SS24

Come si scelgono le vacanze?

(di Marzia Giglioli)

Come si scelgono le vacanze? Perchè si preferisce una meta ad un’altra e come scatta la voglia di intraprendere un viaggio? Ci sono dinamiche personali, ma sicuramente ci sono anche regole generali e c’è anche uno stile di scelta. Basta andare a vedere i dati sulle prenotazioni e le mete più frequenti, si scopre così che gli italiani sono sempre più green, sanno sempre più viaggiare informati e vogliono scoprire i luoghi e non solo visitarli.
Gli inglesi sono quelli che seguono di più il ‘viaggio ideale’, e non si fanno influenzare. I tedeschi sono i più bravi a risparmiare, mentre i francesi sono i meno attenti ai listini. Il passa parola è passato di moda, si sceglie in modo più consapevole e il web sta contribuendo sempre di più al viaggio fai da te. Opodo ha chiesto a un panel di viaggiatori italiani, francesi, tedeschi ed inglesi come pianificano una vacanza e quale sia il viaggio perfetto. Il 50% ha risposto che la scelta nasce da motivi profondamente personali.
Ognuno ha in serbo una lista di destinazioni ideali che determina – quando è possibile e quando lo consente il budget - la scelta del viaggio. In ogni viaggio c’è come ‘un motivo di fondo’ che orienta le scelte. Gli inglesi sono quelli più fedeli a questo principio (70%) e non cambiano facilmente itinerario, magari rinunciando quando non è possibile. Come seconda motivazione, dopo quella del proprio immaginario, ci sono le riviste, i libri e i film, ai quali seguono le raccomandazioni di amici, che però non sono prese in particolare considerazione da francesi e inglesi. A sfatare che sia il passaparola uno dei motivi trainanti di una scelta, c’è anche un altro dato che emerge dal sondaggio: le foto vacanziere di spiagge caricate dagli amici su Facebook, non paiono avere un’influenza decisiva per decidere un viaggio. E’ comunque il mare a far sognare di più: l’idea di una lunga spiaggia bagnata da acque turchesi fa venire voglia di partire verso mete esotiche alla metà dei francesi e tedeschi e al 60% degli italiani.
Gli inglesi sono quelli che tra gli europei sono invece più attratti da parchi naturali e paesaggi incontaminati e selvaggi. Secondo il sondaggio di Opodo,le metropoli con grattacieli scintillanti sono invece destinazioni poco popolari per francesi, italiani e tedeschi. Per quanto riguarda l’organizzazione del viaggio vince ormai il ‘fai da te’ che è ormai un must, soprattutto per gli inglesi (73%), seguiti dagli italiani (62%) e dai tedeschi (58%) che preferiscono di gran lunga arrangiarsi da soli nell’organizzazione del proprio viaggio. Solo i francesi si distaccano un po', con una percentuale del 44%. A causa della crisi o per una maggiore conoscenza delle dinamiche, i turisti ormai sono sempre più attenti alle spese e sanno bene anche come muoversi nella giungla delle offerte. E sanno anche aspettare per trovare quello che è più conveniente.I più bravi comunque sono i tedeschi i meno attenti sono invece francesi. Il 70% dei tedeschi e il 60% circa di inglesi e italiani aspettano di trovare le migliori offerte per partire, mentre Solo il 40% dei francesi aspetta le offerte per pianificare la propria vacanza. Il sondaggio esplora anche le aspettative e sono gli italiani a sembrare i più curiosi, comunque quello che emerge è che per l’86% degli intervistati, la priorità è quella di esplorare la cultura del paese che si sceglie. Non si viaggia solo per guardare i luoghi ma per conoscerne anche ciò che c’è dietro. Comunque quello che si afferma è un turismo sempre più green, il viaggio è visto dalla maggior parte di persone come scoperta della natura, al secondo posto c’è il desiderio di relax e al terzo posto il desiderio di fuggire dalla routine.
ansa

Il Salone del gusto di Torino (25-29 ottobre al Lingotto Oval, abbinato a Terra Madre)

- L'obiettivo e' di ridurre del 70% l'impatto ambientale rispetto all'edizione del 2006, arrivando a non superare la soglia delle 130 tonnellate di rifiuti (58 in meno) e di limitare le emissioni inquinanti a 570 tonnellate di C02 (contro le 1.600 del 2006). Il Salone del gusto di Torino (25-29 ottobre al Lingotto Oval, abbinato a Terra Madre) vuole ridurre ancora di piu' l'impronta ecologica di una manifestazione che, in cinque giorni di apertura, richiama, tra visitatori ed addetti ai lavori, 200 mila persone.

