Verbania, cinquanta capolavori raccontano il paesaggio

VERBANIA - La Stampa
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Cinquanta capolavori del Museo del Paesaggio nelle sale di Villa Giulia. E’ la mostra «Genius Loci», principale evento turistico-culturale dell’estate verbanese. La rassegna espositiva vuole offrire la possibilità di ammirare l’importante patrimonio artistico cittadino in attesa della conclusione dei lavori di messa in sicurezza della sede centrale di Palazzo Viani Dugnani e della sua riapertura. C’è però la volontà di dare il via ad una opportunità ricorrente che vada oltre ciò che è imposto dall’attuale stato di necessità: «In effetti - precisa il presidente del Museo, Massimo Terzi - guardiamo a questo esperimento anche con attenzione rivolta al futuro. Se avrà successo riproporre esposizioni analoghe nei prossimi anni, in ottica di allargamento dell’attività al territorio e di marcato richiamo agli ospiti della città».
Le opere esposte comprendono sculture di Giulio Branca, Arturo Martini e Paolo Troubetzkoy e dipinti di Luigi Litta, Daniele Ranzoni, Arnaldo Ferraguti, Achille Tominetti, Sophie Brown, Pierre Troubetzkoy, Eugenio Gignous, Federico Ashton, Mario Tozzi, Siro Penagini. Adriana Bisi Fabbri. I soggetti sono diversi ma la scelta operata dalla curatrice del Museo Federica Rabai con la collaborazione di Giovanni Pizzigoni ha come filo conduttore i luoghi del territorio fissati sulle tele dai grandi artisti. «Non a caso - osserva il vicepresidente Antonio Montani - il titolo della mostra vuole esprimere la magia che lo spirito del lago e dei luoghi circostanti ha infuso agli artisti con la sua bellezza». Ulteriore elemento di interesse è l’esposizione dei due capolavori di Jules Cesar Van Loo della Galleria Sabauda di Torino e di un quadro di Lorenzo Peretti Junior della Collezione Poscio di Domodossola.  

La mostra (ingresso 5 euro e 3 euro ridotto, con agevolazioni per gruppi, visite guidate, gratuità tra cui quella del giorno del compleanno) sarà aperta fino al 7 settembre tutti i giorni con orario di visita dalle 10,30 alle 22. Questo ampio e prolungato periodo di apertura (1556 turni da coprire) ha imposto al Museo la ricerca di volontari da adibire a vari compiti: finora hanno aderito all’appello una cinquantina di persone e varie realtà come Formont, Università della Terza Età, Dante Alighieri, ma la richiesta è ancora aperta. L’opera «Eva» di Sophie Brown scelta come immagine-simbolo ha un significato evocativo del ruolo della donna nel cammino innovativo dell’umanità: «Una sorta di omaggio e di fortunata coincidenza – commenta il presidente Terzi -, nei giorni in cui diventano sindaco e assessore alla cultura due donne». 
della città».  

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