A caratterizzare il Festival 2018 di LetterAltura è la scelta di incentrare gli incontri con gli autori e gli esperti, i diversi eventi e le proposte alle scuole su due temi, presenti nel titolo di quest’anno: l’acqua e il battello, che si aggiungeranno e collegheranno ai tre temi tradizionali del Festival: la montagna, il viaggio e l’avventura.
I temi saranno presentati in modi diversi e con differenti forme espressive, in una serie di proposte che vogliono incontrare l’interesse di un pubblico variegato, invitato a partecipare attivamente a questa dodicesima edizione del Festival, nella sua dimensione di incontro tra persone accomunate dalla curiosità e dalla passione per la lettura e la cultura.
Il tema dell’ACQUA sarà presentato al Festival da vari punti di vista.
Quello della spiritualità vedrà il noto teologo e docente universitario Vito Mancuso trattare il tema “Il messaggio dell’acqua” (sabato 29 settembre, alle 21, nella Sala Teatrale del Centro Eventi Il Maggiore): a partire dall’antichissima consapevolezza della connessione strutturale tra acqua e vita, Mancuso metterà in luce il messaggio spirituale che l’acqua trasmette alla nostra esistenza, nella convinzione che assimilare la lezione dell’acqua significa diventare un po’ più simile a lei nel ritmo della vita quotidiana.
La poesia, con “lo scorrere della parola” ma anche con la presenza del lago come ambiente e ispirazione, sarà rappresentata (sabato 29 settembre, alle 18, nel Foyer del Centro Eventi Il Maggiore) da Fabio Pusterla, poeta, traduttore e critico letterario svizzero di lingua italiana che vive sulle sponde del Lago di Lugano. Al Festival Pusterla parlerà di poesia e presenterà il suo nuovo libro, pubblicato dalla casa editrice Marcos y Marcos; sarà presente anche l’editore Marco Zapparoli.
La filosofa Francesca Rigotti porterà l’attenzione (domenica 30 settembre, alle 15.30, a Villa Giulia a Pallanza) su tre concetti: stupore, principio, acqua. L’acqua filosofica, dotata di una forma particolare, sarà l’acqua della cascata, imponente come la cascata del Toce o modesta come ogni cascatella alpina o prealpina: un’acqua che ha origine da una sorgente e che fluisce e scorre con continuità e permanenza.
L’architettura sarà rappresentata al Festival (venerdì 28 settembre, alle 17, a Palazzo Flaim a Intra) da Alessandro Scandurra, che con il suo studio milanese di architettura ha firmato importanti progetti nazionali e internazionali. Intervistato dal giornalista Giorgio Tartaro, Scandurra presenterà progetti nei quali l’architettura entra a contatto o si confronta con l’elemento dell’acqua. Con il titolo “Open cities” sarà anche allestita una mostra fotografica (nel Foyer del Centro Eventi Il Maggiore) che permetterà di vedere e apprezzare i progetti e l’impostazione del linguaggio architettonico dello Scandurra Studio Architettura.
Il libro Water grabbing. Le guerre nascoste per l’acqua nel XXI secolo (EMI, 2018) porterà invece l’attenzione alla realtà geopolitica ed economica del presente e del futuro. I due autori, Emanuele Bompan, giornalista ambientale e fotografo, e Marirosa Iannelli, ricercatrice esperta di water management, parleranno al Festival (sabato 29 settembre, alle 16, nel Foyer del Centro Eventi Il Maggiore) di come l’acqua è diventata oggetto di scontri commerciali, tensioni sociali e guerre internazionali. Il libro è un viaggio molto documentato e appassionato intorno al globo, per conoscere un problema che riguarda milioni di persone, soprattutto gli ultimi.
L’acqua come elemento indispensabile per la vita, ma anche come risorsa scarsa in molte zone del mondo è al centro dei due brevi film documentari che porteranno a conoscere la realtà contadina della Colombia e le tradizioni della popolazione dei Borana, pastori seminomadi che abitano nel sud dell’Etiopia. I film saranno proposti al Festival (giovedì 7 settembre, alle 21.30, nel Foyer del Centro Eventi Il Maggiore) in collaborazione con il Festival Corto e Fieno di Ameno e Omegna.
L’acqua come elemento e spunto di narrazione sarà presente nei racconti originali e nelle opere artisticheche i narratori e artisti del Progetto Finis Terrae proporranno al pubblico del Festival (venerdì 28 settembre, alle 16, nel Foyer del Centro Eventi Il Maggiore).