Il traguardo e' quello di arrivare ad una quota del 70% di rifiuti differenziati, destinati al riuso. Due anni fa, nell'ultima edizione, la raccolta differenziata aveva preso una porzione del 58,5%, nel 2006, anno di riferimento per il progetto di un Salone 'eco-sostenibile' messo in campo dagli organizzatori di Slow Food, la quota dei rifiuti divisi per categoria era stata appena del 16,2%.


''Ma non ci accontentiamo di separare i rifiuti - spiega Roberto Burdese, presidente di Slow Food Italia - ne seguiremo e garantiremo il processo di riciclaggio''. Per tutti gli scarti sono gia' definiti destinazione e riuso: l'organico finira' ad un impianto di Santhia' (Vercelli) e sara' riciclato in compost di qualita' per uso agricolo; la plastica andra' a Piobesi (Torino) dove verranno realizzati oggetti in Pet riciclato.


Vetro e lattine saranno portate a Lonigo (Vicenza), carta e cartone diventeranno carta per le pubblicazioni di Slow Food Editore. Il legno verra' usato per farne altri oggetti ed, infine, lo stesso indifferenziato verra' utilizzato, almeno in parte, per produrre energia da combustione.
(ANSA).

La città del vino. Tour tra i vigneti e le storiche cantine di Vienna

(di Ida Bini)
Lunghi filari di vigne ricoprono le verdi colline dei sobborghi che circondano Vienna: i generosi vigneti della capitale austriaca occupano un enorme territorio (circa 700 ettari), tutelato con rigide leggi ambientaliste sull’edificabilità, dove più di 300 viticoltori producono in 12 storiche cantine ottimi e prestigiosi vini bianchi e rossi. Sono numeri importanti per l’economia austriaca e per Vienna, l’unica città al mondo che vanta all’interno di un centro urbano un’eccellente produzione di vino Riesling, Sauvignon Blanc, Grüner Veltliner, Weißburgunder, Gelber Muskateller e del rosso Zweigelt. I primi a introdurre a Vienna sistemi innovativi per la coltivazione della vite furono i Romani; nel tardo Medioevo gran parte degli attuali distretti erano già ricoperti di vigne, aumentandone il numero verso i sobborghi periferici.
Quest’aspetto insolito della capitale austriaca si scopre passeggiando a piedi o in bicicletta tra i vigneti appena vendemmiati con vista sul Danubio dei distretti di Kahlenberg, Nussberg, Grinzing e Bisamberg e nel sobborgo di Mauer, dove il fiume e il bosco viennese creano un microclima ideale.Oppure visitando le cantine – storiche e moderne - sparse per la città ed entrando nelle tante taverne (Heuriger) a bere il vino nuovo (entro l’11 novembre) e a gustare le prelibatezze gastronomiche locali. Ogni produttore di vino, infatti, oltre alle cantine ha almeno un Heuriger dove viene servito il proprio vino novello e le migliori etichette accompagnate da zuppe di funghi, Schnitzel (cotoletta di vitello impanata) e crauti. L’Heuriger è un’allegra taverna, un locale informale e piacevole con intimi giardini, verande o accoglienti salette, riconosciuto ufficialmente nel 1784 dall’imperatore Giuseppe II; oggi sono irresistibili tappe dove bere una grande varietà di vini, ottenuti anche da coltivazioni biodinamiche, e mangiare cibo viennese in compagnia e al suono di valzer. L’autentico Heuriger viennese si riconosce dalla scritta Ausg’steckt e da una frasca di pino appesa all’entrata che indica che il locale è aperto ma alcune di queste taverne si trovano in palazzi storici, come quello sorto in un ex convento restaurato e di proprietà dei fratelli Wieninger (www.wieninger.at) nell’area di Stammersdorf dove si fa coltivazione biodinamica.
Oppure l’Heuriger e le cantine a volta con le pareti in mattoni tra le vigne di Grinzing del celebre produttore di vini biologici Stefan Hajszan Neumann (www.hajszanneumann.com) dove anche il cibo è bio. C’è anche il locale dei produttori Weingut-Langes (www.weingut-langes.at) di Bisamberg che hanno trasformato le ex stalle del castello di Abensperg-Traun in una grande e accogliente taverna. Storica e imperdibile è la taverna del produttore Mayer am Pfarrplatz (www.pfarrplatz.at), che si trova in una casa dove visse Ludwig van Beethoven accanto alla cantina Altwein-Keller; i vini che qui vengono serviti hanno avuto la fortuna di essere stati fermentati a suon di valzer e delle note di Bach, Haydn e Mozart. L’elenco è lungo ma si consiglia una sosta anche da Fuhrgassl-Huber (www.fuhrgassl-huber.at), dove si beve un ottimo Riesling del colle Nussberg; nel tradizionale Kierlinger (www.kierlinger.at), in un ambiente storico, dove si degusta il miglior formaggio spalmabile di Vienna; da Winzerhof Leopold (www.winzerhof-leopold.at) con un ottimo buffet e una cantina di vini pluripremiati. Tante e tutte da visitare per gli acquisti o le degustazioni sono le cantine, prestigiose e interessanti anche dal punto di vista architettonico, come Cobenzl (www.weingutcobenzl.at), di proprietà del Municipio, con etichette di grande prestigio, e, nel cuore della città, le 6 cantine con 60mila pregiate bottiglie del Palais Coburg (www.coburg.at), uno degli alberghi più eleganti di Vienna, con una ricca biblioteca, uno spazio per degustazioni e una sala delle cantine interamente dedicata allo champagne viennnese. La sua collezione di vini rari è una delle migliori del mondo e ha ricevuto numerosi riconoscimenti. Molto interessanti sono l’azienda vitivinicola e l’Heuriger di Rainer Christ (www.weingut-christ.at) nel sobborgo di Wien-Jedlersdorf, dove la modernissima cantina è stata realizzata usando semplici materiali come la pietra, il vetro e il legno. La cantina Villon (www.villon.at) è una delle più antiche di Vienna, nata 500 anni fa nel cuore della città: qui si possono fare visite guidate ai quattri piani e fare degustazioni a lume di candela. Da non perdere, infine, c’è la spumanteria Schlumberger (www.schlumberger.at), la più antica d’Austria, la cui cantina risale a 300 anni fa: è un vero labirinto lungo diversi chilometri, dove durante le visite si possono osservare le diverse fasi della produzione dello spumante.
ansa

