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Babbo Natale, 8 luoghi per incontri 'ravvicinati'. Tutte le dritte per stringergli la mano e farsi un selfie

di Stefania Passarella


Che sia in Lapponia o più vicino casa propria, un incontro ravvicinato con Babbo Natale è un'emozione che piccoli e grandi non disdegnano, soprattutto con l'avvicinarsi delle festività natalizie. Più o meno autentici, più o meno avvolti nel mistero, ecco 8 luoghi a portata di mano per stringere la mano a Santa Claus, immortalarlo in un "selfie" e vivere una vacanza circondati da un'atmosfera "leggera".


FINLANDIA, IL REGNO DI SANTA CLAUS – La "casa" di Babbo Natale per eccellenza è localizzata nella Lapponia finlandese. A Kakslauttanen ne hanno fatto un'attrazione magica per visitatori e turisti: il Santa's Resort si propone come destinazione per grandi e piccoli. L'hotel e il villaggio di igloo – dove si può scegliere di soggiornare – si trovano nella regione di Saariselkä, immersi nella bellezza della natura lappone e del Parco nazionale di Urho Kekkonen. Ci si trova praticamente al Circolo Artico, in un paesaggio ovattato da neve autentica. L'atmosfera è decisamente natalizia senza bisogno di fronzoli ulteriori. Ma per gli amanti del genere a un quarto d'ora d'auto si entra nella casa di Santa Claus, una baita rossa ricca di sorprese.

Più a Sud, a Rovaniemi, c'è un altro celebre villaggio popolato da elfi, folletti e dove chiaramente Babbo Natale fa un salto in ogni momento dell'anno. La località ha anche l'ufficio postale da dove poter inviare auguri "autentici" a tutti i propri cari sparsi per il mondo, con cartoline curate da designer finlandesi (quest'anno è toccato a Jari Alariesto) e col timbro di Santa Claus. Il tour operatorNorama organizza soluzioni viaggio su misure per le famiglie dall'Italia, così come idee di pacchetti ad hoc per i più piccoli si possono trovare su Bimboinviaggio.com. Presso il villaggio di Rovaniemi si può poi visitare anche lo studio di Babbo Natale, con tanto di foto di rito. Il Santa Park è un parco di attrazioni per i bambini. A queste attività se ne possono affiancare molte altre, dai safari con le slitte trainate dai cani husky e dalle renne a quelli in motoslitta. Chi ha pazienza può anche organizzarsi per avvistare un'aurora boreale.


A CASA DI BABBO NATALE, IN SVEZIA - C'è una suggestiva casa di Babbo Natale anche in Svezia (il vantaggio di essere così famoso in tutto il mondo fa sì che Santa Claus possa godere di più di un alloggio!). Per visitarla bisogna scoprire ls la regione di Dalarna, a tre ore circa daStoccolma. Per arrivare al Santaworld si può noleggiare un'auto dalla capitale oppure prendere un treno. Il parco – aperto fino al 6 gennaio – si trova ai piedi di una monte ed è vicino al lago di Siljan. Per l'alloggio si può optare nella cittadina di Mora.

Anche nella seconda città di Svezia, a Göteborg, il Natale è tutt'altro che un dettaglio. I tre chilometri del "Viale della Luce" dal cuore della città conducono fino al Liseberg Park: poco più di 100mila metri quadri di villaggio di Natale. L'area più gettonata è quella della Lapponia, con musica, artigianato e cibo tradizionale Sami, renne in carne ed ossa e soprattutto l'officina di Babbo Natale con tanto di folletti dove i bambini possono incontrare Santa, scrivere lettere di desideri che vengono "spedite" attraverso un tubo speciale al sistema telematico di Santa Claus (con tanto di monitor su cui vengono visualizzati desideri e richieste di regalo).


DANIMARCA, BABBO NATALE FUORI STAGIONE - In Danimarca non c'è un luogo di Babbo Natale in senso stretto. Non c'è uno studio, né una fabbrica di giocattoli, né l'ufficio postale. Però chi non fa in tempo a spostarsi nel periodo invernale e vuole avere un assaggio natalizio anche in altri periodi dell'anno per il 2015 può fare un pensierino al raduno di Babbi Natale che si svolge a metà luglio alle porte di Copenaghen, nel parco divertimenti Bakken. Insomma centinaia di 'Santa' si incontrano da tutto il mondo per il loro congresso annuale. Un appuntamento sui generis che non lesina sorprese. Per i più tradizionalisti invece fra dicembre e gennaio in tutti i mercatini di Natale del Paese si possono scorgere folletti e 'vecchi' canuti vestiti di rosso con cui fermarsi per una foto ricordo.


