Week end nelle vigne, benessere e picnic

 Fare lunghe passeggiate tra i vigneti o sedersi su una terrazza panoramica ad assaporare un buon calice di vino; rilassarsi in una Spa con i bagni nei tini oppure sedersi in mezzo alla vigna per un picnic gourmet: sono tante le strutture alberghiere che consentono di fare un'esperienza immersiva nel mondo del vino. Ecco sette proposte di vacanze dove ci si sveglia circondati dai vigneti.
    A Kranebitt, sulle colline di Bressanone, la famiglia Haller ha trasformato il maso dei nonni in una struttura all'avanguardia: Haller Suites & Restaurant ha 25 camere inserite in un'architettura di tre piani a terrazzamenti in legno di larice e ampie vetrate che permettono di vivere la vigna dentro e fuori. E' un luogo dove camminare all'aria aperta, scoprire i segreti dei vitigni e partecipare a degustazioni in cantina per assaporare le prestigiose bottiglie di Kerner, il tipico vino della Valle Isarco, di Veltliner, di Sylvaner, di Riesling e di Müller Thurgau con i consigli della giovane sommelier Teresa. E' possibile anche abbinare i calici ai piatti d'autore del ristorante interno AO. Per dormire nel vigneto 3 notti in suite terrazza, colazione, 3 cene, degustazioni in vigna, visita in cantina e la BrixenCard per visitare la bellissima e ricca cittadina altoatesina si spendono da 490 euro a persona; info: byhaller.com Sempre in provincia di Bolzano c'è un prestigioso 5 stelle dove il design incontra la storia all'interno di un'azienda agricola che da 800 anni è immersa tra i vigneti di Fiè allo Sciliar: è il Maso Grottner del Romantik Hotel Turm che racconta la passione per il vino della famiglia Pramstrahler, che con l'aiuto del vignaiolo Markus Prackwieser produce vini eccellenti tra cui il Pinot bianco Pica, il Gewürztraminer Tetrix, il Sauvignon Bubo e il Pinot nero Corax in vigneti che crescono tra i 450 e i 600 metri d'altezza in un microclima inconsueto, a un passo dalle Dolomiti. Le suite sono spaziose e offrono ciascuna una vasca da bagno ricavata in un'antica botte. Due notti al Romantik Hotel Turm e 3 giorni con mezza pensione e una serata romantica con menu di degustazione costano da 799 euro a persona; info: romantikhotels.com Appartiene alla famiglia Waldner la tenuta vinicola Eichenstein del Romantik Hotel Oberwirt di Marlengo, sempre in provincia di Bolzano; è un capolavoro architettonico in legno e pietra perfettamente integrato nei vigneti che si estendono per 4 ettari su un pendio circondato dal bosco. Qui si organizzano visite alle cantine e degustazioni dei cuvée "Gloria Dei" e "Baccara" e quello dolce dei Sauvignon; una suite di 200 metri quadri con sauna a infrarossi e piscina esterna è la perla del soggiorno nella tenuta, le cui ampie vetrate regalano una vista impareggiabile sui filari e sui boschi. I prezzi partono da 116 euro a persona a notte con prima colazione e da 108 euro al giorno per soggiorni durante la settimana; info: romantikhotels.com Gli ospiti del Romantik Relais d'Arfanta a Tarzo, in provincia di Treviso, si trovano circondati dal verde delle dolci colline del Prosecco, patrimonio dell'Unesco: è una romantica casa di campagna che custodisce 7 esclusive suite, tutte diverse e arredate con mobili artigianali, tessuti di seta, vasche in marmo e pavimenti in legno, proprio in mezzo ai filari. Ci si può rilassare a bordo della piscina con vista sul vigneto, pedalare lungo la strada del Prosecco, visitare le cantine più prestigiose delle famose bollicine, passeggiare lungo i sentieri nei boschi o praticare sport, tra cui il golf. Info: romantikhotels.com A Venezia i vigneti di Mazzorbo, protetti da mura medievali e da un campanile trecentesco sull'isola della Laguna a ovest della più famosa Burano, ospitano il Romantik Hotel Venissa Wine Resort: è un'esclusiva casa rurale restaurata con 5 camere circondate dalla tenuta, raggiungibile solo in barca. E' un luogo romantico vicino a Venezia dove le viti sfidano da secoli il sale e l'acqua alta e dove si coltiva il "Dorona" di Venezia, vitigno autoctono che si è adattato alle salinità della Laguna, il "Rosso Venissa" prodotto da una vigna di Merlot e Cabernet Sauvignon nella vicina isola di Santa Cristina e il "Rosso Venusa" dallo stesso vigneto. Il Wine Resort offre anche un ristorante stellato degli chef Chiara Pavan e Francesco Brutto; i prezzi per il soggiorno partono da 130 euro a persona a notte.
    Info: romantikhotels.com E' stellato anche il ristorante dello chef Massimo Spigaroli dell'Antica Corte Pallavicina di Polesine Parmense, castello trecentesco in provincia di Parma, dove si organizzano picnic tra i filari. Con il fratello Luciano lo chef produce ottime bottiglie di Fortana del Taro, di Fortanella, di Tamburen, di Rosso del Motto, di Strologo, del Fior Fiore di Fortana e del Carlo Verdi. Le vigne si trovano a un chilometro e mezzo dall'Antica Corte Pallavicina, dove si soggiorna in eleganti camere e suite; la struttura organizza anche passeggiate in bicicletta nel territorio della Bassa Parmense, visite all'azienda agricola con le più antiche cantine del mondo di stagionatura del culatello e al Museo dedicato al celebre salume. I prezzi partono da 160 euro a camera notte con prima colazione, da 22 euro a cestino per il picnic e da 48 per il pranzo o la cena con vini inclusi. Info: acpallavicina.com/relais A Linguaglossa, in provincia di Catania, si degustano ottimi vini con vista sull'Etna: Casa Arrigo Country House sorge all'interno del parco naturale dell'Etna, immerso tra vigneti e uliveti. Il boutique hotel è ricavato da un antico palmento, l'ampia vasca per la fermentazione del mosto, e successivamente adibito a casolare per abitazione privata dei titolari; conserva il tipico colore rosso mattone e ospita solo 4 camere e 2 ampi appartamenti con cucina indipendente. Tra le etichette più prestigiose prodotte dalla tenuta ci sono il bianco Etna Doc e il rosso ottenuto da uve Nerello mascalese di una vecchia vigna ad alberello. Casa Arrigo organizza anche degustazioni di prodotti tipici siciliani come salumi, pistacchi e formaggi.
    Info: nerietna.com/casa-arrigo-country house (ANSA).


