In una Gerusalemme presidiata massicciamente questa settimana dalla polizia in occasione della Pasqua ebraica, migliaia di israeliani hanno scelto di accompagnare le preghiere rituali al Muro del Pianto con escursioni nelle viscere della terra.
Varcati gli ingressi, si sono trovati immersi in un dedalo di tunnel millenari e suggestivi. Hanno potuto toccare con mano pietre scavate in epoca canaanea, o altrove deposte successivamente dal re Erode. In passato era possibile visitare solo alcuni tronconi, relativamente brevi. Nel frattempo gli itinerari si sono sensibilmente estesi e ramificati. Questa settimana Haaretz, in un dettagliato servizio, ha così annunciato la nascita di una sorta di 'Gerusalemme sotterranea', che desta crescenti ansietà nella popolazione palestinese della città. I tunnel - precisa Haaretz - non passano immediatamente sotto la Spianata delle Moschee, ma la lambiscono. Si tratta di uno dei maggiori luoghi sacri dell'Islam, ma e' sacra anche all'ebraismo perche' la' vi furono eretti il primo e il secondo Tempio di Gerusalemme.
Politicamente, resta uno dei punti di massima frizione fra israeliani e palestinesi. Un migliaio di agenti sono stati dislocati in questi giorni nella Città Vecchia attorno alla contesa Spianata per impedire incidenti fra i fedeli islamici e quelli ebrei. Fra questi ultimi vi erano alcuni integralisti che speravano di poter celebrare la Pasqua con sacrifici rituali di capretti nella Spianata. Alcuni avevano cercato di nascondere i capretti in scatole di cartone, ma tutti sono stati egualmente intercettati. In superficie, dunque, c'era massima allerta. Intanto sotto terra, era un formicolio di gitanti israeliani - per lo più religiosi - elettrizzati al pensiero di passare attraverso pertugi forse utilizzati in epoca biblica da loro antenati.
L'ingresso del 'Tunnel del Muro del Pianto' era affollato come il check-in di un aeroporto, con aggiornamenti costanti sulla partenza di escursioni guidate (a scelta in ebraico, in inglese o in russo) in un'area adibita a museo, o in una zona dove erano esposti reperti archeologici tornati alla luce di recente. Da quel varco e' peraltro possibile raggiungere una sinagoga sotterranea, piccola ma molto attiva. "Le visite nei sotterranei hanno un fascino speciale" ha spiegato una delle guide. "Perche' il mondo quotidiano scompare e presto si perde il senso dell'orientamento. Inoltre per un'ora anche i telefoni cellulari sono costretti a tacere. La guida può essere certa allora di monopolizzare l'attenzione dei visitatori".
Fra questi c'erano famiglie numerose, anche con bambini piccoli e passeggini: ormai quel tratto di tunnel e' ben lastricato ed illuminato, e non richiede particolare agilità. Gli escursionisti hanno potuto cosi' ammirare (sotto ad abitazioni del rione islamico della Citta' Vecchia) i resti di un 'mikve' dove - e' stato spiegato - i sacerdoti di due millenni fa erano soliti di mattina compiere abluzioni purificatrici, prima di entrare nel perimetro sacro del Tempio. Questo genere di attività tiene in grande apprensione i responsabili islamici della Spianata delle Moschee. Di recente il Movimento islamico ha diffuso un video in cui mette in guardia dalla eventualità che estremisti ebrei passino dai tunnel per far breccia nell'area della Moschea al Aqsa e compiervi attacchi. Anche se questi allarmi fossero infondati resta - secondo Haaretz - un problema di fondo: ossia stabilire di chi abbia autorità su questi vasti ambienti ricavati nelle viscere della terra, e quale assetto occorrerebbe per la 'Gerusalemme sotterranea' una volta che israeliani e palestinesi tornassero al tavolo di trattative.
ansa