TORINO, L'ALTERNATIVA QUASI A KM 0 - La sua casa è in Lapponia ma, senza dover andare fino in Finlandia, anche in Italia ci sono dei luoghi ispirati a Babbo Natale. Uno dei più suggestivi è il villaggio progettato nel 2003 dallo scenografo Carmelo Giammello e che ogni anno coinvolge pezzi sempre più ampi del centro storico di Rivoli (Torino). "Il Villaggio di Babbo Natale" piemontese è concepito proprio come quelli lapponi, con casette di legno all'interno delle quali si svolgono mercatini, laboratori e altre animazioni. La vera attrazione è Babbo Natale che riceve bambini da tutto il mondo nella sua casa.


CHIANCIANO TEME, PAESE DI BABBO NATALE – Fino al 26 dicembre anche Chianciano Terme diventa il Paese di Babbo Natale (leggi l'articolo) con scenografie natalizie e spettacoli di intrattenimento. La residenza di Babbo Natale è allestita nel Parco Sant'Elena, ma incontri ravvicinati sono organizzati anche presso la Stazione di Babbo Natale, l'Officina degli elfi e con l'ausilio della Slitta Magica. Nell'abitazione del 'vecchio' si potrà curiosare tra scrivania, letto, salotto, libri e lettere da tutto il mondo.


PER I PIÙ PIGRI, TRACCIARE BABBO NATALE DALLA POLTRONA - È già partito il conto alla rovescia natalizio del Norad, il Comando aerospaziale del Nord America che controlla i cieli di Usa e Canada: da diversi anni traccia sul web "l'itinerario della slitta" di Babbo Natale nella notte fra il 24 e il 25 dicembre. Il Norad – che quest'anno ha come partner Microsoft – ha dato il via al bizzarro 'inseguimento' con i radar nel 1955 con la sua precedente istituzione, il Continental Air Defense Command. Anche Google ha il suo "Santa tracker" personalizzato: il motore di ricerca ha messo a punto un giochino con tante attività, su cui campeggia il countdown che segna giorni, ore e minuti che mancano al Natale. "La vigilia di Natale – spiega Google - mostreremo un'anteprima del quadro comandi di cui si serve Babbo Natale per controllare la tecnologia che fa funzionare la slitta durante il suo viaggio intorno al mondo".
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Danimarca, Svezia, Norvegia e Finlandia. Tra Santa Lucia e Santa Klaus, tra mercatini e dolci gigante, dove il calore delle Feste può sciogliere anche il ghiaccio...

Paesaggi da fiaba, luci e colori. E tanta neve. Quel Natale immaginato dai bambini e da chi bambino non è più, nella penisola scandinava è reale. Insomma, una fiaba che si trasforma in realtà. Così chi raggiunge la Finlandia, la Svezia, la Norvegia e la Danimarca durante l'Avvento potrà calarsi in un'altra dimensione, fatta di luminarie, abeti addobbati, neve e candele.

Finlandia, Babbo Natale e aurore boreali
Helsinki, una città che si accende. Chi ha deciso di raggiungere la Finlandia a dicembre, si ritroverà in una Helsinki incantata. Il suo mix architettonico tra l'oriente e occidente si esalta in questo periodo. La prima nevicata di rilievo generalmente cade sulla capitale finlandese in tempo per il Natale. Le luminarie natalizie in Aleksanterinkatu, la via dello shopping, e la folla che anima il mercatino di Natale di St. Thomas, fanno il resto, riempiendo la città di calore e allegria. Alla poca luce e al freddo si sostituiscono le numerose luci e candele che accendono la città e il profumo del glögi, il tipico vin brulé finlandese. I giorni che precedono il Natale sono di fermento e festa. Quindi, nonostante il freddo scandinavo, la città riprende vita celebrare insieme il Pikkujoulu, il "piccolo Natale". Locali e ristoranti si riempiono di persone, mentre le strade e le chiese si animano con canti natalizi.

