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Cresce turismo "muslim friendly" ma Italia è indietro Mete italiane tra più desiderate, settore da 126 miliardi di dollari

di Cinzia Conti

Sono giovani, colti, tecnologici e ricchi. Viaggiano 12 mesi l'anno e l'Italia è uno dei Paesi in cima ai loro desideri anche perché, se non bastassero Colosseo e shopping di lusso, a Roma c'è la più grande moschea d'Europa. Ma lamentano l'assenza di servizi e pacchetti a loro dedicati, in particolar modo la possibilità di cibarsi secondo la loro regola alimentare Halal (paraola araba che significa "lecito"), e per questo snobbano il Belpaese a favore di altri paesi europei (Francia, Germania, Spagna ma addirittura paesi scandinavi).

L'identikit del "turista musulmano" emerge alla presentazione del progetto "Italia Bayti" (Italia casa mia) organizzato per sensibilizzare il Belpaese sull'accoglienza del cliente mediorientale e in più in generale proveniente da uno dei 57 Paesi dell'Organization for Islamic Cooperation (Oic).

Un segmento del settore non trascurabile considerando che da 10 anni il turismo "muslim friendly" cresce del 5% annuo contro il 3.8% del turismo internazionale e che nel 2013 valeva nel mondo 126 miliardi di dollari (il 12.3 del totale della spesa del turismo nel mondo). Inoltre sono turisti che hanno una grande capacità di spesa, basta considerare che il turista saudita è quello che nel mondo spende di più in assoluto (dai 10 ai 100 mila euro l'anno) in viaggi e vacanze.
La maggior parte delle richieste provengono da Arabia Saudita, Iran, Emirati Arabi, Indonesia, Kuwait ma c'è anche un gran segmento di mercato per quei musulmani che vivono in ambienti non islamici, come ad esempio Francia e Germania. Le top destination sono Malesia, Turchia, Emirati seguite da Singapore, Russia, Cina, Francia, Thailandia e anche Italia, che però ha potenzialità veramente molto maggiori.

"Un mese fa a Granada - spiega Anna Maria Aisha Tiozzo, vicepresidente di Confassociazioni e presidente di Whad (World Halal Development) - c'è stato il primo congresso europeo sul turismo Halal. Hanno criteri molto stretti che prevedono strutture dedicate per i turisti musulmani (no alcol, cucina Halal, piscine e altri luoghi separati per uomini e donne, luoghi di preghiera, niente musica e tv): qui in Italia è una "mission impossible". Non siamo pronti e forse neanche adatti e forse i turisti nemmeno ce lo chiedono. Quello che lamentano è invece una serie di servizi per loro essenziali e un atteggiamento muslim friendly, su cui possiamo e dobbiamo fare molto di più. Per questo con Whad abbiamo istituito un programma di formazione e certificazione rivolto a tutto il mondo del turismo finalizzato al rating da parte di enti internazionali, che presenteremo anche alla Bit".

Per il 67% dei viaggiatori islamici l'esigenza irrinunciabile è il cibo Halal seguito da un prezzo congruo (53%) e da un atteggiamento muslim friendly (49%) anche verso le famiglie. Apprezzano poi luoghi adatti per le loro preghiere, personale e guide che parlano arabo ma almeno inglese. Inoltre in Italia cercano la montagna e il lago (per loro una novità), gli sport d'elite (ippica e golf in testa), lo shopping (made in Italy e lusso), il settore medico, di bellezza e delle spa. Sarebbero anche disposti ad apprezzare la cucina italiana, purché Halal.

"In Italia - dice Giuseppe Sarnella, presidente di Confimprese Turismo Italia - ci sono 56 milioni di ct di calcio e 56 milioni di esperti di turismo ma i passi fatti per migliorare questo settore non ci sono: Non ci possiamo più accontentare del turismo tradizionale".
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NUOVA VITA PER L’HOTEL RIVOLI A FIRENZE

l’altro albergo fiorentino della famiglia Caridi,  il Best Western Grand Hotel Adriatico, 4 stelle nella stessa location dell’Hotel Rivoli.  Arshotels
Il Grand Hotel Adriatico propone sistemazioni di lusso nel centro di Firenze, a soli 400 metri dalla stazione di Santa Maria Novella e a 10 minuti a piedi dal Duomo.

