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Vino: Movimento turismo vino, dal 9 settembre al via la raccolta


Da domenica 9 settembre tutti in vigna con Benvenuta Vendemmia, l'appuntamento del Movimento Turismo Vino (www.movimentoturismovino.it) per vivere il fascino della raccolta delle uve secondo tradizione nelle cantine socie dello Stivale. Un'occasione unica per scoprire i segreti della vendemmia dal grappolo alle botti e partecipare insieme ai vignaioli a tutte la fasi di lavorazione delle uve, dal vigneto alla bottiglia. Il tutto abbinato a visite in azienda, passeggiate tra i filari, degustazioni con prodotti tipici e momenti di relax e divertimento per adulti e bambini. In cantiere, spettacoli folkloristici, danze popolari, percorsi didattici per ragazzi e famiglie e per i piu' audaci la possibilita' di partecipare alla pigiatura dell'uva a mano o con i piedi.
  In Veneto si comincia in Valpolicella con la raccolta di uva corvina il 9 settembre e la degustazione di Amarone abbinato ai piatti del territorio (Vogadori), per continuare nella provincia di Padova con il menu' speciale a base di uva bianca e nera (Fattoria Monte Fasolo) e al Castello di Roncade (TV) con una selezione di eccellenze per sostenere le imprese agricole colpite dal terremoto in Emilia Romagna (aceto balsamico di Modena D.O.P., parmigiano reggiano, ecc.).
  Degustazioni e visite in cantine proseguiranno anche il 23 settembre e il 6 ottobre nelle zone di Valdobbiadene (Bortolomiol) e Annone Veneto (Paladin). Sempre il 9 settembre di scena Falanghina e Piedirosso in Campania con Astroni alla scoperta delle peculiarita' vitivinicole dell'area Flegrea, con approfondimenti storici e naturalistici sul cratere degli Astroni, oasi del WWF e riserva naturale dello Stato. Per chi ama gli autoctoni Masseria Venditti organizza una passeggiata sensoriale tra oltre 20 varieta' di uve autoctone nel 'vigneto didattico', una sorta di "piccolo museo della biodiversita'". In Puglia, a bordo dei winebus, l'appuntamento con le cantine MTV e' invece per domenica 16 settembre: mostre d'arte, spettacoli di musica e danze popolari accompagneranno gli enoappassionati in una giornata di festa in compagnia dei produttori. Anche la Lombardia debutta il 16 settembre con visite in cantina, pranzi con il vignaiolo (Bosco Longhino) e la tradizionale pigiatura dell'uva a mano o con i piedi nella vecchia pigiatrice (Pietrasanta). Nel Lazio Benvenuta Vendemmia e' di scena il 30 settembre: al Casale Cento Corvi in programma visite guidate ai vigneti e la possibilita' per adulti e bambini di vivere la vendemmia in prima persona. E per sottolineare il forte legame del territorio con la cultura etrusca, guide esperte condurranno i visitatori a Cerveteri alla scoperta dell'area archeologica della Banditaccia e dei suoi nuovi percorsi virtuali.(AGI)

La festa delle campanelle ad Arpino. La cittadina delle pagine di pietra

Di Eugenia Romanelli

Domenica 9 settembre, in piazza Municipio, ad Arpino, va in scena la Festa delle Campanelle (fiera delle campanelle e della ceramica artistica). Ottima occasione per visitare la deliziosa cittadina ciociara fondata, secondo il mito, dal dio Saturno, protettore delle messi. In effetti le sue origini sembrano antichissime: abitata già dai Pelasgi (il popolo che avrebbe realizzato il gigantesco sistema fortificato delle "mura ciclopiche", ancora oggi visibile a Civitavecchia), dai Volsci e dai Sanniti, divenne poi romana (Arpino collaborò massicciamente con Roma contro Annibale). Nel Medioevo le sue sorti furono abbastanza drammatiche: dominio del duca longobardo di Benevento, Gisulfo I, poi conquistata dai Franchi, dagli Ungari e dai Saraceni, fu rasa al suolo durante l’incursione di Corrado IV (1252), quando un incendio distrusse gran parte delle vestigia romane e spinse gli abitanti a ritirarsi nella vicina Montenero.

