CONVEGNO Turismo religioso: mons. Pompili (Rieti), “sottrarsi alle pretese del denaro, del consumo e del lusso”

“Cercare la bellezza significa puntare a una qualità della vita che sottrae alle pretese, non di rado volgari, del denaro, del consumo e del lusso. Un turismo religioso che voglia intercettare il desiderio dell’homo viator non può evitare il confronto con questa fondamentale esperienza”. Così mons. Domenico Pompili, vescovo di Rieti e presidente della Commissione episcopale per la Comunicazione e la cultura della Cei, intervenuto stamani al convegno “Verso un’identità del Turismo religioso”, in corso ad Assisi, a cura dell’Ufficio Cei. “Il turismo gioca un ruolo importante nell’educazione della competenza emotiva e della sensibilità”, ha aggiunto il presule che ha rivolto ai partecipanti all’iniziativa un augurio: “Non dimenticare che il contrario della bellezza non è la bruttezza ma la rozzezza culturale e l’ignoranza emozionale”. Dalle parole del vescovo filtra il concetto che “lo smarrimento della bellezza ha una matrice religiosa e laica”. E il presule ha indicato che “oggi la deriva laica che ha fatto smarrire la bellezza si chiama funzionalità”. Di fronte allo “smarrimento del bello”, mons. Pompili ha richiamato la Laudato si’, che “propone il recupero di etica ed estetica citando la Genesi, dove per sei volte si parla di bello e buono”. Segnalando come la dimensione religiosa abbia subìto un forte contraccolpo, il vescovo ha ribadito che “l’uomo si misura con l’artefatto umano, invece di fronte alla creazione ci si misura con altro da noi”. “Misurarsi con la natura è fondamentale per trovare la bellezza che non è prerogativa del mondo, riguarda il nostro rapporto col mondo”.
agensir