Il villaggio di Babbo Natale. Ma chi giunge in Finlandia a dicembre, avrà anche la possibilità di far visita al famoso villaggio di Babbo Natale, alla sua "fabbrica" di giochi e al piccolo "ufficio postale". Ma per raggiungere l'ufficio di Babbo Natale bisogna spostarsi al circolo polare artico, in prossimità della città di Rovaniemi, capoluogo della Lapponia finlandese. L'ufficio è aperto tutto l'anno, ma è questo il momento migliore per godere del paesaggio fiabesco innevato nella lunga notte polare. Nell'ufficio postale è tradizione sedersi nella stanza del camino e scrivere una lettera o una cartolina agli amici in tutto il mondo. Vasta è la scelta di particolari francobolli e graziose cartoline. Ci penseranno gli elfi postali a inviarle dopo essere state imbucate nella speciale cassetta rossa. La Casa del Natale ospita un'esibizione a tema natalizio unica nel suo genere. Mentre i bambini si fanno fotografare con Babbo Natale, i genitori possono ammirare l'esposizione che comprende tre percorsi tematici che si snodano per 400 mq. Il primo riguarda il Natale finlandese, le tradizioni di Natale e il Babbo Natale della Lapponia, "Joulupukki". Un altro percorso tratta le più famose tradizioni natalizie mondiali; il terzo conduce all'interno della fabbrica di giocattoli degli elfi.

Tra i cacciatori di aurore. Sempre in Lapponia finlandese, ci si può cimentare nella caccia alla aurore boreali. Ammirare questa particolare luce nel cielo è un'esperienza da fare almeno una volta nella vita. Qualcuno comunque ne resta così affascinato da non poterne più fare a meno così da decidere di rimanere a vivere lì. In Lapponia settentrionale le aurore fanno la loro comparsa in media ogni due notti da settembre a marzo. Anche in Finlandia meridionale è possibile avvistarne circa 10-20 l'anno. C'è maggiore possibilità quando le notti sono terse. Se si vedono le stelle allora si vedranno anche le aurore. Non c'è un'ora precisa della notte. Per avvistarle bisogna stare all'aperto e al freddo per diverse ore in cima ad una collina o lungo le coste di un lago. Tuttavia esiste un servizio di previsione delle aurore sul sito dell'Istituto meteorologico finlandese.

Avvento in Svezia, con Santa Lucia
Santa Lucia, un'intima festa di luce. Il momento ideale per andare in Svezia durante l'Avvento è certamente durante l'intima e magica festività di Santa Lucia e poi perdersi nei mercatini di Stoccolma e Göteborg, dove gli addobbi e le luci riscaldano dal freddo e illuminano le lunghe notti. Le celebrazioni di Santa Lucia rappresentano una delle tradizioni più antiche e più amate in Svezia. Il 13 dicembre in tutto il regno si festeggia con canti, candele, luci e i tipici dolci allo zafferano, lussebullar, i biscotti allo zenzero (pepparkaka) e il vino caldo speziato. Santa Lucia arriva negli uffici e nelle case cantando inni natalizi in una lunga veste bianca e una corona di candele sul capo, insieme con ragazze e ragazzi tutti vestiti di bianco. Sono diversi i concerti di Santa Lucia nelle chiese di Stoccolma. Alle ore 16 del 13 dicembre arriverà la Santa Lucia in carrozza con le sue damigelle per esibirsi nel concerto tradizionale sul palco di Solliden, a Skansen. A Göteborg, invece, Santa Lucia si inizia a festeggiare il 10 dicembre alle 18 con l'incoronazione di Santa Lucia sulla piazza Kronhusgården a cui seguiranno concerti presso Vasakyrkan il 12 (ore 19.00) e il 13 (ore 17.00 e 19.00). Concerti sono previsti in diverse altre chiese della città e nel centro commerciale Nordstan. Questa tradizione del Settecento si ripete in chiese, scuole, ospedali e luoghi di lavoro in tutto il Paese e non sarebbe Natale in Svezia senza Lucia, che segna il passaggio alle ultime due settimane di Avvento. Ogni anno, in tutte le città svedesi, viene incoronata una Lucia, scelta tra molte candidate. Queste sono giovani residenti e vengono pubblicizzate dai quotidiani e TV locali. La Lucia, che viene scelta dal pubblico, e le altre candidate che diventano le sue damigelle, devono saper cantare per potersi poi esibire in pubblico.

