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Ora Viene il bello: la Via Francisca

 

Anche la seconda edizione dell’evento “Ora viene il Bello” proposto dalla CEI ed organizzato sulla Via Francisca del Lucomagno sabato 3 settembre pomeriggio, con una camminata dalla Rasa al Sacro Monte di Varese, è stata una occasione per 50 pellegrini-camminatori di cimentarsi sul percorso della 2 tappa di questo antico cammino che collega Costanza con Pavia e da qui si può raggiungere Roma, tramite la via Francigena.
È stata un' esperienza molto significativa e straordinaria perché oltre a camminare insieme è stata anche l’occasione per ascoltare alcune testimonianze sul tema "Camminiamo vicini-Insieme è più bello".
I 50 camminatori hanno avuto la possibilità di riflettere su un tema molto attuale considerato che la pandemia ha causato un gravissimo processo di disgregazione , disaffezione e sfilacciamento delle relazioni tra le persone.

La prima riflessione è stata proposta da don Elio Gentili, parroco della Rasa. Come seconda è stato letto un testo di don Tonino Bello, infine è stata ascoltata una testimonianza registrata ed inviata da don Marco Dania, parroco di una parrocchia della città di Lugano.

Don Marco Paleari, il parroco della Comunità pastorale Santi Gottardo e Giovanni Paolo II di Varese, che ha collaborato anche alla realizzazione dell’evento, con i suoi interventi ha introdotto queste testimonianze e ha aiutato ad approfondire i temi proposti.

A tutti i partecipanti, all'inizio del cammino, è stato dato un piccolo pendaglio in legno su cui è riportato il logo della Via Francisca e sul retro la scritta ‘Camminiamo vicini’.

Come ricordo di questa esperienza, alla fine della ascesa del Viale delle Cappelle, è stato distribuito un piccolo sasso, a rappresentare l'individualità, la solitudine della persona.

Il sasso aggregato ad altri sassi diventa invece una ‘rizzata’, un selciato, come quello realizzato per fare camminare i pellegrini sulla Via delle Cappelle.

Le persone se si uniscono, si stimano e si aiutano vicendevolmente possono formare una forte relazione tra di loro, formare  un'unione solidale, capace di affrontare e superare anche situazioni pesanti.
I partecipanti a questa camminata hanno apprezzato quanto è stato organizzato e si sono già prenotati per il prossimo anno.

Ferruccio Maruca, Via Francisca del Lucomagno

turismo.chiesa.cattolica.it

Mostre: dialogo tra Masaccio e Angelico. A San Giovanni Valdarno fino al 15 gennaio

© ANSA

SAN GIOVANNI VALDARNO (AREZZO) - Una nuova mostra rende omaggio a Masaccio (1401-1428) nella città che gli diede i natali, S.Giovanni Valdarno (Arezzo), in dialogo con un altro protagonista del Rinascimento, Beato Angelico (1395 circa-1455). E' 'Masaccio e Angelico.
Dialogo sulla verità nella pittura', allestita da domani al 15 gennaio al Museo delle Terre Nuove e al Museo della Basilica di S.Maria delle Grazie.
    L'esposizione, si spiega, è "un ideale proseguimento" della mostra in corso a Reggello (Firenze) fino al 23 ottobre, 'Masaccio e i Maestri d'Arte del Rinascimento a confronto per celebrare i 600 anni del Trittico di San Giovenale', all'interno di Terre degli Uffizi, progetto di Gallerie degli Uffizi e Fondazione Cr Firenze. La nuova mostra, promossa dal Comune di San Giovanni Valdarno, a cura di Michela Martini, Daniela Parenti, Carl Brandon Strehlke e Valentina Zucchi, presenta una selezione di opere che permettono di approfondire le novità che Masaccio e Angelico hanno offerto alla storia dell'arte, ponendole in relazione con altri artisti a loro prossimi e valorizzandone il legame con la città e con il territorio. In particolare al Museo delle Terre Nuove in mostra una selezione di opere centrate sulla figura di Masaccio, legate all'iconografia della Madonna col Bambino: due quelle provenienti dagli Uffizi, la cosiddetta Madonna Casini, e la Madonna dell'Umiltà di Masolino messe a confronto con l'opera del fratello di Masaccio, Giovanni di ser Giovanni, detto Lo Scheggia, oltre alla Madonna con Bambino della Bottega di Lorenzo Ghiberti. All'Angelico è dedicata la sezione al Museo della Basilica: l'Annunciazione del frate pittore, capolavoro del museo, è messa a confronto con il Tabernacolo di San Marco, un reliquiario proveniente da Santa Maria Novella e commissionato al pittore dal domenicano e sacrista Giovanni Masi, in prestito dal Museo di San Marco di Firenze. Del frate pittore è anche il disegno preparatore proveniente dal Gabinetto Disegni e Stampe delle Gallerie degli Uffizi che mostra San Girolamo penitente. (ANSA).