Oggi questa località merita di essere visitata, oltre che per l’atmosfera suggestiva data dalle sue origini antichissime e dalla ricchezza storica, anche per una serie di progetti capaci di coniugare tradizione e innovazione. Primo tra tutti “Pagine”, una singolare iniziativa che vede riprodotte su pietra poesie che famosi poeti contemporanei (coordinati dallo scrittore Giuseppe Bonaviri) hanno dedicato alla città. Queste pesantissime “pagine” sono collocate in diverse zone della città e celebrano i quattro quartieri del centro storico: all’esterno della Porta di Saturno (quartiere Colle) sono incisi i versi di Giuseppe Bonaviri (“Il Bianchissimo Vento); sulla via Vittoria Colonna, presso la chiesa di S. Antonio (quartiere Ponte), quelli dello svedese Lars Forssell e di Kjell Espmark; in via Caio Mario, vicino al Castello di Ladislao (quartiere Civita Falconara), c’è “A volo d’uccello” del russo Valentin Berestov; in via M. Tullio Tirone (quartiere Arco) “Applauso per Arpino”, di Pedro J. De la Peña, mentre al Ponte Lungo “Spirito dell’Acqua” della tunisina Fadhila Chabbi. Ma sono tante e ovunque le pagine di pietra: le più belle? “La musica dell’arpa” di Lei Shuyan (Cina, 1997/98), che si trova presso la chiesa del Suffragio a Panaccio; “L’aquila tranquilla” di Wladimir Mikes (Rep. Ceca, 2000), in Salita dell’Arco; “A Saturno conditum” di Sandy Hutchinson (Gran Bretagna-Scozia, 2001), in piazza Gioacchino Conti; “L’usignolo di maggio” di Ursula Koziol (Polonia, 2003), in via Civita Falconara; “Il grande libro di Arpino” di Dante Marianacci (Italia, 2004), presso Collecarino; “I capelli di Arianna” di Ioan Flora (Romania, 2005), in via Vittoria Colonna. Anche il museo "Umberto Mastroianni" è un progetto interessante ed è l’istituzione culturale più importante della città, testimonianza di uno dei più grandi scultori del Novecento che celebrò Arpino attraverso il suo lavoro. La Fondazione raccoglie in una mostra permanente oltre cento opere tra sculture, disegni, bassorilievi, arazzi, cartoni e bozzetti scenografici (come in un museo all'aperto, alcune sculture possono essere ammirate in vari punti della città). Inoltre, ricalcando lo spirito della città, anche la “Umberto Mastroianni” è sensibile alla contemporaneità e infatti promuove artisti contemporanei allestendo personali o collettive degne di interesse. Il Museo dell'Arte della Lana invece rappresenta la storia artigiana della città, fin dai romani importante centro laniero. Inizialmente tale attività era organizzata all'interno delle famiglie che ospitavano telai ed arcolai tra le mura domestiche, ma dal Settecento assunse carattere industriale trasformando Arpino in uno dei principali centri di produzione di tessuti in lana a livello italiano ed europeo (nel 1744 Carlo III di Borbone visitò personalmente le fabbriche e conferì loro il titolo di "regio lanificio"; nel 1850, di 15000 abitanti, più della metà lavorava nell'industria laniera). Con la fine della protezione doganale, alle soglie del Novecento, furono chiusi molti lanifici, e la produzione si concluse nel Secondo Dopoguerra. Infine, il Museo della Literia: tale arte, grazie alla bottega del Maestro Luigi Embergher (1880) e del suo allievo Domenico Cerrone, godette di fama internazionale fino agli anni Cinquanta, quando chiuse la bottega. I mandolini di tipo "romano" e una produzione di cento strumenti al mese tra violini, chitarre, mandolini ed altri strumenti a corda, resero Arpino un centro mondiale del liuto visitato da esperti di ogni paese.

