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Torna la #MuseumWeek, focus sulle donne 19-25 giugno su Twitter, tra cibo, libri, viaggi e patrimonio


Il Mibact partecipa anche quest'anno alla #MuseumWeek, la settimana internazionale dei musei su Twitter, in programma dal 19 al 25 giugno, che celebra l'arte, le collezioni, il patrimonio culturale e, per quest'anno, anche le donne con l'hashtag #WomenMW. Dalle artiste ai soggetti femminili nelle opere d'arte, e più in generale a tutte coloro che si sono distinte nella musica, nella letteratura e nello sport, le donne saranno le protagoniste indiscusse per una settimana nei musei e luoghi della cultura statali.
    Da Pompei alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma, dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli al MARTA di Taranto, dagli Uffizi a Capodimonte, dal Museo Nazionale Archeologico di Cagliari ai Musei Reali di Torino, dalle Scuderie del Quirinale a Roma al Palazzo Ducale di Mantova, il racconto sui social delle donne s'intreccia con l'hashtag #MuseumWeek.
    Sette i focus giornalieri #foodMW (lunedì), #sportMW (martedì), #musicMW (mercoledì), #storiesMW (giovedì), #booksMW (venerdì), #travelsMW (sabato) e #heritageMW (domenica) attraverso cui i musei promuovono quotidianamente le proprie collezioni creativamente, interagendo con il pubblico. L'invito è rivolto a tutti ed è quello di postare contenuti e opere d'arte seguendo la scia dei temi proposti: un'occasione per condividere la passione per l'arte e la cultura, ma anche per godere del patrimonio culturale da un punto di vista inedito.

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L'avventura in dieci parchi naturali

Arrampicarsi sugli alberi, attraversare ponti di corda e legno, dondolare con liane e funi, seguire le orme degli animali e camminare seguendo la bussola su percorsi sospesi e acrobatici: sono le principali attività che i parchi avventura offrono alle famiglie in cerca di un contatto con la natura senza mezzi motorizzati e nel massimo rispetto del territorio. Nati negli Stati Uniti agli inizi degli anni Sessanta, i parchi avventura si sono sviluppati un po’ ovunque, soprattutto in Francia; oggi in Italia questi luoghi di divertimento naturali sono più di 150 e fanno parte dell’associazione “Parchi Avventura Italiani”, che ne tutelano sicurezza e conformità con regole e norme. Ecco dieci indirizzi, da nord a sud della Penisola, dove divertirsi tra i boschi e fare attività sportive, muniti di caschi e scarponi per affrontare al meglio i tanti percorsi naturali, adatti a grandi e bambini.
Acropark Rio Centa
Nel parco fluviale del torrente Centa, in alta val Sugana, il borgo trentino Centa San Nicolò ospita un parco avventura con 8 percorsi divisi per difficoltà: tre soltanto per i bambini mentre uno, Braves only, è dedicato agli esploratori più avventurosi e coraggiosi. Ogni percorso sospeso del parco prevede anche attività sportive e ludiche; fiore all’occhiello è Big Circle, una doppia teleferica che attraversa il fiume Centa e termina sul tracciato più lungo. Acropark offre anche passeggiate mozzafiato tra boschi, prati erbosi, spiagge di ghiaia bianca lungo il fiume e sotto la cascata di Valimpach. Da giugno a settembre il parco è aperto tutti i giorni; per informazioni: www.acropark.it

Fly Emotion Aerobosco
Il nuovissimo parco avventura di Bema, piccolo borgo sopra Morbegno in provincia di Sondrio, è famoso per l’emozionante Fly Emotion, attrazione che permette di volare dalla val Gerola alla valle di Albaredo sospesi su un cavo. L’Aerobosco ospita anche quattro percorsi mozzafiato tra i boschi che prevedono passerelle in legno, ponti tibetani e tronchi sospesi: tre di questi sono per i ragazzi e gli adulti e uno, invece, Marmotta è adatto ai più piccoli. C’è anche la possibilità di fare sport - rafting, canyoning ed equitazione – o semplicemente di rilassarsi nel verde e assaporare le prelibatezze enogastronomiche della Valtellina. Info: www.flyemotion.it