A conclusione del Festival (domenica 30 settembre, alle 16.30, a Villa Giulia a Pallanza) lo scrittore Antonio Pascale proporrà uno sguardo più generale con il reading per immagini “Il viaggio del Sapiens”: il lungo, meraviglioso e affascinante viaggio di noi sapiens, dalle prime pitture rupestri fino al cellulare. Come è stato possibile affrontare questo viaggio, quali condizioni hanno reso possibile la partenza? Con quali benefici e quali costi? Un viaggio di milioni di anni raccontato attraverso tre sole fotografie, la nascita della creatività, la difficoltà del pensiero logico e la rivoluzione tecnologica.
Una presenza al Festival, importante e attesa (sabato 29 settembre, alle 12, nella Sala Teatrale del Centro Eventi Il Maggiore), sarà quella dello storico Alessandro Barbero, che con le sue ben note capacità di racconto e divulgazione, tornerà al suo libro, frutto di uno studio molto approfondito e ricco di molti dettagli, Lepanto. La battaglia dei tre imperi (Laterza, 2010). Si parlerà quindi di una delle battaglie navali più importanti della storia: il 7 ottobre del 1571, quasi 450 anni fa, sulle acque del mare greco si svolse uno scontro tra un Oriente musulmano in espansione e un Occidente cristiano che su quella vittoria ha poi costruito una tradizione e quasi un mito testimoniato da racconti e opere artistiche.
Assieme alla storia, anche l’attualità del Mar Mediterraneo sarà presente al Festival con due incontri molto diversi tra loro.
Mare corto è un progetto sul Mare Adriatico realizzato dal fotografo Ignacio Maria Coccia e dal giornalista Matteo Tacconi, che lo presenteranno in un incontro-intervista con il giornalista Roberto Spagnoli (giovedì 27 settembre, alle 20.30, nel Foyer del Centro Eventi Il Maggiore). In varie tappe e vari tempi, il progetto è durato dal settembre del 2015 all’aprile 2017; i due autori hanno percorso diecimila chilometri tra strade costiere e insulari, da entrambi i lati del mare, arrivando a scoprire che l’Adriatico in realtà è un mare fatto da tanti microcosmi diversi, a volte tra loro molto distanti a causa di profondi squilibri economici o da difficoltà nel costruire un dialogo tra le sponde. Il prodotto finale del progetto è una mostra che sarà allestita al Maggiore già a partire da metà settembre e che si compone di circa quaranta foto, integrate da sette reportage audio e una serie di testi.
La drammatica realtà del Mediterraneo, teatro dei viaggi di centinaia di migliaia di migranti, tra speranza e paura, accoglienza e “respingimento”, sarà presente nell’incontro (domenica 30 settembre, alle 11, nel Foyer del Centro Eventi Il Maggiore), con l’anatomopatologa Cristina Cattaneo, che attraverso il libro I diritti annegati. I morti senza nome nel Mediterraneo (Franco Angeli, 2016), scritto assieme a Marilisa D’Amico, parte dal fatto che negli ultimi quindici anni oltre 30.000 migranti sono morti nelle acque del Mediterraneo e più del 60% giace sepolto, senza identità. Ecco allora gli interrogativi che si sono poste le due autrici, partendo dalla loro esperienza di medico legale e di esperta di diritto: come dare un nome a questi morti? esiste un dovere giuridico che impone il recupero e l’identificazione di questi corpi? come garantire il diritto delle famiglie a conoscere il destino dei propri cari?
Due altri incontri vedranno il mare protagonista e scenario di racconti, nella forma narrativa del romanzo.
Lo scrittore e saggista Hans Tuzzi (sabato 29 settembre, alle 17, nel Foyer del Centro Eventi Il Maggiore) parlerà del suo romanzo giallo Al vento dell’Oceano (Bollati Boringhieri, 2017), il terzo della trilogia che ha come protagonista Neron Vukcic, ovvero Nero Wolfe prima di diventare il famoso investigatore delle opere di Rex Stout. Nel 1926 l’apolide Vukcic sta attraversando l’Atlantico per trasferirsi definitivamente a New York, ma sul lussuoso transatlantico Pamphilia un ricco banchiere americano viene assassinato…
Simone Perotti è scrittore e marinaio, autore di romanzi e saggi, tra i quali l’Atlante delle isole del Mediterraneo. Al Festival (domenica 30 settembre, alle 10, nel Foyer del Centro Eventi Il Maggiore) presenterà in particolare il romanzo Rais (Frassinelli, 2016), un’epopea avvincente che ruota attorno al personaggio del pirata Dragut Rais, tra elementi di finzione – intrighi, spionaggio, amore e tradimenti – e fatti storici che riportano al Mediterraneo della prima metà del Cinquecento.
I temi del VIAGGIO e dell’AVVENTURA, che sono caratteristici del Festival LetterAltura, vedranno due eventi accomunati dagli scenari e ambienti polari.
