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Vacanze a Elkhart Lake, benessere stile Happy Days

di Gina Di Meo

Il nome vuol dire 'cuore di alce' e gia' basta per fare di Elkhart Lake, in Wisconsin, un posto da favola, una favola natalizia in particolare. La cittadina, con neanche mille anime, si trova a circa un'ora da Milwaukee, la patria di Happy Days, la sitcom che ha sbancato tra gli anni '70 e '80 che narra' le vicende del teenager Richie Cunningham, della sua famiglia, dei suoi amici e del mitico 'Fonzie'. Come Happy Days, Elkhart Lake, che sorge sulle rive dell'omonimo lago, e' una realta' ideale. Ideale per rivivere un Natale tradizionale con il vero Babbo Natale, San Nicola, che con la sua lunga barba bianca si aggira tra le stanze dell'Osthoff Resort mandando in delirio i bambini.

E i piu' piccoli, ma non solo, durante il periodo natalizio trovano pane per il loro denti con una mega colazione all'ombra di una tavolata imbandita con ogni sorta di leccornia. Caramelle, biscotti, torte solo per citare alcune prelibatezze. Dopo la colazione, fuori aspettano le renne, ben contente di mettersi in posa per le foto e poi ancora, sempre rispettando la tradizione natalizia, un carro con balle di fieno adibite a sedie porta a spasso per la cittadina invitando i 'passeggeri' a cantare la loro canzone di Natale preferita. Finito il giro, Natale non e' Natale senza il tipico mercatino. In particolare quello di Lake Elkhart rimanda a quelli della Germania.

    E all'Osthff Resort non si fanno felici solo i piu' piccoli. Il resort e' il posto ideale per chi e' alla ricerca di relax e benessere. Secondo gli indiani d'America, infatti, le acque del lago hanno poteri terapeutici in grado di far ringiovanire chi si immerge. D'estate il bagno e' fattibile, d'inverno invece, la acque si ghiacciano ma non vuol dire che il 'benessere' va in vacanza. Si sposta solo al centro 'Aspira', il cui nome significa 'infuso di spirito' e dove si ricreano le stesse condizioni terapeutiche del lago Elkhart. Il centro e' concepito come un viaggio attraverso gli elementi terrestri e dove sposando la filosofia olistica di antiche civilta' indigene si 'guarisce' corpo e mente. Rilassati e rigenerati si e' anche piu' pronti per la tavola, anche quella 'alternativa' dove ci si puo' preparare da soli, ma non senza la supervisione di un occhio attento di uno chef, un pranzo completo stile 'french cuisine'. Accade all'Ecole de la Maison, sempre all'Ostoff Resort, dove dopo una sessione di cinque ore si e' pronti a mettersi a tavola e a gustarsi con orgoglio cio' che si e' preparato con le proprie mani.
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Le Fattorie del Papa. Visita in Esclusiva...

di Valentina Stefanelli
   A quanti livelli può emozionare un luogo? Questa è la domanda che ci si fa quando si entra in questo posto speciale, a Castel Gandolfo dentro i giardini di quella che per anni, anzi per secoli, è stata la residenza estiva dei Papi. Per fortuna poi è arrivato Francesco e ha deciso di non passare l'estate in questo magico luogo ma di rimanere nella Città del Vaticano, chiedendo ed ottenendo che suoi giardini venissero aperti al pubblico, facendo a tutti noi un enorme regalo.

   Incamminandosi lungo il viale dei Ninfei, passando sotto lecci secolari e affianco a perfetti giardini all'italiana, si arriva in un luogo altrettanto incantato dove il tempo sembra essersi fermato negli anni 20, la Fattoria delle Ville Pontificie. E' così bella e perfetta che quasi sembrerebbe non essere attiva ed invece è proprio da qui che arrivano moltissimi prodotti direttamente sulla tavola di Santa Marta.

   La fattoria si estende per circa 20 ettari di terreno che si dividono tra terreni coltivati, agrumeti, uliveto composto da circa 1300 piante, filari di vigna e spazi per gli allevamenti. Qui gli animali vengono tenuti e accolti all'interno di piccoli edifici con mosaici risalenti agli anni venti, le galline che il fattore specifica "ruspanti" mangiano oltre al loro concime biologico gli scarti delle ostie fatte dalle suore benedettine. Oltre alle galline la fattoria alleva anche due bellissimi struzzi polli e capponi, alcuni dei quali il 25 dicembre saranno proprio sulla tavola di Papa Francesco.