Praudina Adventure Park
Sorge nell’area della pineta di santa Maria Maggiore, nella Valle Vigezzo, ed è particolarmente adatto ai bambini più piccoli: il parco Praudina Adventure offre tra le ultime novità una parete d’arrampicata alta 10 metri con due vie di salita, esperienza da affrontare con l’aiuto delle guide alpine. Ogni sabato sera di luglio e di agosto è possibile effettuare le arrampicate anche in notturna sotto le stelle, un’esperienza unica in Italia. Il parco ospita percorsi di diverse difficoltà e giochi sparsi tra gli abeti secolari. Info: www.santamariamaggiore.info/praudina

Indian Forest
A Borzonasca, nell’entroterra ligure di Chiavari, ci si diverte in uno dei primi parchi avventura d’Italia con un chilometro e mezzo di percorsi, suddivisi in 7 vie distinte per gradi di difficoltà. Le attrazioni del parco sono adatte a tutti e assistite da guide e istruttori. Il parco, aperto tutto l’anno, offre anche la possibilità di dormire nel bosco in diverse strutture: case vacanza, ostelli e campeggio. Per maggiori informazioni: www.oasibelpiano.it

Cerwood
Piccoli Indiana Jones affollano tutti i giorni Cerwood, in provincia di Reggio Emilia, il parco avventura più grande d’Italia. Sorge nel parco delle Fonti di Cervarezza Terme, sull’Appennino tosco-emiliano, e offre 25 percorsi (6 per bambini, 13 per ragazzi e adulti e 6 percorsi pratica), più di 220 giochi con tunnel di rete, tronchi, passerelle e avventure di ogni tipo tra faggi secolari, fonti d’acqua minerale e un sottobosco che invita a passeggiate e a pic-nic nelle aree attrezzate. Lungo i percorsi sono presenti istruttori e guide che illustrano il tragitto e le manovre di sicurezza; il più gettonato è una tyrolienne lunga un centinaio di metri. A Cerwood, oltre ai percorsi, si possono anche fare arrampicate, gite in mountain bike, tiro con l’arco e orienteering, cioè la possibilità di imparare le tecniche per riconoscere la propria posizione all’interno di un terreno non familiare. Info: www.cerwood.it

Activo Park
Dal Canopy tour all’Uomo Ragno, dal bigliodromo al tubing, dal tiro con l’arco alla discesa in gommone: sono solo alcune delle attrazioni dell’ActivoPark di Scheggino, a pochi chilometri da Spoleto, in Valnerina. Il parco umbro è diviso in tre sezioni: la junior Forest per i più piccoli, il Villaggio attivo con diversi giochi e l’Area Natura, ideale per le escursioni. Ci sono anche tre meravigliosi percorsi di tarzaning (salto da un albero all’altro con le funi) per gli adulti - Zig Zag, un doppio itinerario circolare, Avventura Rebus e Spider – e Adrenaline, sentieri sospesi per mettere alla prova il proprio equilibrio. Sono molto richiesti il Canopy tour, attrazione ad alta velocità con 9 carrucole per sfrecciare fra gli alberi, le arrampicate alle pareti, il tubing, un percorso a ostacoli per le mountain bike e una discesa in gommoni sul fiume. Il parco è aperto tutti i sabati e le domeniche e, tutti i giorni, dal 22 luglio al 3 settembre. Info: www.activopark.com

Canyon Park
Ponti nepalesi, teleferiche e passaggi acrobatici adatti a tutti nel parco di Scesta, in provincia di Lucca: è un percorso avventuroso e adrenalinico per sfidare se stessi e vivere una giornata con la famiglia a contatto con la natura. Il parco, aperto tutti i giorni fino al 15 settembre, sorge in un luogo bellissimo, all’interno del canyon sul fiume Lima. Tutti i percorsi di Canyon Park sono sicuri e dotati di attrezzature all’avanguardia: guide e istruttori affiancano i visitatori per consigli e aiuti. Il parco è accessibile anche dal fiume tramite le visite con SUP, standing up paddle, che permette di pagaiare lungo le acque del Lima, o in gommone per attività di soft rafting accompagnati da una guida. Informazioni: www.canyonpark.it

Treja Adventure
Alle porte di Roma il parco avventura Treja, il più grande del Lazio, è immerso nell’omonima riserva regionale e offre dieci percorsi per adulti e quattro per bambini con passerelle, ponti, liane e carrucole sospese tra gli alberi per sfidare l’equilibrio e il coraggio. I percorsi sono differenziati per difficoltà e tipologia senza dimenticare la sicurezza: casco, moschettoni d’ultima generazione e corde per tutti. Oltre alle aree giochi e picnic, c’è anche la possibilità di tirare con l’arco e di fare passeggiate nella natura vicino alle cascate del monte Gelato. Il parco, dove sono previsti anche corsi di orienteering e di educazione ambientale. è aperto tutti i giorni fino al 10 settembre; per maggiori informazioni: www.trejaadventure.it

