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La Torre Eiffel è la più fotografata nel mondo...ma che noia! Cambiate prospettiva

La Torre Eiffel è il luogo storico più fotografato del mondo secondo la ricerca globale di Sony Mobile che vede per l'Italia la presnza dela Basilica di San Pietro, il Colosseo e la Fontana di Trevi in posizioni non proprio di primo piano. Ma lo studio  #XperiaNewPerspectives rivela anche che più della metà delle foto che ritraggono i 30 luoghi storici più fotografati al mondo sono tutte scattate dalle stesse tre angolature. Ben il 55% del campione conferma che la scelta degli itinerari di viaggio avviene in base alle opportunità fotografiche offerte dalla location mentre sembra diventato proprio necessario inventarsi qualcosa di nuovo in vacanza visto che il 47% si dichiara stufo di vedere sempre gli stessi tre scatti. Infine, il 52% afferma di essere più propenso a “likare” una foto di un luogo storico se originale e vista da una nuova angolatura, mentre il 45% sostiene di farsi ispirare da Instagram per decidere cosa visitare e fotografare.
   La Torre Eiffel in vetta alla classifica non stupisce, ma il dato che conferma che il 35% delle fotografie che ritraggono luoghi storici vengono scattate sempre dalle stesse tre angolazioni è sbalorditivo. Ci sono altri luoghi che rappresentano ancora più un cliché: per il Cristo Redentore di Rio la percentuale sale al 71% di foto tutte uguali scattate dalle stesse 3 location, percentuale ancora maggiore per Fontana di Trevi (74%), il Monte Fuji (77%) e Machu Picchu (85%).

In occasione di questa ricerca, Sony Mobile ha collaborato con tre dei migliori fotografi al mondo dotandoli di un Sony Xperia XZ per ritrarre alcuni dei più iconici luoghi storici da nuove prospettive: dal Colosseo ripreso con luci soffuse e suggestive alle folle nitide che ammirano la Torre Eiffel, grazie alle prestanti funzionalità della fotocamera di Xperia XZ.

“Questa ricerca ci ha dato la reale misura di quanto la fotografia sia un elemento imprescindibile in vacanza e quanto sia forte il legame tra le due” dichiara Stelios Charalampakis, Sales Manager MU SEM Sony Mobile. “Le foto sono parte vitale di ogni viaggio – che si tratti dello scorcio di una città, di un’avventura o banalmente una spiaggia. Grazie all’elevata qualità della fotocamera di Xperia XZ, i viaggiatori possono contare su scatti nitidi, colori reali e capacità sensazionali anche in condizioni di scarsa luminosità. Contiamo di essere d’ispirazione per una nuova generazione di fotografi nel guardare i propri viaggi attraverso nuove prospettive”.

A commento dell’incredibile raccolta fotografica del report New Perspectives realizzato con Xperia XZ, Scott Gray, CEO dell’Organizzazione Mondiale della Fotografia ha commentato: “Lo scenario della fotografia è cambiato esponenzialmente negli ultimi dieci anni, in particolare grazie a una maggiore accessibilità e qualità delle fotocamere. Questa accessibilità è stata potenziata dagli smartphone, la cui tecnologia permette alle persone di migliorare le loro capacità fotografiche ma anche di disporre di una maggiore risoluzione per lavorare quegli scatti. Questa possibilità di catturare l’inaspettato può davvero essere un elemento in grado di sradicare le logiche della creatività fotografica, generando immagini uniche e iconiche per l’utente. È assolutamente fantastico che i fotografi utilizzino tecniche diverse e filtri ma queste immagini ancora più uniche, sebbene necessitino di editing, richiederanno il minimo ritocco e conferiranno un tocco più naturale alla foto”.

I consigli del pluripremiato fotografo di viaggi Lluís Salvadó per scattare da una nuova prospettiva quest’estate:

1. Giocare con colori e luci: è incredibile come una scena possa essere differente semplicemente utilizzando dei trucchi intelligenti;
2. Se si è alla ricerca di uno scatto assolutamente originale, il consiglio è sfruttare le superfici riflettenti, un iconico luogo storico può decisamente essere trasformato semplicemente con un po’ d’acqua;
3. Cercare la bellezza nelle architetture circostanti e non focalizzarsi nel mero luogo storico. Si può trovare un’elevatissima qualità artistica nei componenti strutturali;
4. Sperimentare nuove prospettive - come scattare dall’alto o dal basso del soggetto - non temendo la sperimentazione;
5. Usare le persone e le loro figure per dare concretezza in termini di tempo e spazio allo scatto e giocare con prospettive forzate.

