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Vacanze: italiani non sanno risparmiare

ROMA - Il 40% degli italiani si considera abbastanza bravo a risparmiare quando organizza le proprie vacanze ed il 49% si dice addirittura molto bravo e capace di accaparrarsi tutti gli sconti e le migliori offerte disponibili. Ma la realtà sembra ben diversa. A rivelarlo è il portale Expedia che ha intervistato oltre 500 maggiorenni. La ricerca evidenzia però come gli italiani si caratterizzano per il minor numero di giorni a disposizione per i propri viaggi rispetto agli utenti delle altre nazionalità e per la disponibilità a spendere di più per singola notte di soggiorno in hotel.

I viaggiatori tricolori, sembrano quindi peccare di eccessiva fiducia nelle proprie capacità senza però impegnarsi troppo nell'attività di ricerca e valutazione delle soluzioni più convenienti. L'11% che confessa qualche difficoltà a riguardo, lamenta soprattutto la lunghezza e la difficoltà della ricerca delle migliori offerte all'interno dei siti, non sempre facilmente reperibili (49%). Si tratta di una problematica più sentita dalle donne (56%), rispetto al 39% degli uomini.

Interrogati sui più efficaci accorgimenti per riuscire a risparmiare nella prenotazione delle proprie vacanze, gli italiani identificano come soluzione ottimale nel 64% dei casi la prenotazione con maggiore anticipo (sebbene si distinguano in Europa per l'abitudine a prenotare molto sotto data, in media solo 25 giorni prima della partenza) e per il 61% l'attenta ricerca di offerte e sconti. Segue un 48%, che crede sia più conveniente partire in bassa stagione. A loro avviso le destinazioni più convenienti dell'estate 2010 saranno il mare europeo (39%), seguito dalle capitali europee (18%) e dalle destinazioni italiane (14%).

ansa

I Colori del lago


Il sito tematico (www.coloridellago.it) promuove un turismo ecosostenibile organizzando escursioni, naturalistiche e storico-archeologiche, di taglio decisamente inusuale ma in intelligente sintonia con l’ambiente incontaminato della Tuscia. La sua coordinatrice, Vera Risi, guida autorizzata, è una giornalista di cultura e costume che ha abbandonato Roma e tutto per andare a vivere in questi luoghi “magici”, come ama definirli: è lei a guidare chi “è affetto dalla mia stessa febbre dell’esplorazione”.

Le sue uscite hanno l'obiettivo di mettere in contatto diretto la persona con la natura, con la dimensione del tempo (passato e presente) e con gli animali per ristabilire quel feeling tra umano e ambiente che spesso in città si perde. Le escursioni (a piedi, in bicicletta o a cavallo) permettono di scoprire questi luoghi incontaminati e inesplorati attraversando quella che in passato era l’Etruria: “Anche se emergono le tracce lasciate dai Romani e gli affascinanti resti del cupo Medioevo e dello splendente Rinascimento – spiega Risi - quella che riaffiora continuamente è la preesistente cultura etrusca: emerge tra le sepolture affrescate di Tarquinia, tra le necropoli rupestri di Castel d’Asso, Norchia e Blera, tra le tombe a camera e gli altri resti misteriosi che questo nobile popolo ci ha lasciato”.

Noi suggeriamo di farsi portare ai laghi di Vico e Mezzano che, coi loro corsi d’acqua limpidi e gelidi, scavano le rocce vulcaniche creando canyon e forre dalle profondità vertiginose, nelle quali è dolcissimo smarrirsi.

ansa

Bolsena, gastronomia chilometro zero

Il lago di Bolsena vanta acque molto pulite e ricchissime di pesci grazie non solo alla scarsa urbanizzazione delle sue coste, ma anche al fatto che negli anni ‘90 alcuni pescatori del territorio hanno creato due incubatoi ittici che garantiscono l’ecosistema del lago (una pesca responsabile quindi, attenta al ripopolamento delle acque).

In zona si possono gustare i coregoni (pesci d’acqua dolce talmente pregiati da essere chiamati “le spigole di lago”) e le anguille (citate persino da Plinio il Vecchio nella sua Naturalis Historia per come si rivoltano per l’onde… e da Dante Alighieri nel girone dei golosi perché di esse era ghiotto papa Martino IV, che per dar loro miglior sapore le affogava nella vernaccia).