I mercatini di Natale: Skansen e gli altri. Chi visita Stoccolma sotto Natale non può perdersi un giro nel mercato realizzato nel parco di Skansen, un museo all'aperto dove sono riprodotte antiche abitazioni svedesi e dove è possibile acquistare prodotti artigianali, creare candele uniche, cuocere il pane e osservare i maestri artigiani al lavoro. Altri mercatini da non perdere sono quelli a Gamla Stan (città vecchia), nei pressi di Palazzo reale, e quello nel parco di Kungsträdgården.

Shopping e julbord a Stoccolma. Ma Stoccolma è anche shopping e design. I negozi, impreziositi dalle calde luminarie, rendono la passeggiata lungo Drottninggatan e Hamngatan un'esperienza unica. Ovunque è possibile assaggiare i pepparkaka da inzuppare nel glögg caldo. E poi, a cena, ci si può concedere un gustoso e ricco buffet natalizio: il julbord. Tra i piatti tipici da assaggiare l'aringa marinata, il prosciutto al forno, i paté, il salmone e la salsiccia di renna, il Janssons frestelse (pasticcio di patate, cipolle e sarde al forno) e le famose polpette di carne.

A Göteborg la magia dell'Avvento a Liseberg. A Göteborg ci saranno ben 3 km di luminarie lungo la "strada della luce", che va dal porto al luna park Liseberg che viene ogni anno addobbato per renderlo uno dei luoghi più natalizi della città. Il luna park è raggiungibile anche con un battello e ospita il mercatino di Natale più grande della Svezia, con ben 5 milioni di luminarie. La città diventa, in realtà, un unico grande mercatino di Natale da Nordstan a Haga, da Kronhuset alla piazza Gustav Adolf e in periferia nella splendida cornice del castello di Gunnebo. Anche qui pepparkaka e glögg scaldano e addolciscono la festa. Sono numerose, inoltre, le piste di pattinaggio, ma certamente la più suggestiva è quella di Bältspännaparken, piccolo parco cittadino dove, ai margini della pista, vi sono numerosi venditori di caldarroste e una tipica caffetteria.

Norvegia, città di pan di zenzero e regali "blu cobalto"
Oslo, la musica e i suoi mercatini. Anche la Norvegia può riservare ai visitatori giorni magici. I negozi sono ricchi di offerte natalizie e le case si vestono di luci e colori. Ad Oslo nel periodo che precede il Natale si veste a festa e organizza molte iniziative. Come da tradizione, il Museo del Folklore Norvegese [www.norskfolkemuseum.no], realizzato all'aperto, ospita il mercatino di Natale, aperto dal 6 al 7 e dal 13 al 14 dicembre (dalle 11 alle 16). Ad accogliere gli ospiti ci saranno oltre 100 bancarelle dove acquistare addobbi, oggetti d'antiquariato, composizioni floreali, stoffe, e naturalmente dolci e delizie tipicamente norvegesi. I salotti del museo sono addobbati con decorazioni tipiche natalizie e mostrano come si festeggiava tradizionalmente il Natale nelle diverse regioni della Norvegia. Per chi ricerca invece un mercatino più intimo con un'atmosfera accogliente, dal 20 novembre al 21 dicembre a Spikersuppa (dalle 11 alle 19) verranno allestite le tradizionali bancarelle natalizie. Gli stand e i tendoni saranno adornati con le tipiche luci di Natale e offriranno prodotti e specialità dell'Avvento, addobbi e prodotti artigianali. Chi invece preferisce un mercatino fuori dal comune può visitare quello di Blå, un locale a Grünerløkka. Qui si possono acquistare capi di abbigliamento nuovi o di seconda mano, prodotti di bigiotteria, ceramiche. quadri, giocattoli e addirittura vecchi LP, per gli amanti del vinile. Anche gli amanti della musica potranno godere di una serie di concerti dell'Orchestra Filarmonica di Oslo in varie aree della città, con un programma di musica norvegese e nordica, oltre ai tradizionali brani natalizi. Sempre in ambito musicale il Balletto Nazionale Norvegese metterà in scena "Lo Schiaccianoci" di Tchaikovsky, un balletto natalizio per tutta la famiglia. Il 10 dicembre si tiene, inoltre, la cerimonia dei Nobel e la sera dell'11 il famoso e prestigioso concerto aperto a tutti.

