Palermo via dell'Olimpo da 18 Dicembre al 30 Gennaio 2011. Nuovo fantastico spettacolo: il circo ORFEI più il circo brasiliano!

Quest'anno il noto complesso Orfei prodotto dal Moira Orfei e Walter Nones in coproduzione con la famiglia Martini ha preparato uno spettacolo da grandi intenditori. Si tratta di due spettacoli in uno ovvero ORFEI più il Circo Brasiliano.

Dopo "Fantasia Equestre" e "Mamma Mia" ecco un nuovo ambizioso progetto che prevede in pista l'esibizione di due scuole a confronto quella italiana e quella brasiliana sfidandosi a suon di numeri mozzafiato. E sentite qui. Quest'anno Orfei ha l'onore di ospitare in compagnia in esclusiva europea i più giovani trapezisti al mondo si tratta dei fling "Rodocchelles". Maicol a soli 10 anni è l'unico al modo ad eseguire il doppio salto mortale ed Angela 12 anni è una vera stella del trapezio.

Un circo classico, riadattato al moderno sfruttando tutte quelle tecnologie che lo show business di oggi offre ripercorrendo ritmi suoni e colori quello carioca che tanto piacciono al pubblico. Anche in questo show sotto il tendone giallo blù, tanti animali (dai cavalli agli elefanti, dalle tigri e leoni alle zebre, e poi lama, cammelli, watussi, ippopotamo, giraffa e ancora struzzi, serpenti e coccodrilli) ma anche giovani acrobati agli anelli, virtuose atlete, saltatori alle bascule, un ventriloco le prove di forza e tanto altro ancora, non dimenticando le risate.

Per ogni genere di informazione, curiosità, prenotazione e quant'altro, chiamaci!

Informazioni

Tel. 389/839.29.98
Tel. 329/666.22.37
email: orfeicircus@gmail.com

Ufficio Stampa

Tel. 393/80.56.996
email: circuspress@gmail.com

Ferrara nel Circuito Città d’Arte della Pianura Padana


L'adesione arrivata assieme a quella di dodici capoluoghi di Emilia Romagna, Lombardia e Piemonte
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Si propone di promuovere, in ambito nazionale ed estero, l’offerta turistica di un territorio dalle caratteristiche culturali, storiche e geografiche simili. E’ il Circuito Città d’Arte della Pianura Padana, a cui anche Ferrara ha deciso di aderire, assieme ad altri dodici capoluoghi dell’Emilia Romagna, della Lombardia e del Piemonte.
In base alla convenzione che sarà sottoscritta con l’associazione, il Comune si impegnerà a diffondere i materiali promozionali del circuito e a creare collegamenti con il sito internet www.circuitocittadarte.it, mentre l’associazione inserirà le iniziative culturali ferraresi tra quelle oggetto della sua attività di divulgazione turistica.

estense.com

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“Svizzera in treno. Viaggio slow lungo le ferrovie panoramiche di montagna”