Mostre del weekend , da Sironi a Ligabue e Scianna

ABANO TERME - Sironi e Ligabue, ma anche l'arte senese dal Medioevo al Novecento e Ferdinando Scianna: sono alcuni dei protagonisti delle mostre di questa settimana.

ABANO TERME (PD) - Il Museo Villa Bassi Rathgeb ospita dal 17 settembre "Mario Sironi. Un racconto dal grande Collezionismo italiano", a cura di Chiara Marangoni e Alan Serri: in programma fino all'8 gennaio 2023, il percorso racconta l'uomo e l'artista, ricostruendo tutte le fasi della carriera, dal piccolo olio, dedicato a un paesaggio del 1900, opera di un Sironi giovanissimo, fino alle ultime opere di una maturità dolorosa, tra cui il Giudizio Universale degli anni '60 che chiude il percorso espositivo.

SIENA - Opere di maestri del calibro di Pietro Lorenzetti, Tino di Camaino, Stefano di Giovanni detto il Sassetta, Giovanni Antonio Bazzi detto il Sodoma, Domenico Beccafumi, Bernardino Mei, Cesare Maccari e Fulvio Corsini, provenienti dalle collezioni della Banca Monte dei Paschi di Siena compongono "Arte senese. Dal tardo medioevo al Novecento", mostra in programma dal 15 settembre 2022 all'8 gennaio 2023 al Complesso Museale Santa Maria della Scala. Il progetto ripercorre l'amore di Siena per le arti figurative, attraverso alcune grandi personalità artistiche, raccontando al contempo il valore delle collezioni della banca, frutto di una prolungata sedimentazione storica.
    ROMA - La bellezza accessibile, in 42 scatti di persone con disabilità della fotografa romana Samanta Sollima in diversi spazi della Capitale: dal 15 settembre al 20 novembre il Museo di Roma in Trastevere ospita la mostra "GirovagArte", progetto dell'associazione Handicap Noi e gli Altri, nato per migliorare la fruizione e l'accessibilità presso i luoghi della cultura e dell'arte di Roma e dintorni. Dal 16 settembre al 1 novembre "La memoria delle stazioni", mostra a cura di Chiara Sbarigia, presidente di Cinecittà, in programma all'AuditoriumGarage, presso il Parco della Musica: un percorso emozionante in cui documenti e immagini dell'Archivio Luce - arricchite con alcuni scatti della Fondazione FS e gli scatti inediti di Anna Di Prospero - si legano a racconti di importanti scrittori per offrire il ritratto del Paese attraverso otto stazioni di grandi città italiane. Presso la Galleria Mastroianni nei Musei di San Salvatore in Lauro, dal 16 settembre al 16 ottobre, è allestita "Vacanze romane", la prima personale in Europa dell'artista taiwanese-americana Lucia Heffernan, a cura di Marco di Capua: 40 opere realizzate in olio su tela su pannello di legno nelle quali l'artista esplora il mondo degli animali, costruendo un immaginario stravagante e teatrale.
    MODENA - Si intitola "Antonio Ligabue. L'ora senz'ombra. Il riconoscimento come artista e come persona" la mostra dossier organizzata dalla Galleria di BPER Banca negli spazi di via Scudari 9 in occasione di festivalfilosofia. Allestita dal 16 settembre (fino al 5 febbraio 2023), la mostra, curata da Sandro Parmiggiani, si sviluppa a partire da quattro importanti dipinti appartenenti alla collezione d'arte di BPER Banca, accanto a una selezione di opere provenienti da collezioni private.
    CARPI (MO) - Apre il 16 settembre ai Musei di Palazzo dei Pio a Carpi "Solo la maglia. La tradizione tessile a Carpi nelle fotografie di Ferdinando Scianna", curata da Manuela Rossi e Luca Panaro. L'esposizione, che si concluderà il 30 gennaio 2023, si apre con 11 stampe originali di Scianna provenienti dal suo archivio insieme a 26 immagini del book della campagna fotografica di moda, realizzate per la collezione primavera 1987 di Dolce & Gabbana.
    MILANO - Dal 14 al 25 settembre al Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci arriva "Le forme dell'aria: da Leonardo a Pagani Utopia", esposizione focalizzata sul dialogo tra arte, scienza e tecnica. Curata da Pagani Automobili e Pietro C. Marani, la mostra racconta da un lato la genialità leonardesca attraverso alcuni fogli tratti dal Codice Atlantico e dedicati agli studi sull'aria e dall'altro il processo che ha portato il designer Horacio Pagani a concepire la nuova Hypercar Pagani, la Pagani Utopia. (ANSA).

