Tirana: Museo Storico Nazionale in Piazza Scanderbeg |
di Fabrizio Cassinelli
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Sono passati più di vent'anni da quando, nell'agosto del 1991, 20mila
albanesi fuggirono dalla miseria e instabilità dal loro Paese
approdando in Italia a bordo della motonave 'Vlora'. Quelle drammatiche
immagini fecero il giro del mondo. Da allora però il Paese delle Aquile
ne ha fatta di strada, e alla vigilia dell'ingresso in Ue, promuove
joint-venture commerciali e finanziarie, iniziative culturali e,
ovviamente, il turismo.
Si da il caso, infatti, che l'Albania sia una nazione
naturalisticamente bellissima, dalla popolazione ospitale, e dalle mete
quasi del tutto sconosciute alla stragrande maggioranza degli italiani,
così vicini e così affini (tutti in Albania parlano italiano e conoscono
le nostre vicende) ma ancora così distanti. Ora, però, una nuova guida
turistica si prefigge di eliminare una certa disinformazione che, negli
anni passati, anche a causa di numerosi fatti di cronaca, ha creato
un'idea distorta dell'Albania e degli albanesi aiutando i turisti a
vedere il meglio del nostro 'dirimpettaio' adriatico, famoso per le
aquile che sorvolavano le vette delle Alpi (la bandiera albanese
raffigura l’aquila bicipite su campo rosso) e che oggi sono rare e
protette.
''Con più di centottanta pagine ricche di informazioni, con oltre
novanta tra inserti fotografici, mappe e schede, focus sulla storia, la
geografia, il clima e la cultura, 'Tirana e Albania', (Morellini
Editore) appare come il supporto giusto per partire alla scoperta di una
delle mete più affascinanti dei Balcani. Nata grazie alla
collaborazione tra l'antropologo Francesco Vietti, e Benko Gjata,
giornalista, direttore del Centro di Cultura Albanese, il volume
presenta ai lettori un ritratto completo del Paese, con un ampio
approfondimento sulla capitale, Tirana, una serie di gite giornaliere e
di itinerari di più giorni che abbracciano l'intero territorio. Un
viaggio in Albania offre la visita di rare antichità come i resti
preistorici, greci e romani di Butrinto, la colonia illirica di
Apollonia, le splendide coste (famosa la zona di Dermì, verso la
Grecia), le città ricche di fascino e storia (anche cristiana e
italiana) come la bianca Berat e Argirocastro con il museo militare
italiano. Una curiosità: la prima unità dell’Esercito italiano che si
ribellò ai nazisti fu infatti una di quelle di stanza in Albania, i cui
regolari si unirono ai partigiani locali. Di quella terra leggendaria
oggi rimangono la meraviglia delle incontaminate Alpi albanesi e la
calda ospitalità di un popolo orgoglioso e semplice.
Una realtà che però è ormai ampiamente moderna, con locali e
ristoranti ovunque, party in spiaggia, marchi, griffe, eventi. La
vecchia ‘Shqiperia (Albania), infatti, quella con le strade sterrate, i
contadini nei villaggi con le torri fortificate, le ferree e violente
regole del Kanun (la legge famigliare), l’eroica e secolare resistenza
all’invasione ottomana, fanno parte, nel bene e nel male, del passato.
Il Paese delle Aquile oggi è una meta originale nel cuore dell'Europa,
che si può raggiungere in camper o in moto (ci sono moderne strade
litoranee) o più velocemente in aereo per poi noleggiare una vettura.
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