Settembre in Val Fiscalina Passeggiate, terme e storia nelle Dolomiti delle Tre Cime

 E' una valle romantica e incontaminata che, alle porte del Parco naturale delle Tre Cime di Lavaredo e a cavallo tra le Dolomiti di Sesto e di Auronzo di Cadore, regala paesaggi da cartolina. Lunga meno di 5 chilometri da Moso al Rifugio di Fondovalle, la valle Fiscalina alterna dolci pendii e verdi praterie a fitti boschi di larici, masi accoglienti e imponenti pareti rocciose che appartengono alle Dolomiti, patrimonio dell'Umanità.

In queste settimane di fine estate è piacevole camminare lungo i suoi numerosi e facili sentieri per passeggiate e nordic walking e per fare escursioni a cavallo o in bicicletta alla scoperta del territorio. I prati ospitano alti e maestosi lerici che già alla fine di settembre colorano le proprie chiome con i toni dell'autunno, dal giallo al rosso, dall'oro al bronzo; anche i profumi stanno cambiando e sanno di terra umida e di legno pronto ad ardere nei camini dei rifugi e delle case. E' un paesaggio da fiaba che regala anche escursioni in alta quota grazie agli impianti di risalita della Croda Rossa: con una semplice passeggiata si raggiunge facilmente il Rifugio Monte Elmo o l'Alpe Nemes percorrendo il sentiero attraverso il bosco. Tra le escursioni ad alta quota più richieste c'è il giro delle Tre Cime: si parte dal Rifugio Auronzo, a 2.320 metri d'altezza sotto la parete sud delle Tre Cime, e si segue il percorso circolare che permette di ammirare le vette più famose delle Dolomiti da tutti i punti di vista. Da qui le Tre Cime di Lavaredo si stagliano in tutta la loro bellezza e imponenza, regalando uno spettacolo mozzafiato.
    Gli amanti della bicicletta possono percorrere numerosi tracciati, tra cui la ciclabile di Lienz, una pista adatta a tutti, che si inoltra nella magnifica natura della valle fino alla frontiera con l'Austria; in 4 ore, infatti, è possibile raggiungere Lienz percorrendo tratti facili e attraverso paesaggi bellissimi, addentrandosi nei boschi e seguendo il percorso del fiume. Una volta arrivati nella città austriaca si può lasciare la bici e tornare in Val Fiscalina con il treno. I più allenati possono anche mettersi alla prova con il giro bike-tour, un percorso che permette di attraversare 5 cime dolomitiche, o con lo Stoneman-trail, un tour lungo 120 chilometri sempre sulle Dolomiti. Per chi ama passeggiare a cavallo le escursioni raggiungono le malghe Nemes e Coltrondo, la Croda Rossa-Passo Monte Croce o il rifugio Tre Scarperi, nella Valle di Dentro. Davvero suggestive sono anche le passeggiate all'alba per assistere al sorgere del sole dal Monte Elmo o, spingendosi più in là, dalla cima del Monte Specie per ammirare lo spettacolo del sole sulle 3 Cime di Lavaredo; accanto alla croce c'è un osservatorio con i nomi delle cime circostanti - Croda Rossa, Cristallo, Tofane - che la luce illumina con riflessi e sfumature spettacolari. Queste e molte altre piacevoli escursioni le organizza il Bad Moos-Dolomites Spa Resort (badmoos.it), storico albergo, famoso per le sue suggestive atmosfere alpine e l'eccellente gastronomia. Il Bad Moos è il punto di partenza ideale per le passeggiate a piedi, a cavallo, in bici o per le romanticissime gite in carrozza.

