Vacanze 'green' piacciono a 3 italiane su 4

acanze green, i trentenni scelgono capitali attente all'ambiente come Copenaghen 
L'ambiente sta a cuore agli italiani anche quando arriva il momento di concedersi una vacanza. E se la sensibilità ecologica appartiene più alle donne, con il 75% che si dice a favore delle vacanze 'green', anche gli uomini (67%) dimostrano una certa attenzione alla natura. Lo rivela un sondaggio di Lastminute.com, che ha indagato in un'ottica verde le scelte dei viaggiatori nostrani.

I motivi che spingono gli italiani verso una vacanza ecosostenibile sono diversi, e sembrano variare in base all'età. Per i 40enni, ad esempio, il desiderio nasce dall'amore per gli sport all'aria aperta (22%), mentre dopo i 50 anni si scelgono più spesso destinazioni a contatto con la natura (37%). E se
i 30enni preferiscono visitare le capitali attente all'ambiente come Copenaghen (12%), sono gli under 30 a spostarsi maggiormente verso mete, soprattutto italiane, che offrono prodotti a chilometri zero e cibo sano (22%).

Organizzando una vacanza, la scelta del 48% degli intervistati va a favore di una struttura che sia integrata nel paesaggio senza deturparlo, ma c'è anche chi mostra un occhio di riguardo per gli
hotel alimentati da energie rinnovabili (22%). Per favorire le sane abitudini alimentari, oltre all'economia locale, il 15% opta per un complesso che garantisca il consumo di prodotti a filiera corta selezionando fornitori locali, mente il 10% decide di soggiornare in alberghi realizzati con materiali naturali.

L'attenzione rivolta all'ambiente nella scelta del soggiorno viene però a mancare durante viaggio
verso la meta delle vacanze. Se il 7% del campione si dice non interessato all'argomento, il 10% sostiene che viaggiare in modo ecologico è troppo dispendioso in termini di tempo e denaro. Quasi un intervistato su due conosce i rischi dell'inquinamento ma ammette di non fare nulla per prevenire il problema. Tra gli italiani impegnati a combattere lo smog durante gli spostamenti, invece, il 12% viaggia, quando possibile, con il treno o con un'auto elettrica, mentre il 21% una volta giunto a destinazione opta per un po' di movimento spostandosi a piedi o in bici. Per i viaggi aerei, infine, solo il 2% afferma di prenotare unicamente con compagnie che offrono i 'carbon offset credits' per compensare le emissioni di Co2 prodotte dal volo.

Sempre dal sondaggio emerge che per il 29% degli italiani
la vacanza ideale a contatto con la natura è un viaggio in barca a vela tra le isole greche. Seguono il Cammino di Santiago sulle antiche orme dei pellegrini (15%) e un affascinate viaggio in treno, magari a bordo delle eleganti carrozze in stile liberty dell'Orient Express ((13%)). I più sportivi puntano sulla bicicletta per un viaggio attraverso l'Olanda (12%) o montano in sella a un cavallo per scoprire le campagne e i borghi della Toscana (11%). C'è infine chi non resiste al pigro sciabordio delle onde e, per una vacanza nella natura, sceglie i bateaux sulla Loira (11%).

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Weekend d'Anvanguardia a Vercelli

Joan Mir, 'Prades, il paese'. Museo Solomon R. Guggenheim, New York

Le opere dei grandi pittori del Novecento, in una città che conserva nell'architettura di chiese e palazzi le tracce del Medioevo. Vercelli si candida a meta ideale di un fine settimana dedicato al bello, che inizia con i capolavori del Guggenheim, prosegue passeggiando nel centro storico e si conclude con un tè domenicale accompagnato dal racconto della storia cittadina.

L'attrazione principale si trova negli spazi dell'Arca, l'ex chiesa di San Marco, che fino al 10 giugno svela i nodi cruciali dell'arte novecentesca nella mostra “I giganti dell'Avanguardia: Miró, Mondrian, Calder e le collezioni Guggenheim”. Circa 40 opere, tra dipinti e sculture collezionati da Peggy e Salomon Guggenheim, ripercorrono la carriera dei tre artisti dagli esordi alla celebrità.

