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Torre Alfina - Si svolgerà dal 9 al 17 agosto Al via la Sagra delle pappardelle al cinghiale

Torre Alfina - Il Castello

Torre Alfina - Torre Alfina, uno dei borghi più belli d’Italia e frazione del Comune di Acquapendente, si appresta a vivere un’estate ricca di eventi. “Festa e poesia nel borgo più bello che ci sia” è il titolo del calendario di appuntamenti che si inaugura con la 25esima edizione della Sagra delle pappardelle al cinghiale dal 9 al 17 agosto per chiudersi con la 254esima Festa della Madonna del Santo Amore dal 5 al 7 settembre. A partire dal 9 agosto, quindi, Torre Alfina ospiterà la Sagra delle pappardelle al cinghiale, uno degli appuntamenti gastronomici più attesi di tutto il territorio; ogni sera apertura degli stand dalle 19. Inoltre, dal 10 al 16 agosto intrattenimenti serali: il 10 agosto alle 22 “Varietà al Caffè” con la Compagnia teatrale Retropalco; il 12 agosto alle 22 “Dance Show” con Daniel Danza 2000; il 14 agosto alle 22 “Sfilata della Rosa”, Torre Alfina Fashion con Gfa Abbigliamento; il 16 agosto alle 22 “Dance Entertainment” con Riccardo Piermattei. Dal 29 al 31 agosto, poi, appuntamento con “Il Borgo della Poesia”. Il 29 agosto alle 18 inaugurazione del Borgo della Poesia e della Via della Poesia presso il Largo Chiesa Madonna del Santo Amore; alle 19.00 presso il Salone Luzzi al Castello di Torre Alfina apertura della mostra “IncontrArti a Torre Alfina” con presentazione sceneggiata e la presenza dei calchi delle quattro stagioni (portali del castello) dell’ebanista Tito Corsini di Siena; alle 21.30 nella Piazzetta della Comunità si terrà la lettura del Manoscritto della Traslazione in costume d’epoca ed a seguire lo spettacolo di teatro itinerante “Il Bullo Generoso”. Il 30 agosto alle 18 appuntamento con il Brindisi della Rosa nella Piazzetta della Comunità; alle ore 18.30 cerimonia di premiazione del concorso La Rosa d’Oro “Una Rosa per Alda” con la partecipazione di Emanuela Carniti figlia di Alda Merini; alle 19.00 happy hour offerto dal bar la Piazzetta. Il 31 agosto alle ore 18.00 presso il Terrazzo Sarchioni appuntamento con “Versi e Sorbetti”, degustazione di gelato artigianale e reading di poesia e narrativa con la presentazione di libri. Infine, dal 5 al 7 settembre si terrà la 254esima Festa della Madonna del Santo Amore: il 5 settembre alle 21 performance teatrale itinerante con la compagnia Massimiliano Bruno; il 6 settembre alle 17 mercatino di San Bartolomeo, alle 21 solenne processione della Traslazione in costume d’epoca e alle 22.30 serata Salsera by Ezechiele; il 7 settembre alle 11.30 celebrazione della S.S. Messa Solenne in onore della Madonna del Santo Amore, alle 12.30 ritorno della Sacra Immagine della Madonna alla chiesa a Lei dedicata, alle ore 17.00 mercatino di San Bartolomeo ed a finire alle 17.30 gara di dolci con degustazione di dolci e vino.
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Industria addio anche Termini Imerese con la Sicilia riparta da agricoltura e turismo


Dal 2009 al 2013, quindi in appena 5 anni, sono andati in fumo 22.600 posti di lavoro in Sicilia soltanto nel settore industriale. Un’emorragia enorme che non conosce tregua. Al pari dell’edilizia anche l’industria soffre enormemente questa crisi e non ci sono segnali positivi in nessun fronte. La Cgil si è messa con numeri alla mano parlando di “desertificazione industriale senza precedenti” nell’Isola. In tutto questo c’è una sola agghiacciante verità: “La capacità produttiva della nostra regione – sottolinea Michele Pagliaro, segretario siciliano della Cgil - è diminuita di un terzo e non si vede la luce in fondo al tunnel”.

