Correva l’anno 1978 quando Bob Marley volò a Ibiza per la prima e l’ultima volta. La camera che l’ospitò – nell’allora modesto Fiesta Don Toni Hotel – è oggi una delle principali attrazioni del più grande 5 stelle dell’isola: l’Hard Rock Hotel Ibiza, primo hotel in Europa della catena.
La struttura con 493 stanze, di cui 235 suite, apre i battenti il prossimo 18 maggio a Playa d’en Bossa in collaborazione con il Palladium Hotel Group, proprietario dell’immobile. Inizia, così, una nuova era per i fan del rock e gli appassionati dell’Isla Blanca.
Playlist in camera e musica anche sott’acqua
Su twitter, attraverso l’account @HRHIbiza, rimbalza l’hashtag #rockisattitude. Proprio la musica è il tema di fondo dell’hotel che, tra décor avant garde e arredamenti d’autore, ospita nelle suite più lussuose le memorabilia di icone come David Bowie.
Il soggiorno all’HRH Ibiza inizia con il programma “The Sound of Your Stay”: l’opzione Tracks consente agli ospiti di scegliere una playlist con le canzoni preferite, riprodotta in camera; Mix dà la possibilità di divertirsi con un mixer professionale; infine Picks per suonare una chitarra Fender nella stanza e magari comporre la colonna sonora della propria vacanza. Niente ferma la musica, neanche l’acqua delle due piscine giganti, con gli altoparlanti sul fondo che pompano rock 24h.
Il clou è il venerdì con i concerti del vivo, gratuiti per gli ospiti dell’hotel, a pagamento per il pubblico esterno. Già tre gli appuntamenti in programma per la platea di 2.500 persone: Nile Rodgers il 13 giugno, Robin Thicke il 4 luglio e Snoop Dogg il 15 agosto.
Sempre connessi con braccialetti, totem e tavoli interattivi
Nell’era del web 3.0 la parola d’ordine non può che essere tecnologia e connettività. Così le chiavi, evolute in key card, si trasformano in braccialetti RFID. Dispositivi all’avanguardia che, oltre a dare accesso alle camere, consentono di interagire sui social media e pagare i servizi offerti dal resort.
Ogni angolo è servito da wi-fi ad alta velocità, con la massima larghezza di banda disponibile sull’isola. A disposizione anche totem multimediali per consultare il programma di attività; tavoli interattivi al bar sportivo 3rd Half; console e schermi individuali per i videogiochi al Teen Spirit Club, insieme a due schermi Ultra HD da 65” per immergersi nel gioco. E ancora: due simulatori di Formula 1 sviluppati da Microsoft e un sistema Xbox One nelle suite.
Eventi personalizzati al centro congressi
L’Hard Rock Hotel Ibiza è dotato anche di un centro congressi in grado di ospitare fino a 600 persone, con sistemi di proiezione a illuminazione regolabile nella sala polivalente di 550 mq, e due sale riunioni private da 40 mq per attività di incentive, ricevimenti o feste private.
Il centro dispone di un sistema di “digital signage” che consente di personalizzare gli eventi, con tanto di app ad hoc. E poi c’è la gastronomia con quattro ristoranti, due dei quali firmati dallo chef Paco Roncero: Sublimotion ed Estado Puro.
Previste nuove aperture in Europa
Hard Rock, con i suoi 140 Cafè in 55 Paesi, conta 19 hotel nel mondo tra cui Las Vegas, Chicago, Cancùn e Sydney. La struttura di Ibiza è la prima in Europa, «ma ne saranno aperte altre», anticipano Teresa Spaventa, direttore marketing di Hard Rock Roma, e la collega Cristina Serra Sánchez di Palladium Hotel Group.
