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Sulle Alpi torna Yoga mountain festival


La pratica dello yoga abbinata alla scoperta della Valle d'Aosta: tra giugno e luglio torna l'appuntamento con lo "Yoga Mountain Festival Valle d'Aosta-Uniti nella pace". La manifestazione si aprirà il 20 giugno a Vetan (S.Pierre) con l'accensione del 'fuoco sacro' mentre il giorno dopo a Ollignan (Quart) verrà celebrata la giornata mondiale dello yoga con free classes e una cena solidale. Il 22 e 23 giugno il festival si sposterà al Forte di Bard con lezioni, concerti e laboratori. Il 29 e 30 giugno toccherà a Courmayeur dove sarà anche inaugurata una mostra fotografica ed è previsto un concerto di Manu Delago. Infine a Champoluc, dal 5 al 7 luglio sono in programma seminari, cene in agriturismo, concerti, con chiusura affidata allo scrittore Paolo Cognetti. "Lo yoga è in continua espansione con circa 2 milioni di praticanti in Italia - ha detto l'assessore regionale al turismo Laurent Viérin - e in questo contesto la Valle d'Aosta può farsi conoscere, apprezzare e ritagliarsi uno spazio importante".

Venezia: Centinaio, no a ticket e altre tasse sul turismo


- "Sono contrario al contributo d'accesso a Venezia. Semplicemente perché nei giorni in cui ci sarà il bollino rosso, costerà 6 euro entrare a Venezia, più 14 euro di vaporetto, tra andata e ritorno per andare in piazza San Marco: senza aver bevuto un bicchiere d'acqua dovrò spendere 20 euro... Mio figlio lo porto a Gardaland, visto e considerato che una famiglia di quattro persone solo per arrivare in Piazza San Marco dovrà spendere 80 euro". Lo ha dichiarato il ministro del Turismo, Gian Marco Centinaio, a margine del suo intervento al Lido di Venezia. "Sono convinto - ha proseguito - che il turismo lo si possa gestire anche in un altro modo. Poi sono sempre dell'idea che limitare l'accesso delle persone a un'area importante, a un sito turistico come quello di Venezia sia fare del male al turismo in Italia. Il mondo mi sta dicendo che devo portare sempre più turisti nel nostro Paese. Venezia vuole mettere la tassa d'ingresso, in Sardegna c'è qualche folle che vuole mettere la tassa di sbarco, le Cinque Terre la tassa d'ingresso, altre zone della Sardegna stanno chiedendo un'altra tassa di ingresso... Io mi chiedo dove devo portare la gente: a Cinisello Balsamo? A Rozzano?". 

"Venezia - ha precisato - può fare questo provvedimento grazie a un ok del governo che, come al solito, è stato dato senza chiedere niente al ministro del Turismo, perché io avrei detto assolutamente no. Penso che sia una cosa che non serva al turismo, non serva assolutamente a Venezia. Oggi come oggi ci troviamo, nel nostro Paese, con la tassa di sbarco nelle piccole isole, la tassa di soggiorno nei vari Comuni italiani, adesso abbiamo la tassa d'ingresso a Venezia. La domanda che faccio a tutti gli italiani, ripeto è: dove devo portare i turisti? L'Italia mi chiede di aumentare il numero di turisti nel Paese, le amministrazioni sembrano 'turisti-repellenti', perché qualsiasi cosa fanno li tassano. Prima o poi penso che i turisti si stuferanno e andranno da qualche altra parte del mondo. A quel punto, non sarà colpa di Centinaio". (ANSA).

