Fiere, ecco i globe trotter del volante In arrivo a Parma centinaia di camper

Si sono già sistemati i primi appassionati di caravan a Baganzola, dove per dieci giorni si terrà il Salone del camper. Attesi 120mila visitatori, 9mila automezzi. Dopo anni di raduni a Rimini riecco in Emilia l'american dream della vacanza
di MARCO SEVERO

La tribù bianca è arrivata a Baganzola. Ha tirato il freno, stirato i muscoli e messo su il caffè: "Vieni che si fa un bicchierino" dicono Vincenzo e Mauro da Grosseto. Risata di gruppo e "si finisce tutti sul giornale". Fiere di Parma, metà pomeriggio, vigilia del Salone del camper. Decine di caravan sono in coda per entrare, nelle piazzole davanti e a lato del Palacassa. Da sabato 11 fino al 19 settembre è qui la festa del camper. In 120mila sono attesi i visitatori, in 9mila quelli a bordo di caravan. Trecento le postazioni attrezzate con impianti elettrici. I primi globe trotter del volante sono già in infradito, hanno aperto sdraio e spalmato creme abbronzanti. Sembra di stare in riviera e invece la pianura padana è lo scenario che passa il Salone. L'asfalto non è mica sabbia fine. "Perché qui e non su una bella spiaggia? Ah ma noi siamo abituati a tutto sa - ribattono stupiti Rina e Antonio da Verona - una volta ci siamo accampati davanti a un cimitero".

Per dieci giorni saranno esposte a Parma le novità sulla casa a quattro ruote. E' il ritorno in Emilia dei camperisti dopo anni di fiere a Rimini. I custodi dell'american dream della vacanza proprio a Parma iniziarono infatti, tempo addietro, le loro esposizioni. A Baganzola, per dieci giorni, ci sarà da sgranare gli occhi per quelli che inscatolano la vita e via. "Sì ma noi non comperiamo nulla, sa" sorridono quasi tutti qui. "Torniamo dal mare, andiamo a casa ad Alessandria e così abbiam pensato di fare un salto" dicono Paolo e Silvana su un Ducato Multijet 130 cavalli. Tornano tutti dal mare. Neppure uno che sia venuto apposta per la fiera. Nicchiano, tirano in ballo la crisi: "E chi se lo può permettere un camper nuovo?". Eppure sono pochi i catorci. Belli e fiammanti ecco i Ducati-McLouis 2200 di cilindrata, i Ford Transit 160 cavalli, i Mercedes equipaggiati Benimar o Rimor. Nuovi nuovissimi. Solo qua e là, rari, se ne stanno vecchi Ducato Turbo D 'Nabilià del 1990, buoni ormai per i raduni vintage e che fanno tanto furgoncino del fornaio.

"E comunque era meglio Rimini" polemizzano subito due famiglie in ciabatte, Settimana enigmistica e romanzo sulla sdraio . "Qui non ci sono abbastanza scarichi per i liquami, la navetta per la città non è ancora attiva e le luci non ci sono per tutti". Qualcuno ha provato a prenotare, ma invano: "Mio marito è invalido - spiega una donna al finestrino - al telefono ci hanno assicurato che non ci sarebbe stato bisgono di prenotazione e invece eccoci qua, siamo appena arrivati e ci hanno detto che per noi non c'è posto tra le piazzole con impianto elettrico". Eppure siamo solo all'inizio, neanche un terzo dei 9000 camper attesi è arrivato. Per ora funziona bene invece il collaudato meccanismo della socializzazione della tribù bianca. Si scende, si parla come fra amici. Gli accenti d'Italia si sono dati appuntamento qui, in queste piazzole alla periferia di Parma per ricostruire tra un camper e l'altro la geografia dei dialetti patrii. Da Roma a Verona a Bari a Milano il federalismo dal camper non è ancora stato inventato.
repubblica.it

Nessun commento: