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Giovani a piedi con il 'passaporto' della Via Francigena

Non è un vero e proprio passaporto, ma una sorta di taccuino di viaggio dove riportare le impressioni ricavate nel corso della visita, annotare un indirizzo, fare uno schizzo oppure attaccare una foto: per fissare nella memoria un ricordo e per fermare una suggestione. E' questo l'obiettivo del 'Passaporto della Via Francigena', progetto che CTS - Centro Turistico Studentesco e Giovanile e la Regione Lazio hanno deciso di realizzare soprattutto per incentivare la fruizione della Via Francigena laziale da parte del pubblico più giovane in occasione del XX Anniversario della Via Francigena - Itinerario Culturale del Consiglio d'Europa. 


Il 'passaporto' contiene l'identikit dei luoghi e delle eccellenze imperdibili per i giovani turisti: basiliche e santuari, ma anche ville storiche e suggestivi manieri, e indicazioni di feste e sagre locali in cui degustare i prodotti della tradizione. E come si fa con il vero passaporto, anche con questo è possibile collezionare i timbri di ciascun hot spot scoperto lungo la Via. Chi riuscirà a percorrere a piedi almeno gli ultimi 140 km della Via Francigena (da Acquapendente) potrà ricevere, presentando la credenziale o il passaporto con i vari timbri delle strutture di accoglienza che si trovano lungo il percorso, il Testimonium, un documento che testimonia l'avvenuto pellegrinaggio.

Per ottenerlo bisogna entrare in San Pietro e recarsi all'Opera romana Pellegrinaggi (Piazza Pio XII 9) o agli Uffici della Canonica di S. Pietro (Piazza S. Uffizio). I timbri si possono effettuare presso le parrocchie, nei comuni, nelle pro loco e presso gli ostelli. Il Passaporto sarà distribuito, gratuitamente, presso tutti gli uffici CTS del Lazio, ed eventuali altre strutture individuate in accordo con la Regione Lazio. Può essere consultato all'url www.ctsassociazione.it/passaportoviafrancigena. Per info: ambiente@cts.it.
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Turismo ecosostenibile in Tennessee

(di Gina Di Meo)

Il turismo eco sostenibile trova casa in Tennessee. Lo stato del sud, nonostante i luoghi comuni lo associno al cibo fritto e ad uno dei tassi di obesita' piu' alti degli Stati Uniti, sembra prendersi una rivincita sfruttando la formula, ormai piu' che collaudata oltreoceano, de 'dalla terra alla tavola. Anzi, andando oltre, sembra quasi che il concetto di slow food vs fast food stia sempre piu' prendendo piede. Succede in particolar modo a Knoxville, nel Tennessee orientale (East Tennessee), alla fine del 18/mo secolo la prima capitale dello stato, e terza citta' dopo Nashville e Memphis, che sfruttando la sua posizione ai piedi delle Great Smoky Mountains nella catena dei monti Appalachi e attraversata dal Tennessee River offre lo scenario naturale per la buona tavola.

Questo scenario ha ispirato quello che puo' essere a tutti gli effetti definito un agriturismo ad alti livelli come 'Blackfarm', appena fuori Knoxville, localita' bucolica, quasi d'altri tempi, estesa su 17/mila ettari dove tutti viene prodotto 'in loco', dalla carne, alle uova ai formaggi al vino, sfruttando solo cio' che la natura offre. Ed e' cio' che viene servito nel caratteristico ristorante dell'agriturismo 'The Barn', un antico fienile recuperato in Pennsylvania e poi riassemblato integralmente in Tennessee. Ma Knoxville offre anche altre esperienze di contatto diretto con la natura e tutto nel raggio di pochi km. La citta', infatti, denominata anche 'The Marble City' per essere stata uno dei maggiori centri di distribuzione del marmo nel paese agli inizi del 20/mo secolo, e' circondata da centinaia di ettari di terreno dove e' possibile praticare le piu' svariate attivita' all'aria aperta.

'Ross Marble Quarry', ad esempio, da vecchia cava di marmo abbandonata e' stata trasformata in un'area che puo' vantare km e km di sentieri ciclabili e percorsi per trekking. Knoxville e' inoltre ricca di attrazioni, come il 'Women's Basketball Hall of Fame', e festival, soprattutto musicali date le influenze della musica country e bluegrass, nonche' del caratteristico 'Biscuit Festival' che dal 2010 si svolge ogni anno in tarda primavera.

E' il trionfo di uno dei prodotti che non mancano mai nelle tavole del sud, il biscotto salato che assomiglia ad un scone e che viene imbottito con ogni sorta oppure mangiato anche solo al naturale. Dal punto di vista artistico, vale una tappa al 'Knoxville Museum of Art' dove, tra le altre cose, si rimarra' estasiati di fronte ad una scultura monumentale in vetro, 'The Cycle of Life: Within the Power of Dreams and the Wonder of Infinity' di Richard Jolley. L'opera e' stata commissionata all'artista dallo stesso museo e e' un'installazione permanente. E' lunga oltre 30 metri, alta quasi quattro e pesa oltre sette tonnellate. Puo' essere considerata la piu' grande opera figurativa in vetro al mondo. Composta di migliaia di elementi in vetro, la scultura rappresenta diverse fasi del ciclo della vita. "Ho impiegato cinque anni per completarla - ha detto all'ANSA Jolley, 62 anni, originario del Kansas e trapiantato a Knoxville, con una grande passione per l'Italia e in particolare Murano - e ho usato otto tonnellate di materiale. La mia scultura e' un racconto dell'essenza dell'esperienza umana e ho usato il vetro perche' ritengo che sia un materiale non convenzionale che puo' prendere qualsiasi forma artistica". http://www.visitknoxville.com/ 
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Boom turisti russi in Italia, raddoppiati in 5 anni Spesa media giornaliera di 170 euro, +65% rispetto altri turisti

Da 461 mila del 2009 a 1 milione e 88 mila del 2013: in cinque anni sono più che raddoppiati i turisti russi che visitano l'Italia, e rappresentano un segmento molto ricco dato che la loro spesa media giornaliera nel 2013 è stata di 170 euro, superiore del 65% a quella degli altri turisti stranieri in Italia. E' quanto si legge nell''Indagine sul turismo internazionale dell'Italia' realizzata da Banca d'Italia e presentata a Milano all'Università Bicocca.

Negli ultimi 5 anni sono in crescita anche i pernottamenti, passati da poco meno di 3 milioni e 600 mila a quasi 8 milioni con la spesa che è salita da 623 milioni a 1 miliardo e 328 milioni di euro. Ma come valutano l'Italia i turisti russi? Dai dati dello studio 'Le opinioni dei turisti: come i russi vedono l'Italia e gli italiani la Russia', elaborato da Giovanni Tonini e Olga Dyakonova, è emerso che, in una scala da 1 a 10, il voto medio dato all'Italia dai viaggiatori russi è 8,88.

Nel 2013, i primi tre aspetti maggiormente apprezzati dai russi in Italia sono l'arte (9,29), l'ambiente (9,10) e il cibo (8,91). Viceversa, i tre aspetti meno apprezzati sono le informazioni (8,46), gli alberghi (8,01) e soprattutto i prezzi (7,38). Tra le destinazioni, il turismo dei viaggiatori russi si concentra in Emilia Romagna, seguita da Lombardia, Lazio, Veneto e Toscana.
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In Normandia, sulla costa della storia Ripercorrere i luoghi dello sbarco degli Alleati, tra arte e natura

(di Ida Bini)