La top 30

Posizione Luogo storico Paese No. di immagini Instagram % di foto scattate dalle stesse tre angolazioni
1 Torre Eiffel Francia 4,654,699 35%
2 Big Ben UK 2,435,223 50%
3 Louvre Francia 1,740,908 43%
4 Empire State Building USA 1,570,167 45%
5 Burj Khalifa UAE 1,446,682 43%
6 Cattedrale di Notre Dame Francia 1,330,688 53%
7 Basilica di San Pietro Stato Vaticano 1,131,705 30%
8 Time Square USA 1,100,344 54%
9 Sagrada Familia Spagna 936,216 55%
10 Colosseo Italia 860,248 66%
11 Statua della Libertà USA 813,930 74%
12 Machu Picchu Perù 745,815 85%
13 Alhambra Spagna 745,716 35%
14 Borobudur Indonesia 667,086 50%
15 Piazza Rossa Russia 591,430 52%
16 Cristo Redentore Brasile 581,523 71%
17 Taj Mahal India 571,070 38%
18 Burj Al Arab UAE 534,562 56%
19 Monte Fuji Giappone 533,696 77%
20 Buckingham Palace UK 498,280 58%
21 Tokyo Tower Giappone 485,744 44%
22 Ha Long Bay Tailandia 475,390 57%
23 Arco di Trionfo Francia 449,856 49%
24 Muro di Berlino Germania 434,869 21%
25 Fontana di Trevi Italia 427,708 74%
26 Grande Muraglia Cinese Cina 412,603 72%
27 Sydney Opera House Australia 408,919 44%
28 Table Mountain Sud Africa 386,723 61%
29 Park Güell Spagna 383,853 32%
30 Basilica del Sacro cuore Francia 376,730 59%
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A Trieste "BoraMata", festa della Bora

TRIESTE - Una grande festa della Bora, nel cuore di Trieste, con girandole, mostre, spettacoli, installazioni e una vera e propria Galleria del vento, tra piazza Ponterosso e la storica piazza dell'Unità d'Italia: è BoraMata, la kermesse che dal primo al 4 giugno Trieste dedicherà alla Bora, l'elemento che, più di ogni altro, rende riconoscibile la città in Italia e all'estero.
    BoraMata, giunta alla terza edizione, si presenta quest'anno con la novità di una collaborazione con Mittelfest, il festival internazionale di musica, teatro e danza in programma a Cividale del Friuli (Udine), che nel 2017 conclude, proprio con l'Aria, la sua trilogia tematica sugli elementi.
    Con il Festival di Cividale, che è una delle 12 "porte" attraverso le quali la Bora arriva a Trieste, BoraMata condividerà arredi urbani, mostre e installazioni dedicate al vento.
    A Trieste, in piazza Unità, dopo la festa della Repubblica, saranno installate centinaia di girandole, sarà allestita una mostra di fotografie di Andrea Lasorte sulla "Bora nella cronaca", oltre a una rassegna di video della Rai, sarà presentato il nuovo libro dello scrittore Veit Heinichen e sarà illustrata la prima "Guida al Magazzino dei Venti".
    "BoraMata - hanno spiegato gli ideatori, Rino Lombardi, del Museo della Bora, e Federico Prandi, partner organizzativo con la Prandicom - punta a diventare un classico per i triestini e soprattutto per i turisti che amano la Bora. Anno dopo anno, qualcosa cambia, qualcosa resta, per celebrare la madre di tutti i refoli, in una stagione che non è proprio la sua, quando - hanno concluso presentando oggi la manifestazione - è più facile incontrare un borin che una bora vera". 
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Longobardi e Italia,capolavori mai visti