Venezia. L'opera d'arte come rovina del passato nel futuro

Antico e moderno accostati per sondare la loro reciprocità. Una mostra intrigante a Palazzo Fortuny
Thomas Hirschhorn, «Beyond ruins», 2018
Thomas Hirschhorn, «Beyond ruins», 2018
Nella penombra della grande sala di ingresso i faretti sono puntati a terra per illuminare quella che appare come la ricostruzione in miniatura di una antica città in rovina che fuoriesce dall’acqua. Forse vuole essere ciò che rimane di una città ideale, come la Repubblica di Platone, l’Utopia di Thomas More, La Città del sole di Tommaso Campanella e la Nuova Atlantide di Bacone. È innanzitutto una metafora, una Ars memoriae come ne hanno sognato tanti utopisti e poeti. Memoria generatrice e genetica, che per esistere ha bisogno del suo opposto, l’oblio. Una memoria senza oblio, che conservasse tutto, sarebbe un’ipotetica immagine infernale. L’impegnativa e complessa opera di cui parliamo ha per titoloCostruction IV (19751978) ed è stata realizzata da Anne et Patrick Poirier. A essa è stato affidato il compito di introdurre la mostra Futuruins allestita a Venezia, nelle stanze di Palazzo Fortuny, a cura di Daniela Ferretti, Dimitri Ozerkov con la collaborazione di Dario Dalla Lana. L’ampia esposizione nasce dalla collaborazione tra la Fondazione Musei Civici di Venezia e l’Ermitage di San Pietroburgo da cui provengono 80 delle oltre 250 opere selezionate per affrontare i temi del senso e dell’estetica delle rovine. Ricorrendo a reperti e manufatti risalenti all’antichità fino a giungere ai lavori più recenti di artisti contemporanei, la mostra intende cioè riflettere su quella che è l’allegoria dell’inesorabile scorrere del tempo, sempre incerta e mutevole, contesa com’è tra passato e futuro, vita e morte, distruzione e creazione. La rovina simboleggia la presenza del passato, ma contemporaneamente contiene in sé la potenzialità del frammento: un lacerto che ci arriva da tempi remoti, ricoperto dalla patina degli anni, per i suoi risvolti culturali e simbolici diventa anche valida 'pietra di fondazione' per costruire il futuro. Il reperto ci ricorda anche la forza simbolica della pietra, insita nella sua durezza e peso, tanto più in contrapposizione alla fragilità e alla debolezza del corpo umano che tuttavia anch’esso, alla fine, diventerà, con lo scheletro, una 'rovina'. Le opere sono state selezionate con l’intento di soffermarsi sui molteplici significati assunti dalle rovine attraverso i secoli, dai resti scultorei delle civiltà greco-romana, egizia, assiro-babilonese e siriana, all’arte di oggi che guarda alle rovine fisiche e morali della società attuale. Rovine delle sue architetture, di città e periferie, ma anche di uomini e idee, a causa del tempo, dell’incuria, della degenerazione, di tragedie naturali o politiche, come guerre e terrorismo. Immenso è dunque il serbatoio di opere, reperti, materiali da cui la mostra attinge. Lo fa con totale libertà e con eclettica disinvoltura (in mostra sono esposte anche foto dell’Ufficio Tecnico del Comune di Venezia) contaminandosi con la già ricchissima dotazione di lavori di Palazzo Fortuny. È come se il passato perdesse ogni spessore, non apparendoci più come una stratificazione a diversi livelli di profondità e di lontananza, ma si presentandosi tutto in superficie come la sequenza di un film. Le immagini si collocano una dopo l’altra, una accanto all’altra, come sabbia di clessidra che alternativamente dà corpo al passato e al futuro. Ciò che pare di avvertire transitando tra queste opere è essenzialmente la tensione di un presente che assorbe energia da un tempo policentrico. Ciascuna opera è un’anamnesi, memoria di una condizione anteriore che il desiderio traspone al presente come modello di una possibilità futura; l’opera perciò 'turba il passato' e si dà a sua volta come oggetto 'perturbante' in quanto ci parla di cose che oscuramente sentiamo come familiari, ma ce le restituisce in una forma inattesa, in qualche misura straniata e straniante. Dunque accanto a numerosi reperti archeologici si incrociano le opere di alcuni maestri del passato quali Jacopo e Francesco Bassano, Parmigianino, Veronese e degli autori classici del genere rovinistico, da Pannini a Piranesi, dagli Alinari a Monsù Desiderio, da Caspar David Friedrich a Ippolito Caffi fino ai capolavori di de Chirico e Savinio per arrivare a quelli di Burri, Rotella, Dubuffet, Ghirri. Grande attenzione è riservata alla ricerca italiana più recente e agli artisti che costituiscono i suoi punti di forza rappresentati da Paola De Pietri, Fabrizio Prevedello, Elisa Sighicelli, Ludovica Carbotta per i quali le forme del passato sembrano esercitare un particolare fascino. La necessità della memoria è uno degli aspetti caratterizzanti la loro riflessione creativa che si presenta come una vastissima regione solcata da una quantità di percorsi che non segnano una via, ma vogliono tenacemente percorrere. Sono viandanti che mettono in luce come le rovine possono essere un’eredità gravosa, un monito paralizzante, un memento mori che ci ricorda che tutto è vanità; così come, al contrario, la loro presenza può essere uno stimolo a riscoprirne il messaggio, rinnovando la loro capacità di generare senso