“Siamo entusiasti di scrivere un nuovo capitolo di storia per il nostro Albergo Rivoli che dopo 24 anni di affiliazione a Best Western torna adesso ad essere indipendente sul mercato del turismo italiano ed internazionale. Infatti a far data dal 1 gennaio 2015 abbiamo deciso di separarci dal marchio Best Western per essere totalmente identificati come un Boutique Hotel indipendente, rappresentato sui canali GDS da Pegasus”. Chi parla è Chiara Caridi che continua la passione di famiglia che ha portato i Caridi con lei alla terza generazione di albergatori a Firenze.
La famiglia Caridi è proprietaria dell’albergo da 50 anni. E’ infatti nell’autunno dell’anno 1963 che decide di comprare la parte centrale dell’immobile in zona Santa Maria Novella sede di un Convento Francescano trasformandolo fin dalla primavera del 1964 in un piccolo albergo ad 1 stella con 15 camere. A seguito dell’alluvione del 1966 si rende necessaria la prima grande ristrutturazione dell’albergo che passa a 2 stelle (3° categoria del tempo) con 29 camere tutte dotate, tra i primi hotel a Firenze, di aria condizionata centralizzata e bagno privato. Nel tempo, e fino ad oggi, l’iniziale corpo centrale è stato via via ampliato annettendo le restanti parti del corpo centrale e alcuni edifici confinanti, il tutto con importanti opere di restauro conservativo volto a mantenere e valorizzare le antiche caratteristiche architettoniche dell’antico convento risalente al 15mo secolo e quindi operando una ristrutturazione che ha permesso di essere sempre al passo con i tempi e all’altezza dei moderni standard dell’ospitalità. Oggi l’Hotel Rivoli classificato 4 stelle superiore con 87 camere è, a detta anche della clientela internazionale, un hotel di charme che rimanda al carattere fiorentino del rinascimento e “sa di casa”.
L’Azienda Alberghiera, trasformata in Società per Azioni nel 2005, chiude il 2014 con una crescita del fatturato camere del 12% e del 21% sul totale albergo, incrementi che seguono anni di continua crescita dopo la crisi del 2009, confermando che il turismo può e deve essere una delle leve per il rilancio dell’Italia.
L’Hotel Rivoli punta a conquistare la clientela che cerca un soggiorno ricco di esperienze e di scoperte. Ogni motivazione del viaggio è riconosciuta e curata in maniera specifica.
I suoi servizi: diverse tipologie di camere tra Classic, Superior, Junior Suite, Suite, Family Rooms- Servizio Concierge- Wi-fi gratuito – Servizio di late check out/early check in – Garage privato con valet service – eleganti Sale Riunioni per incontri fino a 80 persone –2 Giardini interni - Piazzetta interna  e Chiostro con piccola Piscina idromassaggio (20 mq) con acqua riscaldata aperta tutto l’anno – Massima quiete – Sala lettura nell’antico chiostro– Certificazione Green  – American Buffet Breakfast e Servizio Ristorazione - Glutine Free – Ristorante Benedicta 3 forchette Michelin frequentato anche dai fiorentini– Fitness Centre gratuito- Guida con itinerari jogging per la scoperta della città– Hotel Pet Friendly (i piccoli animali domestici sono accolti con servizi speciali a loro dedicati).
Grande importanza è stata data al viaggio con la famiglia: numerose le trasformazioni delle camere avvenute in hotel che hanno permesso la creazione di un numero maggiore di Family Room che possono ospitare fino a 4/5 persone. Per le famiglie non si è solo pensato al comfort in camera ma anche ad un implementazione dei servizi: una mini guida completa di Firenze vista attraverso gli occhi dei bambini per visitare la città con divertimento e per tutte le necessità che si incontrano viaggiando in famiglia (dalle farmacie della città, alle aree attrezzate all’aria aperta, alle ludoteche, ai musei per i bambini e molto ancora). La guida è corredata da un libretto con una serie di giochi e curiosità in modo da far diventare la visita della città divertente come un gioco.
“Il Controllo Qualità della nostra struttura continuerà ad essere assicurato da Mistery Guests internazionali in modo da poter sempre garantire un alto livello del servizio sempre più richiesto dai mercati tradizionali e da quelli in forte crescita come Brasile, Russia, India, Cina e Korea”, continua Chiara Caridi ricordando così che l’Hotel Rivoli fa parte di Arshotels Firenze, gruppo alberghiero nato nel 2003 di cui fa parte anche l’altro albergo fiorentino della famiglia Caridi,  il Best Western Grand Hotel Adriatico, 4 stelle nella stessa location dell’Hotel Rivoli.  Arshotels si occupa di promozione turistica e centralizza per gli alberghi aderenti le politiche di marketing e di vendita sul mercato nazionale internazionale sia attraverso partners tradizionali che attraverso i canali online e i social networks.
In sostanza l’attenzione e l’impegno della famiglia Caridi sono sempre rivolti ad essere al passo con i tempi sia nei servizi verso il Cliente, sia nell’approccio al mercato del turismo, che sempre più necessita di tecnologie e di professionalità specializzata.
Arshotels cresce così nei propri impegni e aumenta il suo personale qualificato dagli iniziali 3 collaboratori agli attuali 11, sviluppando una particolare attenzione e investimenti nei mercati emergenti di qualità.
Per informazioni:

