Il camper contro la paura da contagi, +55mila noleggi in pandemia

 

In pandemia esplode il camper-sharing (+55 mila noleggi). E’ record di prenotazioni per una modalità di turismo che combatte la paura dei contagi  in viaggio e nelle strutture alberghiere. Italiani on the road: il boom dei noleggi di “case viaggianti” secondo l’indagine di Yescapa. Utenti più giovani, contatto con la natura, voglia di avventura e di andare all’estero. L’andamento del 2021 della piattaforma di camper sharing ha fatto emergere nuove tendenze di mercato e un’impennata del settore

lastampa.it

(Segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone e Albana Ruci)

Indagine di Booking: Matera è la città più accogliente del mondo

 

Sarà perché gli stranieri hanno avuto due anni per conoscerla a fondo durante il periodo che l’ha incoronata Capitale della Cultura. Fatto sta che Matera ora è in cima alla lista delle città più accoglienti del mondo nel 2022 secondo la decima edizione dei Traveller Review Awards stilata da Booking.com. Un risultato emerso attingendo a oltre 232 milioni di recensioni verificate di viaggiatori reali. Sul podio anche Bled in Slovenia e la città di Taitung a Taiwan.
«Comprendendo tanto celebri meraviglie architettoniche quanto bellezze naturali incontaminate, le destinazioni più accoglienti nel 2022 - scrive Booking.com - offrono esperienze di viaggio memorabili in ogni angolo del globo. Ha fatto da sfondo a film di successo, e le sue abitazioni scavate nella roccia ne hanno fatto un sito Patrimonio Mondiale dell'Unesco: Matera, questa meraviglia dell'Italia meridionale, è in cima alla lista delle città più accoglienti del mondo nel 2022».
Per quanto riguarda le regioni le più accoglienti del 2022 si estendono su sei continenti: in vetta ci sono la slovena Gorenjska, Taitung (Taiwan), la Tasmania (Australia). A livello locale, secondo gli italiani, sul podio ci sono Basilicata, Trentino Alto Adige e Valle d'Aosta. 

lastampa.it

(segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone e Albana Ruci)

Lesley Lokko, la decolonizzazione aiuta l'architettura. Curatrice Biennale, c'è bisogno di novità anche nella formazione


Ansa

"Dopo due degli anni più difficili e divisivi che la storia ricordi, noi architetti abbiamo un'occasione unica per mostrare al mondo quello che sappiamo fare meglio: proporre idee ambiziose e creative che ci aiutino a immaginare un più equo e ottimistico futuro in comune".

Sicura e travolgente con tutta la forza della giovane Africa che è orgogliosa di rappresentare e nella quale è fiera di lavorare, Lesley Lokko, l'architetta anglo ghanese che guiderà la prossima Biennale Architettura (a Venezia da sabato 20 maggio a domenica 26 novembre 2023) commentava così qualche mese fa l'investitura appena ricevuta. "Una scelta audace e coraggiosa", sottolineava ringraziando il presidente della Biennale Roberto Cicutto. Lasciata New York per la sua Accra, in Ghana, dove con la collaborazione di David Adjaye ha fondato l'Africa Futures Institute (Afi) l'architetta, scrittrice e docente che succederà ad Hashim Sarkis è dunque al lavoro, concentrata sul grande impegno che la attende. E se il tema della kermesse veneziana è al momento top secret, in una densa intervista a thebrief testata online edita da Ppan, ragiona a tutto campo sul futuro di una disciplina nei confronti della quale spiega di sentirsi ottimista: "Lo sono perché ho potuto toccare con mano l'immaginazione di quest'ultima generazione di ragazzi africani- sottolinea - non solo di colore, ma anche indiani, e bianchi". Tra le prime a parlare di genere, identità e potere nell'architettura, temi che d'altronde sono stati sempre al centro della sua ricerca creativa, motore e sfondo in qualche modo pure della sua prolifica attività di romanziera (in Italia i suoi titoli sono pubblicati da Mondadori) Lokko si sofferma sull'importanza di "decolonizzare" l'architettura: "Considero la decolonizzazione un dono per l'architettura, perché significa aggiungere qualcosa, non sottrarre. Va colmato il divario", ripete ribadendo di sentirsi "quasi sopraffatta dalla creatività dei suoi studenti". E del resto - questo è un concetto che l'architetta, insignita del Riba Annie Spink Award per l'eccellenza nell'insegnamento dell'architettura nel 2020, ha ripetuto tante volte in diversi contesti - con un'età media sotto i vent'anni contro i 40 dell'Europa, l'Africa con tutta la sua enorme varietà e complessità è un continente che ha davvero molto da dare anche all'architettura. Un mondo "la cui complessità creativa richiede risposte altrettanto creative", spiega oggi a thebrief sottolineando ad esempio la necessità di lavorare sul linguaggio dell'architettura, che lei ritiene "veramente povero", per renderlo invece davvero universale.
    "Una delle grandi sfide che attendono le prossime 4 o 5 generazioni di professionisti dell'ambiente del costruito - dice -sarà quella di trovare, da una parte, un linguaggio universale per descrivere l'urbano, e dall'altra, un linguaggio che sia specifico per ogni sito. Non ha senso parlare un linguaggio universale, se poi nessuno capisce quello che dici in posti diversi". Uno sforzo di apertura e di innovazione che per forza di cosa deve coinvolgere anche i luoghi della formazione, le università, le accademie. Lei ne è convinta, tanto che nel 2020 a solo un anno dalla nomina ha lasciato sbattendo la porta il suo lavoro di preside alla Bernard and Anne Spitzer School of Architecture di New York in polemica con quello che definì un carico di lavoro "paralizzante" e una "mancanza di rispetto ed empatia per le persone di colore, soprattutto per le donne di colore, per i quali non ero preparata". Oggi, mentre lavora alle basi della sua nuova scuola, lo ribadisce: "Le istituzioni universitarie sono almeno dieci anni che affermano di voler cambiare, ma quando poi cerchi di farlo, non riesci. Ora è tempo di passare dalle parole ai fatti. Non è più una questione di avere 3 o 4 professori di colore, 2 donne, e poi metterli sulla copertina di una rivista, è necessario un cambiamento profondo e strutturale, anche se è un'idea spaventosa per l'accademia". Creatività, nuove generazioni, identità, ruolo dell'Africa. Chissà che non siano proprio questi i temi al centro della sua attesa Biennale. 

