.
Economia. Industria del turismo in mano alle donne (per un terzo)
Si occupano di attività di ristorazione e alloggio, di servizi turistici o legati all’intrattenimento e al divertimento: sono il 29,5% del totale
da Avvenire
Quasi un terzo dell’industria della vacanza è in mano alle donne d’impresa. Sono infatti oltre 148mila le imprese femminili che si occupano di attività di ristorazione e alloggio, di servizi turistici o legati all’intrattenimento e al divertimento: il 29,5% del totale.Sensibile la crescita di questo insieme in quattro anni: +8,7% e quasi 12mila imprese in più. Dall’elaborazione effettuata dall’Osservatorio sull’imprenditorialità femminile di Unioncamere e Infocamere, sulla base dei dati al 30 giugno scorso, emergono con chiarezza i settori turistici a maggior vocazione femminile, ma anche quelli che in questi ultimi anni hanno attratto maggiormente le donne. Come mostrano i tassi di femminilizzazione di questi settori (dati dal rapporto tra imprese totali e imprese femminili), nell’avviare una attività dedicata alla vacanza e al divertimento, le donne puntano di più sui bed and breakfast e sulle case vacanza piuttosto che sugli alberghi, sui bar piuttosto che su ristoranti, sui parchi divertimento e sui parchi tematici piuttosto che sugli stabilimenti balneari o sulle palestre. E diventano quasi decisive, “pesando” oltre il 40% del totale, in tutti quegli ambiti in cui probabilmente la capacità organizzativa o un più elevato titolo di studi fanno la differenza: quasi il 42% delle agenzie di viaggio è al femminile, lo sono anche il 40% delle imprese che forniscono servizi su prenotazione e guide turistiche, e, sebbene con numeri complessivamente più contenuti, al femminile è anche il 41% delle attività di biblioteche ed archivi, così come lo è il 30% circa dei musei.
Il confronto con il 2015, poi, mostra una vera “impennata” di imprese guidate da donne nel settore dei bed and breakfast e delle case vacanze (+4.258 imprese) e in quello dei servizi di prenotazione e guide turistiche (+517). Oltre 5mila in più, inoltre, i ristoranti gestiti da donne rispetto a 4 anni fa e circa 1.300 i bar al femminile aggiuntivi rispetto alla fotografia scattata a fine giugno 2015.
Il settore dell’alloggio e della ristorazione, comparto fondamentale dell’industria turistica nazionale, rappresenta del resto uno degli ambiti in cui il milione e 338mila imprese femminili sono più diffuse: 133.531 quelle registrate a fine giugno scorso, pari al 29,37% del totale. In termini di numerosità, comunque, i primi settori per partecipazione femminile all’impresa sono il commercio, con oltre 356mila imprese guidate da donne, e l’agricoltura, con più di 211mila.
Anche l’elevata presenza di imprese femminili nel commercio e nel turismo è probabilmente tra le ragioni per cui più di un terzo delle attività guidate da donne si concentra nella città metropolitane, a partire da Roma, Milano e Napoli. In termini di incidenza percentuale sul totale delle imprese registrate, invece, sono alcune piccole province, molte delle quali del Mezzogiorno, a trainare la classifica nazionale, a cominciare da Benevento, Avellino e Chieti, in cui le donne di impresa sfiorano il 30% delle attività totali.
da Avvenire
Quasi un terzo dell’industria della vacanza è in mano alle donne d’impresa. Sono infatti oltre 148mila le imprese femminili che si occupano di attività di ristorazione e alloggio, di servizi turistici o legati all’intrattenimento e al divertimento: il 29,5% del totale.Sensibile la crescita di questo insieme in quattro anni: +8,7% e quasi 12mila imprese in più. Dall’elaborazione effettuata dall’Osservatorio sull’imprenditorialità femminile di Unioncamere e Infocamere, sulla base dei dati al 30 giugno scorso, emergono con chiarezza i settori turistici a maggior vocazione femminile, ma anche quelli che in questi ultimi anni hanno attratto maggiormente le donne. Come mostrano i tassi di femminilizzazione di questi settori (dati dal rapporto tra imprese totali e imprese femminili), nell’avviare una attività dedicata alla vacanza e al divertimento, le donne puntano di più sui bed and breakfast e sulle case vacanza piuttosto che sugli alberghi, sui bar piuttosto che su ristoranti, sui parchi divertimento e sui parchi tematici piuttosto che sugli stabilimenti balneari o sulle palestre. E diventano quasi decisive, “pesando” oltre il 40% del totale, in tutti quegli ambiti in cui probabilmente la capacità organizzativa o un più elevato titolo di studi fanno la differenza: quasi il 42% delle agenzie di viaggio è al femminile, lo sono anche il 40% delle imprese che forniscono servizi su prenotazione e guide turistiche, e, sebbene con numeri complessivamente più contenuti, al femminile è anche il 41% delle attività di biblioteche ed archivi, così come lo è il 30% circa dei musei.
Il confronto con il 2015, poi, mostra una vera “impennata” di imprese guidate da donne nel settore dei bed and breakfast e delle case vacanze (+4.258 imprese) e in quello dei servizi di prenotazione e guide turistiche (+517). Oltre 5mila in più, inoltre, i ristoranti gestiti da donne rispetto a 4 anni fa e circa 1.300 i bar al femminile aggiuntivi rispetto alla fotografia scattata a fine giugno 2015.
Il settore dell’alloggio e della ristorazione, comparto fondamentale dell’industria turistica nazionale, rappresenta del resto uno degli ambiti in cui il milione e 338mila imprese femminili sono più diffuse: 133.531 quelle registrate a fine giugno scorso, pari al 29,37% del totale. In termini di numerosità, comunque, i primi settori per partecipazione femminile all’impresa sono il commercio, con oltre 356mila imprese guidate da donne, e l’agricoltura, con più di 211mila.
Anche l’elevata presenza di imprese femminili nel commercio e nel turismo è probabilmente tra le ragioni per cui più di un terzo delle attività guidate da donne si concentra nella città metropolitane, a partire da Roma, Milano e Napoli. In termini di incidenza percentuale sul totale delle imprese registrate, invece, sono alcune piccole province, molte delle quali del Mezzogiorno, a trainare la classifica nazionale, a cominciare da Benevento, Avellino e Chieti, in cui le donne di impresa sfiorano il 30% delle attività totali.
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