Una grande mostra che fa il punto su quasi vent'anni di nuove ricerche e al tempo stesso spettacolare e multimediale, racconterà la storia dei Longobardi in Italia, gli incroci di cultura e di civiltà, le reciproche contaminazioni. Da settembre a giugno 2018, tre sedi prestigiose, quali il Castello Visconteo di Pavia (fino al 15 dicembre), l'Archeologico di Napoli e l'Ermitage di San Pietroburgo, ospiteranno i circa 300 capolavori, molti dei quali mai esposti prima, provenienti da 80 enti prestatori diversi.
    "Sarà una mostra che lascerà una traccia", ha detto il ministro Dario Franceschini alla presentazione per la stampa, sottolineando l'importanza di mettere a punto iniziative in grado di arrivare al largo pubblico e al tempo stesso dare valore alla ricerca scientifica. Intitolata 'Longobardi. Un popolo che cambia la storia', l'importante esposizione ha appunto lo scopo di rendere meno oscura un'epoca lontana, che nei secoli è stata interpretata dagli studiosi secondo parametri spesso opposti.
ansa

A Ny centro poliartistico trasformabile

NEW YORK - Un gigante in acciaio e vetro su ruote che si trasforma all'occasione. E' 'The Shed', la new entry nel panorama artistico di New York, una struttura che aprirà i battenti nel 2019 e che per flessibilità può essere paragonata a una casa in mattoncini Lego: gli si dà la forma che si vuole.
    Non è fantascienza bensì un edificio che strutturalmente sarà sia uno spazio coperto che può contenere 1200 persone sedute e fino a 3000 in piedi oppure uno spazio aperto da quasi duemila mq. Concettualmente un vaso di Pandora da cui tirare fuori ogni forma di arte.
    Visto a distanza The Shed sembra un hangar in movimento, che si sposta in direzione est-ovest, ossia geograficamente verso il fiume Hudson. Futurismo quindi nell'area che sarà il futuro di New York, Hudson Yards, sulla 34ma strada e ad un paio di isolati dal fiume Hudson, con dirimpettaio, l'Highline, il famoso parco sopraelevato recuperato da vecchi binari ferroviari.
ansa

Amazon, prima libreria 'fisica' a NY

(ANSA) - NEW YORK, 25 MAG - Amazon sbarca a NY e sceglie il Time Warner Center, a due passi da Central Park e da una delle Trump Tower, per la sua prima libreria newyorkese. Una scelta non causale che la colloca nel 'cuore' dell'industria editoriale e lontano dalle poche celebri librerie, come The Strand a Union Square, sopravvissute al ciclone degli ebook e della stessa Amazon. Con Amazon Books i 'Bestseller' vanno in soffitta e lasciano il posto ai libri che hanno avuto rating elevati dai lettori, ovvero un punteggio superiore a 4,8 su Amazon.com. La libreria si basa proprio sui 20 anni di dati raccolti online nell'organizzare i libri in vendita. I volumi sono tutti senza prezzo: per conoscerlo si può usare l'app Amazon sul cellulare o andare a uno degli scanner elettronici nel negozio. Il pagamento è rigorosamente senza contanti.
    Amazon continua così a crescere. Un investimento da 10.000 dollari in Amazon 20 anni fa, vale ora 4,9 milioni di dollari, con i titoli del colosso passati da 2 a un passo dai 1.000 dollari.