Lo spettacolo teatrale Endurance. Storia di un viaggio straordinario (venerdì 28 settembre, alle 21, a Villa Giulia a Pallanza) ripercorrerà il viaggio antartico dell’esploratore inglese Ernest Shackleton, che nell’estate del 1914 si imbarcò sulla nave Endurance (“Perseveranza”) per attraversare a piedi il Polo Sud; ma la nave si bloccò nei ghiacci, fu trascinata alla deriva e solo dopo molti mesi Shackleton e i suoi ventotto compagni poterono sbarcare sulla banchisa gelata, costretti a sopravvivere in uno dei luoghi più inospitali della Terra. Lo spettacolo sarà proposto dall’attrice svizzera ticinese Stefania Mariani, autrice del testo assieme al regista Jean-Martin Roy.
Lo studioso ed esperto di geografia Paolo Dolcini racconterà (sabato 29 settembre, alle 10.30, nel Foyer del Centro Eventi Il Maggiore) il viaggio del piemontese Giacomo Bove, navigatore ed esploratore, sulla nave Vega comandata dallo svedese Adolf Erik von Nordenskiöld, che tra il 1878 e il 1879, partendo da Göteborg fino allo stretto di Bering, risolse il problema del passaggio a Nord-Est, costeggiando le coste settentrionali dell’intera Eurasia e navigando tra i ghiacci dell’Artico.
La MONTAGNA, l’altro tema centrale del Festival LetterAltura, sarà protagonista di tre incontri, tra ricerca scientifica, attenzione all’ambiente e alpinismo.
I ricercatori dell’Istituto per lo Studio degli Ecosistemi, che è parte del CNR ed è una presenza storica a Verbania, presenteranno (sabato 29 settembre, alle 9.30, nel Foyer del Centro Eventi Il Maggiore) le modalità e i risultati delle loro ricerche scientifiche sui laghi alpini; in particolare sarà illustrata, con fotografie e video, l’esperienza che si realizzerà domenica 2 settembre ai laghi del Paione, in alta Val Bognanco, dove l’avvio del cammino scientifico LTER (che si concluderà il mercoledì successivo a Visp, in Svizzera) sarà l’occasione di proporre ad un pubblico interessato, e in particolare ai giovani, laboratori interattivi, incontri con i ricercatori e letture per conoscere da vicino il mondo segreto dei laghi alpini.
Presentando (sabato 29 settembre, alle 15, nel Foyer del Centro Eventi Il Maggiore) il suo libro Radici liquide. Un viaggio-inchiesta lungo gli ultimi torrenti alpini (Ediciclo, 2018), la giornalista e ricercatrice ambientalista Elisa Cozzarini farà scoprire che pochi sonoi corsi d’acqua ancora naturali sulle Alpi: anche salendo in quota l’acqua non scorre più libera ma viene portata via, immessa nei tubi e utilizzata per fare energia. Il libro è un’inchiesta sullo sfruttamento idroelettrico degli ultimi torrenti alpini ma è anche il racconto di un lungo viaggio tra valli note o sconosciute.
Il giornalista de La Stampa Enrico Martinet intervisterà (domenica 30 settembre, alle 12, nel Foyer del Centro Eventi Il Maggiore) le due guide alpine valdostane Marco Camandona e François Cazzanelli, esperti alpinisti reduci da una serie di scalate sulle cime e i ghiacciai dell’Himalaya, in una spedizione che lo scorso maggio li ha visti accompagnare sulla vetta dell’Everest l’astronauta Maurizio Cheli, anch’egli invitato al Festival: “Era il 1996 - racconta Cheli sul suo blog - quando sorvolando il pianeta a bordo dello Space Shuttle Columbia fotografai l’Everest. Da allora ho sempre desiderato raggiungere quella vetta”.
Il BATTELLO e il LAGO, e in particolare il Lago Maggiore, saranno anch’essi protagonisti degli incontri e degli eventi del Festival 2018 di LetterAltura.
L’architetto e paesaggista Elisabetta Bianchessi parlerà (venerdì 28 settembre, alle 19, nel Foyer del Centro Eventi Il Maggiore) di “Lo.Ve. L’idrovia da Locarno a Venezia”: un percorso di navigazione che attraversa tutto il Lago Maggiore, partendo dalla parte svizzera più settentrionale per poi proseguire nel Ticino e nel Po e arrivare al Mare Adriatico: “Un viaggio di scoperta e di conoscenza, immersivo, nelle acque dolci che compongono questo corridoio fluviale, elemento primigenio e fondante della cultura territoriale, urbana, dell’Italia del nord”.