Turismo: sbarca in Italia a Rimini Anex, colosso dei viaggi

Per il suo sbarco in Italia, Anex Travel Group, il secondo operatore turistico al mondo per fatturato - con un giro d'affari 10 miliardi di euro nel pre-pandemia - sceglie Rimini e la Romagna.

Il colosso dei viaggi - attivo su 33 mercati di destinazione raggiunti con più di 300 rotte su 62 scali internazionali da una flotta di 46 aerei con la livrea Azurair, 3.000 guide turistiche in 150 città collegate e in portafoglio una nave da crociera - ha deciso di aprire i suoi uffici direttivi, spalmati su 230 metri quadri, all'interno dell'aeroporto 'Federico Fellini' di Rimini, destinato a diventare un 'hub' di primo piano per l'intero territorio nazionale.
    In campo da 25 anni Anex Travel Group - punto di riferimento in Russia e Ucraina e, con l'acquisto del tour operator tedesco Neckermann in forte ascesa anche in Germania, mercati da sempre legati alla Riviera Romagnola - è specializzato in vacanze balneari, 'City Breaks' e viaggi di lusso e presenta un'offerta 'integrata' che spazia dai trasporti ad ospitalità e servizi in 150 città.
    Con l'apertura degli uffici al 'Fellini'', osserva in conferenza stampa Claudio Abbadessa direttore generale Italia del gruppo Anex, "diventiamo un partner strategico dell'aeroporto di Rimini che intendiamo valorizzare come 'hub' per il Paese. Il prossimo 28 maggio, in arrivo da Kiev, ci sarà il primo volo che atterrerà" in Romagna, "poi speriamo di avere la 'Green Line' per operare dal mercato russo ma, intanto, inizieremo con il volo dall'Ucraina con i brand Anex Tour e Intourist. Nel 2023 saremo presenti con il marchio Neckermann ossia con il mercato tedesco". E oltre al 'cielo', ci sarà spazio anche per il 'mare'. "L'anno scorso abbiamo comprato una nave da crociera - sottolinea Abbadessa - siamo in contatto con le Autorità di Ravenna per farla approdare al porto" della città romagnola, in modo da lavorare in sinergia con l'aeroporto riminese. Nello scalo, argomenta il manager, "avremo in ufficio una ventina di persone poi ci saranno 15-20 'Tour Leaders''. Sul territorio, conclude, Abbadessa "abbiamo fatto accordi non solo con gli hotel ma con tutta la filiera" del turismo. Per il momento sono stati contrattualizzati "150-160 alberghi per 1.500 camere". (ANSA).