La “Svizzera in treno” è una bellissima intuizione di Paolo Gianfelici e Elvira D'Ippoliti, un libro edito da Tid Press nella collana “Terre d'Europa”. Un libro di viaggio che ho presentato il 15 dicembre scorso nella Sala delle Colonne di Palazzo Marini (Camera dei Deputati) assieme all'ambasciatore di Svizzera in Italia, Bernardino Regazzoni, al prof. Angelo Luongo, a Tiziano Pelli, direttore di Svizzera Turismo in Italia e a Matteo Spiller di Swiss Travel System. Un racconto di viaggio che contribuisce ad avvicinare le culture dei due Paesi, attraverso la sintesi tra paesaggio e vita vissuta, favorendo il processo di reciproca conoscenza.
In Svizzera chi viaggia in treno ha la possibilità di ammirare un paesaggio unico, quasi esclusivo, che colpisce lo sguardo e aiuta a capire un contesto socio-culturale caratterizzato dalle sue tante particolarità. I binari scorrono attraverso i centri abitati lasciando intravedere scorci di vita quotidiana, e non appena si esce dal perimetro dei paesi si offre un paesaggio di boschi verdi e campagne geometriche e coltivate con grande cura. Ma questi stessi treni percorrono anche tunnel lunghissimi, destinati a superare ogni record allorché sarà completata la nuova trasversale alpina del San Gottardo di cui abbiamo ampiamente parlato nel convegno sui collegamenti ferrovieri Italia-Svizzera svoltosi a Roma nel settembre scorso. Nei tunnel, a volte, si entra con il sole e si esce trovando la neve, situazioni che evocano sensazioni particolari, impressioni da favola come nella novella di Dürrenmatt. Il treno attraversa valli dove si parlano lingue diverse, tra montagne incantate, e ti porta a scoprire ogni angolo di questo Paese così affascinante quanto piccolo e complesso. Collega i paesi vicini e ti porta al confine dove alla stazione di Chiasso puoi ammirare la statua di due donne a seno nudo, la Svizzera e l'Italia, e dove hai contezza di quante centinaia di migliaia hanno attraversato questo valico in treno per emigrare a Nord in cerca di un po' di pane oltre le Alpi.
Il libro di Gianfelici ed Ippoliti racconta quattro viaggi slow lungo le più belle ferrovie  di montagna: il Bernina Express che collega Tirano in Valtellina con St. Moritz e Coira; il Glacier Express, da Zermatt a St. Moritz;  la Jungfraubahn, un sogno realizzato dal suo ideatore Alfred Guyer- Zeller nel 19° secolo per raggiungere i 4.158 metri in vetta alla Jungfrau; il GoldenPass Panoramic che comincia la sua corsa a Ginevra, attraversa il Cantone di Vaud e sale tra laghi e paesaggi di montagna fino a Zurigo.
Come si intuisce, sono percorsi affascinanti, quasi avvincenti, che scorrono come un fluido dalle parole degli autori lasciandoci già immergerci in un paesaggio meraviglioso.
Personalmente ho contribuito al libro con una testimonianza che prende spunto dall'esperienza quotidiana che ho vissuto sui treni Svizzeri. Infatti «Fin da giovane ho viaggiato molto e, da quando la Svizzera è diventata per me un punto fermo, ho sempre ammirato – con un po' d'invidia essendo rimasto profondamente italiano – questa rete di collegamenti che s'intrecciano con precisione quasi matematica, ma anche i servizi di biglietteria e le informazioni connesse. Le colossali e innovative opere di ammodernamento della stazione centrale di Zurigo dovrebbero far parte del manuale di buona amministrazione che i responsabili istituzionali di molte città dovrebbero studiare accuratamente. Non è semplice capire come una nazione di soli sette milioni di abitanti, immersa nel cuore dell'Europa, possa reggere le sfide e funzionare così bene. Le lancette del mio orologio seguono lo stesso andamento del famoso e inconfondibile simbolo delle Ferrovie Svizzere: i minuti scorrono accompagnando la disciplina e l'affidabilità di una nazione che non si ferma ad ammirarsi». 
 
politicamentecorretto.com

Idee per un magico Capodanno ad Ischia

Per chi desidera consulenza personalizzata nasce Capodannoischia.it, il portale più spumeggiante del 2011

Chi è alla ricerca sul web di un’idea per una meta dal fascino unico e intramontabile, in cui trascorrere le feste di Natale e Capodanno ormai alle porte, ha uno strumento in più: le proposte di http://www.capodannoischia.it .

Fin dal nome del portale dedicato al turismo ischitano, appare chiara la vocazione di queste scintillanti pagine web: essere di aiuto a chi desidera organizzare l’ultimo dell’anno in una cornice di fiabesca magia, come solo l’isola di Ischia può essere.

Capodannoischia.it è lontano dai cliché dei classici portali turistico-alberghieri: il suo obiettivo è voler offrire una lista sempre aggiornata dei migliori hotel presenti sull’isola, ma anche un gran numero di interessanti proposte last minute, di convenzioni speciali e di formule personalizzate. Per chi desidera una consulenza ad hoc, è sempre disponibile l’assistenza turistica gratuita da parte degli operatori che, via telefono, potranno illustrare le caratteristiche degli hotel, fornendo tutte quelle informazioni e curiosità utili per un soggiorno costruito su misura.
L’assistenza è assolutamente gratuita e la telefonata è rigorosamente senza impegno: basta comporre lo 081 388 308 99 per essere subito messi in contatto con un consulente specializzato, i cui consigli saranno la base di partenza ideale per organizzare un soggiorno con i fiocchi per il vostro Capodanno a Ischia.

Scoprire Ischia attraverso la foto gallery presente sul sito sarà solo l’inizio dell’avventura da vivere immergendosi nell’atmosfera di festa che si respira sull’isola a Natale e a Capodanno.
Le pagine dedicate al “cosa fare” ad Ischia sono ricche di suggestioni. Luci colorate, abeti addobbati a festa, mercatini, eventi culturali e l’immancabile “glamour” rendono Ischia, meta estiva per eccellenza, un luogo fatato anche durante i mesi più freddi. L’isola sa come stregare i propri visitatori con il fascino del mare d’inverno e Capodanno Ischia riesce a cogliere nel
segno, proponendosi quale partner qualificato per intercettare una domanda turistica in crescita, desiderosa di risposte di qualità a prezzi sempre contenuti.

