Si estendono su quasi mille ettari complessivi, tutte nella provincia
dell'Aquila, nel 2017 sono state inserite nel patrimonio Unesco "Foreste
primordiali dei faggi dei Carpazi e di altre regioni d'Europa": sono le
cinque faggete vetuste abruzzesi, tutte nel perimetro del Parco
nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, caratterizzate da alberi maestosi,
rare fioriture, funghi e muschi che colonizzano i tronchi caduti.
Foreste di faggio dove le piante crescono, si riproducono e muoiono
naturalmente, senza l'intervento dell'uomo con tagli di alberi e
recupero di legna a terra; un ecosistema vicino a quello delle foreste
primigenie dove l'abbondanza di legno morto permette processi ecologici
in grado di favorire l'insediamento di una notevole quantità di specie
animali e vegetali, per questo un'area con biodiversità elevatissima.
Nella faggeta di Val Cervara, 119 ettari nel territorio di
Villavallelonga, tra 1600 e 1850 metri di quota, le piante crescono
contorte, quasi in condizioni limite, e ci sono esemplari che
raggiungono i 560 anni di età, i faggi più antichi d'Europa. Un luogo
unico che ha richiamato nell'agosto 2019 a Villavallelonga artisti per
'Pittori in faggeta', primo 'Festival dell'arte naturalistica',
organizzato dall'associazione Vallelongabike con il patrocinio del Parco
e del Comune. I pittori Josè Arcas, Valeria Cademartori, Nick Derry,
Federico Gemma, Elisabetta Mitrovic e Marco Preziosi hanno esplorato i
boschi, scelto il luogo ideale da ritrarre per poi esporre i lavori
realizzati e completarli in piazza. Un itinerario naturalistico, quello
della Val Cervara, cinque ore di cammino, che è percorribile tutto
l'anno, anche se la visita è particolarmente consigliata in primavera e
in autunno. Nel territorio di Lecce nei Marsi c'è la Selva Moricento,
193 ettari tra crinali montuosi e doline carsiche, con grotte e
splendide radure, territorio di lupi e orsi.
In un'area tra i
comuni di Pescasseroli e Scanno si sviluppano i 105 ettari della foresta
Coppo del Morto: anche qui sono stati individuati alberi che superano i
cinquecento anni di età, lungo un ripido pendio del sistema montuoso
della Montagna Grande.
Nella cosiddetta Difesa di Pescasseroli
ricadono i 194 ettari della foresta di Coppo del Principe, area
fondamentale per l'orso bruno marsicano e per alcune specie forestali
come il picchio dalmatino e il coleottero Rosalia alpina.
Il sito
più vasto, con i suoi 325 ettari, è nella Val Fondillo, tra Opi e
Civitella Alfedena. È costituito da due foreste, di Cacciagrande e di
Valle Jancino, le uniche attraversate da diversi corsi d'acqua. Piante
imponenti sovrastano valli piene di cavità. Questa è l'area che coincide
con il nucleo storico di nascita, nel 1922, del Parco nazionale
d'Abruzzo. Qui il mondo della faggeta viene a contatto con quello
rupestre della Camosciara, e orsi, picchi e funghi incontrano genziane,
camosci e aquile reali. (ANSA)