   Nel corpo centrale dove si mungono le mucche e dove si produce latte, yogurt e formaggi freschi, assaggiamo uno yogurt buonissimo e ci rendiamo conto che ci troviamo all'interno di un luogo dove la tradizione non si è persa e dove persone gentili e sorridenti ancora lavorano secondo modi antichi e genuini.

   Incontriamo in fine il Direttore delle Ville Pontificie il Dott. Osvaldo Gianoli il quale ci racconta che presto la fattoria entrerà e far parte del percorso di visita delle Ville, aprendo così le proprie porte ai visitatori che vorranno vedere e conoscere dove si producono l'olio, il vino, il latte, le uova e molto altro del nostro Papa.
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"Salviamo la Certosa dall'abbandono". Anche Nibali pedala per Trisulti

In bicicletta per raccogliere fondi a favore dell'antico monastero e salvarlo dal degrado in cui versa:  il 28 dicembre la ciclopasseggiata di solidarietà per la Certosa sarà guidata dal campione dell'Astana, vincitore del Tour de France 2014, che sarà fianco a fianco con il suo compagno di squadra Valerio Agnoli
Trisulti-Collepardo-Trisulti. Una pedalata di beneficenza per raccogliere fondi a favore dell'antico monastero e salvarlo dal degrado in cui versa. Sotto l'albero di Natale gli "Amici della Certosa di Trisulti", associazione attiva per il recupero e la promozione del monumento nazionale oggi in stato di semi abbandono, hanno trovato una gradita sorpresa: il 28 dicembre la ciclopasseggiata di solidarietà per la Certosa sarà guidata dal campione dell'Astana Vincenzo Nibali, vincitore del Tour de France 2014, che pedalerà fianco a fianco con il suo compagno di squadra Valerio Agnoli, nativo di Alatri e fiuggino doc, assieme a centinaia di amatori, tifosi e sostenitori della Certosa di Trisulti.

"Lo squalo dello Stretto", il messinese Nibali, negli anni è diventato ciociaro d'adozione per ragioni sentimentali, avendo sposato la sua Rachele che è nativa di Acuto. E così, pedalando immerso nella natura dei Monti Ernici, ha avuto modo di apprezzare le bellezze del luogo - come solo dal sellino di una bicicletta si riesce a fare - e domenica 28 dicembre alle ore 10 sarà in prima fila per guidare la ciclocarovana in partenza dal piazzale antistante la Certosa di Trisulti in direzione di Collepardo.
L'iniziativa a pedali, organizzata dalla "Granfondo Valerio Agnoli" con il sostegno di diverse realtà del territorio, darà la possibilità di salire in sella per una buona causa: la quota di partecipazione di 5 euro sarà interamente devoluta a favore della Certosa, complesso a rischio crollo che ha bisogno di lavori urgenti di manutenzione straordinaria per mettere in sicurezza i tetti pericolanti, bloccare le infiltrazioni d'acqua e restaurare gli affreschi danneggiati dal tempo e dall'incuria.

La Certosa, costruita nel 1202 per volere di Innocenzo III, ospita un'antica farmacia con arredi settecenteschi, una biblioteca con 36mila volumi, una foresteria romano-gotica e dipinti barocchi. Nel censimento 2014 dei luoghi "del cuore" da non dimenticare, promosso dal Fai (Fondo Ambiente Italiano), la Certosa di Trisulti - di proprietà dello Stato ma tenuta aperta dalla Chiesa, grazie agli ultimi quattro monaci cistercensi che la abitano - è stata segnalata da migliaia di persone: senza adeguati finanziamenti e immediati lavori di restauro, lo splendido complesso con 15mila metri quadrati coperti rischia di essere chiuso al pubblico e cadere nell'oblio.