Pubblicazione comunicati stampa internet

Presepe vivente Chia sui luoghi pasoliniani (Chia di SORIANO NEL CIMINO) - dal 26 dicembre al 6 gennaio

Presepe vivente 26, 28 Dicembre 2014 1, 4, 6 Gennaio 2014 - A partire dalle ore 17,00 sino alle ore 19,30 (circa). Durante le feste natalizie il piccolo borgo medievale di Chia si impegna in una rappresentazione profondamente suggestiva del Presepe Vivente. Nell'area di San Giovenale, zona di grande interesse archeologico, tra i ruderi della chiesa medievale omonima, tra le grotte e le tombe, lungo un percorso campestre, quasi tutti gli abitanti del paese danno vita ad una riproduzione surreale, ricreando antiche botteghe artigiane, taverne e tante tappe in cui il visitatore può assaporare l'atmosfera vissuta in quel tempo. A cura del Comitato festeggiamenti di S. Giovenale.

La fondazione del presepe vivente risale al 1996 quando era parroco don Giuseppe Serrone, uno dei progettisti dell'iniziativa, impegnato nella promozione del territorio attraverso la pubblicazione di due volumi storici sulla parrocchia di Chia editi dalla Libreria Editrice Vaticana.

1) San Giovenale e il castello di Chia, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano, 1997, euro 15,49 (+ euro 6 spese di spedizione posta prioritaria e imballaggio) scheda libro

2) Il Santarello, la Fornacchia e Santa Lucia, frazioni di Maria. Itinerario religioso storico artistico, tra Soriano e Vitorchiano Orte e Bagnoreggio, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano, 1999, p. 190, euro 7,75 (+ euro 6 spese di spedizione posta prioritaria e imballaggio). scheda libro



Don Giuseppe Serrone e' stato anche uno dei promotori della valorizzazione della presenza di Pier paolo Pasolini a Chia.

Il rifugio è la torre dove il regista, nella pace della campagna viterbese, si rifugiava negli ultimi anni della sua vita per scrivere e riflettere. Non lontano da qui girò nel 1964 anche qualche scena del Vangelo secondo Matteo, uno dei suoi film più complessi e controversi nel quale riuscì pienamente a cogliere il mistero del sacro. Tante sono le curiosità, gli itinerari naturalistici e culturali in una terra dove regnò la civiltà etrusca.

