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Wroclaw, quando la cultura rende vivaci


WROCLAW o  BRESLAVIA - Un'antica città polacca con un centro storico bello e vivace sulle rive del fiume Oder, Wroclaw (nome polacco di Breslavia), che ha colto l'occasione di essere divenuta Capitale Europea della Cultura 2016 per rinnovarsi, restaurare monumenti, aprire nuovi musei, organizzare un migliaio di appuntamenti tra arte, cinema,musica, teatro, letteratura, dibattiti e incontri, è così riuscita, secondo gli organizzatori, ad attirare nei primi sei mesi dell'anno due milioni di persone dalla Polonia e dall'estero.
  Oltre a grandi e spettacolari serate all'aperto, tra piccoli festival jazz e esibizioni di danza, canti e fuochi artificiali, al centro del programma la settima edizione delle Olimpiadi del teatro, oggi in pieno svolgimento sino al 13 novembre con più spettacoli quotidiani da ogni parte d'Europa, firmati da registi come Peter Brook o Robert Wilson, Jan Fabre o Valery Fokin, Heiner Goebbels o Eimuntas Nekrosius, sino agli italiani Romeo Castellucci e Pippo Delbono. E assieme rassegne e inziative legate ai grandi nomi del teatro polacco, da Stanislaw Witkiewicz sino a un Bruno Schulz Festival che si è concluso da poco ed era legato a Wroclaw quest'anno anche Capitale Mondiale Unesco del Libro e alla assegnazione del Premio Angelus per l'Europa centro orientale, quella che va dalla Germania alla Russia, dai paesi balcanici a quelli baltici, accumunati dall'aver vissuto nel Novecento il totalitarismo nazista e sovitico comunista. Nel nome di Schulz, oltre a concerti, incontri tra scrittori e studiosi, letture e recite, il premio è stato consegnato quest'anno al romeno Vosganian Varujan per il romanzo ''Ksiega szeptów'' (Il libro dei sussurri). Per questo 2016 è stato anche aperto un nuovo museo interattivo e con ampio uso dell'elettronica, intitolato al grande poema nazionale polacco Pan Tadeus di Adam Mickiewicz che presenta la letteratura, la società e la storia polacca dell'epoca attraverso dipinti, ricostruzioni, documenti e amnoscritti. 
Molta attenzione è stata data all'Architettura del XX secolo con molte esposizioni, incontri, e l'apertura di un apposito Museo con una grande mostra sul Modernismo tra costruzioni e urbanistica della scuola di Lviv, ricco di plastici e progetti, oltre una sezione dedicata alla grafica e i manifesti. Rientra in questa prospettiva il restauro di alcuni palazzi architettonicamente di pregio in città e del Four Domus Pavillon, costruzione tedesca del 1913 ora adibita a Museo d'Arte Moderna Polacca. Sempre di interesse architettopnico, ma legata alla musica c'è stata la costruzione e l'apertura del nuovissimo National Forum of Music, edificio tra i più moderni d'europa con varie sale da concerto, un'acustica eccezionale e spazi modificabili, la cui grande hall aperta sui cinque piani è giocata tra scale bianche e pareti nere quasi a richiamare i tasti di un pianoforte. Gli appuntamenti musicali vanno avanti tutto l'anno, sono di ogni genere (gran successo ha avuto Ennio Morricone) e si tengono in vari luoghi della città, dopo che l'estate ha visto anche l'uso di molte piazze.
Altra arte cui è dato molto spazio, il cinema, con un Festival del cinema americano che si chiuderà il 30 ottobre, una rassegna di film shakeaspeariani, e una grande retrospettiva di Wim Wenders, oltre alla cerimonia per l'European Film Awards fissata per il 10 dicembre. Vitalissima poi la fotografia con tante esposizioni. Tra l'altro Wroclaw Capitale Europea della Cultura ha aperto concorsi per progetti di giovani artisti selezionandone molti da aiutare e portare a visibilità. 
Insomma una città quest'anno dove non c'è che da scegliere cosa fare e quel che interessa. Senza contare le bellezze di Wroclaw stessa, storico capoluogo della Bassa Slesia, moderna città di oltre 600mila abitanti ma con un cuore antico che è appunto la Città vecchia - Stare Miasto, al cui centro è il grande Rynek, Piazza del mercato, che si stende attorno al Palazzo Comunale (la parte principale risale al XV secolo e ha sulla facciata orientale un famoso e complicato Orologio astronomico del 1580) una bella chiesa e a far da cornice alla piazza una serie di splendidi palazzi colorati e spesso riccamente ornati in gran parte di origine rinascimentale fiamminga, come la Casa dei Grifoni. Sono tante poi le antiche chiese, a cominciare da quella di Sant'Elisabetta col suo possente campanile che ne fa uno dei simboli della città, come i tanti musei e gallerie. A questo si aggiungono decine di birrerie, vinerie, piccoli locali e ristorantini che rendono piacevoli le serate.
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A Trevi è Festivol dedicato extravergine