Il 6 giugno di 70 anni fa, alle prime luci dell’alba, sulla costa della Normandia, nella Francia del nord, decine di migliaia di soldati inglesi, americani e canadesi sbarcarono per liberare l’Europa dal nazismo. Sulle spiagge tra l’estuario del fiume Orne, nel Calvados, e le coste orientali della Manche – chiamate in codice Sword beach, Juno beach, Gold beach, Omaha beach e Utah beach - si svolse la più grande battaglia della storia moderna che cambiò drasticamente il destino di Paesi e popoli. Il contributo di vite umane fu altissimo e, in questi giorni di celebrazioni, i ricordi sembrano ancora più pesanti ma oggi le bellissime spiagge dorate normanne, i borghi e l’entroterra costituiscono un gigantesco museo a cielo aperto e una storica testimonianza di libertà e pace. Ha una valenza ancor più importante ripercorrere quest’anno i luoghi dello sbarco sulle cinque spiagge, distese di sabbia fine affacciata sul mar della Manica, negli innumerevoli e piccoli spazi espositivi dedicati al D-Day, nel porto artificiale di Arromanches, nel bunker del Memoriale di Caen, utilizzato come quartier generale dal maggiore von Richter e che oggi racconta i principali conflitti del XX secolo. E ancora nell’Espace Historique de la Batalle de Normandie, scandito da numerosi percorsi tematici, nel museo dei radar ospitato nelle fortificazioni naziste recuperate e nei commoventi cimiteri affacciati sul mare che contano, solo in quello americano - Cimetière américain - ben 9.387 croci bianche nei sui 70 ettari di giardino. E’ un viaggio della memoria e della storia dove si percepisce il sacrificio di chi combatté per la nostra libertà ma anche la bellezza struggente di una natura selvaggia e irresistibile, un angolo di Francia che continua a omaggiare quei soldati e che accoglie i suoi visitatori con borghi e tesori culturali. Prima tappa del viaggio è la bianchissima scogliera di Falaise d’Amont che, affacciata sul canale della Manica e battuta da venti fortissimi, fu testimone del grande sbarco di settant’anni fa. Si raggiunge percorrendo un ripido sentiero dal villaggio di Étretat e ospita un memoriale eretto nel punto in cui i due aviatori, Nungesser e Coli, furono visti l’ultima volta mentre tentavano di effettuare una traversata dell’Atlantico senza scalo nel 1927. Dalla cappella dei marinai dedicata a Notre-Dame de-la-Garde, inoltre, si ammirano Étretat e i suoi dintorni, immersi tra campi punteggiati di fiori gialli che digradano verso le spiagge dorate e il mare blu scuro. E’ da panorami come questi che si comprende il motivo per cui i grandi artisti del secolo scorso amavano quest’angolo di Francia. A partire da Claude Monet, padre dell’Impressionismo francese, che viveva a Giverny, nell’entroterra, dove l’abitazione del pittore è stata trasformata in una casa-museo circondata da un giardino bellissimo, simile a una tavolozza, che merita una visita. Verso il mare si arriva a Rouen, la cui cattedrale è stata immortalata da Monet innumerevoli volte, mentre Camille Pissarro amava dipingere il suo mercato e il vecchio porto. Nei dintorni e lungo l’estuario della Senna si attraversano Le Havre, Deauville, Trouville-sur-Mer e Honfleur, piccole porti di charme e pittoreschi villaggi di pescatori, mirabilmente dipinti da altri grandissimi artisti, da Renoir a Sisley, da Degas a Boudin. Sono scorci e panorami che conosciamo grazie all’arte e che ogni volta regalano grandi emozioni e visite indimenticabili. Ultima tappa, che si consiglia di raggiungere verso il tramonto, è Mont Saint-Michel, rocca affascinante e dal grande potere evocativo sull’oceano. E’ sempre pieno di turisti quest’incantevole sito Unesco: l’ideale è visitare la sua abbazia, costruita per l’arcangelo Michele, e le mura di cinta medioevali al mattino prestissimo e godersi all’ora del tramonto la sua bellezza struggente, quando sale la marea e la rupe diventa un’isola magica, spirituale. Ci si avvicina a piedi, lungo i sentieri dei doganieri, sospesi sulla costa, esattamente come facevano i pellegrini nel Medioevo. L’arte e la cultura di questa sorprendente regione si completano con una cucina di altissimo livello: qui, dove vivevano i grandi artisti e i nobili parigini si ritiravano in vacanza, gli chef fanno a gara per creare piatti unici a base di pesce, carne – anatra e maiale soprattutto - e formaggi stagionati. Le ostriche, le capesante e le cozze – marinate o bollite - sono un antipasto obbligatorio, portate a tavola su letti di ghiaccio e alghe, accompagnate da patatine fritte e annaffiate dall’immancabile Calvados, mentre in un tripudio di profumi si gustano dolci a base di mele e panna. Per maggiori informazioni e conoscere tutte le celebrazioni per i 70 anni dello sbarco: http://it.rendezvousenfrance.com o www.normandie-tourisme.fr ANSA > In viaggio > News > Francia > In Normandia, sulla costa della storia
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Turismo culturale: Pallanza

