ROMA – Una Manhattan notturna ripresa dall’alto, un uomo in giacca e cravatta, seduto nel suo lussuoso ufficio mentre pensa – malinconicamente – alla Grecia di quando era giovane e spensierato, e una musica di sottofondo da piano bar anni Sessanta. Comincia così lo spot 2015 “La storia della Grecia con Don Morgan Nielsen” – l’attore protagonista di questa campagna promozionale – che dovrebbe rappresentare la nuova “strategia” di comunicazione dell’Organizzazione nazionale del turismo in Grecia (EOT).
Peccato che di nuovo, originale e strategico la campagna abbia ben poco; difatti, per tutti gli undici minuti di spot – ma sfido chiunque a guardarseli per intero – si vedono solo dèi, eroi e miti. “Ovunque ti giri solo dèi, eroi e miti”, recita il video, omettendo qualsiasi accenno al presente, a parte alcune (rare) scene raffiguranti il buon vino e la produzione di pane. “La nuova strategia di comunicazione si basa sulle divinità greche e gli eroi antichi di cui tutti noi abbiamo letto fin dall’infanzia”, ha affermato – presentando l’inedito spot – il ministro del turismo, Olga Kefalogianni. Si tratta di una strategia costruita sul concetto che le attività contemporanee come la raccolta, l’intrattenimento, lo sport, l’apprendimento e le arti provengano solo ed esclusivamente dal passato. Di conseguenza, il video fa largamente riferimento ai reperti archeologicidel paese e non racconta nulla di più. Uno dei pochi spezzoni che raffigurano una Grecia più recente di quella del V secolo a.C. è la scena riguardante le Olimpiadi del 1936. Peccato che l’EOT l’abbia cancellata in fretta e furia – oscurando il video su youtube – dopo che alcuni giornalisti avevano fatto notare come quelle fossero le famosi olimpiadi naziste, non certo un esempio di libertà e fratellanza.
Insomma, la “nuova strategia” ha ben poco di nuovo e sembra rivolgersi al solito target di pubblico di mezza età con la passione per la mitologia greca. Per carità, se qualche vostro amico andasse ad Atene e non si fermasse a visitare le bellezze del Partenone, o si trovasse nei pressi di Micene e non trovasse il tempo di fare un salto ad ammirare la Porta dei Leoni, non commettereste certo un’eresia negandogli per sempre il saluto.
Ma la Grecia ha anche altro da mostrare. C’è tutta una Grecia contemporanea che, nonostante questi anni difficili, sta cercando di venir fuori e di imporsi nell’immaginario collettivo. Ci sono, soprattutto, tanti giovani che sono attratti dalla penisola ellenica non solo per i miti antichi o le pazze serate di Mikonos. La nuova campagna promozionale sembra soltanto un miscuglio di cliché e noia.
Niente a che vedere con il video – da subito diventato virale – montato dal New York Times e intitolato “36 ore ad Atene”, in cui viene mostrata sì l’Acropoli, ma anche negozietti, murales, attività di vario genere, divertimento; lo spettatore si trova di fronte a una città viva, insomma, e non a una semplice carrellata di immagini già viste e riviste sui libri di scuola.
Lo spot, dunque, non ha certamente entusiasmato e, molto probabilmente, non convincerà gli stranieri ancora indecisi su dove passare le proprie vacanze. La Grecia, per fortuna, ha una forza d’attrazione superiore a qualsiasi campagna e siamo certi sopravvivrà anche a questo. Crediamo però che un settore come quello del turismo, negli ultimi anni in costante crescita e motore del riscatto greco, forse avrebbe meritato, da parte delle istituzioni, un sostegno maggiore di un semplice appello agli dèi.
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