L'esposizione, arricchita di prestiti provenienti dalla Calder Foundation di New York, dal Gemeentemuseum dell'Aja, dal Palazzo Collicola Arti Visive - Museo Carandente di Spoleto oltre che dalla Fondazione Solomon R. Guggenheim, riunisce per la prima volta a Vercelli i tre grandi maestri della ricercatezza visiva e della giocosità immaginifica, che incarnano uno dei paradigmi dell'Avanguardia del XX secolo: Joan Miró con il suo poetico Surrealismo da una parte, Piet Mondrian con la pura astrazione dall'altra, e la scultura di Alexander Calder, con le sue componenti surrealiste e astratte - entrambe riflesso dell'immaginario artistico dei due pittori - al centro.

La mostra è l'occasione per una passeggiata nella cittadina sul fiume Sesia, partendo dal suo simbolo: la Basilica di Sant'Andrea. Costruita fra il 1219 e il 1227, rappresenta uno splendido esempio di fusione tra lo stile romanico lombardo–emiliano e l'architettura gotica d'oltralpe. La chiesa conserva un coro ligneo del 1511 sistemato sull'abside e, nella sacrestia, un crocifisso ligneo dipinto del XIV secolo, ma i gioielli più preziosi sono la sala capitolare, tra le più belle d'Italia, e un chiostro rettangolare con cornici in cotto e pitture dell'inizio del Cinquecento. In piazza Sant'Eusebio svetta il Duomo, una cattedrale di origini antichissime, dove sono stati ritrovati sarcofagi pagani e sepolture cristiane databili tra II e il VII secolo. Il Duomo ha un'imponente facciata settecentesca con atrio neoclassico e il suo interno, a croce latina, è diviso in tre navate. Al centro di quella centrale, nel presbiterio, è appeso il Crocifisso in lamina d'argento realizzato tra il 999 ed il 1026.

Alle spalle della cattedrale merita una visita il Museo del Tesoro del Duomo, che custodisce reliquiari e arredi liturgici dal IV al XVIII secolo insieme agli antichi codici e ai manoscritti della Biblioteca Capitolare. La tappa successiva è la centralissima e movimentata piazza Cavour, sorta sull'antico forum romano ma dall'aspetto medievale grazie ai portici che la circondano e alla Torre dell'Angelo che la domina. Qui si trova il Museo Camillo Leone, che accoglie i visitatori con i reperti delle età paleolitica, neolitica, del bronzo e del ferro, con una sala romana dal grande impatto e con una ricca collezione di incunaboli e cinquecentine. Se si ha ancora voglia di musei, si può fare un salto anche al Museo Borgogna, che custodisce raccolte di arte antica, moderna e di arti decorative e ospita importanti affreschi e dipinti della scuola vercellese del Rinascimento.

Un appuntamento culturale da non perdere, se ci si trova a in città di domenica pomeriggio, è "Il tè del cardinale". Tutte le domeniche fino al 10 giugno, dalle 14,30 alle 17, l'associazione Chesterton attende gli ospiti nella sala capitolare dell'Abbazia di Sant'Andrea per ascoltare, tra tè e pasticcini, la storia di Vercelli nel Medioevo (informazioni al numero 345.3382906).

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Riapre la Reggia di Venaria Gioiello barocco del Patrimonio mondiale dell'Umanita'

Riapre la Reggia di Venaria Reale, uno dei gioielli dell'Unesco, inserito nel Patrimonio Mondiale dell'Umanita', a pochi chilometri da Torino, in un angolo di natura di grandissimo pregio paesaggistico e ambientale.

Lo fa con un evento di grande richiamo, il Festival dei Fiori, che vede i migliori flowers designer del mondo riuniti nello splendore delle Scuderie Juvarriane e della Citroniera di quella che fu una delle regge piu' amate di Casa Savoia e che oggi e' il quinto sito culturale piu' visitato d'Italia.

