(di Nicoletta Castagni)
Da Roma a Genova a Firenze, tutte aperte per Pasqua le mostre di maggior richiamo della nuova stagione espositiva e anzi proprio in questo week end ne aprono di nuove: a Urbino un'importante esposizione incentrata sull'enigmatico dipinto della Città Ideale e le meraviglie della civiltà '400 nel Montefeltro; a Viareggio, nelle opere di una collezione privata, il primo '900 toscano.
URBINO - Uno degli enigmi più affascinati dell'arte rinascimentale, La Città Ideale, meravigliosa tavola quattrocentesca di autore ignoto, è al centro di una grande mostra allestita da domani a Palazzo Ducale. Esposti capolavori di Raffaello, Fra Carnevale, Perugino, Luca Signorelli e di molti altri maestri del XV secolo, disegni, sculture, preziose tarsie, codici miniati per raccontare gli splendori della civiltà del Montefeltro fiorita nella seconda metà del '400 ad opera di Federico da Montefeltro, Duca di Urbino, il piu' dotto ed illuminato fra i signori del suo tempo. Intitolata 'La Citta' Ideale. L'utopia del Rinascimento a Urbino tra Piero della Francesca e Raffaellò, si propone di dimostrare come il capolavoro conservato nella Galleria Nazionale delle Marche rappresenti, insieme con i dipinti gemelli (col medesimo soggetto) di Berlino e Baltimora, il compendio di quella straordinaria cultura.
VIAREGGIO - Dal 7 aprile il Centro Matteucci per l'Arte Moderna ospita la mostra dal titolo 'In Toscana all'alba del XX secolo. Una collezione privatà, una preziosa selezione di circa 40 dipinti toscani tra XIX XX secolo, provenienti da una nota raccolta costituitasi nel secondo dopoguerra. La rassegna illustra le tappe fondamentali dell'evoluzione pittorica tra '800 e '900: dalla dirompente lezione fattoriana, magnificamente riassunta nella Strada bianca, al divisionismo di Nomellini e all'ardita sperimentazione di Ghiglia, fino all'Avanguardia futurista di Rosai e al 'richiamo all'ordiné di Soffici, per giungere, infine, all'espressionismo di Viani e alla moderna ed eclettica classicità di Ram. A metà strada tra l'eredità della 'macchia' e la progressiva evoluzione in soluzioni sperimentali delle avanguardie, destinate a divenire emblematiche.
ROMA - Inaugura il nuovo spazio espositivo dell'Ara Pacis e il riallestimento museale dei reperti archeologici con la grande mostra dal titolo 'Avanguardie russe: Malevic, Kandinskij, Chagall, Rodcenko, Tatlin e gli altri'. L'importante esposizione ripercorre le principali correnti dell'arte russa di inizio '900: il cubofuturismo con la sua singolare sintesi delle tendenze europee dell'epoca, l'originale astrattismo, il costruttivismo con le sue composizioni architettoniche e il suprematismo con la sua purezza geometrica. Il monumento, come tutti i musei civici, rispetterà l'apertura straordinaria per Pasqua e Pasquetta e quindi si potrà visitare la mostra. Nella capitale, aperte anche le mostre di Palazzo delle Esposizioni, dove sono allestite le Avanguardie americane dalle collezioni Guggenheim e la rassegna delle immagini fotografiche di Arturo Ghergo, stelle del cinema e protagonisti dell'alta società tra gli anni '30 e '50 ritratte in tutto il loro glamour. Si potranno ammirare anche i capolavori di Tintoretto alle Scuderie del Quirinale e riscoprire il genio di Dalì al Complesso del Vittoriano.
FIRENZE - Porte aperte agli Uffizi, dove oltre ai capolavori dell'arte antica si potrà visitare la rassegna 'La Galleria degli arazzi. Epifanie di tessuti preziosi' dedicata ai manufatti che forse meglio di ogni altra tipologia rappresentano la magnificenza delle corti europee del Rinascimento maturo. Tra le collezioni della Galleria, quella degli arazzi che per decenni sono stati esposti nei corridoi, nel Corridoio Vasariano, in alcune sale, nei vestiboli e in Tribuna, che fu rimossa nel 1987 e oggi è quindi pressoché sconosciuta. Degli arazzi di produzione fiorentina esposti in mostra, si possono ammirare l'Ecce Homo su disegno del Salviati, tessuto per Cosimo I e la sua corte, due panni dei 36 dalla Serie delle Cacce progettata da Giorgio Vasari, su richiesta dello stesso Cosimo, per l'arredamento di venti stanze della Villa di Poggio a Caiano, due di soggetto mitologico con scene dalla storia di Fetonte; tre dalla serie della Passione di Cristo, progettata, su disegno di Alessandro Allori, per Ferdinando I nel 1587 dopo i suoi anni romani di carriera cardinalizia.
GENOVA - Una sequenza mozzafiato di capolavori quella che aspetta i visitatori di Palazzo Ducale, dove è allestita la grande mostra 'Van Gogh e il viaggio di Gauguin', la più vista della stagione. Il tema è appunto il viaggio, inteso come esplorazione geografica, negli spazi e nelle culture, ma anche, e quasi soprattutto, dentro di sé. Il percorso espositivo prende le mosse dal capolavoro 'Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo?' che Gauguin volle come suo testamento nel 1897, prima di un tentato suicidio. L'opera è un prestito eccezionale del Museo di Boston, mai visto in Italia. Di Vincent Van Gogh invece ci sono una quarantina di opere (tra cui 10 disegni) come il Seminatore, Autoritratto con cavalletto, Campo di grano sotto il cielo nuvoloso. Non manca il '900 con capolavori di Rothko, Hopper, Kandinsky e molti altri.
ansa
8 Aprile 2012 ore 05:46
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