E' dedicato da dieci anni all'olio extravergine di oliva, 'Festivol', dal 29 ottobre al primo novembre a Trevi. L'appuntamento celebra l'olio nuovo e la prima spremitura che coincide anche con l'inaugurazione di 'Frantoi Aperti', la manifestazione dedicata all'olio extravergine di oliva che si terrà dal 29 ottobre al 27 novembre.
    Con 'Festivol', l'olio extravergine di oliva torna alla ribalta nel centro storico di Trevi con una serie di iniziative incentrate sulla valorizzazione del prodotto e del territorio da cui proviene: la Mostra mercato dell'olio extravergine di oliva delle colline di Trevi nella seicentesca Villa Fabri; degustazioni guidate di olio; mercato dei prodotti Slow Food nel loggiato del palazzo del comune; assaggi di pane e olio e un mercato del contadino in piazza Mazzini; visite ai palazzi storici di Trevi con assaggi di presidi Slow Food e visite guidate della città; ed inoltre navette gratuite che consentiranno ai visitatori di raggiungere i 'Frantoi Aperti'.
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Palermo, la meraviglia "Unesco" del sito arabo normanno

MONREALE (PALERMO) - Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è arrivato a Palazzo dei Normanni per la cerimonia ‎di scopertura della targa ufficiale Unesco del sito 'Palermo arabo-normanna e le Cattedrali di Cefalú e Monreale'. Ad accoglierlo i bambini del Coro Arcobaleno della Fondazione Teatro Massimo, che hanno intonato l'inno nazionale. Nel piazzale antistante l'ingresso del Parlamento siciliano ci sono il ministro dell'Interno Angelino Alfano, il governatore della Sicilia Rosario Crocetta, il presidente dell'Assemblea regionale siciliana Giovanni Ardizzone, il prefetto Antonella De Miro, il sindaco Leoluca Orlando, l'arcivescovo Corrado Lorefice e il presidente e il direttore della Fondazione Unesco Sicilia Giovanni Puglisi e Aurelio Angelini.
L'inserimento di Palazzo Reale nel circuito arabo-normanno è per il presidente dell'Assemblea regionale siciliana, Giovanni Ardizzone, un "fatto unico" e un riconoscimento alla sua funzione storica. Ardizzone è a Palazzo dei Normanni, a Palermo, per partecipare alla cerimonia ‎di scopertura della targa ufficiale Unesco del sito 'Palermo arabo-normanna e le Cattedrali di Cefalú e Monreale' col presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Ardizzone è intervenuto nella sala che recentemente è stata intestata a Piersanti Mattarella, fratello del capo dello Stato, ucciso nel 1980.
"Un esempio da seguire - ha detto - in un momento storico particolarmente delicato affinché i cittadini possanO recuperare fiducia nelle istituzioni e la politica possa riappropriarsi delle vere ragioni della sua missione". Palazzo Reale è la più antica residenza reale d'Europa, la dimora dei sovrani del Regno di Sicilia e dal 1947 sede del parlamento siciliano. "Ancora oggi, a distanza di tanti secoli dalla sua costruzione, esso continua a essere - ha aggiunto Ardizzone - un contenitore di storia, cultura e arte di riconosciuta bellezza e valore, la cui importanza si proietta ben al di là della Sicilia".
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Tornano in voga le penne alla Vodka