Scrive Marco Scataglini su "la Repubblica viaggi" «Su diverse porte scardinate, sui mattoni, sul legno modellato dal tempo, la mano gentile di un abitante del borgo ha scritto, con grafia regolare e senza lasciare firma, poesie, testi di canzoni, frasi in libertà. Aggirandosi in questo Parnaso silenzioso, dove anche i muri sanno farsi leggere, ci si ritroverà necessariamente nella parte alta del colle, tra i ruderi del Castello con di fronte un ampio panorama, e ci si renderà conto che Chia è costruita proprio nella classica "collocazione etrusca", sulla cima di un altipiano circondato da profonde e selvagge forre, da cui sale il rumore dei torrenti che nel medioevo muovevano le macine dei mulini, di cui ancora oggi restano testimonianze. È un mondo umido e nebbioso, romantico, dove la realtà cede facilmente all'immaginazione. Così il ruscello che passa sotto Chia per scorrere verso quel che rimane del Castello di Colle Casale - solo un'altissima torre - può tramutarsi nel fiume Giordano dove Gesù fu battezzato. Come? Grazie alla trasposizione cinematografica che Pasolini fece del Vangelo secondo Matteo, da cui ottenne contemporaneamente uno dei suoi massimi capolavori, ma anche il film più controverso e contestato della sua carriera. "Il film l'ho girato-e con Cristo!/ L'ho trovato, Cristo, l'ho rappresentato!" scrisse poi, ma in realtà non fu facile reperire i finanziamenti, gli attori e, soprattutto le location. "Agli inizi della primavera 1964 Il Vangelo entrò in lavorazione. Le prime inquadrature girate furono quelle del battesimo di Gesù - e il Giordano venne 'trovato' fra Orte e Viterbo in una fessura scavata da un torrente in mezzo a rocce aspre e selvagge", racconta lo scrittore Enzo Siciliano, grande amico di Pasolini, che nel film interpreta il ruolo di Simone, nel suo Vita di Pasolini (Giunti, Firenze 1995). E prosegue: "In quell'occasione Pier Paolo scoprì la Torre di Chia di cui letteralmente si innamorò e decise di acquistarla, ma l'acquisto gli riuscì dopo alcuni anni". Era allora, ed è ancora, un luogo così ricco di storia e di fascino che il regista non poteva non rimanerne attratto, forse spinto dal desiderio di una vita diversa, più rilassata: "Ebbene ti confiderò, prima di lasciarti,/ che io vorrei essere scrittore di musica,/ vivere con degli strumenti/ dentro la torre di Viterbo che non riesco a comprare/ nel paesaggio più bello del mondo, dove l'Ariosto/ sarebbe impazzito di gioia nel vedersi ricreato con tanta/ Innocenza di querce, colli, acque e botri,/ e lì comporre musica/ l'unica azione espressiva/ forse, alta, e indefinibile come le azioni della realtà", scrisse nel 1966. Solo nel novembre 1970 il sogno poté avverarsi: Pasolini costruì allora, ai piedi della Torre, una casetta con grandi vetrate, un luminoso studio e una cucina. Negli ultimi tre anni della sua vita visse a tempo pieno a Chia, lavorando a un romanzo, Petrolio (Einaudi), rimasto incompiuto. Nel pieno di un autunno cupo e triste, infatti, dopo essere rientrato da un viaggio a Parigi, si sedette ancora una volta alla guida dell'amata Alfa Romeo GT, per sfrecciare verso Roma, la città che più di ogni altra ha saputo raccontare con cruda profondità (basti pensare a Ragazzi di vita, il suo primo romanzo, pubblicato nel 1955). Gli amici che lo incontrarono dissero che era di umore molto malinconico e pensieroso. Sul Corriere della Sera del 2 Novembre del 1975, quella che era stata una vita di creatività, passione, amore per la letteratura e il cinema, si trasformò di colpo in drammatica una notizia di cronaca: "Pier Paolo Pasolini è stato ucciso. E' accaduto stanotte a Ostia, a duecento metri dal mare. La scena del delitto è uno sterrato deserto su cui sorgono delle squallide casupole abusive, quasi delle baracche...". Sono passati trent'anni da quel giorno: è questa l'occasione migliore per tornare nei "luoghi di Pasolini" alla ricerca della bellezza che tanto l'aveva colpito ed in cui ancora è possibile avvertire se non la sua presenza, almeno l'eco della sua straordinaria personalità».
Nella vita di ogni artista c'è un luogo dell'anima, un centro geografico tangibile dove l'ispirazione fluisce libera, aprendo la strada alla creatività. Per Pier Paolo Pasolini - scrittore, regista, poeta - questo luogo è stato Chia, un grumo di case così piccolo che per rintracciarlo su una carta stradale occorre una lente d'ingrandimento, ammesso che poi ci si riesca davvero, a trovarlo, perché non è cosa facile: bisogna guardare nella provincia di Viterbo, laddove già questa declina verso l'Umbria, e seguire idealmente la Statale 675 che da Orte va verso Vitorchiano.

«A Chia, Pasolini ha lasciato un ottimo ricordo. Si recava spesso nelle case della gente, si intratteneva con loro, era gentile e disponibile. Fece molto per il paese, creò una squadra di calcio per i più giovani, istituì un premio per chi lo abbelliva...». A raccontare lo scrittore-regista nei suoi aspetti quotidiani, magari minimi, ma proprio per questo più veri è Giuseppe Serrone.

Lui non ha mai incontrato di persona Pasolini, ma la passione per questo luogo, che pare attrarre personaggi al di fuori degli schemi, li unisce al di là del tempo e dello spazio: «Quando arrivai a Chia sapevo ben poco di Pier Paolo... In realtà l'ho scoperto grazie ai racconti della gente, che tratteggiavano una personalità affabile e gentile, che mi ha subito incuriosito».
Giuseppe è stato parroco di Chia dal 1991 al 2001 ed è un prete dalle idee chiare, in grado di fare scelte impegnative come quella, tre anni fa, di metter su famiglia, di sposarsi e cambiare vita. "Non è stato facile, e proprio per aiutare i sacerdoti che come me hanno deciso di violare l'imposizione del celibato, ho fondato l'Associazione Sacerdoti Lavoratori Sposati...", racconta. La sede nazionale? Ovviamente, è a Chia. Giuseppe Serrone ha scritto tra l'altro (sul Viale della Torre di Chia...) un testo di omaggio nell'anniversario della morte di Pasolini


Un ricordo per Pasolini
di Giuseppe Serrone
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L'anniversario dell'uccisione di Pasolini è passato quasi sotto silenzio.
Sono stato per anni parroco di Chia, luogo dove Pasolini ha risieduto nell'ultimo periodo della sua vita, nel Castello di Colle Casale a Chia.