Bergen e la sua città di pan di zenzero. Bergen la stagione natalizia inizia il 29 novembre, come da tradizione. Quel giorno le famiglie sfilano con le torce accese attorno al lago Lille Lungegardsvann, nel centro della città. La sfilata si conclude con uno spettacolo di fuochi artificiali. In città è possibile visitare anche Pepperkakebyen, un'insolita ricostruzione di Bergen creata dai bambini delle scuole e degli asili con biscottini di pan di zenzero. Pepperkakebyen è ormai un'istituzione cittadina vantando anche la fama di più grande città di zenzero al mondo. Durante le quattro domeniche di Avvento, per entrare nello spirito natalizio, si può raggiungere la sommità del monte Fløyen e ammirare le imponenti candele dell'Avvento che creano un'atmosfera unica. Lì ci saranno Babbo Natale e i suoi aiutanti. E per lo shopping natalizio ci si potrà recare a Julehuset, un negozio che tutto l'anno offre un'ampia selezione di oggetti tipici della tradizione norvegese.

Uno shopping alternativo. Uno shopping alternativo e fuori dai classici circuiti di vendita è possibile a Henningsvær nelle isole Lofoten, durante i mesi di novembre e dicembre. Qui si possono acquistare, dal venerdì al sabato (dalle 11 alle 16), doni e oggetti direttamente dagli artigiani del posto, che espongono e vendono oggetti di produzione locale (per info clicca qui).

Nelle miniere di cobalto. Altra località insolita dove fare acquisti e dove immergersi nell'atmosfera natalizia è il comprensorio delle miniere di cobalto, a un'ora di macchina da Oslo. Qui, dal 29 novembre fino al 14 dicembre (dalle 12 alle 17), si potranno assaporare biscotti, cibi locali come le salsicce e le aringhe di Natale, il paté di fegato e il formaggio stagionato nelle miniere. Oltre al mercato, saranno aperti anche i negozi per lo shopping natalizio come il "Blue Shop" che espone una selezione di vetri blu cobalto, l'emporio con il suo delicato profumo di caramelle e un'ampia offerta di giocattoli per i più piccoli. Nel weekend ci saranno inoltre laboratori gratuiti dedicati alle decorazioni natalizie per i bambini (per info clicca qui [www.blaa.no]).

La festa della luce. Poco più a nord di Oslo, la Vetreria Hadeland di Jevnaker organizza una grande festa all'aperto. Il governatore della regione accende 50mila luci che illuminano il parco con tutte le antiche case in legno. È una vera e propria "Festa della Luce" che segna l'inizio dell'Avvento, ovvero il periodo più oscuro dell'anno. Il mercatino al coperto offre poi, nella sua calda atmosfera, un'ampia varietà di attività pensate anche per i più piccoli, squisiti dolci natalizi tipici norvegesi, e una vasta selezione di articoli in vetro per un elegante regalo di Natale.

In Danimarca, per un Natale "dolce"
Tra i paesi nordici anche in Danimarca si può vivere un'atmosfera prenatalizia autentica. Luci, addobbi, alberi di Natale, mercatini, tradizioni gastronomiche. E magari il tutto avvolto da manto bianco della neve.

Copenaghen: tra stupende luminarie, caramelle e collezionismo. Quando arriva dicembre, l'aria fredda delle sere d'inverno di Copenaghen si scalda. Le luci e le decorazioni brillano sui muri delle case e sugli abeti. Il luogo dove iniziare un tour prenatalizio della capitale danese è certamente la piazza di Rådhuspladsen dove il 30 novembre, per la 99esima volta, viene acceso il grande albero di Natale di 20 metri, per poi continuare la passeggiata lungo la celebre Strøget, la via pedonale più lunga del mondo, curiosando tra i negozi, che offrono anche prodotti artigianali natalizi da collezione, come la Royal Copenhagen ad Amagertorv che ogni anno produce e vende un nuovo piatto di Natale. Dal 1963 ogni piatto è un pezzo di storia culturale danese. Imperdibile è anche la Kongens Nytorv (Nuova Piazza Reale), dove si può ammirare la facciata dell'Hotel D'Angleterre, elegantemente decorato. Nella stessa piazza si trova il Teatro Reale, dove in questo periodo vanno in scena produzioni natalizie realizzate dal Balletto Reale Danese. Per i più piccoli (e non solo), è d'obbligo un salto al negozio-fabbrica di caramelle Sømods Bolcher a Nørregade, dove oltre a poter acquistare caramelle natalizie con varie decorazioni, è possibile partecipare a brevi laboratori sulla produzione di caramelle e dolci vari, rigorosamente fatti a mano.

