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Sacro e moda in mostra al Met 150 capi griffati, quando la moda avvicina a Dio



A ottobre Thom Browne chiude la sua prima sfilata a Parigi con un coup de theatre. Accompagnato da un abito nuziale, un unicorno in tulle a grandezza naturale sfila in passerella e il mondo della moda si chiede: perché? La risposta è ai Cloisters del Met, un vero e proprio monastero ricostruito a Manhattan, dove dal 10 maggio apre una sezione di "Heavenly Bodies: moda e immaginazione cattolica".
    L'abito di nozze unisex, centinaia di nastri di tulle bianco con l'unicorno ricamato in filo d'oro, è esposto accanto alla sua ispirazione, l'Unicorno in Cattività, simbolo cristologico per i credenti, per i laici immagine del matrimonio. "Ci ricorda che, nel mondo medievale, sacro e profano erano collegati e niente era mai lontano da Dio", dice il catalogo. Browne è il compagno di Andrew Bolton, direttore del Constume Institute, che ha messo assieme la "mostra dell'anno" del Met. Fino all'8 ottobre, propone 150 capi di alta moda e 40 paramenti sacri mai usciti finora dalla Sacrestia della Cappella Sistina.
   
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