Desideravo segnalare l'anniversario e un mio testo di omaggio a Pasolini che trascrivo:
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Una strada: le radici che non avevano alberi sono le vere strade di un bosco. La luna dava spazio a una stella e il vento, respirando tra le foglie l'accarezzava e formava un triangolo senza base aperto verso l'infinito e la luna ti accompagna. Pietre e pietre: il tempo rovina le cose e il rumore dell'acqua riporta la melodia delle cose e il passo d'un uomo solo, sfiora la strada di radici.

Pier Paolo come il candore di una foglia la tua penna scrive e il tuo occhio immagina scene di storie passate, tra rami e rami secchi, tra felci e querce, le fessure dei muri, le buche di un masso, trapassi irrequieti di ore proibite!

Che cosa è il bene o il male? Forse la strada di un poeta o un artista o un regista si perde tra sogni e profeti di un tocco di blu!

T'accompagna la luna, Pier Paolo, e come la stella ricevi la luce da storie mai scritte o frasi non dette racchiuse tra un ago e la freccia veloce, la mano d'un re, tradito e rinato."

(scritto sul Viale della Torre di Chia, l'ultima residenza di Pasolini).
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Giuseppe Serrone

Loreto: sensoriabilis, premiate le eccellenze del turismo accessibile

Si è appena conclusa la quarta edizione di sensoriABILIS, il Forum del turismo accessibile promosso da Confindustria Ancona, che quest’anno si è svolto a Loreto.


E’ già ora di guardare avanti. "Alla fine di questa importante manifestazione sono sempre più convinto che il turismo possa essere un ulteriore volano di crescita di questa nostra regione, considerata tra le prime manifatturiere in Europa,– ha affermato Giuseppe Casali, presidente di Confindustria Ancona. - E tanto più lo diventerà tanto più riuscirà a diventare un turismo accessibile: oggi il mercato del turismo si muove sempre più verso le aree che sono accessibili, essere solo belli non è più sufficiente. E Loreto, città dell’accoglienza per eccellenza, terza destinazione al mondo per il turismo religioso e adesso tra le papabili città selezionate dall’UNESCO per diventare patrimonio dell’umanità, rappresenta quel modello di città accogliente che noi vogliamo contribuire a creare. Loreto dunque come sede stabile di sensoriABILIS e come modello virtuoso da esportare".

Ha riscosso particolare successo all’interno della manifestazione sensoriABILIS la cerimonia di premiazione alle eccellenze nel campo del turismo accessibile: Carmen Lasorella, madrina della manifestazione, affiancata dall’ideatore e coordinatore del progetto Ludovico Scortichini e dal Presidente di Confindustria Ancona Giuseppe Casali, ha consegnato i premi ai vincitori del concorso che premia le eccellenze nell'accessibilità del prodotto turistico-culturale in diversi settori. Il premio prevede diverse categorie: Miglior “Ente Pubblico, Miglior Imprenditore, Miglior Struttura Ricettiva e di Ristorazione, Miglior Articolo o Reportage, Miglior Associazione, Miglior Museo.

Il premio “Miglior Associazione” è andato all’Associazione Strabordo per il Progetto: “Turismo accessibile: pari opportunità ed opportunità di sviluppo”: Ha ritirato il premio Valeria Poeta, Presidente dell’associazione che nasce per difendere il diritto delle persone disabili, diritto determinante per la qualità della vita, di poter viaggiare liberamente ed ha quindi come obiettivo principale, quello di superare le barriere che ostacolano il loro libero movimento. “Il progetto si prefigge di permettere alle persone con disabilità di conoscere la nostra Regione e le sue bellezze naturali ed artistiche, nonchè le eccellenze eno-gastronomiche, artigianali ed industriali, grazie ad una maggiore attenzione del settore turistico alle loro specifiche esigenze. Partendo dalla sperimentazione di uno specifico percorso accessibile nella zona di Fabriano, il progetto mette in atto un'azione concertata e condivisa tra tutti i soggetti portatori di interesse, col coinvolgimento degli attori istituzionali, al fine di facilitare concretamente il soggiorno di persone disabili”