ansa

Telefonino spento? Il ristorante ti fa lo sconto

L'imperativo dell'always on, del "sempre connesso" indipendentemente da dove ci si trova, ha ormai colonizzato ogni luogo della vita sociale, ristoranti compresi, con i commensali intenti a telefonare o a mandare mail tra una portata e l'altra e, ultima tendenza, a fotografare i piatti per condividerli virtualmente, in tempo reale, sui social network. Convincere il fronte sempre più cospicuo degli smartphone-dipendenti a staccare la spina per riportare l'attenzione sull'esperienza culinaria, e magari su una buona conversazione vis-à-vis, è un'impresa ardua, ma un ristoratore californiano sembra esserci riuscito. Come? Offrendo uno sconto a chi lascia il telefonino all'entrata.

Al ristorante "Eva" di Los Angeles
la rinuncia al cellulare viene ricompensata con un ribasso del 5% sul conto. Un'idea semplice che, in tempi di crisi, ha da subito mostrato la sua bontà. Circa la metà dei clienti ha infatti acconsentito a fare a meno del telefonino e Mark Gold - proprietario e chef del locale – è balzato agli onori delle cronache. La notizia della sua trovata anti-smartphone è rimbalzata sui media statunitensi e internazionali, e i tweet sul ristorante che offre sconti a chi, insieme al soprabito, posa anche il cellulare, non si contano più.

Il ritorno in termini pubblicitari è stato quindi elevatissimo, eppure il ristoratore assicura che non era quello il suo scopo. "Non avevo aspettative di questo tipo, sono scioccato", ha detto Gold. '"Eva è come una casa, noi vogliamo ricreare l'ambiente domestico. Vogliamo che due persone si siedano al tavolo e stabiliscano un contatto, senza la distrazione del telefono. Stiamo cercando di creare
un locale in cui si possa godere appieno del cibo e della compagnia”.

La risposta "apocalittica" di Gold alla pervasività del telefonino ha il suo contraltare nei
ristoranti che hanno fatto dell'integrazione hi-tech un punto di forza. I palmari per prendere le ordinazioni sono stati solo l'inizio. Adesso non è così raro trovare un QR code accanto al menu che consente di conoscere tutti gli ingredienti di un piatto semplicemente scattando una foto col cellulare, mentre nei ristoranti più in, soprattutto negli States, prende piede la moda di inserire un tablet nel tavolo. Le funzioni sono molteplici: scorrere il menu e la carta dei vini, guardare le foto dei piatti e ottenere una descrizione dettagliata di ogni etichetta, ordinare, pagare il conto e chiedere al parcheggiatore di preparare l'auto.

L'utilità dell'operazione è chiara: fornisce un servizio al cliente e consente di risparmiare sul tempo e sul numero dei camerieri. Meno utile, ma di sicuro impatto, è invece la scelta di una pizzeria gourmet di Atlanta, "Do at the View", che ha deciso di installare
gli iPad anche in bagno al posto degli specchi: per riavviare la chioma e ritoccare il make up si usano lo schermo e la telecamera integrata del tablet.
ansa