Ma oltre al fascino dei fiori, la Reggia torna ad aprire i propri spazi con un percorso di visita rinnovato che evoca le emozioni e la storia di uno dei piu' grandi capolavori dell'architettura barocca universale. C'e' poi un calendario di eventi di primissimo piano, fra i quali una mostra dei gioielli degli zar (comprese le famosissime ''uova imperiali'' di Faberge') e una lunga serie di sorprese e occasioni per ''vivere'' la reggia, a cominciare dalle ''cene regali'' nella ''Galleria grande'', una delle piu' belle dell'architettura barocca.

Il nuovo percorso di visita, denominato 'Il Teatro di Storia e Magnificenza', si divide tra il piano interrato (la storia) e il Piano Nobile (la magnificenza): il primo e' concepito per far cogliere e riflettere su storie, temi e vicissitudini della dinastia sabauda dalle mitiche origini dell'anno Mille fino alla prima meta' dell'Ottocento, quando si estinse il ramo principale dei Savoia. Il secondo e' invece rappresentativo di una passeggiata nella magnificenza della corte, attraverso due momenti ben distinti, quello Seicentesco incentrato sul recupero dei miti classici e quello Settecentesco con le prospettive all'infinito e le architetture viste come teatro di luce.

La principale novita' del 2012 e' la riapertura degli appartamenti privati del Re e della Regina nell'ala sud-ovest del complesso, per la prima volta riproposti al pubblico con un allestimento che ne suggerisce l'originaria destinazione settecentesca.

Nella Camera di Udienza del Duca di Savoia, inoltre, e' esposta la collezione di tabacchiere e orologi di Giorgio Accornero, prima donazione che la Reggia riceve per la propria collezione permanente.

Il percorso cerimoniale si completa con la Camera di parata e la Piccola Galleria alfieriana, due sale che concludono il percorso di visita e che sono state riportate all'antico splendore.

Inoltre, nella Camera di Udienza del Duca del Chiablese sara' esposto un ritratto equestre di Vittorio Amedeo II, opera della pittrice di corte Maria Giovanna Battista Clementi detta La Clementina (Torino 1690-1761).

ll ricco calendario di eventi 2012 e' aperto, a partire da venerdi' 16, dal Festival dei Fiori, mentre all'inizio del mese di aprile, nelle Sale delle Arti, si aprira' la mostra 'I quadri del Re', che vedra' esposta la collezione del Principe Eugenio di Savoia, protagonista intrigante e carismatico della politica europea del Settecento. Seguiranno, a fine luglio, la mostra 'Il gioielliere degli ultimi Zar', con le creazioni di Peter Carl Faberge', e in autunno 'La barca sublime: la Peota dei Savoia', con l'esposizione bucintoro del Re di Sardegna. (INFO: www.lavenaria.it).

A Siena non solo per il Palio. Arte, danza, tradizioni e sapori da gustare

(Di Eugenia Romanelli)

Almeno una volta bisogna visitare Siena il 2 luglio o il 16 agosto  - prenotare per tempo -, date in cui si disputa il famoso Palio. Non resterete delusi, e i senesi, gelosi delle tradizioni, del patrimonio e della storia della loro città, lo sanno. Difficile dar loro torto: a volte ai visitatori appare impossibile che la città riesca a contenere tante bellezze tutte insieme.

Le vie d’accesso al centro storico sono diverse: normalmente si entra da una delle porte che compongono le mura, o altrimenti dalla Fortezza Medicea, compiendo in questo modo il giro più classico: via Banchi di sopra (il corso principale, pieno di negozi e bellissimi palazzi storici),
Piazza del Campo e a seguire Duomo. Questa piccola città nata molti secoli fa si scopre al meglio, infatti, camminando a piedi, affrontando salite, discese, stretti vicoli, fino ad arrivare in Piazza del Campo. Non tutti sanno, senesi a parte, che la città è divisa in terzi: terzo di Città, terzo di Camollia e terzo di San Martino. Procedendo per ordine, nel terzo di Città è possibile scoprire Castelvecchio, il punto più alto della città ed anche il fulcro da cui nacque.