E' anche il luogo che organizza le visite con degustazioni ai caseifici e ai produttori locali e le escursioni in alta quota, grazie anche agli impianti di risalita della Croda Rossa che si trovano appena fuori dall'hotel. Il punto di forza dell'albergo, tuttavia, è la proposta di benessere delle sue acque sulfuree: la sorgente d'acqua, infatti, sgorga sotto la chiesetta St. Valentin, alle spalle della struttura, che ha creato la Spa Termesana, oltre 3mila metri quadrati di piscine interne ed esterne, saune finlandesi e biosaune, percorsi Kneipp Sulfurea, grotte di zolfo e bagni turchi. Le proposte di benessere sono tantissime a partire dai trattamenti a base di erbe e fiori aromatici, come il famoso bagno di fieno.

Un altro modo per entrare in contatto con il territorio è di conoscere la sua storia: le Dolomiti di Sesto, in particolare la Croda Rossa, racchiudono molte testimonianze della Prima Guerra Mondiale raccolte nel museo all'aperto della Grande Guerra, raggiungibile con la funivia Croda Rossa e dopo una passeggiata di circa 45 minuti e 100 metri di dislivello. Di altra epoca è il Forte Mitterberg, costruito tra il 1884 e il 1889; si trova sopra Sesto, su un costone del Monte Elmo a 1.550 metri d'altezza, ed è considerata l'opera fortificata austro-ungarica meglio conservata delle Dolomiti. 
   ansa


Enit IL TURISMO ITALIANO CONTRIBUISCE ALL'ECONOMIA PIU' DI FRANCIA E SPAGNA

 fonte: comunicato stampa

FRANCESI, TEDESCHI E BRITANNICI: ECCO DOVE E COME VENGONO IN VACANZA IN ITALIA

 

ROMA, 15 SETTEMBRE 2020 - Il turismo italiano concorre all'economia più di Francia e Spagna. Il contributo diretto del turismo all'economia italiana nel confronto internazionale in termini economici (mantenendo fermo il PIL nazionale totale economia 2019) diminuirà di -2,6 punti percentuali nel 2020 (3,2% del PIL) rispetto al 2019 (5,7% del PIL). Sebbene significativo, questo calo è inferiore a quello di molti altri Paesi: 4,5% la Francia, -3,1% la Spagna. "La flessibilità del nostro sistema di offerta compensa parzialmente la riduzione dei flussi stranieri grazie alla capacità dei nostri operatori di attrarre sia il mercato domestico" dichiara il Presidente Enit Giorgio Palmucci. In effetti, il contributo diretto del turismo in Italia all'economia in generale si riduce di poco meno della metà, rispetto a più della metà per tutti gli altri Paesi selezionati. L’analisi delle prenotazioni aeroportuali da settembre fino a novembre nel confronto con i competitor diretti Spagna e Francia, rileva in Italia 49mila 588 prenotazioni a settembre, 43mila 501 a ottobre e a novembre di 18mila 538 prenotazioni, per un totale di 162 mila 083 prenotazioni aeroportuali da agosto a novembre, grazie alla migliore performance prevista per settembre e ottobre. Nel complesso tra agosto e novembre sono 170mila 587 prenotazioni di passeggeri aeroportuali internazionali per la Spagna e 154 mila 873 per la Francia, su cui l’Italia ha un vantaggio competitivo. Dagli ultimi aggiornamenti si prevede che i visitatori internazionali pernottanti diminuiranno del -58% (37 milioni di visitatori) nel 2020. Il numero dei pernottamenti diminuirà di 126 milioni rispetto al 2019. Sul mercato domestico è confermato il trend discendente del -31% (16 milioni di visitatori); i pernottamenti domestici si prevedono inferiori di 46 milioni nel 2020 rispetto al 2019. I mercati di prossimità restituiscono la seguente fotografia del turismo. Attraverso 4500 contatti per individuare il campione valido di 1.500 vacanzieri all’estero, tra francesi, tedeschi e britannici è emerso che per le future vacanze in Italia i Paesi di prossimità come Francia, Germania e Uk si orienteranno su varie combinazioni di prodotto. I francesi e i britannici su cultura, vacanza gourmand e mare; i tedeschi il mare  si abbina alla cultura e al relax. Interessante per i turisti britannici anche il folklore e la vacanza sociale in gruppi. Tra le esperienze interessanti per i turisti britannici anche la tradizione ed il folclore e la vacanza sociale. Tra le destinazioni che vorrebbero visitare ci sono le bellezze toscane (69%) con in testa Firenze e Pisa, quelle lombarde (65%) con Milano e il lago di Como, il Lazio (63%) con Roma (61%), il Veneto (62%) con Venezia e le altre città venete e la Campania (60%) con Napoli, le zone archeologiche, Ischia e Capri. Quella futura in Italia sarà una vacanza di coppia o in famiglia con i bambini per tutti, in media in gruppo di 3/4 persone, di durata di 9/10 notti. Si tratterà di una vacanza tutto compreso per il 50% dei britannici, il 30% dei tedeschi ed il 29% dei francesi. L’alloggio per la futura vacanza in Italia sarà in hotel 4 o 5 stelle per i turisti da UK (45%), 3 stelle per i francesi (34%). Tra chi utilizzerà le abitazioni private i tedeschi (25%) in particolare in affitto (21%).