C’è un villaggio in cima al monte

A Ligonchio una nuova struttura turistica ha registrato questa estate più di quattromila presenze. Albergo, piscina, ristorante e bungalow sono gestiti da un imprenditore del posto che intende così rilanciare il turismo appenninico.
La vista sulla parete degli Schiocchi toglie il fiato. Siamo a Ligonchio (foto) sulla terrazza del villaggio turistico ‘Il rifugio dell’aquila’, a una cinquantina di metri dal centro del paese. Una struttura nuovissima realizzata e gestita dalla famiglia Sacchini. Enzo Sacchini, imprenditore con la passione per il turismo, nato nella frazione di Casalino, ha deciso di dare il proprio contributo alla promozione del suo paese d’origine e ha messo un piedi un albergo con tanto di piscina coperta riscaldata e la gelateria con il gelato artigianale più alta d’appennino.
‘Presto apriremo anche il centro benessere – dice la figlia di Sacchini, Silvia -, il ristorante ha quasi 200 posti, all’esterno possiamo ospitare grandi gruppi, l’albergo ha 31 camere’. Poi ci sono le trenta casette separate, da affittare o da comprare. Il prezzo, in questo caso, parte da 75mila euro e finora tre acquirenti, appassionati della montagna, hanno deciso di sostenere la spesa. I primi clienti che hanno soggiornato nel villaggio sono stati a giugno i partecipanti alla summer school di Reggio Children.
In luglio ed agosto si sono contate più di quattromila presenze: escursionisti che si fermano per una notte o per una settimana intera, visitatori che arrivano dalla città, ma anche dalle province e regioni vicine, discendenti di ligonchiesi emigrati negli anni passati curiosi di conoscere il nostro territorio. E poi c’è chi si ferma a godere del panorama sperando di vedere volare le aquile sulla val d’Ozola.
viaemilianet

Alpi: Il turismo è il nostro futuro

Cento giorni per iniziare a cambiare volto alla città. Il 22 maggio Jacopo Massaro ha varcato per la prima volta i portoni di Palazzo rosso con la fascia tricolore attorno alle spalle, e cento giorni dopo traccia un bilancio della sua amministrazione. Impegnata, per tutto il primo mese, a redigere il bilancio e ad affrontare lo scottante caso della Nis: «Abbiamo potuto iniziare realmente il nostro progetto il 7 luglio», ha spiegato Massaro incontrando la stampa nel suo ufficio. «E lo abbiamo fatto con un bilancio povero, perché quest’anno i tagli dello Stato e la spending review ci hanno sottratto quasi tre milioni e mezzo di euro».
Non sono solo le risorse (sempre meno) a preoccupare il sindaco. «Mi preoccupa non avere gli strumenti efficaci per dare risposte a chi viene nel mio ufficio e non ha un lavoro, o non ha una casa. Sono sempre di più le persone in questa situazione». Per tentare di dare una risposta, Massaro ha avviato una modifica ai regolamenti che permettono di avere accesso a forme di sostegno: «Così verranno riconosciute anche le nuove povertà, come i precari e i padri separati che pagano gli alimenti e vivono con 300 euro al mese».
La prima soddisfazione: il progetto turistico. Se le preoccupazioni sono molte, non mancano però le soddisfazioni. «Sono contento perché siamo riusciti a mettere in piedi un vero progetto turistico. Un elemento importante sul piano economico, perché significa creare posti di lavoro, quindi provare a rilanciare l’economia. In questa particolare fase storica è importante, perché ridà speranze, prospettive ai bellunesi». E così Massaro risponde anche alle critiche di chi afferma che la sua amministrazione, finora, si sia occupata di inezie: «Se si guardano le cose con la lente di ingrandimento possono sembrare piccole, ma se le si guarda dall’alto si vede che stiamo lavorando per un progetto ad ampio respiro, che coinvolgerà tutta la città. Un progetto da fare per gradi, e il rilancio del turismo è uno dei tasselli».
Un nuovo metodo. «Fin dall’inizio abbiamo impostato un metodo in discontinuità con il passato, fondato sul dialogo», ha spiegato Massaro. «Con i dipendenti, con i cittadini, che ascoltiamo anche attraverso canali non tradizionali, come i social network». Importante anche il lavoro in team: «Ogni assessore ha le sue deleghe, ma molto spesso si lavora in squadra, collaborando». Con questo metodo, «abbiamo dato continuità amministrativa, perché non siamo dei distruttori, ma abbiamo anche dato un importante segnale di discontinuità politica».
La città, per Massaro, «va considerata come un “unicum”, e quindi l’approccio a ogni problematica dev’essere sistemico».
Rifiuti. È vicino l'arrivo della tariffa puntuale. «Trovo intollerabile che le famiglie abbiano ricevuto la chiavetta magnetica quattro anni fa, e che ancora non siamo giunti alla tariffa puntuale», ha detto Massaro. «Abbiamo già dato mandato alla Bellunum di effetuare delle simulazioni con famiglie a campione per vedere come strutturare le tariffe, che saranno composte di una parte fissa e del costo di ogni conferimento». L'introduzione della tariffa puntuale, però, arriverà solo per le utenze domestiche. Per le altre «bisogna fare valutazioni molto attente, perché le attività producono rifiuti in maniera diversa a seconda del settore».
Si creeranno tariffe per le attività commerciali situate sopra i mille metri che fanno attività stagionale, e si valuterà come diminuire il costo della bolletta per gli esercizi commerciali che hanno subito forti aumenti negli ultimi anni.
Nis e Nevegal. Continuano le trattative con potenziali acquirenti della società che gestisce gli impianti sul Nevegal. «Sono moderatamente ottimista nei confronti della stagione invernale», ha detto Massaro. «Noi vogliamo farla, e ci stiamo muovendo in questa direzione. Anzi, spero mostrino un po' di ottimismo in più anche gli operatori. Capisco i loro timori, ma in questa fase bisogna remare tutti dalla stessa parte».
Nei giorni scorsi l'ex sindaco Prade aveva attaccato Massaro sulla troppa fretta mostrata nel mettere in liquidazione la Nis, ma l'attuale primo cittadino difende la sua scelta: «Prade dice che se avessimo fatto partire il progetto “Abitare il Nevegal” avremmo salvato la Nis. Bene, però non dice che così facendo avremmo chiuso gli impianti per la stagione invernale, e anche per la prossima stagione estiva». Il perché è presto detto: «“Abitare il Nevegal” è un progetto che guarda da qui a 5-10 anni. La Nis aveva vita breve, un mese. Non mettere in liquidazione la società avrebbe voluto dire chiudere il Nevegal fino almeno al 2014. I potenziali investitori non sono interessati agli impianti».
Ma questo progetto, a Massaro, interessa o no? «Io ho sempre detto che non voglio fare speculazione edilizia. Quindi dico sì alla scuola, sì al centro Parkinson. No fermo alla costruzione di 220 villette bifamiliari. Non ce n'è proprio bisogno, sul Nevegal».
di Alessia Forsin - corriere alpi