Da lì, facendo poca strada, si arriva al
Duomo: iniziato a costruire a fine del Duecento, la facciata (di rara bellezza) è affiancata sulla destra dai resti del “Duomo Nuovo” che i senesi cercarono di costruire prima della peste del 1348 (il cedimento del suolo fece abbandonare il progetto): accessibile dal museo dell'Opera, offre un bellissimo panorama della città. Il terzo di Camollia invece è quello circondato dalle mura che proteggevano la città. Qui da non perdere è la Fortezza Medicea: costruita nel ‘500, oggi è sede, nei sotterranei dei due bastioni anteriori, l'Enoteca Italiana, l'istituzione nazionale incaricata di presentare i vini italiani e di offrirli in degustazione.

Spostandosi verso il centro della città ed in particolare verso il corso principale, ci s’imbatte nel Palazzo Rocca dei Salimbeni, ai tempi dimora dei ricchi mercanti e banchieri ghibellini ed attualmente sede del Monte dei Paschi, ovvero della banca più antica del mondo. Infine il terzo di San Martino, che comprende il cuore della città: Piazza del Campo, dove il 2 luglio ed il 16 agosto di ogni anno, si svolge Palio, la corsa di cavalli in cui dieci delle 17 contrade esistenti si contendono il “cencio”, un drappellone in seta dipinto da artisti di fama spesso mondiale.


Sovrana della Piazza è la Torre del Mangia: salendo i 400 scalini si arriva nella sommità (84 m.) da cui è possibile ammirare Siena e tutta la bellezza della sua provincia. Ma Siena oltre che per la sua bellezza è conosciuta in Italia e nel mondo per il Palio, la sua più importante manifestazione che si svolge il due di luglio ed il sedici di agosto di ogni anno.


Nel Palio, 10 tra le 17 Contrade senesi, divise nei rioni della città, si sfidano in una corsa a cavallo che prevede 3 giri della Piazza del Campo. Le diciassette contrade sono: Aquila, Bruco, Chiocciola, Civetta, Drago, Giraffa, Istrice, Leocorno, Lupa, Nicchio, Oca, Onda, Pantera, Selva, Tartuca, Torre, Valdimontone. Ognuna si riconosce per lo stemma ed i colori, e in giro per la città è possibile capire in quale contrada ci si trova perché, anche durante il corso dell’anno, capita di veder esposte le bandiere che solennizzano particolari ricorrenze od eventi di rione secondo un preciso rituale. Per coloro che lo vivono da fuori non è semplice capire questa manifestazione: in occasione del Palio, l’anello di Piazza del Campo viene rivestito di tufo e, ad ogni “carriera”, così viene chiamata la corsa, partecipano 10 contrade. Il “lotto” delle 10 viene formato coinvolgendo le sette contrade che non hanno partecipato l’anno prima, mentre altre tre vengono estratte a sorte. Prima di arrivare al giorno del Palio vero e proprio, il centro di Siena vive il lento incedere di una preparazione che dura quattro giorni: primo atto ufficiale è quello della “Tratta”, cioè l’assegnazione dei cavalli ad ogni contrada, poi, a seguire fino alla sera del Palio si svolgono 6 prove. Il premio che si aggiudica la contrada vincitrice è il “Drappellone” o “Cencio”, una tela disegnata ogni volta da un artista diverso, che la contrada porterà in segno di vittoria nel proprio rione e lo conserverà nel proprio museo.


Il Palio rappresenta per la città un’occasione unica, perchè tutte le volte sprigiona emozioni diverse: cogliete l’occasione per visitarla in quel periodo e respirare tutto il calore e la passione della città e dei suoi cittadini (e con discrezione è possibile prendere parte a queste emozioni, calandosi nell’atmosfera “paliesca”: non capita tutti i giorni di vivere una festa così coinvolgente).
 
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8 Marzo: viaggiare al femminile. Hotel e indirizzi solo per le donne

(di Marzia Giglioli / ansa)

Viaggi al femminile e hotel just for women, un nuovo trend che cresce sempre di più, soprattutto negli Usa e nel Nord Europa. Strutture pensate per le donne che viaggiano e che desiderano sempre di più servizi dedicati a loro. Il femminismo in questo caso non c’entra, è invece un nuovo marketing che si fa sempre più strada.