Per l’anno in corso non si sono ancora dati certi ed omogenei ma l’impressione è tutt’altro che favorevole: si contano all’incirca 7 mila operai in cassa integrazione che rischiano di non mettere più piede nelle loro fabbriche, molte delle quali nel frattempo smantellate. Da cinque anni a questa parte le chiusure delle aziende si susseguono di mese in mese: da Catania a Palermo, da Gela a Siracusa, i polmoni produttivi della Sicilia sono in agonia. “Adesso Basta! – esclama il deputato regionale Lino Leanza - Siamo stanchi di assistere al disfacimento del patrimonio industriale e lavorativo siciliano. Non vorremmo che si stia innescando un effetto domino che porti alla chiusura delle nostre aziende l’una dopo l’altra. Il Governo della Regione intervenga immediatamente per creare condizioni che consentano alle acciaierie siciliane di restare nell’isola essendo competitive sul mercato”.

Un riferimento principale che va ad un preciso comparto industriale, quello delle acciaierie dove diverse aziende sane rischiano di andare in crisi per effetto del costo esoso dell’energia in Sicilia. In tal senso Leanza ha presentato una interrogazione urgente al Presidente della Regione ed all’assessore alle Attività produttive per sapere “con quali modalità e tempi s’intenda addivenire ad un’azione decisa e concertata, col concorso dell’azienda e delle rappresentanze dei lavoratori, nei confronti di Enel e del Governo centrale, perché venga superata l’inaccettabile sperequazione sul costo dell’energia elettrica rispetto ad altri stabilimenti sul territorio nazionale che contribuisce a mettere in discussione il futuro produttivo dell’industria siderurgica in Sicilia”. “Non possiamo permetterci il lusso – conclude Leanza – di perdere altre aziende ed altra capacità produttiva. Occorre un intervento deciso ed immediato per salvaguardare lavoro e produttività”.

Il settore industriale siciliano è in profonda crisi al punto che, come fotografa il Dpef 2013-2017 approvato dalla Giunta regionale, “il riacuirsi della crisi economica ha provocato una nuova fase flessiva colta dalle ultime statistiche ufficiali che mostrano un valore aggiunto del settore in contrazione del 2,2 per cento a consuntivo 2011”. Non solo: l’andamento negativo sembrerebbe aggravarsi nel corso dell’anno, con le stime che indicano un ulteriore vigoroso calo (-6 per cento secondo Prometeia). Pertanto, non ci sono dubbi: l’economia della Sicilia deve ripartire da quelle che sono le sue principali risorse “naturali”: il turismo legato alle sue bellezze culturali e paesaggistiche e l’agricoltura (soprattutto per la pduzione di bioenergia). L’industria blu e quella verde devono diventare la prima risorsa per la ripartenza dell’Isola.
 

 
Segnali sconfortanti per l’immediato futuro del settore
 
Dando ancora uno sguardo al Dpef 2013-2017 l’uscita dalla crisi non sembra affatto dietro l’angolo, tutt’altro. “Il clima di fiducia delle imprese manifatturiere – si legge -, che esprime in sintesi l’andamento dei vari indicatori presi in esame da Istat, risulta a partire dal 2011 mediamente in calo in tutte le aree del Paese, ma nel Mezzogiorno e in Sicilia il valore dell’indice si mantiene costantemente al di sotto delle altre ripartizioni territoriali, passando da 93,6 a 84,9 da gennaio 2011 a settembre 2012”. Secondo le informazioni provenienti dalle Camere di Commercio, è in calo il numero di imprese industriali attive, e nel settore manifatturiero la diminuzione appare ancora più evidente in tutti i maggiori comparti della regione. C’è un dato che dovrebbe far riflettere: attualmente in Sicilia nel settore industriale ci sono 120 mila addetti, che sono equivalenti a quelli del settore agricolo. In sostanza è come se la Sicilia fosse tornata indietro di diversi decenni. Allo stato attuale i tre poli industriali più rappresentativi dell’isola sono quello di Termini Imerese, dove fino a poco tempo vi era uno stabilimento Fiat, la raffineria chimica di Priolo/Augusta, e il polo tecnologico di Catania, denominato Etna Valley.
Articolo pubblicato il 05 agosto 2014
di Michele Giuliano - qds.it

segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone
turismoculturale@yahoo.it