Le tariffe a Ibiza partono da 250 euro a notte, per camera doppia, ed è stata già avviata la commercializzazione attraverso i principali t.o. italiani e le olta internazionali. La stagione rock dell’ospitalità è davvero iniziata.
www.hrhibiza.com
- Roberta Rianna
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La riscossa dell’Etiopia
Chiesa di San Giorgio - Lalibela - Etiopia
L’Etiopia è entrata tra le Top Ten Value Travel Destinations di Lonely Planet del 2014, insieme alla Puglia, alle isole Greche, alle Fiji e ad altre mete da non perdere. La gran parte del Paese del Corno d’Africa, dicono gli autori di Lonely Planet, si può visitare con budget limitati, soprattutto grazie all’ampia rete di voli domestici di Ethiopian Airlines, che facilita il viaggio soprattutto sulla rotta storica verso Nord.
Obiettivi ambiziosi
Il ministero del Turismo dell’Etiopia stima aumento degli arrivi intorno al 10% l’anno, che fa crescere i ricavi del settore anche più in fretta, intorno al 20% l’anno. Questi numeri hanno spinto il governo etiope a creare nuovi organismi per far evolvere il settore: il Tourism Transformation Council e l’Ethiopian Tourism Organization.
Alla guida del primo ci sarà il premier in persona, Haile Mariam Desalegn, con tutta l’autorità necessaria per coordinare le attività di istituzioni pubbliche e religiose, imprese private e associazioni. «Per lungo tempo – ha detto – l’Etiopia ha portato il peso di un’immagine negativa nel panorama internazionale. Ma questo sta cambiando velocemente, ed è il momento di dare più attenzione al turismo».
L’Ethiopian Tourism Organization nasce nel frattempo come organo autonomo di governo federale, con funzione di assistenza al Council, dotato di Tourism Board. Il direttore generale è Solomon Tadesse: uomo-immagine con una lunga esperienza di management negli Usa, a Seattle, dove è stato console onorario dell’Etiopia. Nel 2010 ha curato nel suo Paese la quinta Conferenza mondiale sul Federalismo, ora partecipa con entusiasmo alla nuova sfida per far crescere il turismo.
Lo abbiamo incontrato a Milano, dove ha ribadito l’obiettivo dell’Etiopia: «Vogliamo diventare una delle top destination in Africa». La visita ai siti Unesco in Etiopia – nove, uno dei quali naturalistico – è un’esperienza coinvolgente. Perché il contesto naturale e umano del Paese appartiene a una dimensione storica, e nel contempo viva e attuale, che attraversa i secoli. La tolleranza e la gentilezza della gente trasformano nel viaggiatore la percezione della realtà, le persone diventano protagoniste nell’esperienza di viaggio. In Etiopia difficilmente ci si sente soli.
Storia antichissima
Vale la pena di ripercorrere rapidamente la storia del Paese. L’Etiopia è una delle nazioni più antiche del mondo, l’unica in Africa indipendente da millenni. La prima dinastia imperiale risale al 1000 a.C. con Menelik I, ma i resti di Lucy, l’Australopitecus Afarensis, rinvenuti vicino ad Hadar e conservati nel Museo nazionale di Addis Abeba, risalgono a 3,2 milioni di anni fa. Questa terra era già nota agli egiziani 25 secoli prima di Cristo.
Nel I secolo a.C., con il Regno di Axum, si usa ufficialmente il nome Ethiopia; nel 316 d.C. due fratelli siriani, Frumenzio ed Edesio, diffondono il cristianesimo bizantino: il primo viene nominato vescovo della Chiesa etiope.
Negli anni Axum diventa una potenza in Africa Orientale, la prima a battere moneta con il simbolo della croce, e la sua egemonia si estende su Eritrea, parte della Somalia, Sudan, Gibuti, Yemen, Egitto e Arabia meridionali. Il suo declino è sancito nel IX secolo dall’invasione della regina Gudit (probabilmente ebrea). La dinastia salomonica viene ristabilita alla fine del 1200, il Re dei Re, e dura fino al 1400, consolidando la stretta alleanza con il potere religioso. Per un paio di secoli i re etiopi si spostano in giganteschi campi tendati per tenere il territorio sotto controllo.
Dopo alterne vicende, nel 1872 arriva un principe tigrino che si fa incoronare come Yohannes IV, ma in questo periodo acquisisce potere Menelik, principe dello Shewa. Nel frattempo gli inglesi concedono il porto di Massaua agli italiani, che da qui partono alla conquista dell’Eritrea. Il re Yohannes muore in battaglia, Menelik II viene proclamato imperatore.