Siti dedicati ai viaggi in rosa, per donne che per scelta o per condizione viaggiano sole, itinerari pensati per loro, hotel che offrono interi piani women only, b&b solo per la clientela gentil sesso e agenzie e tour operator che sempre più spesso dedicano un’offerta solo all’altra metà del cielo.

Ad aprire la strada è stato l’hotel Artemisia a Berlino, diventato un’icona

(www.artemisia-berlin.com)  che nacque come un esperimento coraggioso e che è riuscito nell'arco degli anni a farsi strada. Si trova nel caratteristico quartiere di Charlottenburg, a pochi passi dal "Kurfürstendamm", in un palazzo dei primi del 900. Dopo l’Artemisia molti alberghi si sono convertiti all’universo femminile. Come il Premier Hotel a New York in Times Square con un intero piano only women. Nelle stanze arredamenti che tengono conto del gusto delle donne, kit fatti di smalti e creme, giornali femminili e naturalmente un menu dietetico e più salutista.

Una delle pietre miliari dell’ospitalità per sole donne è nato proprio nella Grande Mela, nel cuore di Manhattan dove nacque il Barbizon Hotel for Women ora conosciuto come Barbizon 63, un vecchio palazzo del 1927 nella 63/ma nell’East Side, inserito di recente tra i più belli di New York. Tra le sue clienti più famose Sylvia Plath ,Candice Bergen, Grace Kelly,Liza Minnelli , Joan Crawford e Lauren Bacall.

Qui per anni c’è stato il divieto per gli uomini di varcare la porta. Un posto esclusivo per le donne, quasi una risposta femminile a quei club anglosassoni in cui le donne non potevano entrare. Poi nell’81 ci fu il cambiamento e vennero accettati anche gli uomini tra i clienti, rompendo così la tradizione. L’hotel poi passò di proprietà e oggi è un condominio cult, uno dei più esclusivi per design e servizi. Ora a quell’inirizzo storico se ne sono aggiunti altri negli Usa.Lo spirito è quello di un’offerta ‘female friendly’, niente contro gli uomini, l’importante è uno spazio dove stare per qualche giorno o per qualche ora ‘senza averli intorno’.

Sempre a New York c’è l’Allerton Hotel in un bel palazzo degli anni ’20 nella 57/ma Strada, pensato per donne manager e giovani donne. A Londra The Dukes London hotel ha destinato alcune stanze ( battezzate dutchess) solo alle clienti, fiori nelle stanze e uno staff ovviamente solo femminile. La scelta di dedicare servizi solo alle donne non è solo un trend, ma nasce anche da una domanda sempre più forte di garantire la sicurezza con luoghi che siano sicuri.

Così molti alberghi si sono rivolti a consulenti donne per offrire un’ospitalità pensata anche sotto quest’aspetto. Donne che pensano alle donne e che conoscendone meglio i pensieri creano spazi e condizioni per loro. A Oslo, al Grand Hotel dove alloggiano gli ospiti in occasione della cerimonia per la consegna del Nobel, è stato creato un intero piano dedicato alle donne e ai loro gusti, il Ladies Floor, 13 camere uniche create da architetti di interni che hanno chiesto la collaborazione di donne norvegesi famose, tra le quali molte manager che ne hanno siglato lo stile e i servizi. A Copenaghen al 17/mo piano del Bella Sky hotel

(http://www.bellaskycomwell.dk)

c’è il Bella Donna floor che è vietato agli uomini in modo perentorio. Qui la privacy femminile è blindata, non viene concessa nessuna eccezione. Gli arredi e i colori hanno infranto il nero e il grigio degli altri piani con toni tenui e pastello. Anche gli addetti alla sicurezza hanno dovuto cedere il passo alle colleghe. Nessun uomo può entrare, conferma anche il direttore. I viaggi per le donne sono sempre più business.