Star Wars: ciak sulle Dolomiti di Belluno

AURONZO DI CADORE - La bellezza e l’imponenza delle Dolomiti di Belluno conquistano anche il cinema: si sono concluse da poco nel Cadore le riprese dello spinoff di Star Wars, che racconta le vicende dell’eroe Han Solo, interpretato dal giovane attore Alden Ehrenreich nel ruolo che fu di Harrison Ford. Per le scene del film - di cui ancora si conoscono pochi dettagli tranne il titolo che per ora è Red Cup - sono stati scelti alcuni tra i luoghi più spettacolari delle Dolomiti, patrimonio dell’Unesco: il lago di Misurina, i boschi delle Tre Cime di Lavaredo e del Monte Piana. Solo da maggio del 2018, data di uscita del film nelle sale, si potranno rivedere sul grande schermo le scene ambientate nel bellunese. Nasce così tra gli amanti della celebre saga cinematografica, ideata da George Lucas, un motivo in più per recarsi sulle Dolomiti venete tra Auronzo, Cortina e Dobbiaco, alla scoperta dei luoghi dove si sono svolte alcune riprese. Tra gli appassionati di Star Wars, c’è, infatti, un maniacale interesse per la ricerca dei luoghi dove sono stati girati gli episodi e gli altri film legati alla saga. Le tante location, spettacolari e riconoscibili, invitano a un viaggio intorno al mondo, dalla Spagna alla Thailandia, dall’Irlanda alla Tunisia, dalla California all’Islanda.
Prima di arrivare in Veneto per lo spinoff, la troupe aveva girato alcune scene a Fuerteventura nelle Canarie e, sempre in Spagna, la capitale di Naboo descritta nel secondo episodio, L’attacco dei cloni, era ambientata a Siviglia nella monumentale plaza de España, seppur in parte ritoccata al computer. 
Ecco, dunque, alcune delle più belle location, protagoniste della celebre saga cinematografica. L’isola irlandese di Skellig, patrimonio dell’Unesco al largo della costa del Kerry, è il rifugio di uno dei protagonisti de Il Risveglio della Forza, episodio VII; nello stesso film c’è anche una scena di un combattimento in un paesaggio di magma e neve, decisamente alieno: è la zona del vulcano Krafla con il suo cratere largo dieci chilometri nell’Islanda nordorientale, precisamente nella regione di Mývatn, zona famosa per chi gira film di fantascienza. Gran parte dell’episodio è ambientato nel deserto di Abu Dhabi e in parte nella base militare di Greenham Common, in Inghilterra, e nei boschi della contea di Gloucestershire, al confine con il Galles.
Nell’episodio VI, Il ritorno dello Jedi, le scene degli inseguimenti volanti tra gli alberi giganti della luna boscosa di Endor sono ambientate nei parchi della California, esattamente nel parco nazionale di Redwood, 550 chilometri a nord di San Francisco.
L’episodio III, La vendetta dei Sith, ha una scena su un vulcano in eruzione: è l’Etna e la sua lava venne usata per girare il duello sul pianeta Mustafar. Sempre in questo episodio il pianeta dei Wookie dà rifugio a Han Solo e agli altri in fuga; le scene furono girate in un paesaggio tropicale, cioè in una baia a pochi chilometri da Phuket, in Thailandia. Le montagne innevate di Alderaan, nel Grindewald svizzero, servirono al regista George Lucas per raccontare la bellezza del pianeta dei Naboo. Infine il fiume Li della provincia di Guangnxi, in Cina, era lo sfondo per descrivere il pianeta di tutti gli Wookie, pelosi guerrieri giganti. 
Nell’episodio II, L’attacco dei cloni, le sale della reggia di Caserta divennero la sede della monarchia reggente di Theed, capitale del pianeta; sempre in questo film il cavaliere Jedi e la regina Naboo cercano un luogo tranquillo per coronare il loro sogno d’amore e lo trovano in una villa su un imprecisato lago di un piccolo pianeta verde: in realtà è villa del Balbianello a Lenno, sul lago di Como.
Nel primo episodio, La minaccia fantasma, la casa di Anakin, il bambino prescelto dalla “Forza”, è ambientato nel villaggio fortificato berbero del deserto di Tataouine, in Tunisia, sulla collina di Soltane. Sempre in Tunisia nel IV episodio, Una nuova speranza, la casa di Owen Larsen, zio di Luke Skywaker, è in un chott, tipico ricovero berbero, nel deserto di Nefta, nella Tunisia occidentale. Nello stesso episodio ci sono scene girate tra le dune di sabbia della Death Valley californiana, tra la Sierra Nevada e il Mojave Desert, mentre la base della ribellione sul pianeta Yavin, da dove parte l’assalto alla Morte Nera, è girata a Tikal, in Guatemala: i grandi edifici di pietra persi nella giungla tropicale sono in realtà gli antichi templi della foresta guatemalteca, protetti dall’Unesco. 
Infine, nell’episodio V, L’impero colpisce ancora, le scene del combattimento per difendere la base segreta del pianeta ghiacciato di Hot sono girate sull’enorme ghiacciaio norvegese di Hardangerjøkulen, nella contea di Hordaland, partendo dal villaggio di Finse.
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