I rapporti con gli italiani nascono male: le due versioni, italiana e amarica, dell’accordo di Uccialli del 1889 differiscono a svantaggio degli Etiopi. La situazione precipita e dopo un paio di episodi sfortunati l’esercito italiano viene duramente sconfitto ad Adua, la pace viene firmata nell’ottobre 1896 e l’Eritrea rimane agli italiani.
Alla morte di Menelik nel 1913, sale al trono la figlia Zauditu affiancata da un consiglio del quale fa parte ras Tafari Makonnen (ras è un titolo equivalente a duca). Alla morte dell’imperatrice nel 1930 ras Tafari è riconosciuto imperatore (negus, letteralmente re) con il nome di Hailé Selassié. Quando l’Italia invade l’Etiopia nel 1935, l’imperatore si ritira in esilio a Londra.
L’occupazione italiana finisce nel 1941 e Hailé Selassié torna. Nel 1974 un colpo di stato militare depone il Negus, che morirà un anno dopo. Il potere viene assunto dal Derg, di indirizzo socialista, poi dalla fazione di estrema sinistra con Mengistu. Con il crollo nel comunismo del 1991, l’Eritrea torna indipendente e nel 1995 nasce la Repubblica federale popolare di Etiopia; nel 2000 ad Algeri viene siglata la pace con l’Eritrea.
Nella foto: la Chiesa di San Giorgio nel sito Unesco di Lalibela.
Cristina Ambrosin http://www.lagenziadiviaggi.it
Turismo: Franceschini, pronto un decreto per rilanciare il settore
(ASCA) - Roma, 6 mag 2014 - Il governo sta lavorando a un
decreto sul turismo che avra' come punti essenziali la
promozione unica dell'Italia all'estero, superando la
frammentazione regionalistica e anticipando la riforma del
Titolo V della Costituzione. Lo ha annunciato il ministro dei
Beni e delle Attivita' Culturali, Dario Franceschini, che ha
partecipato al Senato all'incontro dell'Osservatorio
parlamentare sul Turismo.
''Sono sempre piu' convinto - ha detto Franceschini - di
cio' che dissi il giorno del giuramento del governo, cioe'
che sono alla guida del principale ministero economico del
Paese, perche' nell'era della globalizzazione la vera
opportunita' di crescita del Paese e' investire sulla
bellezza, sull'ambiente, sulla cultura e sul turismo. Lo
scetticismo degli operatori e' giustificato, perche' la
politica non ha ci ha mai creduto. Ma questo governo, che e'
guidato dall'ex sindaco di una grande citta' d'arte, vuole
portare il turismo e la cultura al centro delle politiche di
crescita del Paese. Per riprendere il dialogo con gli
operatori riapriremo il Comitato Permanente sul Turismo che
si affianchera' al Laboratorio digitale che abbiamo gia'
varato per raccogliere le migliori idee ed esperienze per il
rilancio del turismo''.
Franceschini ha infine assicurato che il turismo sara'
anche al centro del semestre di presidenza europea
dell'Italia e che il governo si battera' per ottenere per le
nostre spiagge e per le nostre guide turistiche la
dichiarazione di specificita' gia' ottenuta dalla Francia per
garantire una maggiore tutela ai nostri operatori.
Tra le altre misure da inserire nel decreto di prossima
approvazione: la digitalizzazione del turismo, con il
rilancio del Portale Italia e incentivi fiscali per alberghi
e aziende; il rilancio della formazione e degli istituti
turistici; premi per le start up di settore; progetti
specifici per i diversi ''turismi'' (culturale,
enogastronomico, ecosostenibile...) e focus sul Mezzogiorno,
che ancora non riesce ad attrarre flussi sufficienti di
turisti se e' vero, come attesta un'indagine dell'Universita'
di Salisburgo basata sul tracciamento dei telefonini, che
l'85% dei turisti stranieri si fermano a Roma ma solo il 15%
vanno a Sud, fino alla Sicilia.
red/mar
Artetivù amplia il campo di attività e, a partire dalla primavera 2014, aprirà al pubblico i propri spazi, dando vita al Padiglione delle Arti
FRANCO COSTALONGA
ANTOLOGICA DINAMICA
Inaugurazione 09.05 ore 18.00
ANTOLOGICA DINAMICA
Inaugurazione 09.05 ore 18.00
Artetivù amplia il campo di attività e, a
partire dalla primavera 2014, aprirà al pubblico i propri spazi, dando vita al
Padiglione delle
Arti: un’area espositiva di ottocento metri quadri che sarà
interamente dedicata all’arte moderna e
contemporanea.
