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Filiera e istituzioni a confronto: ecco le nuove sfide per il turismo


Convegno Le nuove sfide per il futuro del turismo
Quali sono le nuove sfide per il futuro del turismo italiano? La domanda è stata al centro del convegno organizzato dall’Osservatorio parlamentare per il Turismo, con gli interventi del suo presidente, Ignazio Abrignani, il ministro del Turismo Gian Marco Centinaio, il presidente di Federturismo Confindustria Gianfranco Battisti, il presidente dell’Enit Giorgio Palmucci ed altri importanti relatori del mondo delle istituzioni, delle associazioni e delle imprese del turismo.
«Il turismo, lo diciamo e lo sentiamo ogni giorno, è un pilastro per il nostro Paese – esordisce Abrignani -. Importante, per far sì che possa crescere, è tracciare un percorso chiaro e condiviso tra tutti i protagonisti, un percorso che riesca finalmente a creare il connubio vincente tra risorse economiche necessarie e valorizzazione dei nostri territori». Secondo il presidente dell’Osservatorio Parlamentare per il Turismo, sarebbe necessario inserire le piccole realtà del settore in comparti più complessi, cercare di estendere la stagionalità e risolvere velocemente alcune questioni che, a suo parere, non hanno ancora trovato una risoluzione definitiva: le vicende legate alla direttiva Bolkestein,  innanzitutto, ma anche quelle relative ai porti turistici «che sono in contenzioso con lo Stato da anni e che dovrebbero invece essere valorizzati», senza tralasciare l’urgenza di convertire le tasse di soggiorno in tasse di scopo per aiutare il settore.
Sull’importanza della costruzione di una grande rete di intermodalità, che metta in comunicazione le porte di accesso del paese e promuova l’accessibilità diffusa, si è invece concentrato l’intervento di Gianfranco Battisti, presidente di Federturismo Confindustria e a.d. di Ferrovie dello Stato. «Oltre Alitalia c’è un concetto più profondo sul lavoro che stiamo facendo per Fs – evidenzia -: mettere in relazione le porte di accesso del Paese e rendere l’Italia sempre più interconnessa».
Una sfida che contribuirebbe anche a risolvere uno dei temi cruciali dei dibattiti degli ultimi anni: la ridistribuzione dei flussi turistici. Un tema caro anche al ministro Gian Marco Centinaio, che contesta alcune misure poste in essere o paventate da alcune grandi città per combattere l’overtourism. «L’Italia è tutta da visitare, da Bolzano a Lampedusa – spiega -. È vero che alcune città sono più affollate di altre e il nostro obiettivo è ampliare l’offerta turistica a destinazioni alternative, ma se, insieme all’Enit, cerchiamo di portare turisti in Italia, non possiamo poi imporre le tasse di ingresso».
Tra gli altri temi su cui il ministero del turismo sta lavorando, la formazione, «fondamentale per migliorare la qualità dell’accoglienza – puntualizza -, e non solo a livello di corsi universitari e post-universitari», la lotta all’abusivismoanche tramite l’introduzione di un codice identificativo nazionale per le strutture ricettive e le conseguenti azioni sui portali di prenotazione come Booking e Airbnb. Ultima ma non ultima,  una promozione all’estero coordinata, «grazie al ruolo di Enit, sempre più interlocutore non solo dei privati ma anche e soprattutto delle Regioni».
L’Enit, dal canto suo, ha un piano ben preciso per la promozione e per il marketing dei prossimi tre anni, che punterà sulla deconcentrazione stagionale dei flussi, sulla crescita dei piccoli comuni turistici e sulla segmentazione del mercato in 4 target principali: famiglie, alta gamma, golden age, millenials e generazione Z. «Coinvolgeremo nella promozione dell’Italia all’estero le grandi filiere del made in Italy – aggiunge Giorgio Palmucci, presidente dell’Agenzia -, come il mondo del design, della moda e dell’agroalimentare».
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segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone - Turismo Culturale https://viagginews.blogspot.com

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