Tra i tour operator, una delle prime a pensarci è stata l’americana Cheryl Fleet una vera antesignana che ha fondato 15 anni fa la Canyon Calling ‘Adventures for women’, proponendo viaggi avventura per vincere ‘la paura di volare’. Mete considerate solitamente estreme sono diventate possibili, smitizzando il fatto che fossero adatte solo agli uomini. L’interrogativo da sciogliere era ‘Is this for me? E la risposta è stata che migliaia di donne in questi anni hanno affrontato quei viaggi che altrimenti avrebbero lasciato tra i sogni nel cassetto. Sulla rete aumentano intanto i siti dedicati con consigli e social network, C’è

www.womenstravelclub.com

che ogni mese suggerisce mete e itinerari e che mette l’Italia al primo posto per i viaggi al femminile.


Per marzo propone il viaggio tra i sapori della Toscana. Un'altra proposta riguarda un soggiorno tra Roma e la Toscana, ma c’è anche Amalfi e la costa di Sorrento e un itinerario tra Napoli e Pompei. Il sito

http://journeywoman.com

/ offre una vera enciclopedia di viaggi al femminile che cambia l’ottica tradizionale e che fa vedere anche le mete più note, con occhi diversi, quelli delle donne e i consigli rimbalzano su tutti maggiori media internazionali.

E poi c’è Wow (Women Only Worldwide) la guida sulle migliori destinazioni per le donne che nella sezione dedicata all’Italia inserisce un viaggio tra Napoli e Sorrento. Navigando in rete, in Italia c’è

www.permesola.com

(travelling women) che ha anche un angolo dedicato alle inserzioni ( amica di valigia) per trovare altre donne con cui viaggiare.

Sul sito Eliotropica (

www.eliotropica.it

) c’è una serie di viaggi raccomandati, ma soprattutto c’è una consulenza per superare le difficoltà che spesso sono anche quelle di affrontare i viaggi con i propri figli quando sono piccoli.

Sul sito http://www.expatclic.com una guida per viaggiare sicuri

Per ogni paese una scheda con i consigli utili. A chi rivolgersi per un’emergenza sanitaria e anche l’indirizzo per trovare un ginecologo di fiducia. Nelle schede anche un’informativa sui trasporti e i quartieri da evitare Pensando al femminile, uno dei luoghi simbolo per le donne è a Roma, nel cuore di Trastevere a due passi dall’Orto Botanico. In questo antico monastero con il suo chiostro e un giardino segreto c’è il racconto del viaggio delle donne, dalle prime battaglie per l’emancipazione fino ad oggi. Luogo-icona del femminismo, la Casa Internazionale delle Donne (

http://www.casainternazionaledelledonne.org.

) è soprattutto il simbolo del movimento femminista e agisce con le altre comunità internazionali. Donne che parlano alle altre donne in un viaggio tra terre lontane. All’interno una libreria e un centro documentazione e l’archivio storico del movimento. Durante l’anno, si svolgono corsi di formazione, spettacoli, mostre e seminari. Ci si ferma nel ristorante L’Una e l’Altra e sotto questo timido sole di marzo si mangia all’aperto in uno dei tavoli sparsi nel giardino, chiuso tra le mura del chiostro che si oppone al frastuono della città e che rimane incontaminato, isolato e silenzioso.

Nel cortile c’è anche il bio bio bar. Per alloggiare c’è la foresteria

orsamaggioreroma@tiscali.it
per prenotare bisogna rivolgersi a Paola Fazzini (Tel 06.6893753 ). Si può scegliere una delle 13 stanze che hanno le finestre con una magnifica vista sul Gianicolo e sui tetti della Roma antica.

Vacanze sulla neve in Carinzia Fioccano le proposte low cost a Marzo e aprile

(di Ida Bini)

Neve e sole: gli impianti austriaci della Carinzia, a pochi chilometri dall’Italia, garantiscono anche in queste settimane di inizio primavera un innevamento perfetto per gli amanti della montagna e per gli appassionati di sci alpino e nordico. Invitanti le offerte tra marzo e aprile per sciare con tutta la famiglia e rilassarsi alle terme a prezzi convenienti.

La Carinzia regala vacanze fatte su misura in fattorie, baite e agriturismo, tutte strutture a ridosso dei comprensori o addirittura sulle piste, trasformate in alberghi semplici e accoglienti. Per diversificare e personalizzare le proposte queste deliziose fattorie d’alta quota si sono riunite nell’associazione Urlaub am Bauernhof in Kärnten (www.urlaubambauernhof.at), vacanze in agriturismo in Carinzia.