Valerio Agnoli, motore dell'iniziativa-a-pedali, sentiva di dover fare qualcosa per la sua Ciociaria e invia un messaggio a quanti interverranno all'evento: "Questa mia pedalata è un piccolo gesto per poter donare a tutti coloro che lo vorranno un'esperienza particolare proprio nel periodo di Natale e per poterci scambiare gli auguri in bici: un piccolo veicolo di solidarietà per farci assaporare e amare di più il nostro territorio aiutando la Certosa di Trisulti".
repubblica.it

Norvegia dei fiordi, il video ci regala alcune viste mozzafiato e attrazioni che questa regione offre

Cinque cose da (non) fare a Natale. Ovvero come evitare lo stress delle feste e godersela

La corsa ai regali di Natale è un grande classico delle feste, eppure... quanto stress! Hai mai calcolato come la tensione insieme alla fretta possano incidere negativamente sullo stato mentale tuo e di chi ti circonda? In una società dove tutti abbiamo di gran lunga più del necessario, ripensare al Natale diventa d'obbligo. Ecco perché vale la pena rivedere il modo in cui affronterai le feste.
Cinque cose da (non) fare a Natale
La prima regola per uscire vittoriosi dall'epocale periodo dicembrino è formulare con chiarezza e convinzione il seguente pensiero: non c'è niente che tu debba fare obbligatoriamente. Sì, proprio così. Se c'è stato un tempo in cui sapevamo godere appieno della magia natalizia, oggi questo piacere di vivere le festività insieme vacilla sotto un calendario fitto di impegni con la famiglia, liste di regali infinite, corse all'ultimo minuto.

1 Spezza il circolo vizioso e non permettere che questo periodo in cui la città si riveste di luci e tu avrai momenti da condividere con chi ami venga appesantito dal senso del dovere. Esprimi a te stesso con chiarezza come desideri davvero trascorrere queste giornate di festa... e fallo! Nel momento in cui sarai convinto e pronto a accettare i tuoi bisogni anche gli altri capiranno.

2 Evita di rimpinzarti di cibo o l'aumento di peso finirà per pesare sull'umore, oltre che sulla bilancia. Un ottimo stratagemma per consolare la vista è scegliere, quando possibile, un piatto piccolo invece del solito: potrai riempirlo e pur vedendolo stracolmo la quantità ingerita sarà minore rispetto a una normale portata. Mastica lentamente, chiacchiera con chi ti circonda, gusta ciò che è stato preparato con fatica e amore; non stiamo a tavola a lungo solo per nutrirci, bensì per il piacere di condividere un momento di felicità, un'occasione di festa, apprezzare il gusto di essere insieme.

3 Al bando i regali riciclati, così come quelli acquistati in fretta solo per non doversi presentare a mani vuote. Pensare a un regalo per qualcuno non è così complicato, purché davvero si abbia voglia di osservare l'altro, provare a metterci nei suoi panni e capire cosa ama: ecco perché quando vogliamo bene diventa facilissimo immaginare un dono per quella persona. Invece di acquistare qualcosa di inutile rifletti e sii onesto. Per esempio, se hai poco tempo e non conosci bene l'altro puoi pensare a un buono da spendere in libreria, alle terme o di modo che sia la persona stessa a poter decidere come usufruire del dono, oppure un abbonamento al cinema o a una rivista. Scegliere un dono per qualcuno deve venire dal cuore e non essere fonte di stress. Se hai figli ricorda che per bambini e ragazzi il vero regalo è il tempo che riusciamo a vivere insieme: sommergerli di regali non servirà a cancellare le tue assenze. Inizia a regalare presenza, attenzione, affetto.

4 Albero di Natale? In plastica, sì grazie. Non è vero che l'albero artificiale sia meno ricco di magia. Anzi, ogni anno aprire i cartoni in cui l'anno precedente sono stati riposti gli addobbi diventa un rito con cui coinvolgere tutta la famiglia. A meno che non venga ripiantato, come fanno in diversi Paesi nordici, l'albero vero, fatto di rami e profumo di bosco, lentamente muore in un salotto per poi essere abbandonato nella spazzatura. Mentre si festeggia non si pensa che un albero ha una sua vita e che proprio per questo necessita di acqua, luce, terra. Affezioniamoci all'albero di plastica, quello da montare e smontare, che per tutto l'anno ci attende e all'improvviso si riempie di luci per poi tornare in cantina, senza danni né conseguenze.

