(ANSA) - PALERMO, 6 APR - La Sicilia si presenta al
Sol&Agrifood 2014, la rassegna internazionale
dell'agroalimentare di qualità che si svolge a Verona dal 6 al 9
aprile, con una novità di rilievo oramai in dirittura d'arrivo:
il riconoscimento dell'Igp "Olio extravergine di oliva di
Sicilia".
Ancora una volta, così come avvenuto con la costituzione della Doc Sicilia per i vini, l'isola punta sul proprio brand e sul proprio nome per promuovere un prodotto di alta qualità.
"Abbiamo ricevuto un mese fa il parere favorevole dell'assessorato regionale all'Agricoltura - spiega Maurizio Lunetta, presidente del comitato promotore dell'Igp Olio extravergine di oliva di Sicilia - così adesso toccherà al Ministero delle Politiche agricole e forestali dare il via libera. L'iter si concluderà poi con la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea. La mia speranza è di ottenere il riconoscimento entro la fine dell'anno". Il disciplinare Igp Sicilia si fonda su due capisaldi: possono essere certificate solo varietà autoctone e tutte le fasi di produzione, trasformazione e imbottigliamento devono avvenire in Sicilia.
Ci sono più di 50 varietà, accanto alle più diffuse come Nocellara del Belìce, Biancolilla, Tonda Iblea, Nocellara Etnea, Ogliarola e Cerasuola, ne esistono moltissime altre che pongono la Sicilia ai vertici mondiali per diversità varietale.
La Sicilia con le sue 50 tonnellate di olio extravergine di oliva, pari a circa il 10% della produzione nazionale, è la terza produttrice tra le regioni italiane, ma l'olio viene venduto per lo più sfuso. Sono comunque attive sei Dop e nel territorio operano aziende che producono e imbottigliano l'olio: di queste 33 saranno presenti al Sol. Il totale delle superfici coltivate è di circa 160 mila ettari su un milione e mezzo di ettari destinati alla coltivazione agricola. Il fatturato del comparto, secondo dati Istat, si aggira intorno ai 180 milioni di euro.
"L'Igp è la strada per qualificare l'olio extravergine di oliva siciliano - afferma Lucio Monte, direttore dell'Irvos, Istituto regionale vino e olio - Un prodotto dalle proprietà organolettiche di rilievo e che grazie all'Igp potrà avere un giusto riconoscimento sia in termini di immagine che di valore economico, anche in ottica di una difesa del mondo produttivo.
La produzione in Sicilia finora è stata frammentata e priva di una rete organizzativa, l'Igp potrà dare il giusto input alle aziende per organizzarsi".
Ancora una volta, così come avvenuto con la costituzione della Doc Sicilia per i vini, l'isola punta sul proprio brand e sul proprio nome per promuovere un prodotto di alta qualità.
"Abbiamo ricevuto un mese fa il parere favorevole dell'assessorato regionale all'Agricoltura - spiega Maurizio Lunetta, presidente del comitato promotore dell'Igp Olio extravergine di oliva di Sicilia - così adesso toccherà al Ministero delle Politiche agricole e forestali dare il via libera. L'iter si concluderà poi con la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell'Unione europea. La mia speranza è di ottenere il riconoscimento entro la fine dell'anno". Il disciplinare Igp Sicilia si fonda su due capisaldi: possono essere certificate solo varietà autoctone e tutte le fasi di produzione, trasformazione e imbottigliamento devono avvenire in Sicilia.
Ci sono più di 50 varietà, accanto alle più diffuse come Nocellara del Belìce, Biancolilla, Tonda Iblea, Nocellara Etnea, Ogliarola e Cerasuola, ne esistono moltissime altre che pongono la Sicilia ai vertici mondiali per diversità varietale.
La Sicilia con le sue 50 tonnellate di olio extravergine di oliva, pari a circa il 10% della produzione nazionale, è la terza produttrice tra le regioni italiane, ma l'olio viene venduto per lo più sfuso. Sono comunque attive sei Dop e nel territorio operano aziende che producono e imbottigliano l'olio: di queste 33 saranno presenti al Sol. Il totale delle superfici coltivate è di circa 160 mila ettari su un milione e mezzo di ettari destinati alla coltivazione agricola. Il fatturato del comparto, secondo dati Istat, si aggira intorno ai 180 milioni di euro.
"L'Igp è la strada per qualificare l'olio extravergine di oliva siciliano - afferma Lucio Monte, direttore dell'Irvos, Istituto regionale vino e olio - Un prodotto dalle proprietà organolettiche di rilievo e che grazie all'Igp potrà avere un giusto riconoscimento sia in termini di immagine che di valore economico, anche in ottica di una difesa del mondo produttivo.
La produzione in Sicilia finora è stata frammentata e priva di una rete organizzativa, l'Igp potrà dare il giusto input alle aziende per organizzarsi".
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