Il premio “Miglior Ente Pubblico” è andato al Comune di Parma per il progetto “Parma città accessibile” (Città Amica) Ha ritirato il premio l’Assessore alle Politiche Sociali del Comune Parma Giovanni Paolo Bernini. “Il Comune di Parma ha aderito alla Convenzione per i diritti delle persone con disabilità e il Consiglio Comunale con uno specifico ordine del giorno ha espresso l'unanime adesione ai principi e indirizzi in essa contenuti. La Giunta Comunale ha preso in esame alcuni specifici articoli della Convenzione e ha deciso di dar indicazioni di programma ai Settori e Servizi competenti affinché attivino le azioni idonee per la loro concreta attuazione”

Il premio "Miglior imprenditore" è andato a Patrizio Carotta, Responsabile Fiere Lifestyle & Technology e Centro Congressi della Fiera di Vicenza per il Progetto: “Gitando all 2011”. “La Fiera di Vicenza, ha organizzato nel 2009 e nel 2010 una Fiera dedicata al turismo e allo sport per persone con disabilità. Dopo una prima edizione embrionale, la manifestazione del 2010 ha avuto un notevole successo con grande riscontro di pubblico che mediatico. I 27.000 visitatori hanno trovato utili spunti sulle mete per le vacanze, i mezzi per raggiungerle e tante idee per attività ludiche e ricreative. In particolare, le centinaia di operatori del volontariato e gli stessi disabili hanno potuto apprezzare l’offerta di vacanze organizzate, mezzi di trasporto adattati alle loro esigenze, società organizzatrici di varie attività sportive accessibili.

Il premio "Miglior Struttura ricettiva" è andato al Centro Vacanze Union Lido Park & Resort di Venezia per il progetto “Union Lido Vacanze for all”. Ha ritirato il premio Patrizia Castelli, xxx del Centro vacanze.

“Il Centro Vacanze Union Lido Park & Resort si trova direttamente sul mare e dispone di spiaggia privata. Il terreno è caratterizzato da percorsi in autobloccante e terra battuta con buona segnaletica di orientamento. Sono presenti 4 Mobile Home Espace, 4 Bungalow, 4 Camping Home Patio e 8 Camping Home Roof accessibili. A disposizione dei clienti ci sono due supermarket, con vendita di prodotti per celiaci e intolleranze alimentari, 8 ristoranti con possibilità di menù specifici e consegna a domicilio, 11 punti di ristoro-bar, zone mini club, un area spettacoli, un centro benessere, due acqua park, uno in sabbia bianca e uno immerso nel verde, blocchi di servizi igienici con aree accessibili e alcuni dedicati ai più piccoli, una sala disco-pub con internet-point, una sala conferenze e 25 attività commerciali.

Tutti gli ambienti sono di facile fruizione, inoltre è presente una zona sportiva con un campo polivalente per basket, tennis, calcetto e pattinaggio. Nelle vicinanze del villaggio si trova un centro sportivo con possibilità di praticare tennis, equitazione, tiro con l’arco, golf e calcio.

Il premio "Miglior Museo" è andato a Jessica Anais Savoia per il Progetto “Love at first touch” “Si tratta dell’ideazione di una mostra di arte contemporanea accoglie uno speciale percorso tattile e plantare che offre l’opportunità ai non vedenti di fruire di alcune sculture di un artista emergente e di inoltrarsi in un percorso tattile, che spieghi loro il metodo di un elaborazione di un’opera.”

Il premio per il "Miglior Articolo - Reportage" è andato a. Umberto Mezzana per il Progetto: “Guida al Turismo Sociale”, che si occupa di turismo sociale e che dedica un’attenzione prioritaria all’accessibilità per le persone con disabilità.

“La Guida al Turismo Sociale raccoglie preziosissime informazioni turistico-culturali su tutte le regioni italiane. La Guida è divisa in 38 capitoli, uno per ogni provincia, ciascuno ulteriormente suddiviso in tre sezioni: una dedicata alle attività di turismo sociale presenti sul territorio, una dedicata ai servizi di supporto e una ai servizi di ospitalità e alle strutture ricettive accessibili alle persone con diverse disabilità. Per ogni tipologia di disabilità i livelli di accessibilità sono 3: accessibile (verde), parzialmente accessibile (arancione) e non accessibile (rosso). La guida segnala inoltre la presenza di wc accessibili e/o di personale in grado di comunicare in LIS”.
da Confindustria Ancona

Questo è un Comunicato Stampa inviato il 08/12/2010 pubblicato sul giornale del 09/12/2010

Turismo responsabile, incontro dedicato al Nepal

E' in programma venerdì il terzo incontro del progetto "Turismo Responsabile: viaggi dal Nord al Sud del mondo" promosso dal Centro Interculturale di Cervia in collaborazione con l'Associazione ravennate Il Villaggio Globale e con l'Associazione T-ERRE di Faenza.


