Non si arresta l'onda di crescita del turismo all'aria aperta". Lo conferma il presidente di Faita-Federcamping, Alberto Granzotto, da Riva del Garda - dove è in corso la terza giornata di Hospitality - Il Salone dell'Accoglienza -, sulla base dei dati illustrati nell'incontro "Turismo open air in Italia: tendenze e prospettive", organizzato da Faita-FederCamping. Sul settore gravano comunque gli aumenti dei costi energetici, le incognite sul futuro delle concessioni demaniali nonché l'urgenza di ricostituire il capitale umano disperso a causa del Covid e ridotto a meno della metà nell'arco di due anni. Al momento, a livello nazionale le prenotazioni confermate indicano una crescita del 10-15% del settore all'aria aperta, che si tradurrà in oltre 12 milioni di arrivi (nel 2022 erano 10,7 milioni, con un fatturato, indotto compreso, di 5,5 miliardi di euro). "Se il buongiorno si vede dal mattino - dichiara Granzotto - il 2023 nasce carico di promesse. Mentre l'open air conferma il suo primato assoluto in ambito balneare, sono soprattutto il lago e la montagna, a far registrare le performances più incoraggianti, come prova lo studio di settore presentato da Andrea Agazzani di Thrends durante il nostro convegno". Risultati che, per quest'ultimo cluster, nel 2022 rispetto al 2019, hanno oscillato fra il +10% e il +12%, mentre rispetto al 2021 i fatturati sono aumentati del 20-30%. "Il potenziale c'è tutto - prosegue Granzotto - ma permangono ostacoli sorti durante e dopo la pandemia, primo fra tutti la difficoltà di reperire personale professionale, 'dirottato' dal Covid verso altri settori durante i lockdown. Il tema del lavoro e della formazione dei nostri collaboratori sarà un elemento centrale per non sprecare questa occasione di crescita". "Per i campeggi del Trentino i risultati del 2022 sono stati eccellenti - aggiunge Fabio Poletti, presidente di Faita-Federcamping Trentino- e la prospettiva di ulteriore crescita per i 2023 è confermata nell'ordine del 10%". (ANSA).
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