Annalisa Porporato e Franco Voglino, fotografi e appassionati trekker, porteranno al Festival (domenica 30 settembre, alle 14.30, a Villa Giulia a Pallanza) il loro libro Passeggiate in battello. Nord Italia, Savoia e Svizzera (Edizioni Capricorno, 2013): una selezione di itinerari turistici da fare in battello e a piedi, in tutte le stagioni, partendo dalle imbarcazioni che solcano il Po a Torino a quelle che attraversano il Brienzersee, nell’Oberland bernese, passando per i battelli e le sponde dei laghi di Viverone, Orta, Maggiore, Como, Iseo, Ginevra, Annecy e Bourget.
Ma il lago sarà sia lo sfondo di gran parte degli incontri del Festival, in particolare di quelli al nuovo Centro Eventi e Teatro Il Maggiore, che il percorso dell’escursione in battello, con buffet serale e spiegazione storica sui porti di Verbania, che sarà proposta (domenica 30 settembre, alle 17.30, con partenza dall’imbarcadero di Pallanza) a conclusione del Festival.
La realtà di Verbania, il suo legame con l’acqua e non solo quella del lago, caratterizzerà due eventi.
L’esperto di storia locale Leonardo Paracchini presenterà (venerdì 28 settembre, alle 15, nel Foyer del Centro Eventi Il Maggiore), in chiave storica e con immagini del passato e del presente, la sua ricerca su “Le rogge di Verbania”: una presenza di canali artificiali oggi nascosta e dimenticata, ma che ha segnato la storia della città, costituendo il “motore” della sua prima industrializzazione.
Un’esperienza suggestiva sarà proposta (venerdì 28 settembre, con partenza alle 23.30 dalla località Renco) con la passeggiata notturna lungo il torrente San Bernardino, con qualche lettura e spunto di riflessione, ma soprattutto con l’ascolto dell’acqua che scorre, nel fascino del silenzio e del buio.
Una dimensione particolare del Festival LetterAltura 2018 sarà quella degli eventi e delle attività per bambini e ragazzi.
Nelle giornate di giovedì 27 e venerdì 28 settembre saranno proposte alle scuole attività di osservazione scientifica, momenti e percorsi di narrazione, laboratori di creatività e manualità, incontri su temi ambientali: tutto sempre incentrato sui temi dell’acqua e del battello e in collaborazione con la Biblioteca di Verbania e diverse associazioni.
Sabato 29 e domenica 30 settembre bambini e ragazzi potranno fare sul lago l’esperienza di una prima lezione di vela, grazie agli esperti del Circolo Velico Canottieri di Intra.
Saranno proposti ai più giovani anche degli incontri con autori che diventeranno degli inviti alla lettura di testi interessanti e adatti alle diverse età.
Lo scrittore Cristiano Cavina farà due incontri: il primo (venerdì 28 settembre, alle 9.30, nella Sala Blu del Centro Eventi Il Maggiore) coinvolgerà i bambini delle scuole elementari attorno al libro Pinna morsicata (Marcos y Marcos, 2016), che racconta le avventure e gli incontri tra le onde di un giovane delfino; il secondo (venerdì 28 settembre, alle 15, nella Sala Blu del Centro Eventi Il Maggiore) vedrà l’autore del romanzo Inutile Tentare Imprigionare Sogni (Marcos y Marcos, 2013) confrontarsi e dialogare con gli studenti delle scuole superiori che hanno letto il libro nel contesto del Progetto BookSound.
Indirizzato agli studenti delle scuole medie sarà invece l’incontro (venerdì 28 settembre, alle 11, nella Sala Blu del Centro Eventi Il Maggiore) con lo scrittore Marco Magnone, che presenterà il sesto e ultimo volume della saga Berlin (Mondadori, 2015-2018): una storia corale per adolescenti dove si mescolano storia, musica, etica e avventura e dove ognuno trova la personalità con cui identificarsi. I ragazzi saranno coinvolti in un dialogo e confronto con Marco Magnone che avrà un secondo momento, di qui a qualche mese, con la presenza a Verbania di Fabio Geda, l’altro autore della saga.
L’invito al Festival 2018 di LetterAltura è l’invito a incontri con ospiti interessanti, ma anche a vivere momenti piacevoli, a partire dall’inaugurazione (giovedì 27 settembre, alle 17, sulla terrazza del Centro Eventi Il Maggiore) con la successiva (alle ore 18) e allegra proposta musicale del Bandino, un gruppo di giovani che presenterà il suo repertorio jazz, e con il buffet offerto sulla spettacolare terrazza del Teatro Il Maggiore (alle ore 19).
Partecipare al Festival darà inoltre l’occasione di vedere e apprezzare gli allestimenti e le mostre ospitate al Centro Eventi Il Maggiore, ma anche di visitare la libreria e l’edicola del Festival e gli spazi dedicati alla ricerca scientifica, alla difesa dei diritti umani, alla presentazione dei diversi e numerosi partner di LetterAltura e alla presentazione della stessa Associazione culturale LetterAltura.
fonte: associazioneletteraltura.com