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L'Italia perde quota in attrattività. Sempre ai massimi per il cibo e la cultura, frena il turismo

Il brand Italia perde appeal a livello globale ed esce dalla top ten della classifica del Country Brand Index 2010, lo studio sull'immagine dei principali paesi del mondo condotta da FutureBrand in collaborazione con Bbc World news. Scende infatti al dodicesimo posto dal sesto dell'anno scorso cedendo terreno a paesi come la Svizzera (quinta, l'anno scorso non era tra le prime dieci), Giappone (sesto, l'anno scorso era settimo), Finlandia (ottava), Gran Bretagna (nona, perde una posizione rispetto al 2009) e Svezia (decima). Al primo posto si classifica il Canada, seguito da Australia, Nuova Zelanda e Stati Uniti che perdono lo scettro.

Il nostro paese mantiene però la leadership nella classifica dei 25 migliori paesi per il patrimonio artistico e culturale avendo ottenuto ottimi piazzamenti nei parametri di valutazione della categoria: prima per arte e cultura davanti alla Francia; seconda, alle spalle di Israele, per il ruolo nella storia.

Si posiziona, però, al quindicesimo posto nella classifica dei 25 migliori paesi per il turismo dietro Spagna (dodicesima), Francia (tredicesima) e Austria (quattordicesima) tra le destinazioni Europee, e superata da Mauritius (al primo posto seguita da Australia, Nuova Zelanda, Canada, ma anche Giappone e Stati Uniti tra le mete più lontane.

Un primato però nei parametri di valutazione della categoria turismo l'Italia lo guadagna: quello del cibo (l'anno scorso era seconda), seguita da Giappone e Francia; mentre è terza (nel 2009 era settima), dopo Stati Uniti e Francia per lo shopping; settima per la vita notturna (da sedicesima l'anno scorso) con gli Usa primi; ottava (dal 48° posto del 2009) per bellezza e cura delle spiagge (qui il primato spetta all'Australia).

Non appare, però, come l'anno scorso, nella top ten dei parametri rapporto qualità-prezzo resort e offerta alberghiera, due segmenti fondamentali per un paese, come il nostro, a forte vocazione turistica, che sta cercando di guadagnare le quote di mercato cedute ai competitor.

«La classifica del Country Brand Index – spiega Susanna Bellandi, amministratore delegato di FutureBrand Italia e Francia – riconferma la nostra forza in storia, arte e cultura, ma anche food e shopping anche se nel turismo non eccelle per il rapporto tra prezzo e qualità, ma anche la Francia, che solitamente ha un buon rapporto, è andata male. Questo è attribuibile, oltre che a motivi interni, forse anche al fatto che sta aumentando la concorrenza di altri paesi che stanno migliorando la loro offerta. Bisognerebbe continuare a investire sugli asset nei quali siamo più forti, arte e cultura, perché l'attenzione da parte della gente c'è»

Un fatturato di quaranta milioni di euro con oltre 380 addetti: è questa la forza complessiva di
L'Italia perde quota in attrattività. Sempre ai massimi per il cibo e la cultura, frena il turismo


I paesi primi nella classifica generale, fa notare l'amministratore delegato, hanno stabilità politica e un'immagine di posti in cui si vive bene. «L'Italia – si legge nello studio – nonostante gli sforzi compiuti e le iniziative per presentarsi internamente ed esternamente quale destinazione turistica ricca di arte, cultura, bellezze naturali, paga lo scotto della continua litigiosità, degli scandali e, naturalmente, delle difficoltà della crisi globale».

L'instabilità del governo, ma anche fatti di cronaca come i rifiuti in Campania, alluvioni, terremoti e scandali di vario genere, secondo Bellandi «hanno offuscato la filosofia tutta italiana della "dolce vita". Infatti abbiamo perso, come marchio-paese, anche nella qualità di vita percepita dal di fuori e dalla facilità di fare affari nel nostro paese. Tutto questo dipende dai valori che comunichiamo come la trasparenza e la correttezza per il business. Quando sia parla di buon cibo, shopping e spiagge bisogna capire che è necessario tenere alta la qualità e le industria italiane, dall'alimentare alla moda, possono contribuire in maniera importante».
ilsole24ore

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