L'iPhone capira' se il cibo e' biologico. Arriva kit di mini periferiche per un 'monitor ambientale personale'

Un sensore sempre a portata di mano per testare se il cibo che stiamo ingerendo è davvero biologico o meno. E' una delle funzioni di un kit di periferiche di nuova concezione per l'iPhone che potrebbe vedere la luce entro quest'anno. Al momento in fase di prototipo, la suite 'Lapka' comprende quattro mini periferiche di design, di legno e plastica bianca, che si collegano al 'melafonino' con un cavetto simile a quello delle cuffie e che assomigliano a versioni stilizzate degli iPod Shuffle di prima generazione.
Quattro sensori per quattro funzioni, spiega il direttore creativo del progetto Vadik Marmeladov al sito 'Fastcodesign.com', per avere un vero e proprio "monitor ambientale personale". Uno dei quattro sensori consiste in particolare in una sonda d'acciaio in grado di verificare nei cibi la concentrazione di nitrati, sostanze frequentemente utilizzate nei fertilizzanti chimici. L'applicazione ad hoc che lavora in simbiosi con la periferica sarebbe poi in grado di dire all'utente se la concentrazione riscontrata è "accettabile" o meno. Gli altri tre sensori misurano invece temperatura e umidità ambientale, radiazioni e frequenze elettromagnetiche. Il kit, si legge sul sito web, dovrebbe essere disponibile a dicembre per un poco più di 200 dollari.
ansa