Il mercatino del parco di TivoliUno dei luoghi imperdibili di Copenaghen durante l'Avvento è il parco di Tivoli, una delle attrazioni più amate. Qui c'è il mercatino di Natale più popolare di Copenaghen che ha già aperto i suoi battenti. Fino al 4 gennaio oltre ai classici regali e decorazioni esposte in 50 bancarelle, si potranno assaporare i piatti della tradizione nei vari ristoranti del luogo. All'interno del parco vi è un'area dedicata al Natale Nordico con la riproposizione della festività così come si svolgeva negli antichi villaggi di legno e il Villaggio Alpino con le tradizioni tirolesi. Inoltre, il 13 dicembre si tiene la suggestiva processione di Santa Lucia. Anche Nyhavn, la zona dei canali dove visse per diversi anni anche Hans Christian Andersen, ospita un mercato natalizio fino al 22 dicembre, dove curiosare tra le bancarelle alla ricerca di regalini, frittelle di mele, gløgg e altre delizie.

Un Natale hippieNon manca, infine, il mercato di Natale più alternativo: quello che si svolge nella Grey Hall a Christiania. Per due settimane, a metà dicembre, il mercato offre unici prodotti artigianali al centro della "città libera" di Christiania, la comunità hippie autogestita di Copenaghen.
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Tra circo, birra e ... maori, la città ceca Pilsen vivrà un anno da Capitale europea


Nel 2015 Pilsen, la capitale ceca della birra, diventa anche la Capitale Europea della Cultura, "qualifica" che condividerà con la belga Mons.  I festeggiamenti ufficiosi sono già iniziati ma quelli ufficiali avranno inizio il 17 gennaio, quando il grande acrobata svizzero David Dimitri, accompagnato dai cortei dei cinque rioni della città ispirati alle tradizioni di Pilsen, inaugurerà il progetto Pilsen 2015 e la lunga stagione dedicata al circo contemporaneo.La festa proseguirà poi la sera  nelle sale culturali e ovviamente nelle birrerie e  osterie della città. 

Per tutto l'anno i diversi quartieri di Pilsen ospiteranno tendoni colorati nei quali si esibiranno otto importanti compagnie europee. Acrobazie mozzafiato anche made in Italy. Tra i partecipanti ci saranno anche la compagnia italiana MagdaClan, che presenterà un mix di incredibili storie e performance artistiche, e i neolaureati della scuola di circo di Torino con il loro spettacolo ERA - Sonnet for Clown. Il 17 gennaio verrà inaugurata   anche la prima mostra che traccia un profilo completo di Jiří Trnka (Pilsen 1912 - Praga 1969), illustratore e  regista di film d'animazione noto in tutto il mondo. E dato che la cultura è anche contaminazione Pilsen Capitale Europea della Cultura  dedica una mostra alla collezione di ritratti Maori di Bohumír Lindauer, tra i rappresentanti più significativi dell'arte neozelandese nato però a Pilsen nel 1839. 

Tra le altre iniziative previste per il 2015, coinvolgendo anche ex edifici industriali come la vecchia centrale elettrica, l'ex cartiera e il deposito ormai vuoto dell'azienda dei trasporti,  le mostre dedicate a Ladislav Sutnar, uno dei fondatori del design grafico mondiale e al design contemporaneo europeo; un'esposizione dei migliori pittori fin de siècle e del modernismo europeo e una mostra sul barocco della Boemia occidentale. Da febbraio in poi le strade della città saranno poi rese ancora più suggestive da colorate  installazioni di arte luminosa mentre nei mesi estivi sono previsti spettacoli all'aperto di musica, danza, teatro e fuochi d'artificio in stile barocco. Ma la storia di Pilsen è anche la storia della sua birra, la  
Pilsner Urquell spillata per la prima volta nel 1842, nel Birrificio Borghese, l‘attuale Prazdroj.   

Da degustare nelle sale del  Ristorante Na Spilce, ricavato ristrutturando gli spazi di un'ex cantina di fermentazione, o nel birrificio che ha creato la birra del tipo Pils, dove viene spiegata  la cottura dell'originale birra di Pilsen e sono esposte le caldaie e le spine storiche, accanto a quelle utilizzate al giorno d'oggi. Nel  Museo del birrificio si visita la malteria gotica, con il pozzo, le cantine a due piani e gli spazi dell'ex mescita, e sono esposti centinaia di reperti che documentano la storia della cottura della birra, dal medioevo ai giorni nostri. 

