“Valorizzare l’identità dei territori attraverso una progettazione culturale e turistica che consideri la destinazione non solo come contenitore di risorse storiche, architettoniche, naturali ma in termini di persone che vivono quello spazio, elaborando progetti di turismo sostenibile in grado di valorizzare le città preservandone l’autenticità”.
Lo ha detto, oggi, in occasione del 40mo meeting per l’Amicizia fra i popoli, a Rimini, l’assessore regionale al Turismo, Sergio Emidio Bini, durante la tavola rotonda “La città. Progetti, turismo, valorizzazione”.
In dialogo con Giovanni Bastianelli, direttore esecutivo Enit (agenzia nazionale turismo) e Manfredi Catella, Ceo di Coima Res, Bini ha affrontato le tematiche relative all’impatto del turismo nella trasformazione del tessuto urbano e all’impatto delle politiche agricole e alimentari sul turismo e sull’evoluzione delle città.
“I turisti possono usufruire di servizi pensati e proposti per i residenti, quando non sono in numero superiore a questi ultimi, ritrovando quindi elementi di tipicità e autenticità, ma se invece accade il contrario – ha chiarito Bini -, gli abitanti della città sono costretti ad usufruire di servizi studiati per i turisti con il rischio che le città turistiche perdano, progressivamente, la loro allure più autentica.
Il pericolo evidente è un’omologazione globale, ovvero tanti luoghi strutturati nello stesso format: musei, chiese, ristoranti, concerti, app”.
Per l’assessore bisogna superare la visione che identifica l’offerta culturale solo con il patrimonio strettamente inteso e orientarsi alla produzione culturale, ovvero tutti quegli elementi che valorizzano l’identità di un territorio sia per i cittadini che per i visitatori.
“Questo può avvenire – ha indicato Bini – con determinati eventi di altissimo livello che non sono elementi di intrattenimento turistico fine a se stesso ma che hanno il pregio di coniugare sostenibilità del turismo con il benessere dei cittadini residenti e la soddisfazione dei turisti”.
Oggi a Rimini, Bini ha anche tenuto a battesimo il nuovo logo dedicato alla promozione enogastronomica del Friuli Venezia Giulia ribadendo come l’enogastronomia in Friuli Venezia Giulia “rappresenti una forma di turismo capace di mettere in vetrina non soltanto i prodotti ma anche i processi, e con questi il territorio su cui si sviluppano, offrendo agli ospiti esperienze indimenticabili e di ampio respiro”.
Bini infine ha sottolineato l’impegno ad incrementare il turismo lento: “una filosofia di vivere, prima di essere qualcosa applicata al viaggio. Turismo lento significa promuovere la qualità e l’esperienza contrapponendosi al turismo di massa, veloce e di consumo che poco valorizza le tipicità di un luogo.
L’autenticità, la contaminazione, la sostenibilità, l’accessibilità, il rispetto sono aspetti che vengono sempre più ricercati da un certo tipo di turista a cui noi siamo particolarmente attenti. Su questo la nostra regione fino ad ora si è saputa muovere bene e il mio impegno continuerà ad essere massimo”.
Nessun commento:
Posta un commento