Questo nuovo grande spazio, situato nella vasta area
commerciale di Marcon, si propone di diventare un contenitore
di attività culturali fruibili da un pubblico ampio ed terogeneo: il Padiglione
delle Arti sarà il luogo delle esposizioni, dei convegni, delle proiezioni, dei
workshop didattici, raggiungibile con grande comodità, in auto o con i mezzi
pubblici, in un’area della terraferma veneziana fra le più frequentate da
visitatori locali e da stranieri.
L’inaugurazione presenta al pubblico l’opera di
Franco
Costalonga, con una mostra retrospettiva dal titolo
Antologica
Dinamica.
La mostra, a cura di Willy Montini,
vuole offrire l’occasione di conoscere l’opera di uno dei più fantasiosi
sperimentatori del filone dell’arte cinetica e
programmata.
L’esposizione si sviluppa attorno ad una serie di lavori
eseguiti dalla fine degli anni ’60 fino agli anni più recenti. Essa andrà a
ricostruire le tappe di un’indagine sui temi della percezione, che nel corso di
oltre quarant’anni è proseguita per cicli, su cui Franco Costalonga ha
insistito, ritornando e apportando modifiche e innovazioni. Saranno presenti in
mostra gli Oggetti cromo cinetici, i cui primi esemplari sono
stati realizzati tra anni ’60 e ’70, e di cui uno è esposto tra i capolavori
della Collezione Peggy Guggenheim di Venezia; gli Oggetti
quadro degli anni ’80, che nel decennio successivo si trasformeranno in
Espansioni; i Gradienti di luminosità; le
Tensoforme; gli Pseudorilievi e i
Riflex degli anni ’90; le Strutturazioni e le
Destrutturazioni, con cui Costalonga negli anni ’90 ritorna
alla pittura ed infine gli oggetti modulari Mokubi e
Mokurve. Le opere in mostra saranno collocate in un ambiente
che andrà ad esaltarne le caratteristiche di movimento e di luminosità. II
visitatore, non dovrà seguire un percorso pensato secondo un ordine cronologico,
ma sarà condotto a scoprire autonomamente i rimandi tra le varie
opere.
La mostra verrà inaugurata venerdì 9 maggio
2014 alle 18:00 e sarà visitabile fino a domenica
6 luglio 2014, dal lunedì al sabato, dalle
10:00 alle 12:30 e nel pomeriggio degli stessi giorni dalle ore
15:00 alle 18:00.
In occasione della vernice verranno presentati
un’inedita video-intervista a Franco Costalonga e un
catalogo, in cui un’antologia di testi dedicata al Maestro sarà
corredata da un ricco apparato iconografico.
Straordinariamente nella stessa giornata, alle ore
19:30, presso Spazio Eventi Orler, attiguo al
Padiglione delle Arti, avrà luogo l’inaugurazione della prima
mostra di antiquariato di Venezia.
FRANCO COSTALONGA
ANTOLOGICA DINAMICAInaugurazione 09.05 ore 18.00
09.05-06.07 2014
Apertura dal lunedì al sabato
dalle 10:00 alle 12:30
e dalle 15:00 alle 18:00
ANTOLOGICA DINAMICAInaugurazione 09.05 ore 18.00
09.05-06.07 2014
Apertura dal lunedì al sabato
dalle 10:00 alle 12:30
e dalle 15:00 alle 18:00
Padiglione delle Artivia Porta Est,
7 - 30020 Marcon (VE)
Tel. 041 595032
www.artetivu.com
info@artetivu.com
Tel. 041 595032
www.artetivu.com
info@artetivu.com
Egitto, al via campagna "Ci mancate" per rilancio turismo
"Ci mancate" ("We miss you')
e' il titolo della campagna lanciata dal ministro del Turismo egiziano
Hisham Zaazou in missione a Dubai con l'obiettivo di rilanciare questo
settore in crisi e attrarre maggiori visitatori in particolare dai Paesi
del Golfo. In un'intervista al Wall Street Journal Zaazou non ha negato
il calo registrato negli ultimi mesi: "se paragoniamo i dati del 2010
con quelli dello scorso anno non posso negare che si sia un problema.