Inseguendo i lupi sull’Appennino. Tra i laghi ghiacciati e i boschi nei parchi del Ducato tra Piacenza, Parma e Reggio Emilia

iStock. VIAGGIART © Ansa

L’inverno dell’Appennino tosco-emiliano è slow: regala un tuffo nella natura più selvaggia e bella in modo semplice e tranquillo con ciaspolate e passeggiate adatte a tutti, soprattutto a chi frequenta la montagna con la famiglia. E’ un inverno ricco di eventi e di manifestazioni, che a partire dal 20 gennaio fino al 7 aprile permettono di conoscere meglio questo bellissimo territorio lungo itinerari e percorsi che attraversano monti e parchi completamente ricoperti di neve.
Il 20 gennaio l’appuntamento è con un’escursione serale ad anello nella zona del Monte Caio, nel parco dei Cento Laghi, uno degli scenari naturali più belli per avventurarsi con le ciaspole. La passeggiata, “Tintarella di Luna, illuminati dal riflesso lunare”, segue l’ippovia o la vecchia pista da sci Capranera, partendo e arrivando a Schia di Tizzano Val Parma, in provincia di Parma. Il costo dell’evento è di 10 euro per gli adulti e di 8 euro per i bambini. Per prenotarsi, è bene scrivere a:info@rossigabriel.it
Domenica, 27 gennaio, si svolgerà l’evento “Bambini, mamma e papà sulla via del lupo”, un’occasione per scoprire la vita del più affascinante e misterioso predatore dei boschi: si parte da Pieve di Tizzano, in provincia di Parma, e ci si inoltra lungo magnifici sentieri che attraversano piccoli borghi di montagna. Il costo è di 10 euro per gli adulti, 5 euro per i bambini dai 6 ai 14 anni e gratis per un secondo bambino; le prenotazioni si fanno all’indirizzo: mokavalenti@libero.it
L’appuntamento del 3 febbraio è rigorosamente con le ciaspole: la passeggiata “Alle falde del monte Bragalata, tra i laghi ghiacciati del parco Cento Laghi” permette di avventurarsi tra panorami innevati e boschi di faggi ghiacciati, seguendo un itinerario panoramico che si spinge fino al punto più alto del crinale tra l’Emilia e la Lunigiana per poi toccare la conca glaciale del lago Verde e la sassaia del lago Ballano. Il rientro è a Prato Spilla, in provincia di Parma, e il costo dell’evento è di 13 euro per gli adulti e 7 euro per bambini fino a 15 anni.
Per prenotarsi, scrivere a:segreteria.emiliaromagna@fsnc.it
La “Grande ciaspolata del Monte Caio”, la più lunga nel suo genere, è prevista per il 10 febbraio e permette di scoprire una delle cime principali del parco dei Cento Laghi, da Pian della Giara fino al Grande Faggio e a San Matteo. Il costo della passeggiata è di 10 euro per gli adulti e 8 per i bambini fino a 12 anni. Le prenotazioni si fanno scrivendo a: info@rossigabriel.it 
Sempre Pian della Giara è il punto di partenza e di ritorno per l’escursione “Ciaspole freeride Monte Caio. Divertiamoci sulla neve”, in programma il 17 febbraio. Ai principianti verranno fornite le nozioni base per l’utilizzo di racchette e bastoncini; il prezzo è di 15 euro a persona. E’ necessario scrivere a: gemma.bonardi@terre-emerse.it per prenotarsi. La domenica successiva, il 24 febbraio, all’emozione delle ciaspole si aggiunge il gusto della polenta: “Ciaspolenta” è il nome della manifestazione che unisce l’escursione tra i sentieri del parco alla possibilità di degustare uno dei piatti simbolo dell’inverno presso il ristorante del Camping di Schia di Tizzano. Il costo è di 10 euro per gli adulti e 8 euro per i bambini fino a 12 anni. La mail per prenotarsi è: info@rossigabriel.it
“Monte Navert, alla ricerca delle tracce del lupo. Come riconoscere il passaggio del super predatore” è un’emozionante avventura sulla neve che si svolgerà il 3 marzo. Con un’esperta guida ambientale escursionistica si potranno seguire le tracce sul manto nevoso dei lupi che abitano l’Appennino tosco-emiliano. Le faggete e i panorami mozzafiato sulle vallate circostanti fanno da sfondo al percorso con partenza e ritorno a Casarola, in provincia di Parma. Il costo è di 15 euro per gli adulti e 7 per i ragazzi tra i 12 e i 16 anni. Prenotazioni alla mail: mokavalenti@libero.it 
La stagione delle ciaspole si conclude il 10 marzo con “Ciaspolando con Snupi”, un’escursione a scopo benefico: 10 euro per gli adulti e 8 per bambini fino a 12 anni, in parte devoluti all’associazione Snupi Onlus. Su un percorso ad anello con andata e ritorno a Schia si ciaspola attraverso la vecchia pista Capranera, l’ippovia e il Corno di Caneto. Scrivere a info@rossigabriel.it per prenotarsi.
Il 10 marzo si omaggiano le donne con la “Festa della donna a cavallo”, una passeggiata che parte dal Ranch Stella del Bosco di Corniglio e attraversa la foresta tra paesaggi incantevoli. Domenica, 31 marzo, viene riproposta una passeggiata equestre - “A Cavallo nel parco dei Cento Laghi” – per scoprire le tane degli animali selvatici e la natura che si risveglia. Il costo della passeggiata è di 30 euro con il noleggio del cavallo presso il ranch e la mail per prenotarsi è vassy.e@libero.it
Va ricordato anche che ogni sabato fino al 23 marzo è previsto l’evento “L'Appennino vien Ciaspolando” che organizza escursioni con le racchette da neve a contatto con la natura del parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano, passando attraverso il Passo del Cerreto, tra la provincia di Reggio Emilia e quella di Massa Carrara. Le passeggiate vogliono anche essere un modo per rivivere il passato, quando le nevicate abbondanti obbligavano gli abitanti delle comunità montane a usare le ciaspole come unico mezzo di trasporto. Il costo delle ciaspolate, anche notturne, è di 7 euro per gli adulti ed è gratuito per i bambini.
Infine, il 7 aprile, nel parco dello Stirone e del Piacenziano, in provincia di Piacenza, è in programma l’escursione guidata su un percorso ad anello da Salsominore a Scipione e lungo lo Stirone alla pieve di san Nicomede. Durante la passeggiata si visitano anche il castello di Scipione e la pieve; il costo è di 12 euro per gli adulti e 8 per i bambini mentre la visita al castello di Scipione costa 9 euro