 

A Napoli in cammino dal Lapis Museum al 'decumano sommerso'. Viaggio nel sottosuolo lungo 2000 anni e una mostra con il MANN

 Un inedito percorso sotterraneo nel centro antico di Napoli: la Basilica della Pietrasanta, oggi LAPIS Museum, invita ogni fine settimana alla scoperta delle cisterne greco-romane utilizzate anche come ricovero antiaereo durante la Seconda Guerra Mondiale. E' un viaggio lungo più di 2000 anni, che va dal IV secolo a.C., quando questi ambienti facevano ancora parte del cosiddetto "acquedotto della Bolla", fino al '900. Si tratta di un vero e proprio decumano sommerso, che si snoda nelle viscere della città e che consente ai visitatori di percorrerlo, simmetricamente all'antica arteria principale del centro antico, come in un'altra dimensione.

Cava Pietrasanta, Costerna dei Pozzari, Piscina del Principe, Sala delle lucerne, Archivio di Tufo sono alcuni degli ambienti che è possibile scoprire, in un percorso in continua crescita grazie al lavoro di recupero dell'Associazione Pietrasanta Polo Culturale onlus, che già da qualche anno ha restituito la Basilica di Santa Maria Maggiore alla Pietrasanta alla città.

Ed è ancora visitabile la mostra Sacra Neapolis. Culti, miti, leggende realizzata con la collaborazione del Museo Archeologico Nazionale di Napoli che ha prestato ed esposto per la prima volta i 150 reperti inediti della Stipe Votiva di Sant'Aniello a Caponapoli, una Nike, una bella Iside policroma di età flavia e una raccolta di monete, tutti reperti eccezionali, che contribuiscono alla millenaria narrazione della storia dell'Antica Neapolis.

Insieme con la mostra, i visitatori troveranno contenuti esclusivi dell'Osservatorio Vesuviano, attraverso un itinerario scientifico che svela la composizione e i segreti del sottosuolo campano. Il percorso è sempre guidato dai ragazzi dello staff, ogni venerdì, sabato e domenica, dalle ore 10.00 alle ore 20.00 con ingresso contingentato, mascherina e prenotazione obbligatoria.

ansa




Sicilia sconosciuta viaggio a distanza

 Tredici paesi nel cuore della Sicilia, fondati tra il '500 e il '700 in virtù della "licentia populandi" concessa dai vicerè ai feudatari: è il «Percorso dei Principi» con il quale il Museo diocesano di Caltanissetta riprende le attività negli ultimi tre week-end di settembre nell'ambito delle Vie dei Tesori, festival dedicato al patrimonio artistico e culturale. Nelle sale del Museo sarà presentato un viaggio virtuale attraverso paesi dal fascino antico, disseminati in un paesaggio ancora incontaminato: Acquaviva, Bompensiere, Campofranco, Delia, Marianopoli, Montedoro, Resuttano, San Cataldo, Santa Caterina Villarmosa, Serradifalco, Sommatino, Vallelunga, Villalba, che raccontano la storia di una Sicilia ancora sostanzialmente sconosciuta ricca di arte, tradizioni e cultura.

Un itinerario multimediale (costruito in collaborazione con un gruppo di studiosi locali coordinati dal direttore, l'architetto Di Vita) proporrà le notizie storiche sui paesi, i principi e i diversi casati nel tempo, le antiche mappe, le chiese e i palazzi, con le opere d'arte, i corredi e i manufatti di cui sono stati dotati. Intorno a queste opere un patrimonio di artigianato, tradizioni, gastronomia, profondamente radicato nell'identità delle comunità, con la proposta ai visitatori di un'esperienza alternativa al turismo di consumo.
Avvenire


Conclusi gli Italian Mission Awards, ecco i vincitori e le nuove tendenze dell’edizione 2020

 travelnostop

Dopo due rinvii, la serata di gala della 7^ edizione di IMA – Italian Mission Awards 2020, il premio di Newsteca dedicato ai viaggi d’affari, si è confermata un grande successo. Presenti numerosissimi protagonisti del settore, tra fornitori e travel manager.

Come negli anni passati, le valutazioni della  giuria hanno offerto lo spunto per riflettere sulle tendenze in atto nel settore del business travel. È il caso, ad esempio, della sharing economy, fenomeno in crescita nel 2019: uno studio recente di Eurostat ha rivelato che l’anno scorso il 21% dei cittadini europei tra i 16 e i 74 anni si è affidato a questo tipo di fornitori per cercare un alloggio. I connazionali sono in linea con questa percentuale (21%), pur collocandosi a una certa distanza rispetto all’entusiasmo di Lussemburgo (46%) e Irlanda (34%). Ma se fino a poco tempo fa l’economia collaborativa sembrava convincere poco i travel manager, oggi qualcosa sta cambiando: i nostri giurati, infatti, hanno assegnato proprio ad Airbnb il premio per la migliore offerta di appartamenti per i viaggiatori d’affari.

Quest’anno, inoltre, sono risultate molto interessanti le riflessioni in tema di travel management company (Tmc). Italian Mission Awards 2020 ha posto l’accento sull’importanza di un servizio il più possibile tailor made e centrato sulla cura nei confronti dell’azienda cliente.