Laura Innocenti - Ufficio Commerciale/ Sales and Marketing Dept.

Sempre piu' in alto, lo skyline di Manhattan si rifa' look

di Gina Di Meo

Il nuovo orizzonte di New York? Sempre piu' in alto. La Grande Mela rilancia la sfida per lo skyline piu' bello e spettacolare del mondo e si prepara a dare battaglia ad altre capitali che da tempo l'hanno scalzata. La 'corsa' verso il cielo e' gia' partita e entro il 2018, data in cui saranno completati diversi progetti residenziali a Manhattan, la citta' apparira' con un nuovo look che la modifichera' in modo radicale.

   Nel giro di pochi anni New York, dunque, sara' ancora piu' alta e pronta a riprendersi il primato, anche a livello di bellezza. Quel primato che le e' stato tolto nell'ultimo decennio in particolare dalle citta' asiatiche e medio-orientali. Shanghai, Dubai, Hong Kong, Singapore, ognuna a sua modo ha reclamato contro la Grande Mela la sua fetta di gloria. Ma New York e' abituata a fare le cose in grande, e cosi una delle principali agenzie immobiliari della citta', 'CityRealty' ha realizzato un rendering di cio' che sara' il nuovo skyline tra qualche anno. Nel 2018, una sorta di anno zero per la metamorfosi della citta', i due capi di Manhattan si guarderanno dall'alto dei loro rispettivi grattacieli. Per quella data, infatti sara' totalmente reso abitabile il '432 Park Avenue', gia' diventato il grattacielo residenziale piu' alto della citta' oltre che dell'emisfero occidentale. Con i suoi oltre 426 metri di altezza e 96 piani, infatti, ha superato sia la Freedom Tower (sorta sulle ceneri delle Torri Gemelle), sia l'Empire State Building.

   Ma 'lavori in corso' fioriscono in buona parte della cosiddetta 'Billionaires Row', dove di recente una penthouse, lungo Parek Avenue, e' stata venduta a 95 milioni di dollari. Sono pronti ad aprire i battenti rispettivamente i condomini al civico 53 sulla 53/ma strada e 111 sulla 57/ma. Sempre sulla 57/ma strada entro il 2018 sara' completata la 'Nordstrom Tower', che con i suoi 92 piani sara' una degna concorrente di '432 Park Avenue'. Anche la zona della famosa stazione ferroviaria di Grand Central, nel cuore di Manhattan, e' pronta a cambiare look. Nel 2017 inizieranno i lavori di 'One Vanderbilt', edificio commerciale con 65 piani pronto ad adombrare la struttura in stile liberty del terminal sulla 42/ma strada. Nel bel mezzo di Midtown vivono ormai di gloria l'Empire State Building, che deve la sua fama anche al film del 1933 'King Kong', e il Chrysler Building, che dopo la distruzione delle Torri Gemelle l'11 settembre del 2001 per un breve periodo e' stato il secondo edificio piu' alto della citta'. Infine, alla punta estrema di Downtown e' tornato al vecchio splendore, dopo l'apertura di qualche giorno fa della Freedom Topwer, il World Trade Center, con i suoi sette grattacieli simbolo del cuore economico della citta'.
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#Turismo. I misteri di Tenerife, dai guanci ai conquistadores. Amata per sole e mare, ma nel suo cuore nasconde un tesoro