Orme nel parco
Immerso in una faggeta nel cuore del parco nazionale della Sila, nel comune di Zagarise, il parco ospita 16 percorsi acrobatici – 9 per adulti e 7 per bambini - con ponti tibetani, passerelle e ponti, itinerari per mountain bike, arrampicate e tiro con l’arco; le attrazioni più richieste sono le “eco esperienze”, itinerari sensoriali guidati a stretto contatto con la natura. Il parco avventura è frequentato anche per le installazioni di land art e per i percorsi dedicati ai cani (dog walking). Orme nel parco è aperto tutti i giorni dal primo luglio all’11 settembre; per maggiori informazioni: ormenelparco.it

EtnAvventura
Ha due record il parco siciliano sopra Nicolosi: è il più meridionale e il più alto d’Italia. EtnAvventura sorge a 1.800 metri d’altitudine e, come suggerisce il nome, si trova a pochi passi dal rifugio Speranza sull’Etna; offre 16 percorsi - divisi per aree baby, junior e adulti - e diverse attività sportive, adatte a tutte le età. Tra le attrazioni principali ci sono una tirolese lunga 150 metri e una zip line impegnativa, riservata solo ai maggiorenni. Tra i percorsi più singolari ci sono il Tree Climbing Sportivo, che consente di arrampicarsi su un albero alto 180 metri, e l’UP2 Tree che permette di fare una scalata con un salto finale nel vuoto; c’è anche la possibilità di effettuare un percorso di tarzaning in coppia. Il parco è aperto dal primo luglio al 10 settembre mentre da fine aprile a dicembre è solo su prenotazione. Info: etnavventura.it
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Flessibile, vegetariana, salutista e non estremista, la cucina Flexiteriana

Sana, gustosa, non estremista come pure va di moda (il 'nazi veganesimo' come i detrattori hanno ribattezzato il trend), molto attenta alla qualità, alla provenienza di prossimità, di tradizione ma più leggera, con tecniche di cottura come il vapore, vegetariana ma senza escludere alimenti di origine animale.
Forse dopo essere passati in questi anni per gli opposti capovolgendo le abitudini di una certa cucina di decenni fa che faceva di abbondanza, ricchezza anche in grassi, lo stile della nostra tavola e aver trascorso gli ultimi anni ad abbracciare la dieta del senza (grassi, latte, uova, formaggi, pesce, carne...) lasciando per fortuna ad una nicchia la dieta del respiro, è tempo di equilibri. Quelli proposti dalla Flexitariana - flexible (flessibile) e vegeterian (vegetariano) - uno stile nutrizionale che non prevede rigide regole ma piuttosto la tendenza salutare, gustosa e valoriale in termini di materie prime e tecniche di cottura, integrando proteine animali in quantità ridotta e scegliendole nel rispetto dell'ambiente da allevamenti estensivi ed etici, escludendo per il pesce tonno e spada e privilegiando l'azzurro.
Nuovi sapori che emergono da tecniche di cottura meno invasive sulla materia prima e che permettono di esaltarne caratteristiche ed essenze.
Tra le tecniche
La cucina crudista: non è rinuncia ma scoperta di sapori nuovi. Si lavora direttamente con materie prime grezze e ricche di nutrimento. Una cucina minuziosa e attenta. Non sono permesse cotture, salvo essiccature non superiori ai 42 gradi, e i processi di preparazione sono lenti, lunghi: il tempo aiuta le ingegnose marinature, l’opera attenta dell’essiccatore.
La cottura a vapore: originale, contemporanea e sana. Il vapore è una tipologia di cottura che consente di tenere separato al meglio il gusto di ogni singolo ingrediente esaltando il sapore naturale dell’insieme. Sfrutta la forza del vapore, potente elemento fisico, per lavorare sugli alimenti e la loro composizione. Il vapore esalta il regno vegetale, le carni e i pesci nella loro composizione più naturale. 
Il fritto a bassa temperatura: fritti leggeri grazie alla tecnica di cottura a 140° che non permette all’olio di raggiungere il “punto di fumo”, ovvero la temperatura alla quale i grassi si decompongono e possono sprigionare sostanze tossiche.
La cucina mediterranea: si pesca nel patrimonio gastronomico italiano creando però accostamenti inusuali, utilizzando di preferenza prodotti biologici di prima qualità e tecniche di cottura antiche e allo stesso tempo contemporanee come la piastra di sale: il calore della piastra scioglie delicatamente il sale che penetra negli alimenti insaporendoli e arricchendoli di tutti i minerali e gli oligoelementi contenuti. Vista e olfatto sono già appagati dal colore tenue del sale rosa dell’Himalaya e dall’aroma tipico e particolare che si sprigiona durante la cottura.
I Dolci e la Frutta: dolci tentazioni libere da sensi di colpa. La cucina flexiteriana non li demonizza e la parola d’ordine è leggerezza. Un dolce buono sa anche essere leggero, dosando ingredienti e sfruttando tecniche di preparazione. La frutta è già golosa di suo: si esprime con colori sgargianti e le note dolci che le sono proprie.
Sana, gustosa e sostenibile la cucina Flexiteriana comincia a farsi largo anche con ristoranti dedicati, come la catena Flax&Kale a Barcellona e molto popolare in Spagna (è anche dentro il gigantesco H&M tra Passeig de Gracia e la Gran Via, il primo al mondo con ristorante dentro), fondata da Teresa Carles pioniera della cucina vegetariana in Spagna . A Roma da un anno è aperto Fiore in Via Boncompagni con lo chef Matteo Cavoli, un open space di 450 mq con una grande isola al centro per la cucina a vista, a vapore e una terrazza con orto mediterraneo e anche una bottega. Tra le proposte carciofo fritto a bassa temperatura, il Paniere di pollo con riso basmati, verza, broccoli, patate dolci, ceci e pollo al curry, il tiramisù crudista, la Mazzancolla "incaciata": spaghettone, mazzancolle, pecorino, lime e pere. In America è molto famosa Sweetgreen USA che fondata 10 anni fa è ormai una sorta di community.
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Lazio di gusto con l’agnello di Rocca Priora Fra i Castelli Romani per la sagra estiva accompagnata da vino locale e piatti tipici