Nel corso della serata, oltre a essere premiati gli operatori del settore turistico e i travel manager, sono stati assegnati i riconoscimenti per la prima edizione de I Corti di Viaggio, il “premio letterario” indetto dalla redazione della rivista MISSION. L’iniziativa, sviluppata in collaborazione con il magazine Marcopolo TV e Italo Treno si è rivolta a chiunque volesse condividere le proprie esperienze ed emozioni legate a un viaggio di lavoro oppure leisure attraverso un racconto o uno scatto fotografico.

Appuntamento al 20 settembre 2021 per la serata di gala dell’8^ edizione di IMA, Italian Mission Awards.

TUTTI I VINCITORI DI IMA 2020

TRASPORTO AEREO

MIGLIOR COMPAGNIA AEREA PER I VIAGGIATORI D’AFFARI

Qatar Airways

MIGLIOR COMPAGNIA AEREA PER I VIAGGIATORI D’AFFARI – ROTTE VERSO L’EUROPA

Alitalia

MIGLIOR COMPAGNIA AEREA PER I VIAGGIATORI D’AFFARI – ROTTE VERSO ASIA E MEDIO ORIENTE

Cathay Pacific Airways Limited

MIGLIOR COMPAGNIA AEREA PER I VIAGGIATORI D’AFFARI – ROTTE VERSO L’AFRICA

Air France – KLM

MIGLIOR COMPAGNIA AEREA PER I VIAGGIATORI D’AFFARI – ROTTE VERSO LE AMERICHE

Delta Air Lines

MIGLIOR ECONOMY CLASS

Qatar Airways

MIGLIOR PREMIUM ECONOMY CLASS

Singapore Airlines

MIGLIOR BUSINESS CLASS

Singapore Airlines

ALBERGHI

CATENA ALBERGHIERA DELL’ANNO

Gruppo UNA

MIGLIOR HOTEL BUSINESS NEL NORD ITALIA

NH Milano Touring

MIGLIOR HOTEL BUSINESS NEL CENTRO E SUD ITALIA

B&B Hotel Palermo Quattro Canti

MIGLIORI SPAZI PER MEETING ED EVENTI, NORD ITALIA

Hilton Lake Como

MIGLIORI SPAZI PER MEETING ED EVENTI, CENTRO E SUD ITALIA

NH Roma Villa Carpegna

MIGLIOR OFFERTA DI APPARTAMENTI PER I VIAGGIATORI D’AFFARI

Airbnb

RELOCATION

MIGLIOR SOCIETÀ DI RELOCATION

Santa Fe Relocation – Italia

SOCIETÀ DI AUTONOLEGGIO

MIGLIOR SOCIETÀ DI AUTONOLEGGIO PER I VIAGGIATORI D’AFFARI

Hertz Italiana

SITI DI PRENOTAZIONE

MIGLIOR SITO DI PRENOTAZIONE DI SERVIZI DI VIAGGIO

Booking.com

TRAVEL TECHNOLOGIES

MIGLIOR OFFERTA DI SOLUZIONI TECNOLOGICHE PER LA GESTIONE DEI VIAGGI D’AFFARI

SAP Concur

MIGLIOR SELF BOOKING TOOL

OneClick Travel (OCT) – Cisalpina Tours

MIGLIOR SISTEMA DI GESTIONE DELLE NOTE SPESE

CTMP Corporate Travel Management Portal – Frigerio

MIGLIOR SISTEMA DI REPORTISTICA

CWT AnalytIQs

MIGLIOR SOLUZIONE MOBILE PER I VIAGGIATORI D’AFFARI

BizTravel App

TRAVEL MANAGEMENT COMPANY

MIGLIOR TRAVEL MANAGEMENT COMPANY CON FATTURATO BT SOPRA I 40 MILIONI DI EURO

Gattinoni

MIGLIOR TRAVEL MANAGEMENT COMPANY CON FATTURATO BT SOTTO I 40 MILIONI DI EURO

Movida Viaggi Vacanze

MIGLIOR CALL CENTER/BTC

Gattinoni

DESTINAZIONI BUSINESS

MIGLIOR DESTINAZIONE BUSINESS

Abu Dhabi

TRAVEL MANAGER

TRAVEL MANAGER DELL’ANNO CON VOLUME DI SPESE DI VIAGGIO DA 0 A 1 MLN EURO ANNUI

Fiorenza Poli – Maschio Gaspardo

TRAVEL MANAGER DELL’ANNO CON VOLUME DI SPESE DI VIAGGIO DA 1 A 2 MLN EURO ANNUI

Federica Berto – Impresa Pizzarotti

TRAVEL MANAGER DELL’ANNO CON VOLUME DI SPESE DI VIAGGIO DI OLTRE 2 MLN EURO ANNUI

Mauro Zollet – Aptar Italia

TRAVEL MANAGER DELL’ANNO – MIGLIOR PROGETTO D’IMPLEMENTAZIONE DI TOOL/APP PER I VIAGGIATORI D’AFFARI

Arianna Filacchione – ENEL

I VINCITORI DE “I CORTI DI VIAGGIO”

