(di Stefania Passarella)
Dall'alto dei castelli delle Langhe
si scorge un panorama di colline increspate dai vigneti e puntellate di
rocche, campanili e manieri antichi. Ci sono tutte le premesse per un
fine settimana di relax, anche se itinerante, a cui si aggiunge la
"compagnia" di alcune delle eccellenze dell'enogastronomia italiana.
Siamo nelle terre del Barolo, del tartufo d'Alba e della salsiccia di
Bra, tanto per citarne solo alcune di un elenco lunghissimo. Nonché
nella patria di Slow Food. Colline che i corridori del Giro d'Italia
quest'anno tornano a solcare grazie alla variazione di percorso
dell'attesa tappa "crono dei vini". Lasciandosi guidare da profumi,
aromi e cantine aperte che si può vivere una vacanza 'lenta'. Ecco
qualche tappa da leccarsi i baffi (mappa).
Bra
è la culla di rocche, vigne, castelli, del Barocco piemontese e anche
del movimento Slow Food, della rassegna sui formaggi "Cheese" e della
salsiccia omonima (insaccato di vitello crudo autorizzato da casa
Savoia). La città si gira a piedi, ammirando la facciata del Palazzo
Comunale, la chiesa di Santa Chiara opera dell'architetto Bernardo
Antonio Vittone, la chiesa della Trinità, anche conosciuta come i
"Battuti Bianchi". La via centrale è intitolata al conte Cavour ed è il
luogo di ritrovo degli abitanti, fra caffè e locali storici. Lo
scrittore Giovanni Arpino vi trascorreva le giornate. La Zizzola è
l'edificio simbolo della città ma a piedi vi si arriva dopo un po' di
salita, in cima al colle Monteguglielmo. Pollenzo è la frazione più
conosciuta di Bra, nella cui piazza si affaccia il complesso di edifici
che ospita l'Università di Scienze gastronomiche. A Bra invece c'è la
sede di Slow Food con annessa osteria (Boccondivino)
in cui gustare a prezzi accessibili il meglio della produzione locale:
salsiccia di Bra, battuta di fassone, coniglio di Carmagnola, il
formaggio Bra Dop, i "tajarin" (tagliolini all'uovo). In agenda: il Salone del Libro per ragazzi (21-25 maggio), Castelli aperti, Aperitivo in Consolle (ogni venerdì fino al 20 giugno).
La Morra
è una delle "capitali" del Barolo. Dalla centrale piazza dei Martiri
partono a raggiera sette sentieri da percorrere. Da via Umberto si
arriva verso il centro su piazza Castello: qui si trova un'ampia
balconata protesa su Langhe e Alpi con uno spettacolo mozzafiato. In
piazza Castello sorge la torre civica ad uso di campanile del 1710: è
visitabile nei mesi estivi. Poco distante la Cantina comunale gestita
dai produttori di La Morra dove degustare e fare acquisti scegliendo fra
più di 60 tipi diversi di Barolo. Da La Morra percorrendo la
provinciale per Barolo-Novello si attraverserà un paesaggio suggestivo
di vigneti e castelli.
Barolo è il cuore delle basse Langhe ed è il punto di partenza per una degustazione del vino Docg
che porta il suo nome. Magari nell'Enoteca regionale all'ingresso del
borgo, nel castello comunale, oppure nel wine bar a ridosso del maniero.
Il borgo è dominato dal Castello Falletti, costruito nel X secolo.
Prende il nome dalla famiglia dei banchieri albesi che se ne
impossessarono intorno 1250. Nei loro possedimenti venne prodotto il
primo Barolo, il "re dei vini". All'interno del castello si possono
visitare gli appartamenti con gli arredi d'epoca della marchesa Giulia
di Barolo, il salone degli stemmi e la biblioteca storica nella quale
prestò la sua opera Silvio Pellico, come segretario e bibliotecario,
reduce dalle "sue prigioni".
Monforte d'Alba
è un comune bandiera arancione del Touring Club: ha un centro storico
risalente all'anno mille e un anfiteatro suggestivo. Un borgo-gioiello
che si distingue per la numerosità di cantine, osterie, vinerie. In
estate può essere interessante visitarlo in occasione della rassegna Monfortinjazz, quest'anno dal 10 luglio.