Toscana "slow", sul treno a vapore. Al via il 14 ottobre "TrenoNatura", in val d'Orcia e monte Amiata fra sapori e colori d'autunno

La Val d'Orcia, il monte Amiata, le Crete di Siena: un angolo di Toscana da scoprire su vecchi tracciati ferroviari fra i colori e i sapori intensi dell'autunno. Chi ha in mente una giornata all'insegna della 'lentezza' rigenerante e della buona tavola può cominciare a segnare le date del TrenoNatura, iniziativa a cura dell'associazione Ferrovie Turistiche Italiane al via il prossimo 14 ottobre.

Un'occasione per coppie, gruppi di amici e famiglie, per ammirare vallate patrimonio Unesco, prati e boschi che dalle mille sfumature di verde ingialliscono e passano gradualmente a quelle dell'ocra e del marrone. Gli itinerari si svolgono nei
fine settimana fino a metà dicembre e ogni volta toccano borghi e mete diverse in concomitanza di fiere, mercati o sagre di stagione. Un viaggio in Toscana reso unico anche dal mezzo utilizzato: si tratta di littorine d'epoca e treni storici a vapore che quasi traghettano i visitatori in un'altra dimensione. Tra le destinazioni ci sono il Parco Faunistico del Monte Labro, il Parco dell'Uccellina, il monte Amiata.

Il
calendario di quest'autunno-inverno è ghiotto: si parte da Siena, il 14 ottobre, alla volta di Vivo d'Orcia per la sagra del fungo porcino; il 21 ottobre si può partire da Siena per la festa della castagna sul Monte Amiata o da Pistoia e Firenze per la sagra delle Castagne di Marradi. Il 4 novembre si viaggia verso la sagra del crastatone di Piancastagnaio, mentre l'11 e il 18 novembre si raggiunge rispettivamente da Siena e da Grosseto la mostra-mercato del tartufo a San Giovanni d'Asso. Il 2 dicembre il treno a vapore va alla scoperta dei mercatini di Natale dell'Amiata, l'8 dicembre fa tappa a San Quirico d'Orcia per la Festa dell'olio nuovo. Ultimo viaggio per quest'anno il 16 dicembre a Fabro per il 150/mo anniversario della sua stazione.

Oltre al TrenoNatura in Toscana, chi ama i treni storici turistici può prendere in considerazione anche il
TrenoBLU che esplora allo stesso modo la Lombardia. Tra le prossime date ci sono l'11 novembre con il treno a vapore da Milano alla scoperta del vino novello in Franciacorta, il 17 novembre verso Cremona e la festa del Torrone, e poi il 25 novembre, il 2 e l'8 dicembre alla volta dei suggestivi mercatini di Natale a Trento. Informazioni: www.ferrovieturistiche.it.
ansa

Comprensorio del Cervino: pronti, si scia Stagione al via il 13-14 ottobre. Apertura garantita degli impianti su ghiacciaio, versante svizzero

Al via la stagione sciistica sul Cervino per chi non vede l'ora di provare l'ebrezza di una discesa sugli sci. Si comincia nei weekend del 13-14 e del 20-21 ottobre con l'apertura garantita degli impianti su ghiacciaio, lo Zermatt del versante svizzero, mentre dal 27 ottobre gli impianti saranno aperti tutti i giorni fino al 5 maggio 2013. L'apertura di Valtournenche è in programma il primo dicembre.