Rocca Priora, il più alto comune dei Castelli Romani, offre un incantevole paesaggio che arriva fino al mare, pur regalando atmosfere e tradizioni montane. Dall’imponente Castello Savelli che domina dall'alto l'intero abitato a 768 metri di altitudine, Rocca Priora è senz'altro il paese più freddo del comprensorio. In passato Rocca Priora fu definita "il nevaio di Roma" e per secoli fondò la sua economia sul commercio della neve.
 
Una passeggiata nei pittoreschi vicoli del centro storico, arroccato sul fianco di un alto colle rivolto verso Monte Ceraso, permette di godere di uno dei panorami più suggestivi dei Castelli Romani, verso Roma e i Monti Tiburtini, Prenestini ed Ernici.

Le ultime due settimane di giugno in località Colle di Fuori c'è l'appuntamento con la gastronomia. Tutte le sere primi piatti castellani e agnello alla brace. La Sagra dell'agnello propone menu per tutti i gusti, dalle cotolette agli arrosticini. Il tutto condito da musica dal vivo e intrattenimento popolare. Il tradizionale agnello alla brace è servito all'ombra del Parco Dei Castelli tutte le sere dal 23 giugno al 2 luglio.
 
Giunta alla sua 47° edizione, la sagra aprirà le danze alle 18:30 con lo stand gastronomico dello chef "zi righetto". La degustazione sarà accompagnata dagli ottimi vini locali e dalla mostra mercato. Il pranzo sarà offerto solo le domeniche dalle ore 12.00. L’appuntamento ha radici profonde che fondono la passione antico per l’allevamento ovino alla lavorazione del formaggio di pecora. Tradizioni che vivono oggi come un tempo e che si sono tramandate intatte di generazione in generazione.
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Giordania: un bagno rituale a Macheront

PERCHE’ SE NE PARLA
Macheronte, attuale Mukawir, è una collina fortificata che ha avuto un ruolo importantissimo nella storia della Giudea. Si trova in Giordania, sulla sponda est del Mar Morto, e ‘guarda’ Gerusalemme dal lato opposto. Proprio per questo motivo, la fortezza era un perfetto avamposto in caso di attacco. Eretta da un re Asmoneo, venne distrutta e ricostruita dal re Romano Erode. Macheronte è un sito archeologico di grande interesse storico, e, notizia di questi giorni, gli studiosi sono riusciti a far riemergere una parte che ancora ci era sconosciuta. Si tratta di un Mikveh, un luogo preposto ai bagni rituali, di dimensioni importanti. E’ il più grande rinvenuto sino ad oggi in Giordania. Ed è molto simile a quello che si trova sulla sponda opposta del Mar Morto, a Qumran, in Israele, che fino ad oggi si pensava unico ne suo genere.
 