Arrivando a Serralunga d'Alba
si viene accolti dalla grande insegna che segnala le tenute e le
cantine di Fontanafredda, volute nel 1878 da Emanuele di Mirafiori,
figlio di Vittorio Emanuele II. Su appuntamento si possono visitare le
cantine reali nelle viscere della collina. È uno dei centri più belli
della Langa del Barolo. Il suo castello, visibile dalla strada, è
l'unico esempio rimasto in zona di costruzione difensiva. Si può
visitare ma solo accompagnati da guida. Il castello possedeva passaggi
sotterranei che lo collegavano alla campagna e ai castelli vicini. Ha
tre torri che servivano per l'avvistamento e la comunicazione con le
altre torri della Langa, come quella di Castiglione Falletto che si
intravede in lontanaza. A Giuseppe Cappellano, originario di Serralunga,
si fa risalire la creazione della ricetta del Barolo Chinato.
Il castello di Castiglione Falletto
purtroppo non è visitabile, ma è da ammirare per la sua mole, nel mezzo
del borgo, caratterizzato da un massiccio torrione centrale. Sorse
intorno all'anno Mille come punto di avvistamento. Dopo aver fatto
parte, dal 1300, del Marchesato di Saluzzo, il suo nome fu legato alla
casata dei Falletti. L'edificio divenne una roccaforte militare e punto
strategico di avvistamento sulle Langhe e sul Monferrato, nel 1601 passò
ai Savoia e fu trasformato in abitazione civile. Ai piedi del castello
la Cantina Comunale.
Sulla collina del castello di Grinzane Cavour,
un altro esempio di architettura medievale, si possono trascorrere ore
di relax ammirando il paesaggio della Langa. Grazie ai restauri condotti
a partire dal 1960, l'edificio è in ottimo stato di conservazione.
Nella prima metà dell'Ottocento fu acquistato da Michele Cavour, padre
di Camillo. È visitabile e ospita l'Enoteca regionale Cavour, un
ristorante, un museo etnografico sulla civiltà contadina. Inoltre è
teatro dell'annuale Asta Internazionale del Tartufo Bianco e sede
dell'omonimo premio letterario.
Più che per un castello, Alba
è rinomata per le sue antiche "cento torri", che oggi però non sono che
una decina. Capitale riconosciuta delle Langhe, il suo centro storico
conserva intatta la fisionomia medievale ed è appena reduce dai
festeggiamenti per i 50 anni della nutella (lo
stabilimento Ferrero è a pochi passi dal centro). L'itinerario nel cuore
della città può iniziare da via Cavour, fiancheggiata dalla Torre
Artesiano, dalla Loggia dei Mercanti e dalla nobile casa-torre. Si
arriva in piazza del Duomo dove sorgono il Palazzo Comunale e la
Cattedrale di San Lorenzo. Qui trova dimora anche un ristorante tre
stelle Michelin, quello di Enrico Crippa. Via Vittorio
Emanuele (o la Via Maestra), principale arteria cittadina, attraversa
tutta la vecchia Alba, sfociando in piazza Savona dove svetta la fontana
luminosa dedicata al Cavaliere del lavoro Giovanni Ferrero, creatore
con il fratello Pietro dell'omonima industria.
Infine lasciandosi alle spalle castelli e torri ci si può allungare ad Acqui Terme
per un po' di relax grazie alle proprietà delle sue sorgenti termali.
Il centro si snoda intorno alla "Bollente", piazza in cui si trova la
fonte omonima racchiusa in una sorta di edicola-tempietto. Dalla fontana
sgorga acqua che 'fuma': è la fonte termale di acqua salso-bromo-iodica
che sgorga a 74,5 gradi centigradi. Molti si avvicinano per inalarne i
vapori. Per un tuffo nelle acque curative si può trascorrere senza
remore una mattina o un pomeriggio al Lago della Sorgente, spa che ospita piscine termali naturali.
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