Viaggiare fuori da noi «aggiorna» occhi e cuore

da Avvenire

«Il comandante informa che abbiamo iniziato la nostra discesa verso Tokyo. Vi invitiamo a indossare la cintura di sicurezza e chiudere il tavolinetto davanti a voi». Scorgo curioso il paesaggio dipinto nel finestrino ovale dell'aereo: un grande golfo di sole e gabbiani, grattacieli, una ruota panoramica. Man mano che i palazzi si fanno più grandi, scritte gentili ma incomprensibili. Atterrati. Fila ordinata per il controllo passaporti, per i taxi, per la metro. Tutti salutano come possono, spesso usando il linguaggio universale del sorriso. Mi perdo per un attimo e chiedo aiuto: una ragazza mi accompagna all'ingresso che cercavo, lontano dalla direzione che stava prendendo. Le file per entrare sul treno sono disegnate in obliquo sul marciapiede. Sorrido e penso: chissà cosa penserà un giapponese quando entra in una metro italiana! I miei giorni nella terra del Sol levante procedono veloci, mi tuffo vestito in un mondo fatto di regole che sembrano facili da rispettare, nel ramen saltato, in templi antichi e grattacieli in stile Blade runner. Nuoto dentro un viaggio unico e irripetibile, un viaggio che in un attimo cancella la versione del Marco precedente, come una applicazione qualsiasi. "La tua app deve essere aggiornata". Ci succede ogni giorno con il cellulare. Ecco, il mio aggiornamento porta un po' di cultura giapponese nel mio sistema operativo. Un briciolo, che spero possa essere un piccolo germoglio utile a migliorarmi. Viaggiare è un regalo che rimane dentro, che non si guasta o diventa obsoleto. È un vestito che non passa mai di moda. Ci insegna a resistere, ad accettare gli altri anche per quello che non potranno mai essere. Delinea i nostri limiti in modo naturale. Ha il potere di farci provare profondi sentimenti umani che vanno oltre frontiere e confini, tradizioni e culture. Ci insegna, anche in modo duro, che è stupido essere razzisti e pensare che un solo colore di pelle possa avere ragione. E che non siamo fatti per ammirare solo il tramonto dalla nostra camera, ma abbiamo dentro luoghi fantastici da vivere.

Siracusa. Alla scoperta del tesori sotterranei di san Filippo Apostolo

 Il 17 giugno verranno presentati al pubblico gli studi dell'archeologo israeliano Yonatan Adler sul bagno rituale ebraico posto a 18 metri sotto la chiesa negli antichi ipogei greci visitabili.




Il mikveh di San Filippo Apostolo a Siracusa, bagno rituale ebraico


C’è un tesoro nascosto sotto la chiesa settecentesca di san Filippo Apostolo, sull’isola di Ortigia a Siracusa. Si tratta di tre livelli sotterranei scavati dai greci antichi: al primo livello si trova la cripta della chiesa con affreschi settecenteschi; al secondo la rete ipogea, affascinante dedalo sotterraneo che collega tutti i luoghi sacri e istituzionali dell'antica di Ortigia e che funse anche da rifugio durante la seconda Guerra Mondiale; e al terzo un pozzo greco intorno al quale, nel tardo quindicesimo secolo, è stata costruita una scala elicoidale che conduce fino alla sorgente di acqua dolce posta a 18 metri di profondità, usata come mikveh, bagno rituale ebraico. Questa area di Ortigia detta Giudecca, infatti, ospitava fino al 1492 il quartiere ebraico.


La chiesa di san Filippo, sede dell'omonima Arciconfraternita, chiuse nel 1968 per problemi statici e strutturali e ha riaperto, grazie a un finanziamento del Genio Civile di Siracusa, nel 2010 al termine di un complesso e articolato lavoro di risanamento strutturale. Dal novembre 2014 la chiesa è aperta quotidianamente al culto. Il sito ipogeo dal 2016 è iniziata la gestione parrocchiale delle visite grazie al giovane don Flavio Cappuccio, parroco di san Giovanni Battista all'Immacolata. Queste sono aperte dal lunedì al sabato, dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 17 tutti i giorni al pubblico grazie ai volontari coordinati da Marco Aprile che guidano i turisti in un affascinante viaggio sotterraneo, ricco di storia, cultura e fede. Il sito ha attratto anche l’attenzione degli archeologi israeliani che sono venuti ad Ortigia per studiare il luogo. Ed ora presentano i loro risultati in un incontro aperto al pubblico. Appuntamento il 17 giugno alle ore 18,30 presso il salone “Borsellino” di Palazzo Vermexio a Siracusa, dove il professor Yonatan Adler della Ariel University di Gerusalemme con la dottoressa Nadia Zeldes presenteranno il loro studio scientifico e storico sul Bagno rituale della chiesa di san Filippo Apostolo e sulla sua iscrizione ebraica, studiata anche da monsignor Sebastiano Amenta, vicario generale dell’Arcidiocesi di Siracusa. La conferenza sarà aperta a tutti e terminerà alle ore 20,00 e al termine si potrà liberamente visitare lo stesso bagno rituale posto sotto la chiesa di San Filippo.


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