di Michele Cassano

Si può andare a Tenerife per diversi motivi, e molti lo fanno per godersi il mare e il clima sempre primaverile. Ma si può anche partire a caccia di storie che affondano le radici nei tempi dei guanci, l'antico popolo di origini probabilmente berbere sterminato dai conquistatori spagnoli alla fine del XV secolo. Poche testimonianze sono rimaste di quella cultura, ma nei volti degli abitanti e nei nomi della località continuano a rimanere i segni dell'antichi abitanti, arrivati forse dal Marocco, forse da altri Paesi del Mediterraneo, non si sa a causa della desertificazione o perché deportata dai romani.

Tanti misteri avvolgono il passato dell'isola. Luogo misterioso sono ad esempio le piramidi di Guimar, che secondo il ricercatore Thor Heyerdahl potrebbero risalire a epoche precolombiane e dimostrare l'esistenza di traffici antichi tra America e Canarie. Non toglie fascino alle costruzioni a gradoni, il fatto che la maggior parte dei ricercatori ritenga però che si tratti di costruzioni del XIX secolo, create per scopi agricoli. Ma è dopo l'arrivo dei conquistadores che emergono leggende come quella di Suor Ursula de San Pedro, vissuta nel XVII secolo e venerata nel Convento di Santa Caterina a San Cristobal de La Laguna. La tradizione orale narra che nel 1651, suor Ursula si innamorò di Jerome Grimon e Rojas, un figlio naturale del proprietario della casa ora conosciuto come Palacio de Nava. Gli amanti cercarono di fuggire dall'isola su una nave inglese ma furono scoperti. Lui fu accusato del rapimento della religiosa e condannato a morte. Suor Ursula fu costretta a guardare l'esecuzione dal convento dove fu rinchiusa per tutta la vita, in una minuscola cella con una finestrella da cui poteva guardare solo l'altare maggiore della chiesa. Altra storia amata dagli abitanti di Tenerife è quella della figlia di un generale, Catalina, di incantevole bellezza, obbligata a sposare un amico di famiglia, uomo anziano ma molto ricco, e poi suicidatasi: ora pare che il suo spettro si aggiri nella Casa Lercaro, attuale sede del Museo di Storia e Antropologia sempre a La Laguna, dove si sentono porte che cigolano e strani rumori.

Non è però il suo passato la prima ragione che spinge i turisti a Tenerife, non a caso chiamata l'isola dell'eterna primavera. Il sud è un parco divertimenti a cielo aperto, tirato su dal nulla negli ultimi anni ad uso e consumo in particolar modo dei turisti del Nord Europa. Per frenare il consumo del territorio, c'è stato un blocco delle costruzioni. Ora è consentito costruire solo hotel a cinque stelle per attirare i turisti più facoltosi, come i russi. E gli hotel di lusso sono essi stessi una delle attrazioni dell'isola: il tedesco Wolfgang Kiessling, fondatore del Loro Parque, nato come parco dei pappagalli e ora un vero e proprio zoo, oltre che parco divertimenti, è anche il proprietario del Botanico, con giardini lussureggianti e una spa più volte vincitrice di premi europei. Lì dormì Michael Jackson quando tenne il suo unico concerto nell'isola e la suite che lo ospitò porta ancora il suo nome.

Non c'è solo mare, nel suo cuore Tenerife nasconde un tesoro che miscela paesaggi tropicali e montani in un ambiente unico. E' il Parco del Teide, il vulcano dormiente che con i suoi 3.718 metri svetta all'interno dell'isola. Raggiungere la vetta regala viste incantevoli sulla costa a strapiombo. Sono 50 le specie animali e vegetali endemiche, di cui 12 esclusive del Parco Nazionale. Man mano che si sale le palme lasciano il posto al pino canario, poi all'improvviso, quando il paesaggio si fa brullo, il calore che si scontra con l'aria fredda crea un tappeto di nuvole che si può osservare dall'alto. Lì, a 2.200 metri, ci si può fermare davanti al Parador de Las Cañadas del Teide, dove si possono guardare le stelle, anche con l'aiuto di una guida astronomica, in totale assenza di inquinamento luminoso. I più sportivi possono salire fino in cima su un sentiero con un cammino di circa quattro ore o possono prendere la funivia, aperta fino alle quattro del pomeriggio ma ferma nei giorni di vento. A quell'altezza le raffiche possono diventare molto forti, tanto che ancora si vedono gli effetti di una tempesta che ha abbattuto decine di alberi d'alto fusto.

