Dubai verso il secondo boom turistico

(di Alessandra Antonelli)

DUBAI - L'annuncio dell'inaugurazione del Four Seasons hotel, albergo categoria extra-lusso, 237 camere e suites affacciate su 300 metri di spiaggia alla parte estrema di Jumeirah Beach, è solo l'ultima conferma di un trend turistico che racconta una Dubai ritornata a galoppare - turisticamente parlando - ai ritmi pre-crisi. Tanto che si parla già di un secondo boom. Attualmente nell'emirato, appena più grande della Valle d'Aosta, si contano 577 alberghi per 75,171 tra camere e mini appartamenti in residence.

Entro le fine dell'anno se ne dovrebbero contare circa 4,000 in più solo in alberghi di lusso secondo i dati del dipartimento del turismo di Dubai (Dtcm). In cantiere ce se sono altre 19,000 almeno, il 32,8 percento dell'attuale disponibilità, ha stimato Elizabeth Randall, direttrice della Str Global, al quotidiano Gulf News. Se nel primo trimestre del 2012 il tasso di occupazione alberghiera ha già superato l'86%, il 2011 ha registrato un aumento del flusso turistico del 23%, pari a quasi 33 milioni di visitatori che hanno portato nelle casse dell'emirato 3,48 milioni di euro, il 20% in più rispetto all'anno precedente.


In aumento è anche la domanada: 13,9% nel 2010, 17,1% nel 2011 e stimata ad una media del sei per cento nei prossimi sei anni. Numeri e stime che secondo gli analisti di settore dovrebbero mettere a tacere le voci degli scettici che non confidano nella capacità di Dubai di assorbire l'alto numero di camere in costruzione di varie tipologie e categorie. Dubai si piazza inoltre destinazione turistica numero uno nella regione del Medio Oriente e del Nord Africa (Mena) e per spesa turistica pro capite e rimane salda tra le prime 10 mete più gettonate al mondo, meglio piazzata di Roma o di New York, rispettivamente al 12/mo e al 13/mo posto, secondo i dati del Master Card Index.


A giocare in favore dell'emirato, al momento, due fattori chiave. Da una parte l'irrequietezza politica dell'intera regione che sta spostando significative masse di turisti da destinazioni tradizionali come l'Egitto o il Libano, dall'altra la crescita economica di Russia e Cina. Al turismo storico "locale" - ovvero proveniente dalle altre cinque monarchie petrolifere che insieme agli Emirati Arabi Uniti costituiscono il consiglio di Cooperazione del Golfo (Ccg) - e a quello europeo in cerca di relax in strutture spesso da favola per atmosfere e lusso, spiagge mare e shopping, tutti i comfort delle vacanze moderne con gli imprevisti delle avventure esotiche, si aggiungono i nuovi ricchi - e non solo - delle due gradi economie emergenti.
ansa

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