MIGLIOR CORTO DI VIAGGIO DI LAVORO

“Varsavia. Fine riunione. Forza, 55 minuti e l’aereo parte!”, di Fulvio Origo

MIGLIOR CORTO DI VIAGGIO DI VACANZA/TEMPO LIBERO

“Roma-Venezia con amore”, di Christian Gonzales

MIGLIOR FOTO DI VIAGGIO

“Alba a NYC”, di Mario Alba

www.italianmissionawards.it

www.missionline.it

Il trend di settembre è lo smart working dall’hotel

 

Solo il 30% degli oltre 8 milioni di lavoratori agili nati durante la pandemia rientrerà in ufficio a settembre. Ad emergere in modo sempre più urgente, quindi, è la necessità per le società di integrare il lavoro da remoto come una soluzione stabile. Per rendere sempre più professionale e meno ‘domestico’ lo smart working basta portare la postazione di lavoro fuori dalle mura di casa.

DayBreakHotels, l’azienda che ha trasformato le stanze di di oltre 5000 hotel nel mondo in uffici temporanei, ha osservato dalla fine del lockdown ad oggi una crescita delle prenotazioni business del 300% e una crescita del numero di hotel o appartamenti che vogliono affiliarsi a DayBreakHotels del 250%.

“Già in fase 3 – dice Simon Botto, CEO di Daybreakhotels.com – combinando la necessità di trovare una risposta alla crisi dell’hotellerie derivata dal crollo del turismo, con le nuove esigenze delle società e degli smart worker fiaccati da mesi in bilico fra pc e famiglia, abbiamo pensato di attivare un servizio dedicato per rendere più facile ad aziende e professionisti prenotare stanze e servizi direttamente dal nostro network di hotel”.

“DayBreakHotels nasce da una sfida: rivoluzionare il concetto dell’hotel, rendendolo uno spazio liquido in grado di trasformarsi in ciò di cui il cliente ha bisogno e sfruttando così tutto ciò che queste strutture hanno da offrire: pensiamo a sale meeting, spa, piscine e ristoranti per una clientela più ampia e ‘sveglia’ che non va in hotel solo per pernottare – prosegue Botto – partendo da qui la nostra visione ci permette non solo di aiutare le strutture partner, per alcune delle quali siamo attualmente uno dei principali canali distributivi, ma soprattutto di fornire alle aziende e ai lavoratori una soluzione accessibile e sicura per lo smart-working”.

Ma qual è l’identikit dello smart worker da hotel? In prevalenza uomo (65%) che in 1 caso su 2 lavora in un grande centro e nel 75% dei casi ha figli in età scolare. Fra i servizi business più usati la meeting room e il business lunch servito in camera o in giardino. Piscina e palestra invece restano le mete preferite per la pausa.

Aprire gli hotel allo smart working consente alle società di gestire il loro ‘nuovo luogo di lavoro’ in modo flessibile ma rispettando i più alti standard di sicurezza e senza dimenticare il ‘duty of care’ nei confronti dei propri dipendenti, ai quali il servizio di DayBreakHotels riserva importanti plus sia professionali che personali.

In questi mesi lo smart working in hotel di lusso ma a prezzi accessibili non ha conquistato solo professionisti che già conoscevano il servizio, ma sono state moltissime le aziende, gli studi professionali e le società di consulenza, che hanno iniziato ad affidarsi alla startup per offrire ai propri lavoratori una soluzione sicura e organizzata. DayBreakHotels inoltre offre alle società una sezione del sito dedicata dove è possibile prenotare tutti i servizi e gestire tutte le prenotazioni monitorando i relativi costi.

https://www.daybreakhotels.com/IT/it-IT

Turismo in terapia intensiva dal 23 febbraio, ecco di cosa ha veramente bisogno il comparto

 


Riceviamo e pubblichiamo la nota di Carmine Criscione, cultore della Materia di “Responsabilità Civile d’Impresa” presso Università degli Studi di Napoli “Parthenope” e co-autore del manuale di Diritto del Turismo  (Edizione Torino, 2019) in cui l’esperto di turismo manda un monito al comparto.

La normativa emergenziale si è adeguata all’evento straordinario virale e ha preso in prestito dalla malattia una terminologia che ha coniato la figura del cittadino-paziente: prima il Decreto “Cura Italia” e poi quello “Rilancio” hanno avuto l’obiettivo di caratterizzare le fasi della terapia e della riabilitazione.

Nel settore del turismo, tutt’altro che asintomatico e confinato dal 23 febbraio scorso in terapia intensiva, voucher, fondi e bonus sono strumenti che hanno acceso dibattiti, ma non hanno risolto il problema del quasi annullamento della domanda di acquisto dei servizi turistici.

Il voucher, unica misura originale ed efficace per dare una momentanea boccata di ossigeno a un mercato in ginocchio, ha subito attacchi dalla Commissione UE, dall’AGCM e dalle associazioni dei Consumatori senza che nessuno di questi soggetti prendesse in alcuna considerazione che quello della solidarietà sociale è un principio costituzionale sancito nel 1948 e totalmente snobbato da quello europeo del 2020.

L’intervento legislativo – non solo del legislatore domestico ma anche di quello comunitario – nel settore Turismo è del tutto privo di programmazione e – spiace dirlo – di un’approfondita conoscenza del settore che è ancora anacronisticamente considerato come ancillare rispetto alla cultura ed il suo mercato è riconosciuto più per la circolazione di persone che per la professionale organizzazione e distribuzione di servizi.