5 Evita di occupare tutto il tuo tempo: durante le feste avrai qualche giorno di ferie? Goditi il tempo libero, passeggia per le strade illuminate a festa. Se vivi in una grande città fingi per un pomeriggio di essere un turista, entra ed esci dai negozi, mescolati alla folla: lo scopo non è fare acquisti, ma vagabondare senza meta e assaporare l'atmosfera. Cogli l'occasione dei giorni di vacanza per trascorrere il tempo con famiglia, amici e tutti coloro che contribuiscono a farti sentire ispirato, felice, sorridente. Quando scompare il senso del dovere, le feste diventano un autentico piacere.
tgcom

Libri: guide e storie viaggio per chi sogna di partire


Per viaggiare non bisogna per forza fare le valigie. Parte del piacere della vacanza, che sia di relax o d'avventura, consiste nel prepararla prima di tutto nel pensiero: scegliendo la meta, pianificando l'itinerario, immaginando strade, volti, sapori. E quante volte è stato uno scrittore, un regista, un cantante a raccontarci un luogo in maniera così vivida che anche a noi sembra di averlo visitato? Lonely Planet ha raccolto 500 film, libri e musiche "che fanno venire voglia di partire" in VIAGGIARE IN POLTRONA (Edt, 272 pp., 22 euro), per passeggiare lungo la Senna con Midnight in Paris di Woody Allen o sentirsi un po' in Africa sulle note di Miriam Makeba.
Si può partire - almeno idealmente - anche seguendo le orme di grandi viaggiatori del passato. Come fu Walter Bonatti, eccezionale alpinista, esploratore e inviato di 'Epoca'. Nel 1984 per circa un mese Bonatti fu chiamato a Onda Verde su Radio 1 a narrare i suoi ricordi e le sue imprese, intervistare amici e compagni d'avventure, dare consigli a viaggiatori ed alpinisti. Gli appunti finora inediti per la trasmissione sono raccolti in GIORNO PER GIORNO, L'AVVENTURA (Contrasto, 231 pp., 19,90 euro).
C'è molta montagna - le Dolomiti, il Cervino, il Monte Bianco - anche in LOVE HOLYDAYS. QUADERNI D'AMORE E DI VIAGGI (Rizzoli, 536 pp., 39 euro). Gli autori ("compagni di cordata, d'amore, di lavoro, di vita", si definivano loro), sono Fosco Maraini e Topazia Alliata. Con la prefazione della figlia Dacia, tra appunti fedelmente riprodotti, schizzi, foto e cartoline, il poderoso volume raccoglie i diari del viaggio che, poco più che ventenni, i due intrapresero lungo la penisola nei primi anni Trenta.
Ancora più indietro nel tempo torna IL GRANDE RACCONTO DEL VIAGGIO IN ITALIA (Il Mulino, 451 pp., 48 euro): tramite diari, memorie ed epistolari dei primi turisti che durante il famoso Grand Tour arrivavano nel Belpaese, l'autore Attilio Brilli ripercorre i loro itinerari, ci racconta come si spostavano, com'erano equipaggiati, che aspettative nutrivano, a quali avventure andavano incontro.
Se l'ispirazione vi è venuta e siete pronti a partire davvero, ancora Lonely Planet ha selezionato le mete migliori per il prossimo anno in BEST IN TRAVEL 2015 (Edt, 206 pp., 14,50 euro), con gli eventi imperdibili mese per mese e la top ten dei paesi, delle regioni e delle città da visitare. E se invece avete voglia di evadere dalla quotidianità, ma vi mancano tempo o soldi, ricordate che potete pur sempre scegliere di andare alla scoperta della vostra città.
Come ha fatto Bruna Gherner in MILANO LOW COST EXPO 2015 (Rizzoli, 409 pp., 9,90 euro), raccolta di locali, mercati ed eventi in cui la qualità si coniuga a prezzi ragionevoli. La guida anticrisi, uscita un paio d'anni fa con grande successo, torna in versione aggiornata, con capitoli dedicati ad hotel e b&b, street food e itinerari tematici per turisti e non. Perché si può andare in vacanza anche nel proprio quartiere, basta imparare a guardarlo - e a viverlo - con occhi nuovi.
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