Da lunedì 5 a venerdì 9 febbraio si sono svolti a Scutari, in Albania, gli europei di calcio Futsal (ovvero 5 + 1) per sacerdoti cattolici. Il campionato, che ha visto la partecipazione di religiosi provenienti da ben 17 nazioni europee, è giunto alla sedicesima edizione ed è nato in Europa grazie alla sensibilità di alcuni preti attenti allo sport e soprattutto al calcio.
Fra le nazioni partecipanti è scesa in campo anche la nazionale italiana, l’ASD Sacerdoti Italia Calcio, nata ufficialmente nel dicembre del 2016, quando è stata istituita l’associazione affiliata al Centro Sportivo Italiano, ma presente sui campi da calcio già da una decina di anni prima. Nella nazionale militano sacerdoti che rappresentano quasi la totalità dell’Italia: dalla Lombardia al Piemonte, dal Veneto all’Emilia Romagna, poi Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Puglia, tutti accomunati dalla grande passione per il calcio e l’entusiasmo di poter portare la testimonianza del Vangelo anche attraverso lo sport.
L’europeo ha visto sfidarsi, nella giornata di martedì 6 febbraio, le diverse nazioni suddivise in cinque gironi, decretando i vari piazzamenti per giocare le fasi finali svoltesi giovedì 8 febbraio presso Sport Palace di Scutari. Questa struttura fa parte del complesso sportivo adiacente allo stadio Loro-Boriçi, impianto che ospita le partite casalinghe del Vllaznia, squadra locale che milita nella massima serie albanese.
L’europeo è stato vinto dalla compagine di sacerdoti croati che in finale ha battuto per 3 a 2 la Polonia, detentrice del titolo. L’Italia si è classificata 14°, ma ha portato a casa comunque un importante trofeo, aggiudicandosi il premio Fair Play.
Oltre ad essere una manifestazione sportiva, l’europeo di Futsal per sacerdoti è un’occasione di fraternità, finalizzata a riaffermare il valore dell’incontro, dell’amicizia sacerdotale e della condivisione. Questi sono i frutti del giusto spirito di squadra importante non solo per raggiungere traguardi sportivi, ma fondamentale per camminare come Chiesa, per non trovarsi, agendo da soli, a “correre invano”, come ricorda l’apostolo Paolo.
Infatti, i giorni in Albania sono stati anche l’occasione per conoscere la storia del paese sia culturalmente che spiritualmente, immergendosi in quel clima di comunione fraterna e di fede di un popolo segnato da profonde ferite del passato.
A celebrare l’eucarestia quotidiana insieme ai circa 250 sacerdoti si sono succeduti l'arcivescovo di Scutari e presidente della conferenza episcopale albanese mons. Angelo Massafra, il vescovo di Rrëshen mons. Gjergj Meta, mons. Arjan Dodaj arcivescovo di Tirana e il nunzio apostolico mons. Luigi Bonazzi, che con entusiasmo hanno seguito la manifestazione. Inoltre, prima dell'inizio del torneo i sacerdoti hanno incontrato il Presidente della Federazione calcistica albanese Armando Duka.
L’appuntamento è per l’anno prossimo in Ungheria per la diciassettesima edizione, con la speranza di vedere la nazionale italiana sacerdoti rinforzata per vivere insieme un’esperienza di sport e di fraternità.
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