Al primo posto c’è la Basilica di San Francesco di Assisi, quindi la Santa Casa
di Loreto, il Santuario di San Pio da Pietrelcina e Sant’ Antonio a Padova. Poi
arrivano luoghi inattesi come l’Eremo di Santa Caterina del Sasso di Varese e il
santuario di Maria Santissima Addolorata di Isernia. A Koinè 2019, la
rassegna internazionale di artigianato sacro, edilizia di culto e turismo
religioso in corso fino a domani nel quartiere fieristico di Vicenza con
l’organizzazione di IEG (Italian Exhibition Group), la mostra fotografica
“Paesaggi dell’anima” rivela le scelte dei più giovani per le mete
spirituali sentite vicine alla propria sensibilità.
Una ricerca che
sarà pubblicata integralmente nel numero di maggio di Koinè
Magazine (www.koinemagazine.it),
condotta dall’Osservatorio Arti Sacre in collaborazione con Koinè
Ricerca e l’Università di Padova dal 14 maggio 2018 al 30 gennaio
2019, ha chiesto a oltre 3000 giovani di età compresa tra i 16 e i 24
anni, di indicare i luoghi di culto cattolici italiani ritenuti importanti
per la religiosità. I luoghi menzionati sono risultati 431 con una
provenienza geografica degli intervistati del 64% del Nord Italia e 36% del
Centro sud. Al di là del toto-classifiche, spiegano i promotori dell’indagine,
la ricerca: «Evidenzia un’interessante costellazione di luoghi
che attraversano la penisola da nord a sud, da est a ovest, rendendo tutto il
nostro Paese un luogo dell’anima».
Il filone del
turismo religioso-spirituale è la novità dell’edizione del trentennale
di Koinè. Nella tre giorni vicentina 17 convegni e seminari sul tema
e due focus specifici sui santuari, nell’ambito del 1° Meeting del
turismo spirituale nato in collaborazione con l’Ufficio Nazionale per la
pastorale del tempo libero, turismo e sport della Conferenza episcopale
italiana, mettono insieme gli operatori professionali dell’accoglienza con
gli operatori pastorali di diocesi e parrocchie per sviluppare una rete
tra i luoghi del patrimonio religioso, culturale e artistico dell’Italia che ha
l’obiettivo di valorizzare i territori e creare nuove opportunità
di crescita sociale ed economica.
Stamane è stato
lanciato a Koinè il bando per un concorso di idee per la progettazione e
la realizzazione di due “corone” per la statua della Vergine Maria e del
Bambino Gesù del santuario di Oropa in occasione della quinta
incoronazione della Madonna nera che ricorre ogni 100 anni e
prevista il 30 agosto 2020. Gli enti promotori – la diocesi di Biella e
l’Ente autonomo laicale di culto “Santuario di Oropa”, in collaborazione con
l’Ufficio nazionale dei Beni culturali ecclesiastici della Conferenza
episcopale italiana – si rivolgono ad artisti ed accademie di belle arti
perchè li aiutino a “riprendere un gesto della tradizione per riallacciarlo
alla contemporaneità” con un oggetto che “possa far sentire coinvolti e
abbracciare tutti, non solo coloro che sono devoti ad Oropa e ai santuari
mariani perchè, come rende evidente il logo della V Incoronazione, la corona più
preziosa per la Madonna sono tutti i suoi figli” (www.santuariodioropa.it; info@santuariodioropa.it).
Stimolati
dall’iniziativa lanciata dal santuario di Oropa e dal Museo del gioiello di
Vicenza, la Hall 2 della
Fiera ospita un’interessante esposizione di bozzetti di studio prodotti dalla
Scuola d’arte e mestieri di Vicenza sul tema delle corone per immagini sacre
raccolti nella mostra “Tra gloria potenza. Corone”.
Il Sacro
Convento di san Francesco di Assisi ha affrontato, invece, il tema della
sostenibilità ambientale dell’intero complesso monumentale condividendo
con i presenti a Koinè 2019 l’esperienza innovativa del “Progetto Fra’
Sole”. Presentato alla fine dello scorso anno, il progetto di cui IEG è
partner tecnico tramite Ecomondo, nasce dall’esigenza di gestire in
maniera più efficiente i consumi di acqua ed energia, il processo di
raccolta, differenziazione e smaltimento dei rifiuti compresa una
strategia di riduzione degli imballaggi, per arrivare a coinvolgere in maniera
integrata la vita quotidiana dei frati e i flussi degli oltre sette milioni
di pellegrini che visitano ogni anno la tomba del Poverello di Assisi.
Nell’intenzione
dei promotori c’è l’intenzione di costruire un modello che possa avere
applicazione in strutture simili in Italia e nel mondo. «Un’azione
di riduzione di impatto ambientale sulla Tomba di san Francesco – affermano i
promotori - ha una valenza simbolica che va oltre ai risultati di progetto.
Farlo nel contesto della Laudato si’ di papa Francesco, completa il quadro che
caratterizza il Progetto Fra Sole»
fonte: comunicato stampa