Prima di lasciare la città vale la pena visitare anche il bel centro storico con le sue eleganti case nobiliari e la  Cattedrale gotica di San Bartolomeo, che vanta il più alto campanile della Repubblica ceca. Dalla cima della torre campanaria si gode una splendida vista sul centro storico e sui  colli boscosi che circondano la città. Tra gli altri monumenti anche la Grande Sinagoga, la seconda più grande d'Europa e la terza più grande al mondo, costruita nel 1888  in stile moro-romanico, e il suggestivo labirinto di corridoi sotterranei risalenti al medioevo.

Turismo: viaggi nel mese giusto fanno risparmiare

Parigi a giugno costa il 48% in più che ad agosto, Roma a maggio è l'86% più salata che a febbraio.

    Emerge dai dati dell'Osservatorio trivago che ha analizzato l'andamento dei prezzi hotel in 25 città europee nell'ultimo anno.

    In generale come periodi più cari spiccano maggio e settembre, quando dormire in hotel arriva a costare più di 100 euro di media a notte in 19 destinazioni su 25. Al contrario a gennaio e febbraio si registra il periodo con le tariffe più basse in 21 destinazioni.

    Nonostante la classica stagionalità di alcune mete, quello che sta per concludersi può definirsi un anno "ballerino" dal punto di vista dell'andamento dei prezzi degli hotel, con diverse città che hanno toccano variazioni superiori al 100%.

    Analizzando i cambiamenti di prezzo nelle singole città, la meta dove si registra una variazione maggiore è Edimburgo. Nella città scozzese infatti la differenza tra il mese più economico (gennaio) e quello più caro (maggio) tocca il 153%. La differenza di prezzo è sensibile anche a Istanbul (131%) e Nizza (101%).

    In Italia, invece, la meta con la maggiore variazione di prezzo durante il corso dell'anno è Venezia. In laguna infatti la differenza tra gennaio (mese più economico) e maggio (mese più caro) tocca il 132%, con un aumento del prezzo medio a notte di oltre 150 euro. Chiudono il quadro Firenze (102% di differenza) e Roma, che registra una variazione dell'86%.
   
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Miss Tourism 2014

Sarà la 19enne di Cittadella (Padova) Sofia Pivato a rappresentare l'Italia per l'elezione di Miss Tourism 2014 stasera a Barquisimeto in Venezuela.

    La giovane sarà in gara con altre 50 ragazze provenienti da tutto il mondo pronte a "darsi battaglia" per vincere il titolo di nuova reginetta mondiale del turismo che prenderà il posto della venezuelana Beronika Martinez eletta lo scorso anno in Guinea Equatoriale. Sofia Pivato, alta 170, capelli e occhi marrone, modella e studentessa che parla quattro lingue, è stata eletta Miss Kaos 2014 a settembre all'Arena di Verona nell'ambito della serata finale del Festivalshow.

    Alla domanda di che cosa porterà con se virtualmente come ambasciatrice del turismo dell'Italia risponde: "Porterò con me la cultura, le bellezze del patrimonio storico italiano come il Colosseo, l'Arena di Verona in cui ho vinto questo importante titolo, la città di Venezia, e naturalmente anche le bellezze naturali come il nostro mare, le nostre montagne e i nostri laghi. Inoltre, visto che rappresento anche un brand veneto del settore fashion, la Kaos, porterò anche la moda italiana che è un altro settore che nel mondo ci contraddistingue".

    Sofia, che si trova dai primi di dicembre in Venezuela tra shooting fotografici e passerelle, tenterà di vincere l'ambito titolo, i contratti di lavoro e i 50.000 dollari che l'organizzazione internazionale mette in palio.

    In passato a gareggiare con i colori dell'Italia Martina Sgambaro di Castelfranco Veneto nel 2013 e Mara dall'Armellina di Mareno di Piave nel 2012.
   
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Dalla Sicilia alle Alpi, a spasso per l'Italia Araba. Da Palermo a Torino, una guida attraverso i secoli e le piazze

di Daniela Giammusso

Dalla Sicilia alle Alpi, passando per la costa amalfitana e le spiagge dell'Adriatico. C'è un'altra Italia, a volte dimenticata o nascosta dietro l'imponenza delle cupole del Rinascimento e delle facciate barocche. E' un'Italia che arriva dal mare, fatta di architetture e opere d'arte, ma anche di commerci, mercanti, spezie, tessuti, ricette, eroi e tradizioni.