Van Gogh a Roma, un percorso tra vita ed emozioni A Palazzo Bonaparte dall'8/10 50 opere dal Kröller-Müller Museum

 


I tumulti di un'anima fragile e malata che fatica a vivere pur desiderando farlo intensamente. E poi i colori e le forme di un talento artistico straordinario, esploso in soli 10 anni di attività, non compreso nella sua epoca eppure destinato a conquistare il mondo per i secoli a venire. Sarà un percorso artistico-emozionale quello proposto dalla grande, attesa mostra dedicata a Vincent van Gogh, organizzata da Arthemisia e allestita dall'8 ottobre a Palazzo Bonaparte di Roma. Curata da Maria Teresa Benedetti e Francesca Villanti, la mostra presenta al pubblico 50 capolavori dell'artista provenienti dal Kröller-Müller Museum di Otterlo, esposti nella Capitale fino al 26 marzo 2023. "Esiste una componente umana che arriva subito, van Gogh era una creatura dolorosa piena di disperazione, che soffriva la vita ma voleva viverla": così la curatrice Maria Teresa Benedetti spiega all'ANSA i motivi che rendono van Gogh probabilmente il pittore più amato di sempre, anche dal pubblico che non ha alcuna conoscenza dell'arte, "era senza amore, senza denaro, ma pieno di un talento unico che è riuscito a esprimere in soli 10 anni: alla gente piace la sua sensibilità forte, anche quando rivela le sue componenti più oscure". Quello che la curatrice definisce "il percorso di un'anima", viene a Roma raccontato in modo puntuale, seguendo le tappe della vita del pittore (proprio in occasione alla vigilia dei 170 dalla nascita, avvenuta in Olanda il 30 marzo 1853) parallelamente a quelle dell'evoluzione stilistica: quindi non solo gli episodi salienti della sua parabola umana (gli attacchi di follia, i lunghi ricoveri nell'ospedale psichiatrico di Saint Paul in Provenza, il rapporto col fratello Theo nelle celebri lettere, fino al suicidio con un colpo di pistola al petto nei campi di Auvers) ma anche le fasi della pittura, dagli scuri paesaggi della giovinezza allo studio sacrale del lavoro della terra, dai numerosi autoritratti (come l'Autoritratto a fondo azzurro con tocchi verdi del 1887, presente in mostra) fino al cromatismo metafisico della fine (come Il Seminatore realizzato ad Arles nel giugno 1888). "Non è stato facile costruire questa mostra, le questioni economiche sono rilevanti con un artista di questo livello", racconta Benedetti, "abbiamo messo al centro la sua vicenda umana: il periodo olandese durato 5 anni fino al celebre 'mangiatori di patate', un quadro che viene irriso perché rappresenta dei contadini e che in una Parigi protesa verso l'impressionismo appariva poco interessante. Poi c'è il periodo parigino durato meno di 2 anni, in cui van Gogh resta se stesso anche di fronte agli influssi del neo impressionismo di Signac e Seurat. Da lì la fuga verso il sud, con Arles e la ben nota vicenda vissuta con Gauguin. Il rapporto tra di loro frana rapidamente, Gauguin vuole partire e van Gogh lo insegue col rasoio e infine si taglia l'orecchio. Con quel tragico episodio, van Gogh capisce di essere malato e si consegna al manicomio, dove può comunque dipingere la natura, la terra che ama, i colori". Nel suo saggio critico lei ha citato Francis Bacon, che in merito allo stile di van Gogh parla di 'realismo reinventato'. "Sì, perché van Gogh non si allontana mai dalla realtà, parte da lì, dai contadini, dai tessitori, dalla natura, ma nello stesso tempo quella che dipinge non è una realtà oggettiva, per intenderci, come invece quella di Zola", prosegue, "la sua partecipazione è grandissima, il mondo è reinventato alla luce di una sensibilità particolare. L'artista vuole rimanere attaccato alle cose, ma nutre il realismo di componenti simboliche". Questo appare evidente anche nell'uso personalissimo del colore. "In principio van Gogh usa il colore scuro, il nero, che percorre con vibrazioni luminose", prosegue, "poi però cambia, scopre pienamente la luminosità dell'impressionismo e il colore lo attrare. Ad Arles vi si immerge completamente, rendendo il cromatismo dominante". (ANSA).