Boom grande mela, 65mln turisti nel 2018

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(ANSA) - NEW YORK, 17 GEN - Turismo ancora da record a New York. Nel 2018 la Grande Mela è stata visitata da 65.2 milioni di viaggiatori, quasi il 4% in più rispetto al 2017. Lo ha reso noto NYC & Company, l'agenzia che si occupa della promozione della città.
    Secondo i dati, i visitatori sono stati ripartiti tra 51 milioni e 600mila domestici e 13 milioni e 500mila internazionali. L'Italia si conferma l'ottavo mercato internazionale per New York e quarto europeo per numero di arrivi con 563.000 visitatori nel 2018, pari a +6% rispetto al 2017. Il Belpaese è preceduto dal Regno Unito con un milione e 240 mila visitatori, Cina, con un milione 100mila e Canada con un milione. Il 2018 è il nono anno consecutivo di crescita del turismo nella Grande Mela. Dati record sono stati registrati anche nel settore alberghiero, con 37 milioni e 700mila pernottamenti in hotel(+3,5% rispetto al 2017) che secondo le stime hanno generato un ritorno di $623 milioni dalle tasse sul soggiorno.
    "Questi numeri record confermano quello che ogni newyorkese sa: questa è la migliore città al mondo dove vivere e viaggiare - ha detto il sindaco Bill de Blasio -. New York City incarna i veri valori americani. Gli oltre 65 milioni di visitatori hanno potuto sperimentare in prima persona lo spirito inclusivo e accogliente della nostra città". NYC & Company stima che oltre 67 milioni di visitatori si recheranno a New York City nel 2019, un anno definito 'monumentale' per i grandi eventi in programma, tra cui il WorldPride, che per la prima volta si celebrerà negli Stati Uniti.