    E' ''L'Italia Araba'' che lo storico medievalista Alessandro Vanoli esplora, città dopo città, in un piccolo volume edito da Mulino per la serie ''Ritrovare l'Italia''.

    Una sorta di guida, attraverso i secoli oltre che per piazze e strade, che prende il via dalla seconda metà del VII secolo, quando al largo delle nostre coste apparvero le prime navi more e saracene. La Sicilia, per ben due secoli, dall'827, sarebbe stata un'isola mussulmana, con l'arabo lingua ufficiale, hammam e grandi jami'a (la moschea principale) a popolare le città.

    Non poteva quindi che partire da Palermo il viaggio di Vanoli, sebbene ''quella'' Palermo non sia più così immediatamente rintracciabile. Parte della città di oggi al tempo era sommersa dal mare e non esisteva, ad esempio, il mercato della Vucciria. Ma certe atmosfere rimangono impresse in maniera indelebile, ad esempio in quel lembo di terra che ancora porta il suo nome arabo, la Kalsa. O nel dedalo di vicoli e stradine che arriva alla Cattedrale, costruita lì dove un tempo sorgeva la grande Moschea da 7 mila persone. E proprio su una delle colonne del portico, realizzate con materiale di recupero, eccola l'Italia Araba incisa in bella vista su un cartiglio con un breve passo in arabo del Corano. E che dire di San Giovanni degli Eremiti con le sue cupole rosse? Quando fu costruita, nel 1132, gli arabi non governavano più la Sicilia da un secolo, ma gli odori, i suoni, gli stili e soprattutto le maestranze mussulmane erano ancora tutte lì, al lavoro, in un città dove le cose non scompaiono. Semmai si sommano.
    Ma non solo Sicilia. Guida alla mano, l'Italia araba si ritrova ancora nel campanile dell'Arsenale di Amalfi, con i suoi archi e maioliche a mosaico (motivo che torna anche nel Duomo di Gaeta e in quello di Caserta), o nei tanti hammam sparsi in Costiera. E poi a Bari, che, non molti sanno, fu un emirato, salendo su per le Torri che, anche prima degli Arabi, servivano a difendere la costa dell'Adriatico. Fino a Venezia, per secoli culla del commercio e crocevia di popoli e tradizioni. Ecco allora Campo dei Mori e i quattro volti levantini con turbante; Ca' Zen con i suoi bassorilievi affollati di cammelli e palmeti; le architetture di Palazzo Ducale; e tutto il mondo arabo che ancora colora finestre e calli su Canal Grande o che si può ammirare comodamente seduti a un caffè in Piazza S. Marco.

    Roma tanti mussulmani li convertì (quando non li rese schiavi), come gli spagnoli di Santa Maria del Popolo o il leggendario Leone l'Africano. E anche a Bologna l'Arabia, più che sulle facciate, si ritrova in un convergere di libri e cultura. Ma tra Toscana ed Emilia, ci si può perdere tra la Livorno islamica del monumento dei Quattro mori; i mille decori moreschi del castello di Sammezzano, a Leccio; la Rocchetta di Grizzana Morandi dove Cesare Mattei volle il Cortile dei leoni, con gli archi che sembrano rubati alla moschea di Cordoba e, quasi a benedizione, la scritta in arabo ''wa la ghalib ila Allah (''non c'è vittorioso se non Dio)''. Fino a Torino, il salotto barocco d'Italia con le Alpi innevate a far da sfondo, oggi ''casa'' per la ''nuova'' Italia araba, quella arrivata dagli anni '70-'80, che vive sui banchi del mercato di Piazza della Repubblica, nelle macellerie o nei negozi di tessuti di Corso Giulio Cesare e nelle loro doppie insegne, scritte sia in italiano che in arabo. E nella grande Moschea della pace, una delle 769 censite nel nostro paese nel 2010. E' il simbolo della trasformazione, nuovamente, in atto, nel nostro paese. ''Ma questo - consiglia Vanoli - non è più un viaggio che si possa fare da spettatori, con lo stupore del turista. Questo è un viaggio che comincia nei negozi alla mattina, che prosegue sui banchi di scuola e continua in ogni luogo di lavoro della nostra penisola. Perché - conclude - piaccia o non piaccia, l'Italia araba siamo noi''.
   
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