Montenegro: turismo sostenibile cruciale per sviluppo economico

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Il Ministro del Turismo e dello Sviluppo Sostenibile del Montenegro Branimir Gvozdenovic ha visitato nei giorni scorsi il quartier generale della United Nations World Tourism Organisation a Madrid, dove ha incontrato Taleb Rifai, Segretario Generale dell'Istituzione, informa Balkans.Com, riportando quanto diffuso dal Governo.
Le due autorità hanno sottolineato l'interesse comune a migliorare la qualità del turismo in Montenegro, al fine di raggiungere una più elevata posizione nelle graduatorie mondiali del settore;
secondo il World Council for Tourism and Travelling, il Montenegro è la destinazione con il più elevato ritmo di crescita e dovrebbe conservare tale primato nei prossimi dieci anni.
Rifai ha sottolineato come il Mediterraneo sia l'area più visitata del mondo, ma che deve affrontare numerose sfide, come la concorrenza di altre regioni; ciò sarà possibile solo grazie a partnership attive trai Paesi dell'area in termini di innovazione, conoscenza, sviluppo sostenibile, come sottolineato da Gvozdenovic.
Il Ministro ha incontrato anche Isabel Borrego, Segretario di Stato per il Turismo del Governo spagnolo, per colloqui sul miglioramento della cooperazione trai due Paesi.


Marcello Berlich - by Balkans.Com
 
segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone
turismoculturale@yahoo.it
 

Turismo: sul Lago di Garda il primo ecohotel italiano certificato ARCA


 
L'Ecohotel Bonapace di Nago Torbole (TN) è il primo hotel in Italia a raggiungere la certificazione ARCA Platinum: costruito su una struttura portante in legno certificato e rivestito con isolanti provenienti da materiali di riciclo e vetri triplo bassoemissivi, è un edificio "Near Zero Energy", ossia non consuma energia. Carlin: "Certificare edifici in legno ARCA significa garantire la salubrità dell'abitare".
Nella classifica degli hotel più sostenibili d'Italia, da oggi entra l'Ecohotel Bonapace di Nago Torbole (TN), sul Lago di Garda, che è il primo hotel a raggiungere la prestigiosa certificazione ARCA, specifica per le eco-strutture in legno, con il massimo livello: Platinum. La certificazione ARCA nasce in Trentino proprio con lo scopo di premiare gli edifici in legno più ecologici, resistenti, durevoli, e salubri, ed allo stesso tempo racchiude delle vere e proprie linee guida per chi è interessato a progettare edifici 100% ecologici, poiché premia l'utilizzo di legno sostenibile (certificato FSC e PEFC), e di materiali riciclati e non tossici. Le ragioni del conferimento della certificazione all'EcoHotel Bonapace sono molteplici. L'hotel è "Near Zero Energy", ovvero non consuma energia, è costruito su una struttura portante in legno certificato (PEFC - Programme for the Endorsement of Forest Certification schemes), ed è rivestito con isolanti realizzati con materiali di riciclo e vetri tripli basso emissivi. L'Ecohotel è anche molto sicuro, perché antisismico e resistente al fuoco. Il legno, infatti, se lavorato propriamente offre una combustine inferiore ad altre pareti magari ricoperte di vernici infiammabili tossiche.