Ogni struttura è a conduzione familiare e regala ospitalità e l’autentica vita di campagna: ottimo cibo biologico, sport invernali, passeggiate guidate, ciaspolate, corsi di yoga, meditazione e di tai-chi; tanta e buona musica, arte e giochi per i più piccoli. Ogni fattoria ha delle caratteristiche uniche e particolari: dagli chalet di legno ai piedi dei monti alle strutture più grandi immerse nella natura; dalle baite più semplici dove acquistare prodotti locali alle dimore di charme con tutte le comodità – Spa compresa - di un albergo a cinque stelle ma al prezzo di un agriturismo. L’elemento che le accomuna è l’accoglienza, semplice ma ovunque impeccabile.

Le fattorie si trovano tutte in mezzo a una natura generosa, vicino ai centri abitati, come Bad Kleinkirchheim e Villach, accanto alle piste da sci, intorno al lago Wörthersee, vicino ai boschi e ai piedi delle Alpi per emozionanti vacanze di fine inverno. La regione carinziana è ricca di aree sciistiche con piste da discesa, anelli di fondo, zone per lo snowboard e altri sport invernali; nel complesso offre 1.028 chilometri di piste in 26 comprensori, ognuno con caratteristiche ben definite, tra le più belle zone delle Alpi Heiligenblut e Nassfeld, Bad Kleinkirchheim e il ghiacciaio della Mölltal. Appena superato il confine austriaco si entra nel grande comprensorio sciistico di Nassfeld-Pramollo,110 chilometri di piste, tra cui la lunghissima Carnia, illuminata anche di notte, aree per lo snowboard, un parco per lo snowcycle e lo snowbike e le arrampicate sul ghiaccio, 80 chilometri per il fondo e 55 di sentieri per escursioni.

Per chi ama andare in slitta trainata dai cavalli o pattinare sul ghiaccio c’è il lago Pressegger See. Le piste di Villach, delizioso centro con edifici storici e le avveniristiche terme carinziane, sono adatte a tutti, anche ai più giovani sportivi: si scia sulle piste facili dell’Alpe Gerlitzen, sul Dreiländereck e sul Verditz. Grande e vario è il comprensorio sciistico di Bad Kleinkirchheim, familiarmente chiamato BKK, a circa 30 chilometri da Villach, dove si trovano le baite e le fattorie più belle. Sui suoi monti, i Nockberge, “gnocchi” per la loro forma arrotondata, ci sono 170 chilometri di piste, tra cui la Franz Klammer, omologata per le gare di Coppa del Mondo; 60 chilometri di sentieri per le passeggiate con le ciaspole o con le slitte trainate dai cani; due anelli per lo sci di fondo – di cui uno in quota - e pattinaggio o curling sui laghi Brennsee e Feldsee.

Per rilassarsi, poi, ci sono le famose e avveniristiche terme di Römerbad (www.therme-badkleinkirchheim.at), dove ci si immerge in acque caldissime circondati dalla neve. Spettacolare è anche il comprensorio sciistico del parco nazionale Alti Tauri, al confine con il Salisburghese e il Tirolo, con vette di più di 3mila metri, dove ci sono le stazioni sciistiche più alte della Carinzia, tra cui il Grossglockner e il ghiacciaio della Mölltal.

Qui, in qualsiasi momento dell’anno, gli appassionati di carving, di discesa libera o di snowboard trovano piste per tutti i gusti e di diverse difficoltà. Piacevoli sono anche le passeggiate guidate con le ciaspole nel Parco per osservare le volpi, i cervi e gli stambecchi. Chi ama pattinare ha solo l’imbarazzo della scelta: ovunque i laghi si trasformano in piste ghiacciate, dove si gioca a curling o a birilli sul ghiaccio mentre si passeggia con le carrozze intorno alle sponde tra i boschi e le fattorie. Il Wörthersee, a 45 chilometri da Bad Kleinkirchheim, è il più esteso e famoso e d’inverno diventa la pista ghiacciata più grande d’Austria.

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