La mancanza di misure di sostegno e di una domanda da parte dei viaggiatori, colpiti duramente nella loro capacità di spesa, limitati nella circolazione e resi insicuri dall’incertezza di norme in continua evoluzione e spesso poco chiare (soprattutto quelle relative alla sicurezza ed alla circolazione diventate di competenza esclusiva di mutevoli DPCM), sta affossando gli operatori del settore. Ormai i sassolini premonitori sono finiti e la frana è già iniziata.

Il regime della responsabilità di organizzatori e venditori oggi è troppo gravoso, vengono richieste, a differenza di operatori di altri settori, due polizze obbligatorie che gravano sui bilanci delle aziende e il contratto di pacchetto ha tutele sparse di ogni tipo in favore del viaggiatore. L’art. 41 comma 4 del Codice del Turismo e l’art. 12 della Direttiva UE Pacchetti sono la consacrazione di un rischio di impresa che va oltre la forza maggiore e, in caso di risoluzione del contratto per Covid-19 obbliga a un rimborso che tutela solo il Viaggiatore, considerato, in questo straordinario momento storico, ancora come “contraente debole” del rapporto.

Il voucher ha, per qualche settimana, messo una toppa a questa enorme e pericolosa falla, ma poi il cartellino rosso di Bruxelles ha di nuovo rotto definitivamente gli argini, senza peraltro offrire alcun paracadute.

I legislatori sembrano non capire che ormai ‘the time is over’ e che se crolla definitivamente il turismo non va in default solo il 13% circa del PIL nazionale, ma molto di più e non solo a livello economico.

Se si vuole efficacemente contrastare l’emergenza, l’unico rimedio è quello di pensare alla normalità con il ricorso, prima che sia troppo tardi, a riforme strutturali nel settore Turismo a partire da un’onesta e seria riflessione in merito alla riserva dell’art. 117 commi 2 e 3 della Costituzione del potere legislativo in materia turistica delle Regioni (troppo assorbite dalla Sanità e dalla Scuola) che di fatto lo esercitano, quasi svogliatamente, per rare e confuse leggi; creare un autonomo Ministero del Turismo e istituzionalizzare il dialogo fra i politici e le rappresentanze imprenditoriali e dei consumatori.

Si dovrebbe partire da norme fiscali ad hoc in quanto l’ultimo intervento è anteriore alla riforma del 2018 che ha introdotto una nuova tipologia contrattuale (l’agevolazione) sprovvista di un regime fiscale specifico; assicurare una garanzia definitiva della medesima protezione in caso di insolvenza e fallimento approntata per i pacchetti ed i servizi turistici collegati non solo al singolo biglietto aereo (come richiesto dalla Risoluzione del Parlamento Europeo del 22 ottobre 2019) ma ad ogni altro singolo servizio turistico; si dovrebbe prendere in seria considerazione, per la peculiarità che ormai sta caratterizzando la normativa turistica, la previsione di sezioni giudiziarie specializzate, istituzionalizzando una competenza specifica per la materia «turismo», facendola, magari, precedere da un tentativo obbligatorio di mediazione o di negoziazione assistita per creare un filtro preventivo al contenzioso purtroppo sempre più prolifico. 

Non c’è più tempo: il rischio, ormai concreto, è che i TO nazionali finiscano in mani straniere e le agenzie di viaggio abbassino lentamente le saracinesche”.

travelnostop


Gli Esploratori, apre a Roma ristorante letterario-libreria

 

Ristorante letterario, enoteca e libreria. Apre a Roma 'Gli Esploratori', un format tutto da scoprire che unisce la proposta culturale delle edizioni e/o, l'editore di Elena Ferrante, ai piaceri della tavola. Specializzato in cucina regionale rivisitata, raffinata enoteca con un assortimento di 200 etichette, libreria da 4.000 titoli, 'Gli Esploratori', in via Trionfale 88, unisce tradizione e innovazione. Il primo evento sarà il 30 settembre alle 18.30, con l'autore maremmano Sacha Naspini che presenterà con Claudio Ceciarelli il suo nuovo romanzo, 'Nives' con degustazione di vini maremmani offerta dagli Esploratori. E alle 21.00 cena preparata dagli chef degli Esploratori.

Ogni due mesi si andrà alla scoperta di una nuova macroregione: nuovo menu, nuova selezione di bottiglie abbinate, e una proposta letteraria dedicata. Fino a fine settembre Campania e Basilicata, prossima tappa Puglia e Calabria. Gli ospiti potranno intrattenersi all'ora dell'aperitivo degustando le proposte di calici e stuzzichini, oppure seguire Gli esploratori a tavola alla scoperta delle regioni d'Italia e del mondo, guidati dagli chef e dalla libraia degli Esploratori per un perfetto connubio fra gusto e cultura.

Gli eventi letterari vedranno alternarsi fra gli ospiti autori italiani e stranieri, protagonisti o testimoni della storia e della cultura delle regioni che si andranno ad esplorare raccontandone la storia culturale, culinaria ed enologica. Ogni evento sarà accompagnato da una degustazione a tema.