PERCHE’ ANDARE 
Macheronte è famosa per essere stata lo scenario della famosa danza di Salomé che costò la testa aGiovanni Battista. I resti della fortezza mostrano le rovine del palazzo, in alcune parti ancora con i suoi mosaici originali. Non mancano i resti di cinte murarie e torri, e dell’acquedotto. Il Mikvech, è stato rinvenuto sotto il cortile principale, a tre metri di profondità, ricoperto dalle sabbie del deserto da due millenni. Qui si presume che Erode facesse i rituali bagni purificatori esclusivamente con i membri della famiglia.
 
DA NON PERDERE 
Il tramonto su Gerusalemme visto da Macheronte è un momento magico. Il colore del cielo si sposa con l’area semi-desertica tutt’attorno, creando un paesaggio dal fascino altamente suggestivo.
 
PERCHE’ NON ANDARE
Non ci sono molti motivi per rinunciare alla visita di Macheronte se si viaggia nella zona. Forse l’unica ragione può essere la presenza di talmente tanti altri siti archeologici, romani e non, che l’ex cittadella fortificata potrebbe apparire meno ‘ricca’ ed interessante. Si tratta forse di una visita più emozionante per ‘addetti ai lavori’ e persone competenti di storia antica. Allo stesso tempo però, è un sito che può essere apprezzato da chi non ama le orde di turisti.
 
COSA NON COMPRARE
Difficile comprare qualcosa a Macheronte! 
turismo.it

Venezia affonda, il turismo (purtroppo?) mai

PERCHE' SE NE PARLA 
Niente più hotel a Venezia, l'isola che, ogni anno, affonda di alcuni millimetri. Le autorità hanno vietato l'apertura di nuove strutture nel centro storico, nonché la trasformazione di immobili esistenti in alloggi turistici. Questo mentre i locali continuano a protestare contro le folle spaventose e contro l'aumento del costo della vita. Secondo alcune fonti Venezia vanta un totale di 25.400 camere in affitto. Alcuni mesi fa sono stati banditi kebab, pizza e fast food, per "conservare il patrimonio culturale di Venezia". Ed è stato approvato anche un sistema di biglietteria per Piazza San Marco. Ogni anno, Venezia è invasa da un numero record di quasi 30 milioni di visitatori. Mentre i suoi residenti sono passati da 175mila ad appena 55mila in 60 anni. Secondo i media locali, se le cose continuano a procede in questo modo, la città potrebbe diventare "deserta" entro il 2030.
 
PERCHE' ANDARCI 
Venezia è universalmente considerata una tra le città più belle di tutto il mondo: annoverata fra le Repubbliche Marinare, per più di un millennio è stata la capitale della Repubblica di Venezia. Per le sue peculiarità urbanistiche e naturali è stata inoltre nominata dall’UNESCO, insieme alla sua Laguna, patrimonio dell’umanità nel 1987. Ma il Lido è anche una delle più antiche ed eleganti stazioni balneari conosciute in tutto il mondo.
 
DA NON PERDERE 
Da Piazza San Marco con la sua Basilica, il Palazzo Ducale e il Campanile, ad altre attrattive quali l'Arsenale, la basilica di Santa Maria della Salute e quella di Santa Maria gloriosa dei Frari, i ponti di Rialto e dei Sospiri, il museo Peggy Guggenheim e i suoi celebri palazzi. Concedetevi lunghe passeggiate e fatevi sorprendere dalla sua bellezza, anche quella più nascosta.
 
PERCHE’ NON ANDARCI 
Venezia è ai primi posti tra le città più inquinate d’Italia. Secondo Legambiente la Serenissima è spesso nella top 5 tra le città in Italia "fuorilegge" per la qualità dell'aria, perché oltre la soglia limite per le polveri sottili Pm10 (35 giorni di sforamenti all'anno con una concentrazione superiore ai 50 microgrammi per metrocubo). 
 
COSA NON COMPRARE 
Penso che ci siano poche cose, nel mondo, più brutte dello pseudo cappello da gondoliere in paglia, con tanto di fascetta azzurra con impressa la scritta “Venezia”. Ma il condizionale è sempre d’obbligo.
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