"Le strutture in legno certificate ARCA sono un sinonimo di garanzia per una qualità dell'abitare elevata e di valore dell'immobile", spiega Nicola Carlin, responsabile della Certificazione ARCA. "L'EcoHotel Bonapace mostra come questa certificazione si estenda perfettamente anche al mondo dell'hôtellerie, garantendo un'esperienza di vero benessere". Dietro la progettazione dell'Ecohotel Bonapace tanta informatica ed esperienza ingegneristica. In fase di progettazione sono state eseguite accurate elaborazioni al computer per arrivare a sfruttare al massimo l'irraggiamento del sole, simulandone la posizione durante l'intero arco dell'anno, con lo scopo di ottimizzare riscaldamento e raffrescamento. Grazie a questo studio si è realizzato un meccanismo di tende che scendono automaticamente per proteggere dai raggi del sole. Oppure la progettazione di un involucro termico ad altissime prestazioni, con coibenti continui e costanti che non permettono fughe di calore d'inverno e l'ingresso del caldo d'estate. Inoltre, grazie ad una centrale termica con impianto di ventilazione meccanica controllata a recupero di calore, e all'installazione di un impianto fotovoltaico da circa 10 kW, l'edificio è quasi indipendente dal punto di vista energetico. Quindi ridottissime emissioni di CO2. L'innovativo sistema di ventilazione è però il cuore dell'edificio per garantire il riposo. L'impianto non serve solamente per controllare la temperatura delle stanze, ma anche per garantire una respirazione ben ossigenata, con un riciclo dell'aria che diminuisce la contaminazione di batteri e acari. Secondo studi nel NIH, l'Istituto di Sanità americano, infatti il miglioramento della qualità dell'aria indoor migliora il sonno ed il riposo.

L'hotel ha pensato fino all'ultimo dei dettagli. "Noi offriamo possibilità di fare la differenziata in camera, usiamo carta igienica che non viene dalla cellulosa degli alberi tagliati ma dal tetrapak riciclato", spiega Arrigo Jacobitti, proprietario dell'Eco Hotel Bonapace. "I prodotti della colazione sono ovviamente bio, a Km-zero, a filiera corta e stagionali, e in buona parte fatti in casa. Queste sono le attenzioni che offriamo complementari alla eco-struttura. Non potevamo lasciare le cose a metà". La convenienza di progettare un hotel in legno seguendo la guida della certificazione ARCA ha benefici anche per il proprietario. "Non solo abbiamo clienti più soddisfatti, che tornato spesso, ma con consumi limitatissimi tagliamo anche le nostre spese ed aumentiamo i profitti", continua Jacobitti. "L'attenzione alla certificazione rilasciata da un ente terzo è più che mai alta oggi in Italia" afferma Carlin. "Questo perché essa è correttamente percepita come la garanzia finale di un processo virtuoso in cui il progetto e la realizzazione dell'opera rispettano le regole stabilite nel protocollo di certificazione. In termini di mercato il numero di domande di certificazione è decisamente aumentato al pari della sensibilità di progettisti, imprese e soprattutto committenti nei confronti della qualità e sostenibilità delle costruzioni. È fondamentale, però, che il meccanismo di certificazione sia trasparente, equo, serio e oggettivo".

di Tommaso Tautonico
alternativasostenibile.it


Firenze, la coda infinita di turisti per la Cupola del Duomo (video)


Cupola del Duomo di Firenze preso d'assalto dai turisti questa mattina. La fila per accedere ha toccato il picco intorno alle 13, quando ha 'invaso' anche la vicina Via de' Servi per poi prolungarsi fino alla sede del palazzo della Regione, alle spalle del Duomo. Circa due ore l'attesa per entrare. C'è chi si siede a leggere un libro, chi gioca con l'ipad: "Abbiamo già pagato il biglietto - dice una ragazza arrivata in vacanza dal Veneto - altrimenti ce ne saremmo andate"
(video di Francesco Giovannetti)
in http://video.repubblica.it/edizione/firenze/firenze-la-coda-infinita-di-turisti-per-la-cupola-del-duomo/174182/172794

Turismo italiano: a caccia delle vacanze ''no web''

fonte: http://video.repubblica.it
Secondo una ricerca, sono il 42,7 per cento gli italiani che si dicono pronti a trascorrere una vacanza lontana da mail, sms, Facebook, Instagram ed altri sistemi di comunicazione