Il comprensorio di Breuil-Cervinia Valtournenche Zermatt è fra i più estesi delle Alpi e consente di districarsi su impianti e piste lungo tre vallate fra Italia e Svizzera: si va dai 3.883 metri del Piccolo Cervino ai 1.524 di Valtournenche per un totale di 360 chilometri di piste. Al momento, precisano i responsabili del comprensorio, sono in previsione di apertura gli impianti su ghiacciaio e quindi in territorio svizzero (è richiesto skipass internazionale), mentre ulteriori impianti apriranno a seguire in base alle condizioni della neve. Sul ghiacciaio si può praticare sci alpino, in discesa, e ci si potrà divertire allo Snowpark, luogo ideale per snowboarder e freestyle skier.

L'inaugurazione della stagione invernale arriva con un paio di novità per le piste della conca del Breuil. Si tratta di due nuovi tracciati disegnati nella zona del Pancheron e del Cretaz. Il primo è Gran Roc (di media difficoltà, sulla cartina piste indicata con il numero '62') che scende in parallelo al percorso dello 'slow ski' ('9 bis') ed esaurisce la sua discesa nella conca del Cretaz, immettendosi nella '5', il cui tracciato termina in paese (partenza della seggiovia Cretaz). Gran Roc si raggiunge con la seggiovia a sei posti e cupole di protezione "Pancheron". L'altro tracciato è Vallone 5 (sigla '5bis'), ideale per uno sci turistico e per osservare stambecchi e camosci.
Informazioni su www.cervinia.it.
ansa

Eurobirdwath 2012, sabato 6 e domenica 7, in 70 oasi italiane. Un weekend osservando la migrazione autunnale

Germani reali in volo - LIPU - Maurizio Bonora
Un weekend con il naso all'in su' per osservare e ammirare gli uccelli selvatici, la natura e lo spettacolo della migrazione. Torna, sabato 6 e domenica 7 in 70 oasi italiane, Eurobirdwatch il piu' grande evento dedicato al birdwatching organizzato dalla LIPU-BirdLife Italia in collaborazione con Il Corpo forestale dello Stato.
''L'Eurobirdwatch - dichiara Fulvio Mamone Capria, presidente LIPU - e' un evento non solo per gli appassionati ornitologi, ma anche per le famiglie che vogliono avere un primo approccio con la conoscenza della natura attraverso l'osservazione degli uccelli migratori. Conoscere la natura vuol dire sensibilizzare alla tutela dell'ambiente e alla necessita' di un modo di vivere e di consumare risorse piu' sostenibile''.
Settanta le aree ad alto valore naturalistico che apriranno le porte in occasione dell'evento, tra cui 28 oasi e riserve della LIPU (dalla Riserva Palude Brabbia, in provincia di Varese, all'Oasi Ca' Roman, nella laguna di Venezia, fino all'Oasi di Carloforte, in Sardegna), 26 riserve naturali gestite dal Corpo forestale dello Stato e altri 20 'paradisi' del birdwatching scelti dai volontari delle sezioni LIPU (tra cui la foce dell'Isonzo in Friuli-Venezia Giulia, le saline di Margherita di Savoia in Puglia, la Riserva dei Pantani della Sicilia Sud orientale).

Tra le specie piu' facili da vedere la LIPU segnala, nelle zone umide, numerose specie di aironi come la garzetta, l'airone cenerino, l'airone bianco maggiore e la nitticora e inoltre rapaci come il falco di palude e lo sparviere, mentre negli habitat boschivi si potranno osservare molte specie di passeriformi, da quelle comuni come pettirossi, merli, fringuelli e verdoni a quelle piu' rare e localizzate quali il passero solitario, il basettino e il forapaglie castagnolo.


Il programma completo di tutti gli eventi e' disponibile sul sito www.lipu.it, mentre per facilitare il riconoscimento delle specie e' possibile scaricare gratuitamente alla pagina http://www.lipu.it/birdwatching/?utm_source=banner&utm_medium=banner&utm_term=banner&utm_content=birdwatching&utm_campaign=birdwatching una Guida per il riconoscimento delle 120 specie di uccelli piu' facili da osservare.
ansa