Nel 2010 abbiamo avuto 14,7 milioni di turisti con entrate pari a 12,5 miliardi di dollari, mentre nel 2013 circa 9,5 milioni di visitatori con entrate pari a 5,8 miliardi di dollari". Il turismo "e' malato, ma non e' destinato a morire", ha aggiunto il ministro prevedendo un rilancio del settore nel "2020 con 25 milioni di visitatori ed entrate pari a 25 miliardi di dollari". Pesano gli allarmi attentati e gli avvenimenti politici che hanno scosso il Paese dei Faraoni dal 2011 ad oggi, allarmi che hanno frenato anche gli italiani, da sempre amanti dell'Egitto.
Con un warning diffuso il 28 aprile scorso e tuttora valido la Farnesina ha precisato nel sito 'viaggiaresicuri' che "in considerazione del progressivo deterioramento della situazione di sicurezza si sconsigliano i viaggi in tutta la penisola del Sinai comprese le località balneari ivi situate, quali Sharm el Sheik, Dahab, Nuweiba e Taba". Il ministero degli Esteri italiano ha anche sconsigliato "tutti i viaggi non indispensabili in località diverse dalle aree turistiche dell'alto Egitto, della costa continentale del Mar Rosso e di quella del Mar Mediterraneo".
Ma oltre al clima di instabilità e turbolenza - continua il Wsj -, un altro elemento ha danneggiato l'immagine del Paese: quello delle molestie sessuali, un vero "problema", ha ammesso Zaazou, sul quale il governo e le forze dell'ordine stanno lavorando. "La polizia presidia le strade delle citta', mentre negli alberghi abbiamo predisposto un sistema di videocontrollo. Dobbiamo anche intervenire a livello legislativo e per ultimo cercare di elevare il livello culturale delle persone che lavorano a contatto con gli stranieri".
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Nel 2010 abbiamo avuto 14,7 milioni di turisti con entrate pari a 12,5 miliardi di dollari, mentre nel 2013 circa 9,5 milioni di visitatori con entrate pari a 5,8 miliardi di dollari". Il turismo "e' malato, ma non e' destinato a morire", ha aggiunto il ministro prevedendo un rilancio del settore nel "2020 con 25 milioni di visitatori ed entrate pari a 25 miliardi di dollari". Pesano gli allarmi attentati e gli avvenimenti politici che hanno scosso il Paese dei Faraoni dal 2011 ad oggi, allarmi che hanno frenato anche gli italiani, da sempre amanti dell'Egitto.
Con un warning diffuso il 28 aprile scorso e tuttora valido la Farnesina ha precisato nel sito 'viaggiaresicuri' che "in considerazione del progressivo deterioramento della situazione di sicurezza si sconsigliano i viaggi in tutta la penisola del Sinai comprese le località balneari ivi situate, quali Sharm el Sheik, Dahab, Nuweiba e Taba". Il ministero degli Esteri italiano ha anche sconsigliato "tutti i viaggi non indispensabili in località diverse dalle aree turistiche dell'alto Egitto, della costa continentale del Mar Rosso e di quella del Mar Mediterraneo".
Ma oltre al clima di instabilità e turbolenza - continua il Wsj -, un altro elemento ha danneggiato l'immagine del Paese: quello delle molestie sessuali, un vero "problema", ha ammesso Zaazou, sul quale il governo e le forze dell'ordine stanno lavorando. "La polizia presidia le strade delle citta', mentre negli alberghi abbiamo predisposto un sistema di videocontrollo. Dobbiamo anche intervenire a livello legislativo e per ultimo cercare di elevare il livello culturale delle persone che lavorano a contatto con gli stranieri".