La cucina, povera e semplice, vanta anche ottimi legumi, come il delicato Fagiolo del Purgatorio, la raffinata Lenticchia di Onano e il gustoso Cece del solco dritto di Valentano, tutti ottenuti ancora con tecniche agricole tradizionali. Altro ottimo prodotto è la patata dell’Alto Viterbese, talmente buona da essere celebrata con una sagra che si svolge nel mese di agosto.

E poi l’aglio rosso di Proceno, dal sapore forte, dal profumo intenso e dalla buona digeribilità. Infine, non si può trascorrere qualche giorno in questo territorio senza gustare l’agnello o il maiale a bujone, una cottura fatta con conserva di pomodoro, salvia, rosmarino e peperoncino che conferisce a queste carni un gusto unico.
ansa

Cineturismo a Soave, Montalcino, e Chianti

Arriva finalmente su grande schermo il vino Made in Italy. Dopo il cult-movie Sideways, una produzione americana, la Summit Ent. di Santa Monica, torna a scommettere sul tema vino, con 'Letters to Juliet' al cinema in Italia dal 25 agosto e gia' uscito negli Usa da maggio, con la regia di Gary Winick. Con paesaggi vinicoli che, c'e' da scommettere, sapranno attrarre i cineturisti.



Stavolta e' il vigneto Italia a far da cornice, magnificata dalla fotografia di Marco Pontecorvo, alle vicende di una giovane reporter del New Yorker (Amanda Seyfred) che giunge a Verona (www.comune.verona.it), scoprendo ed entrando a far parte del team delle 'segretarie di Giulietta' Capuleti, che ogni giorno rispondono alle lettere inviata alla paladina di tutti gli innamorati, per la celeberrima opera di Shakespeare Giulietta e Romeo. Mentre il fidanzato, Gael Garcia Bernal, aspirante chef e patron di un ristorante di cucina italiana a New York, si entusiasma per le lezioni di risotto all'Amarone, le aste dei vini, le cerca dei tartufi nel territorio veneto. La prima parte del film si svolge a Verona, e nelle suggestive gallerie sotterranee di Borgo Rocca Sveva, centro d'eccellenza di Cantina di Soave (www.cantinasoave.it). ''Si tratta di una importante occasione promozionale - ha detto il direttore generale di Cantina di Soave Bruno Trentini - per i nostri vini e per l'intera denominazione del Soave, anche in chiave turistica''.

Alla ricerca di un amore perduto, la vicenda approda poi in Toscana, a Siena e nelle due aziende di proprieta' di Elisabetta Gnudi Angelini, il relais Borgo Scapeto a Castelnuovo Berardenga e l'azienda vinicola Caparzo (www.caparzo.com), il cui Brunello di Montalcino scandisce le tappe fondamentali del viaggio di Vanessa Redgrave, Christopher Egan e Vanessa Redgrave, gia' giovane protagonista di 'Mamma mia'.

Le riprese a Borgo Scopeto (www.borgoscopetorelais.it), circondato dalle colline di Vagliagli, ''dovevano durare solo una settimana, nella nostra piscina, ma poi la produzione - ha sottolineato il direttore del relais Alessandro Montermini - ha scelto il nostro albergo per tutte le riprese, coinvolgendo nella pellicola gli ospiti. Il Brunello Caparzo ha fatto da collante nei piccoli momenti di tensione nel set, e la passione per la buona cucina ha coinvolto anche gli attori, a punto che la Redgrave ci ha chiesto il permesso di preparare la torta del suo compleanno e ha trascorso le sue pause di lavoro tra farine e mattarello''.

Il film e' stato molto apprezzato negli Stati Uniti, dove sta ottenendo successo di pubblico con pagine dedicate su tutti i principali Social network. E il ritorno c'e': ''arrivano gia' le prime prenotazioni in albergo - ha detto Montermini - o telefonate di vecchi clienti che hanno riconosciuto la struttura sul film. E le vendite del Caparzo annata 2005 volano, sulla scia del film e dei 92 punti assegnati da Robert Parker nella sua guida ai vini''.

L'esperimento di product placement in una pellicola di distribuzione internazionale non e' la prima volta che coinvolge il vino italiano: gia' una etichetta-cult nel mercato mondiale, il 'Sagrantino 25 anni' del produttore umbro Marco Caprai e' approdata nel 2009 su grande schermo nel film 'Holy Money' del regista belga Maxime Alexandre.

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