PARMA - Era finito forse nella storia della cucina mondiale come il simbolo del modo di fare pasta degli anni '80. Oggi però conosce decisamente una nuova giovinezza.
    Sono le 'penne alla vodka' che, a sorpresa, si scoprono la seconda ricetta più cliccata negli Usa secondo l'ultimo Foods Trend Report di Google. Resiste, a fatica, la pasta alla bolognese ma vengono clamorosamente battuti i classici carbonara, pomodoro, amatriciana e primavera. E' il segno di come il prodotto simbolo del Made in Italy sia in perenne evoluzione e come strizzi sempre più l'occhio al mercato russo, in grande espansione.
    Attenzione però, la pasta alla vodka non è nata sulle rive del Volga: le origini la riconducono ad una ristorante di Bologna o ad uno chef di New York. Nel mondo sono ancora un must soprattutto per i single che vogliono fare colpo per una cena romantica e la ricetta originale prevede rigorosamente l'uso della pancetta e non dello speck. (ANSA).

La Mostra del Tartufo bianco

CITTÀ DI CASTELLO (PERUGIA) - E' in programma dal 28 ottobre al primo novembre prossimi a Città di Castello la 37/a edizione della Mostra del tartufo bianco, evento che valorizza lo stretto legame del tartufo con l'Umbria, una delle regioni più produttive d'Italia, con una media di 25 tonnellate di tartufi freschi all'anno (in Italia se ne raccolgono circa 80 tonnellate all'anno) ed un fatturato che supera i 20 milioni di euro, tra prodotto raccolto, lavorato e commercializzato.
    Al centro della rassegna, come sempre, sarà il tartufo bianco, con una serie di espositori che ne faranno conoscere la storia e le caratteristiche ed attraverso noti chef locali protagonisti di "cooking show". Da segnalare, quest'anno - riferisce una nota degli organizzatori - anche una cena di solidarietà per le popolazioni terremotate, lo spazio dedicato ai presidi slow food dell'Umbria dove si terranno anche incontri e dibattiti e la riunione della carica dei 101 cani da tartufo.
    Un momento di festa anche per ricordare il dato sull'export dei tartufi freschi, di cui l'Umbria detiene il primato, rappresentando il 45% delle esportazioni dall'Italia all'estero, con un introito medio annuo che sfiora i 6 milioni di euro.
    Importante, inoltre, la forza lavoro generata da questo comparto nel quale sono impiegate migliaia di persone, tra le quali gli ottomila cavatori.
    "E' la forza della nostra città e del nostro territorio - ha spiegato il sindaco di Città di Castello, Luciano Bacchetta - quella di poter mettere in rete le eccellenze agroalimentari, come il tartufo, insieme all'arte, l'architettura ed il paesaggio, tutto a disposizione delle migliaia di turisti che aspettiamo anche per questo ricco fine settimana di eventi.
    La sede della manifestazione sarà itinerante e coinvolgerà, come sempre, tutta la città. A fare da corollario alle aree espositive che animeranno il centro storico di Città di Castello un ricco programma di animazione, dagli spettacoli di cucina ai corsi di cucina, ai laboratori pensati anche per i più piccoli, fino ad arrivare a vere e proprie gare di abilità nel cucinare questo prezioso ingrediente".
    In programma anche il sesto Concorso enologico regionale categoria Igt a cura di Ais Umbria delegazione di Città di Castello, l'undicesimo Salone dell'olio, il Tartufo della Solidarietà con la presenza del Consorzio prosciutto amatriciano ed il Consorzio prosciutto di Norcia, ed il salone a marchio Trentino Alto Adige con i suoi prodotti Igp e Dop ed il suo tipico folclore. (ANSA).