La zona nord dell'isola è quella più selvaggia, dove non è ancora arrivata la strada a scorrimento veloce che collega l'aeroporto internazionale a sud dell'isola con le vicine località turistiche e più a nord con la la capitale Santa Cruz e le altre città come Puerto La Cruz. Il parco del Teide è stato dichiarato patrimonio dell'umanità dell'Unesco, come il centro storico de La Laguna, antica capitale di Tenerife. La città è stata costruita con strade parallele e perpendicolari perfettamente squadrate (la cosiddetta quadricula) ed è rimasta praticamente intatta, con i suoi 600 edifici in stile mudejar. Oltre alla Cattedrale, meritano una visita i palazzi, come il Palacio de Nava, con i cortili in legno di pino canario. Altro centro di interesse è La Orotava, con i balconi in legno di tea e splendidi giardini ben conservati. In primavera, nel giorno del Corpus Domini, la città si trasforma in un unico, grande, colorato tappeto floreale.

Dal 29 ottobre Tenerife è raggiungibile, oltre che da Milano Malpensa, anche con volo diretto da Roma Fiumicino. Il volo, operato da easyJet, ha cadenza bisettimanale (mercoledì e sabato) con tariffe a partire da 46 euro. Da Milano si parte e arriva martedì, giovedì e sabato con tariffe a partire da 36,71 euro.
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#Turismo Non è solo questione di stelle. L'albergo si sceglie per le recensioni


Il numero delle stelle degli hotel? Potrebbe presto diventare roba d'altri tempi. Sempre più viaggiatori sono influenzati nella scelta dalle esperienze di altri clienti pubblicati in Rete e in media si consultano 14 siti prima di concludere una prenotazione online. Ma per assurdo il 68% degli hotel "snobba" le opinioni degli utenti online. La contraddizione emerge da un focus realizzato dal centro studi di Hrs, global hotel solutions provider leader in Europa per i viaggi d'affari, effettuato sui dati del Politecnico di Milano. In particolare i responsabili del 50% delle strutture che hanno un fatturato tra il 50% e il 100% derivante dal business travel non legge e non si cura dei commenti scritti dai clienti. Percentuale, che non varia in base al fatturato. A loro si aggiunge poi il 18% delle strutture oggetto della ricerca che legge le recensioni ma tende a non rispondere. In totale quindi solo il restante 32% legge i commenti e tende a gestire e a rispondere alle eventuali lamentele su trattamento, cura delle stanze, pulizia della struttura e servizi offerti.     

Questo nonostante sempre più utenti e potenziali clienti dichiarino di non prenotare un hotel in assenza di recensioni online che, a detta degli intervistati, trasmettono fiducia e credibilità della struttura. In questa ricerca per la scelta dell'hotel adatto, la classificazione in stelle è usata come primo "filtro" soprattutto per selezionare la fascia di prezzo, ma subito dopo si leggono con attenzione le recensioni, prese come parametro di scelta in una lista più ristretta di hotel selezionati. A conferma dell'importanza acquisita dalle recensioni l'Unwto, l'Organizzazione Mondiale del Turismo, riporta che il 75% dei potenziali clienti considera importante la classificazione in stelle ma ben l'84% si concentra esclusivamente sui commenti online.    

"Il tema delle recensioni alberghiere sta portando a rivedere i sistemi di classificazione - spiega Fulvio Origo, marketing director di Hrs Italia - e i commenti online autentici potrebbero infatti far superare la classica logica delle stelle fornendo ai viaggiatori una panoramica più dettagliata della struttura alberghiera. Nel mondo sono in corso diversi test di classificazione, uno ad esempio prevede sistemi che implichino la possibilità che un hotel possa guadagnare o perdere stelle anche a seconda della qualità percepita online, il secondo prevede invece l'integrazione tra stelle ufficiali e rating social in grado di fornire una classificazione per la struttura e una per elementi più soggettivi". Attualmente si stanno testando questi sistemi di classificazione in paesi come Norvegia, Svizzera, Australia e ad Abu Dhabi ma non è stato ancora messo a punto un modello strutturato. Secondo l'Unwto si potrebbe sperimentare il sistema o in una regione specifica o solo in alcune città valutando poi l'impatto che avrebbe sulla riclassificazione delle strutture.