Dopo le prime due serate dedicate all'Africa, in questa occasione i partecipanti saranno trasportati in un altro continente, sulle vette innevate del Nepal.
Più della metà dell'estensione del territorio dello stato asiatico è infatti occupato dai rilievi montuosi dell'Himalaya, e la vetta più alta del mondo, quel Monte Everest sogno e ossessione di generazioni di alpinisti, è situato proprio al confine tra Cina e Nepal.
Nel ruolo di relatore Pierangelo Fabbri dell'Associazione T-Erre, che sarà lieto di fare conoscere in modo originale e "sostenibile" le bellezze naturali e la peculiarità culturale e religiosa del paese con capitale Kathmandu, non deludendo chi voglia assistere a un racconto stimolante.
Il progetto, giunto alla sua quarta edizione, si propone di continuare il percorso iniziato nel 2007, dedicato al Turismo Responsabile e al Commercio Equo e Solidale e ha previsto tre incontri nella sede del Centro Interculturale in via Monte Nero 2 a Cervia. In questa quarta edizione l'itinerario si snoda attraverso l'Africa e l'Asia, andando a toccare Benin, Mali e Nepal, per favorire una conoscenza più profonda e meno consumistica del divertirsi viaggiando, lontana da superficiali fenomeni di massa e più attenta alla cultura e alle peculiarità delle destinazioni.
Gli incontri hanno infatti lo scopo di sensibilizzare la cittadinanza locale al tema del Turismo Responsabile, dando consapevolezza di come anche un modo di viaggiare possa farsi portatore di principi universali come equità, sostenibilità e tolleranza.

Il Turismo Responsabile è caratterizzato da una particolare attenzione sia per i luoghi visitati dal turista, sia per la cultura tradizionale, le abitudini e i valori della popolazione locale. Inoltre i benefici economici derivanti da questo tipo di turismo sono condivisi con gli autoctoni e prevedono ove possibile finanziamenti a progetti di sviluppo locale, per far sì che i proventi del viaggio possano incidere positivamente sulla popolazione del Paese di destinazione.

Confermando una piacevole consuetudine legata a questa iniziativa, sarà presente una bancarella di prodotti alimentari e di artigianato equo-solidale curata da Il Villaggio Globale, nonché una degustazione dei prodotti tipici del luogo.
L'appuntamento è dunque alle 20.30 presso la sede del Centro Interculturale in via Monte Nero, 2 a Cervia.
Per info. 338-2196514.

fonte: cervianotizie

In aumento i turisti russi in Italia

Nella prima metà del 2010 i flussi turistici dalla Russia verso l'Italia sono aumentati del 35% sul 2009. Il nostro Paese si conferma la prima destinazione del turismo culturale per la Russia e la quinta destinazione per i turisti russi dopo Turchia, Egitto, Cina e Finlandia. I numeri sono stati al centro dei colloqui bilaterali tra il Ministro del Turismo italiano, Michela Vittoria Brambilla e l’omologo russo Anatolij Yarochkin, presidente dell’Agenzia Federale per il Turismo, nell’ambito del vertice intergovernativo di Sochi. Un anno fa era stata sottoscritta una dichiarazione congiunta di cooperazione nel settore turistico. Tra le motivazioni del successo della destinazione sul mercato russo: l'approvazione del nuovo Codice visti, in vigore da aprile, in base al quale le autorità consolari italiane ora rilasciano anche ai turisti russi i visti di validità semestrale o annuale destinati a chi ha già richiesto in passato un visto per l’Italia. Sono aumentati inoltre i collegamenti aerei diretti e sono state inserite nuove destinazioni italiane nelle rotte, è stato introdotto poi da parte del Ministero del Turismo italiano un servizio telefonico di assistenza al turista anche in lingua russa (Easy Italia) e promossi scambi sia a livello istituzionale che tra gli operatori turistici.