VINO. COLDIRETTI: DA OMS ATTACCO A LAVORO DI 1,3 MLN DI ITALIANI

(DIRE) Roma, 17 set. - Il pronunciamento dell'OMS attacca un prodotto con una storia millenaria e colpisce un settore strategico del Made in Italy agroalimentare con 12 miliardi di euro di fatturato offrendo un importante contributo all'economia e all'occupazione dell'intero Paese, considerato che il comparto offre opportunità di lavoro a 1,3 milioni di persone dalla vigna alla tavola. E' quanto afferma la Coldiretti nel commentare il documento adottato dall'Organizzazione mondiale della sanita' (Oms) - Regione Europa: "European framework for action on alcohol 2022-2025".

E' del tutto improprio - sottolinea la Coldiretti - assimilare l'abuso di superalcolici tipico al consumo moderato e consapevole di prodotti di qualità ed a più bassa gradazione come la birra e il vino che è diventato l'emblema di uno stile di vita "lento", attento all'equilibrio psico-fisico che aiuta a stare bene con se stessi, da contrapporre proprio all'assunzione sregolata di alcol.

Aumento della tassazione, divieto di pubblicita' o promozione e obbligo di health warning in etichetta rischiano in modo fuorviante di assimilare in consumo del vino alle sigarette con effetti disastrosi sui consumi con quasi un italiano su quattro (23%) che smetterebbe di bere o ne consumerebbe di meno, secondo il sondaggio on line sul sito www.coldiretti.it. Ma a preoccupare sono soprattutto gli effetti sulle esportazioni, che superano i consumi interni, per un valore destinato a sfondare per la prima volta quota 8 miliardi di euro, secondo le proiezioni di Coldiretti.

Si intitola “Luigi Ghirri e Modena. Un viaggio a ritroso” la mostra che, il 16 settembre negli spazi della Fondazione Modena Arti Visive, inaugura il Festivalfilosofia