"Per quarant'anni con le edizioni e/o abbiamo viaggiato nelle culture, abbattendo muri e costruendo ponti, e crediamo che ovunque nel mondo le radici della creazione culturale siano ben evidenti e vive nelle regioni, ossia in quelle entità territoriali che hanno conservato e sviluppato caratteristiche originali nel loro fecondo rapporto tra città e territorio. Ed è proprio da qui che vogliamo partire: con 'Gli esploratori' vogliamo andare alla scoperta, regione per regione, dei caratteri specifici che ne definiscono la cultura, valorizzandoli. Per raccontare le similitudini e la personalità delle varie regioni d'Italia, d'Europa e del mondo, ci concentreremo sulla letteratura, sul vino e sul cibo. Sarà un viaggio straordinario" spiegano Gli Esploratori.

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Giovanni Gastel, da Obama a Fiorello, ecco The People I like Maxxi "riparte" con 200 ritratti dell'anima del fotografo

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ROMA - "Barack Obama l'ho incontrato a un cocktail. Gli ho chiesto: ma come mai gli Stati Uniti hanno eletto questo presidente dopo di lei? E lui è scoppiato nella risata che vedete in foto. Quasi liberatoria. Come ha detto il suo staff, c'è tutta la storia del popolo nero dentro". E poi Stefano Bolle, in calzamaglia, per una volta seduto in platea. "Ai miei allievi dico sempre: scartate le prime due-tre idee che vi vengono in mente, perché le hanno già pensate tutti. Troppo facile ritrarlo sul palco, come la grande star che è, bello e splendido. Mi interessava di più il suo animo, l'uomo pensoso e riflessivo, forse persino stanco. Anche se lui non vuole mai mostrarlo". E ancora Fiorello, Zucchero, l'editore appena scomparso Franco Maria Ricci, Monica Bellucci, Marco Pannella, Tiziano Ferro, Vasco Rossi o Bebe Vio, alla quale ha detto: "Tu non sei menomata, sei un super eroe. Racconti quello che saremo tra 100-200 anni". Così Giovanni Gastel, il Maestro della fotografia, da sempre conteso dalle più alte riviste di Moda (e non solo), celeberrimo per i suoi still life, nipote del regista del Gattopardo Luchino Visconti, debutta al Museo Maxxi di Roma, fino al 22 novembre, con la "prima mostra organica di ritratti della mia vita".

Una galleria, quasi un labirinto, di oltre 200 volti, dove trionfa il bianco e nero, a cura di Uberto Frigerio con l'allestimento di Lissoni Associati, intitolata, non a caso, "The People I like", le persone che mi piacciono. "Erano anni che corteggiavamo Gastel - racconta la presidente Giovanna Melandri - E questa è una mostra speciale. Perché per noi è la mostra della "ripartenza' e faremo tutto quel che dobbiamo per farla vedere in sicurezza. E perché volevamo mettere in scena la ricerca di Gastel". Ne è nato un grande album d'autore, che colleziona modelle, attrici, artisti, vip, politici, intellettuali, designer, chef, persino il cane di famiglia tra i volti della Galleria dei colli alti neri (tutti uguali eppure tutti così diversi), raccontando non solo l'arte, ma il mondo personale e gli incontri del Maestro (ma se lo chiamate così, lui ride). "Ogni ritratto - racconta Gastel - è un atto di seduzione, un attimo in cui varco il 'muro', vedo cose e 'leggo' chi ho davanti. Sperando di far entrare con me anche lo spettatore. Ovviamente, non sono uno specchio, ma filtro ciò che vedo con le mie gioie, dolori, la mia cultura o non cultura. E' una lettura non estetica, il mio punto di vista su quella persona, su quell'incontro. E sono tutte persone che mi hanno trasmesso qualcosa, insegnato, toccato l'anima. Famose, di successo, ma che sanno quanto la vita sia da un'altra parte. Una 'famigliona' di persone perbene, come diceva mio padre. E oggi il mondo ha bisogno di persone perbene".

Uno dopo l'altro ecco Zucchero, Mara Venier, Miriam Leone, i fotografi Ferdinando Scianna e Mimmo Lojodice, Germano Celant (amico che lo ha seguito per una vita, curatore di tutte le sue mostre e anche di molte al Maxxi, al quale è dedicata The People I like): volti immobili, a volte essenziali, che sembrano quasi parlare. "Un buono scatto arriva in 8-10 minuti. Nel mio studio si ride, c'è aria di festa. Se ci impieghi di più, meglio smettere e andare a farsi una birra - sorride Gastel - La mia cifra? La luce, che non incide mai sul soggetto, ma scaturisce da ciascuno. Racconta quanto siamo tutti diversi, unici, irripetibili". Proprio di questi giorni, la polemica sulla modella armena Armine Harutyunyan, scelta da Gucci tra le 100 donne più sexy del mondo ma bersagliata da bodyshaming sui social. "Sono convinto che la bellezza risieda in tutti, o quasi. Quindi, perché no? - risponde lui - Ognuno di noi è unico sul serio: solo in quel momento nella storia e nell'universo, un ovulo e uno speramatozoo si potevano unire, trovare le condizioni adatte e creare noi. Questo è già bellezza".