La Prima della Scala di martedì trasmessa in 90 cinema


(Apcom) - Martedì la Prima del Teatro alla Scala di Milano verrà trasmessa in diretta in 90 sale cinematografiche italiane. La 'Valchiria' di Richard Wagner a partire dalle 17 entrerà nei cinema grazie al network digitale Microcinema e Rai Trade, andrà in onda in diretta anche sul neo canale digitale Rai 5. Secondo capitolo della tetralogia de 'L'Anello del Nibelungo', è l'inizio di un viaggio straordinario nel mondo dei miti e delle leggende antiche. L'allestimento, popolato di personaggi immaginari e di figure oniriche, è firmato da Guy Cassiers, artista che ha fuso la tradizione con la multimedialità. Daniel Barenboim dirige il cast che comprende Nina Stemme nel ruolo di Brünnhilde, Waltraud Meier nei panni di Sieglinde, Vitalij Kowaljow interpreta Wotan e Ekaterina Gubanova sarà Fricka.

No ragazzi, l'Italia non è Disneyland

C'è da rimanere francamente stupiti ma soprattutto preoccupati del fatto che, per la maggioranza di un campione di ragazzi milanesi delle scuole medie e superiori, il turismo costituisca il volano e la colonna portante della nostra economia. Che è quanto emerge da un'indagine condotta dalla Ipsos di Nando Pagnoncelli per iniziativa di Assolombarda.

Se nella capitale della regione più industrializzata d'Italia i giovani ignorano per lo più che l'industria manifatturiera con il suo indotto è il nerbo del nostro sistema economico, è dato infatti dedurre che una così scarsa conoscenza della realtà economica e sociale del nostro paese sia, a maggior ragione, largamente diffusa fra i loro coetanei nel resto della Penisola.

Naturalmente, c'è da augurarsi che cresca l'apporto del settore turistico, in particolare quello alimentato dall'afflusso di visitatori stranieri nei nostri luoghi di vacanza e nelle nostre città d'arte. E che intanto si provveda a tutelare meglio di quanto non si faccia (come, purtroppo, si deve constatare sempre più di frequente) l'inestimabile patrimonio artistico e culturale, unico al mondo, che abbiamo la fortuna di possedere.

Tuttavia il rischio che gran parte delle nuove leve non sappiano o misconoscano quale sia la spina dorsale dell'economia nazionale non va sottovalutato, se è vero che esse sono il futuro del paese. Da un lato, infatti, seguita a dominare, nella didattica e nei programmi scolastici, una pressoché totale mancanza d'informazioni sullo scenario economico e sociale in cui i giovani vivono e si troveranno prima o poi ad agire; dall'altro, sta prevalendo nella cultura sociale la tendenza a considerare il mondo della fabbrica alla stregua di un'entità residuale, in via di progressiva emarginazione. E, quindi, a ritenere che in un prossimo avvenire il nostro paese ne possa anche fare a meno, perché sarebbe in grado di reggersi su altre risorse e attività succedanee più gratificanti, sebbene non si sappia esattamente quali mai potrebbero essere.

Prima che questo miraggio finisca per contagiare i giovani, attraverso quella cassa di risonanza di tante suggestioni illusorie che sono certi media più in voga, bisogna correre ai ripari. A questo riguardo non bastano, naturalmente, le pur lodevoli iniziative, come quelle assunte di recente, durante la rituale «Settimana della cultura d'impresa», per incontrare i giovani e talora per aprire le porte di alcune imprese facendo vedere loro come e cosa si produce.

Occorre fare assai di più: che le rappresentanze industriali s'impegnino, nel territorio di loro pertinenza, a instaurare, attraverso efficaci strumenti di comunicazione, un dialogo più intenso e ravvicinato con il pubblico dei giovani, in base a programmi di maggior consistenza e continuità nel tempo che valgano a coinvolgerli, ad aiutarli a cogliere la complessità delle cose e a crescere con punti di riferimento certi e credibili. D'altra parte, si tratta di un'esigenza oggi avvertita e condivisa da varie associazioni industriali, come ho avuto modo in questi giorni di riscontrare. Tutto sta a tradurla in pratica in forme adeguate.

Del resto, solo così è possibile far capire che l'impresa è tuttora il nucleo propulsivo della nostra economia sgomberando il campo da certi stereotipi e pregiudizi apparentemente convincenti quanto di più facile maneggio. E promuovere, inoltre, una maggiore attenzione per l'istruzione tecnica, spiegando ai giovani e ai loro famigliari quanta importanza abbia una formazione professionale specialistica sia per un inserimento non precario nel mondo del lavoro, sia in considerazione delle sfide, sul fronte delle innovazioni e della competitività, che il nostro paese deve affrontare per poter sopravvivere nell'ambito del mercato globale.