Da Monet a Cezanne, l'Impressionismo a Treviso

TREVISO - Ecco l'Impressionismo, ma non solo, ecco la pittura francese del XIX secolo, dal classicismo dell'Accademia al tripudio della luce e del colore di Monet e compagni, tutti presenti con opere capitali nella grande mostra allestita dal 29 ottobre al 17 aprile a Treviso, negli spazi del Museo di Santa Caterina. Già pervenute agli organizzatori circa 90.000 prenotazioni che testimoniano l'attesa degli appassionati per questa rassegna che riunisce 140 capolavori, provenienti dalle maggiori collezioni pubbliche e private di mezzo mondo. Intitolato 'Storie dell'Impressionismo. I grandi protagonisti da Monet a Renoir da Van Gogh a Gauguin', l'evento espositivo celebra i 20 anni di Linea d'ombra, la società fondata e diretta da Marco Goldin che per questa occasione ha voluto far ritorno nella città che ha visto partire la sua personale indagine sul movimento pittorico d'oltralpe, coronata da mostre di successo e di record raggiunti e superati.
"Ho lavorato un anno e mezzo - spiega Goldin - per mettere a punto un percorso capace di contestualizzare le diverse anime dell'Impressionismo in relazione anche con la produzione dell'epoca esibita nei Salon". Anzi, in realtà la mostra prende le mosse dai primi decenni dell'800, dai ritratti di Ingres e Delacroix, che iniziavano a introdurre importanti trasformazioni nel genere più amato da artisti e committenti. Affiancati a essi, i capolavori impressionisti che documentano una rivoluzione già in atto e che avrebbe portato molto lontano, nel cuore delle Avanguardie e dell'Astrazione.
Ecco dunque lo strepitoso 'Il clown' di Renoir (1868), il 'Ritratto di un bambino della famiglia Lange' di Manet, 'La Vigilanza' di Puvis de Chavannes, un colpo d'occhio straordinario che spiega nel suo insieme, "il passaggio - dice Goldin - dal ritratto accademico a quello romantico e quindi realistico per approdare alla poetica della vita moderna peculiare dell'Impressionismo". Una vita non più celebrata, bensì ricordata in tanti momenti quotidiani, magari pieni di gioia, come appunto nel caso di Renoir, presente anche con 'Mademoiselle Irene Cahen d'Anvers' (1880), splendida icona della mostra e l'ancor più bella 'Bambina con l'uccellino' del 1882, proveniente dal Clark Art Institute del Massachusetts.
Nelle sale che si rincorrono tortuose nel Museo di Santa Caterina, tra un Cima da Conegliano e un Guardi, ci si stupisce di poter ancora ammirare opere non esposte nelle ormai numerose mostre sull'Impressionismo. In particolare, Goldin è riuscito a portare a Treviso un nucleo rilevante di dipinti di Edouard Manet, molto raramente concessi in prestito. L'evoluzione del ritratto impressionista prosegue quindi con una magnifica versione di 'Augustine Roulin, la Berceuse' di Van Gogh, che guarda due capolavori di Gauguin, 'Ritratto di Vaite Goupil' e 'Gli antenati di Tehama', il suo ultimo saluto alla Polinesia personificata nelle sembianze della giovane compagna. "Si tratta dell'opera più preziosa della mostra - dice Goldin del dipinto conservato all'Art Institue di Chicago - in quanto è stata assicurata per cento milioni di euro".
Il viaggio nelle molte storie dell'Impressionismo prosegue con le figure en plein air, che illustra il tema dominante del movimento francese, diventato quasi una religione per essere poi scardinato dal suo stesso profeta, Monet. Dopo una splendida incursione nella natura morta, ovviamente rappresentata da Cezanne, a farla da padrone è però il paesaggio in tutte le declinazioni, affiancato il più delle volte da opere originali dei maestri giapponesi Hiroshige e Hokusai. La sua celeberrima Onda è infatti accanto a quella di Courbet, mentre le sue vedute marine fanno da contrappunto alla serie delle scogliere, in cui Monet consuma il personale 'tradimento' della pittura en plein air in nome di una dimensione di pura introspezione. Lo dimostrano due versioni delle Ninfee, ormai solo luce e colore, come del resto le foreste di Cezanne denunciano l'ossessione dell'artista per la costruzione della forma. "E' una pittura che supera completamente la realtà - conclude Goldin - e rappresenta ormai mondi interiori. Con i suoi alberi Cezanne anticipa il cubismo di Picasso, invece Monet, tra covoni, ninfee e salici, sarà il precursore dell'Informale e dell'Impressionismo astratto di Jackson Pollock".
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