Tutti pazzi per i borghi, anche in pandemia

 

ROMA - Dai più piccoli come Cornello di Tasso nella bergamasca e Ostana nell'Alta Valle del Po Piemontese, che insieme non arrivano a 100 residenti, a quelli più blasonati come Capalbio, arroccato nella Maremma toscana, o Otranto sul blu del mare della Puglia. Sono i tesori di patrimonio artistico e naturale de I Borghi più belli d'Italia, Associazione che raccoglie 315 piccoli centri storici d'eccellenza inferiori ai 15 mila abitanti (accolti solo dopo un rigido iter di ammissione in 73 punti) pronti a mostrarsi nella nuova Guida 2021-2022 e a festeggiare un 2020 che per loro sembra resistere anche alla pandemia.
    "Le necessità sono ancora tante - racconta il presidente Fiorello Primi - Serve un piano nazionale per il digital divide, la messa in sicurezza del territorio e, in alcuni casi, anche delle strade. Ma i borghi si confermano la spina dorsale di questo Paese. Lo abbiamo visto anche la scorsa estate - aggiunge - quando, in alcune realtà della nostra rete, tra giugno e settembre il turismo ha raggiunto dati persino migliori dello stesso periodo del 2019". Non ovunque. In alcuni casi "i turisti invece sono scappati", ma sarà uno spunto "per studiare un piano per portare tutti allo stesso livello una volta passata la pandemia".
    E se l'Associazione due mesi fa ha festeggiato le new entry di Bassano in Teverina, Monteleone d'Orvieto, Tropea, Monte Sant'Angelo, Montechiarugolo e Casoli, dati confortanti arrivano anche allargando lo sguardo: secondo l'Istat, nel 2019 i Borghi più belli d'Italia hanno accolto oltre 4 milioni di arrivi (+16,0% rispetto al 2015 e +564 mila unità), di cui +23,2% stranieri e +11,3% italiani. Sono inoltre 14,8 milioni le giornate di presenza (+8,4% sul 2015, ovvero oltre 1,1 milione in più), con 12,1 giornate per abitante, contro la media nazionale di 7,2. Nei borghi, poi, si resta di più: 3,6 giorni rispetto alla media nazionale di 3,3. E anche la flessione del turismo 2020 dovuta alla pandemia, nei Borghi della rete è di circa 10 punti in meno rispetto al dato nazionale.
    "Il Covid - commenta il presidente dell'Enit, Giorgio Palmucci - ha dimostrato quanto i piccoli comuni siano capaci di reagire in maniera rapida e versatile" innescando "nuove sinergie e nuovi modi di fare turismo, tracciando percorsi verso una rinnovata sostenibilità" fondamentali "quando torneremo a viaggiare, per evitare fenomeni di overtourism e restituire il vero Italian way of life".
    Come ogni anno disponibile in edicola, in libreria e on-line, la Guida de I Borghi più belli d'Italia 2021-2022 in 792 pagine e circa 2500 foto accompagna il visitatore dentro la grande varietà di stili architettonici, opere d'arte, paesaggi, storie, produzioni artigianali, eccellenze enogastronomiche, feste e tradizioni che caratterizzano questa Italia nascosta. In tutto 308 realtà raccontate, con informazioni utili e, novità, quest'anno anche la realtà aumentata: oltre 300 documenti tra filmati immagini e racconti vocali accessibili attraverso smartphone e tablet. In primavera, anche un'edizione in inglese, mentre sono già in uscita anche il Calendario e il volume Il Giro dei Borghi in 80 Capolavori. A testimoniare la passione per i Borghi, poi, sono gli oltre 1,4 milioni di visitatori unici del portale www.borghipiubelliditalia.it; le 50.000 copie della rivista Borghi Magazine, disponibile anche in digitale. E i 550 mila followers su Instagram che fanno della pagina dell'Associazione il primo profilo IG del turismo in Italia e il terzo in Europa. Fra i progetti in cantiere, la partnership con la piattaforma di Social farming Coltivatori di Emozioni, per il sostegno e la promozione delle piccole produzioni di eccellenza dei Borghi. E le iniziative Smart Working e Job Tourism, per attrarre smart-worker e job tourist.

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