Al via il Festival del cinema spagnolo tra cult-gastronomia e canali digitali
Start da giovedì fino al 13
Maggio. A inaugurare l'evento il regista David Trueba con le pellicole
di Petro Almodovar, Luis Buñuel e Víctor Erice
di FRANCESCO BARRESITutti in sala da giovedì sera per dare il ciak d'inizio alla settima edizione del Festival del cinema spagnolo, la kermesse cinematografica sui migliori film spagnoli con sottotitoli in italiano per l'occasione. Una rassegna che abbraccia tutta l'Italia con le pellicole dei miglior registi iberici, che parte dalla capitale per spostarsi a Milano e Firenze per tutto il mese di maggio. E novità di quest'anno la versione "digitale" del festival con il palinsesto "Notti Spagnole" sul canale 24 di Rai Movie. E l'espansione "trans-mediale" del festival non si ferma, con la sezione "Cortos-en-Lìnea", che presenterà solo online i migliori corti d'animazione del cinema spagnolo e latinoamericano.
A inaugurare l'evento, nelle sale del cinema Farnese Persol di Campo de' Fiori e all'Apollo SpazioCinema, il film "Vivir es fácil con los ojos cerrados" (Vivere è facile a occhi chiusi) di David Trueba, vincitore di 6 statuette ai premi Goya (miglior film, regista, attore e colonna sonora) scelto come film d'apertura da "La Nueva Ola", sezione principale del festival. Il titolo del film è la traduzione di "Living is easy with eyes closed...," uno dei versi della canzone "Strawberry fields forever" di John Lennon. La storia è ambientata nella Spagna del 1966, nella regione dell'Almeria. Un insegnante di inglese (interpretato da Javier Cámara, l'infermiere Benigno in "Parla con lei") attraversa la Spagna per incontrare John Lennon, che in piena crisi esistenziale sta girando il film "Come ho vinto la guerra di Richard Lester".
Ma il cuore del Festival è la sezione "Maestros a la carta", con tre produzioni di Luis Buñuel, Pedro Almodóvar e Víctor Erice, che trasformano lo spunto gastronomico in elemento simbolico e dominante delle trame. Il film di Almodovar "Mujeres al borde de un ataque de nervios" (Donne sull'orlo di una crisi di nervi) verrà presentato giovedì alle 17, che nel 1988 gli valse la prima nomination al premio Oscar e 5 premi Goya. Bagnato dal gazpacho, frullato semifreddo a base di pomodoro, peperoni, cetrioli, aglio e cipolla, qui usato in versione narcotizzante, il film è ormai considerato un classico moderno. Alle 19 sarà il turno di Luis Buñuel con il film "Tristana", un compendio di ossessione erotica e gastronomica con Fernando Rey, Franco Nero e Catherine Deneuve nel ruolo di un'orfanella sedotta.
Venerdì sarà la volta del regista Jonás Trueba, figlio del premio Oscar Fernando Trueba con il film "Los ilusos", un omaggio al cinema con accenti da Nouvelle Vague. Sabato aprirà le sale la regista Mar Coll, con "Tots volem el millor per a ella", la storia di una giovane donna che si risveglia dal coma, un dramma sulle facili apparenze. Barcellona è la protagonista assoluta di "Barcelona nit d'estiu", opera prima del regista venticinquenne Dani de la Orden, una commedia romantica su diverse storie d'amore: tra due calciatori gay, tra due giovani presto genitori, tra due vecchi amici, un tempo amanti, che si rivedono riscoprendo gli angoli più magici della città. Ci sarà anche il film "Todas las mujeres" di Mariano Barroso, miglior sceneggiatura ai Goya 2014, in cui Eduard Fernández ricorre alle donne della sua vita per risolvere un problema pur di non dire la verità.
E a chiudere il Festival arriva "El sur" (Il sud), di Víctor Erice, che sarà presentato martedì 13 aprile alle 21 dall'attore protagonista Omero Antonutti. Il film descrive
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