Dopo 150 anni saranno riuniti per la prima volta i venti meravigliosi Arazzi Medicei

Dopo 150 anni saranno riuniti per la prima volta i venti meravigliosi Arazzi Medicei con le Storie di Giuseppe ebreo, attualmente suddivisi tra il Palazzo del Quirinale e il fiorentino Palazzo Vecchio. Perfettamente restaurati nel corso degli ultimi decenni nelle due sedi che li costudiscono, i capolavori commissionati da Cosimo I dè Medici a due maestri del suo tempo, Pontormo e Bronzino, saranno allestiti in una mostra itinerante, ideata per Expo 2015, che partirà in gennaio dalla capitale per toccare in aprile (e fino a settembre) Milano e quindi concludersi a Firenze (da settembre a gennaio 2016). "Si tratta di un'occasione straordinaria, che concretizza le idee portanti dell'Expo, cioè la potenza della bellezza e quella del saper fare", ha detto il ministro dell'Agricoltura Maurizio Martina, intervenuto alla presentazione alla stampa de Il Principe dei Sogni. Giuseppe negli Arazzi Medicei di Pontormo e Bronzino, che (curata da Louis Godart) fin da ora si configura tra le maggiori iniziative del 2015. La collezione degli Arazzi Medicei è infatti, nella sua interezza, tra le più importanti al mondo. Voluta da Cosimo I dè Medici nel 1545 per abbellire la Sala dè Dugento di Palazzo Vecchio, fu smembrata in età Sabauda, quando nel 1882 dieci di essi furono portati a Roma per essere esposti nei saloni del Quirinale, dove poi sono rimasti.
 
"Questa è una storia fiorentina, ma anche italiana e universale", ha aggiunto il sindaco del capoluogo toscano Dario Nardella, dichiarandosi "orgoglioso di vedere un progetto abbozzato solo pochi mesi fa trasformarsi realtà in così breve tempo". L'operazione, di assoluto valore artistico e scientifico, resa possibile dalla collaborazione tra amministrazioni centrali e locali (ma anche Fondazione Bracco e sponsorship di Gucci) "ha richiesto un pizzico di coraggio - ha proseguito - ma rimanda a un messaggio di unità del paese proprio intorno al patrimonio culturale nazionale". A Firenze, dove la mostra arriverà in terza battuta, i venti arazzi saranno allestiti a Palazzo Vecchio, nella Sala dè Dugento per la quale furono ideati, richiamando alla corte più fulgida del '500 le eccelse maestranze delle Fiandre e insuperati maestri quali Pontormo e Bronzino. "Terminata la mostra - ha annunciato Nardelli - gli arazzi fiorentini resteranno esposti a rotazione". 

Attualmente, i capolavori usciti dalla manifattura granducale sono arrotolati nei depositi a conclusione di un restauro di straordinaria complessità durato 27 anni e compiuto dall'Opificio delle Pietre Dure. Un imponente intervento, realizzato anche con il contributo dell'Ente Cassa di Risparmio di Firenze che ha stanziato 1,1 milioni di euro. Stesso discorso per i dieci arazzi del Quirinale, sottoposti a restauro, appena ultimato, dal 1994. Quattro di essi sono già esposti e danno il senso della monumentalità dell'opera che fasciava l'intera sala di Palazzo Vecchio (finestre comprese). Alti circa sei metri per 4,5 di larghezza (più stretti quelli accanto alle porte), raccontavano le storie bibliche di Giuseppe che, venduto schiavo in Egitto dai fratelli gelosi, si riscattava grazie a saggezza e competenze (perfino magiche e predittive), fino ad acquisire un grande potere per aiutare il suo popolo, quelli limitrofi e ritrovare la famiglia. Se al Quirinale la mostra sarà allestita nel Salone dei Corazzieri, a Milano avrà una sede altrettanto grandiosa, la Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale, dove resterà durante i sei mesi dell'Expo, "non solo vetrina di prodotti, ma di cultura - ha detto il sindaco di Milano Giuliano Pisapia -. Un'ulteriore opportunità di arte, stile, tecniche, che unisce l'Italia".
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