Per soggiornare a Verbania
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Affacciata sul Lago Maggiore, in una posizione privilegiata di fronte al Golfo Borromeo, Pallanza è un elegante cittadina che insieme a Intra, costituiscono i due principali nuclei abitativi del comune di Verbania.
Questo antico borgo di origine romana, come documentato da un cippo votivo marmoreo del I secolo d.C. custodito nella Chiesa di Santo Stefano, è oggi un rinomato centro turistico ricco di alberghi, ville e parchi.
Il centro storico è percorso da antiche contrade e piazze fiancheggiate da signorili palazzi d'epoca decorati da portali, portici, capitelli e archivolti. Il lungolago di Pallanza, tra i più belli del Lago Maggiore, offre una suggestiva passeggiata tra l'arcipelago delle Isole Borromee da un lato e facciate colorate, porticati, balconcini fioriti, terrazze e caffè dall'altro: animato giorno e notte dai turisti, rappresenta il principale punto di ritrovo cittadino.
Nella parte superiore del paese, percorrendo Viale Azari, si giunge alla Chiesa di Madonna di Campagna, graziosa basilica romanica decorata da elementi cinquecenteschi.
Anticamente la cittadina si divideva in due nuclei medievali denominati "la Villa" e "la Piazza".
La Villa, situata sulle pendici del bel promontorio della Castagnola, da cui godere di un panorama mozzafiato sul Lago Maggiore, vanta la presenza della meravigliosaChiesa di San Remigio e dell'omonima Villa. La Piazza, invece, include la fascia bassa del paese, quella a ridosso del lago. Tra gli edifici più caratteristici vi sono qui la Chiesa di San Leonardo con la sua bellissima scalinata, l'ottocentesco Palazzo di Città, il cui portico è formato da 32 pilastri in granito rosa di Baveno e Villa Giulia, una splendida villa ottocentesca fatta costruire nel 1847 dal padre dell'amaro Fernet, Bernardino Branca, al cui interno e nel circostante parco vengono allestite tutto l'anno mostre ed esposizioni.
Anche altri palazzi che decorano la cittadina sono divenuti importanti centri d'arte, come Palazzo Viani-Dugnani, costruito a cavallo tra il XVII e il XVIII secolo, che dal 1909 ospita il ricco Museo del Paesaggio, e Palazzo Biumi-Innocenti, edificio di origine medievale, oggi sede della sezione staccata di religiosità popolare del Museo del Paesaggio.
Tra le più importanti manifestazioni turistiche che hanno luogo a Pallanza ricordiamo il Corso Fiorito e il Palio Remiero, che nella stagione estiva riempiono le strade della cittadina e la illuminano con grandiosi spettacoli pirotecnici.

COME ARRIVARE


In auto: dalla A26 prendere l'uscita per Verbania. Si raggiunge Pallanza proseguendo lungo la SS34.

In treno: dalla stazione di Verbania-Pallanza servirsi dei mezzi pubblici che costeggiando il lago portano a Pallanza.

fonte: http://www.illagomaggiore.com/

Verbania Lago Maggiore LetterAltura 2014 – Il programma

Ottava Edizione 
Verbania: 26 – 29 giugno 2014
 
Domodossola, Alla scoperta dell’Ossola attraverso i musei: 5 - 6 luglio 2014
 
Lago d’Orta (Ameno e Miasino), Un lago di scrittori e poeti: 13 luglio 2014
 
per soggiornare a Verbania

Albergo Belvedere Pallanza 

(media Partner) srl Viale Magnolie 6 28922 Verbania Pallanza








Un’ottava edizione alla quale non mancare, quella di Lago Maggiore LetterAltura 2014: 55 eventi, tra incontri con gli autori, spettacoli, laboratori creativi, e più di 60 ospiti nazionali e internazionali per riportare l’attenzione sulla montagna priorità globale dell’umanità, unica fonte d’acqua che possa garantire un futuro florido alle nuove generazioni. 

Saranno con noi, tra gli altri: gli scrittori Marco Aime, Marco Armiero, Silvia Avallone, Enrico Camanni, Chiara Carminati, Giuseppe Festa, Amilca Ismael, Davide Longo, Laura Pariani, Noëlle Revaz, i fumettisti e illustratori Ugo Bertotti, Paolo Cossi e Alessandro Sanna, le musiche di Giovani Musicisti Ossolani, Barabàn, Stefano Seghedoni, gli alpinisti Manolo, Nives Meroi, Franco Perlotto e Araceli Segarra, gli architetti Nicola Baserga, Hervé Dessimoz, Roberto Dini, Luca Gibello, Antonio Ingegneri, Erica Ribetti, il Sottosegretario agli Esteri Mario Giro, i giornalisti Riccardo Barlaam, Pietro Crivellaro, Daniela De Rosa, Marina Gersony, Roberto Mantovani, Jean-Léonard Touadi, gli scienziati Martin Beniston, Marco Bersanelli, Silvio Garattini.

La formula resta invariata: dagli incontri del mattino allo spettacolo della tarda sera il pubblico potrà incontrare gli autori, partecipare ai dibattiti, conoscere, riflettere e insieme divertirsi. I PERCORSI TEMATICI. Alpinismo, Rifugi e Architettura alpina, La pecora, Il fumetto/reportage, Destinazione Africa: viaggio verso il futuro e Le vette della scienza: questi i percorsi tematici che, seguendo il fil rouge della montagna, del viaggio e dell’avventura, hanno guidato l’ideazione di alcuni fra gli appuntamenti di LetterAltura 2014. SPAZIO AI BIMBI! LetterAltura è un festival che vuole coinvolgere proprio tutti. Anche quest'anno è stata dedicata ai bambini un’attenzione particolare. I più piccoli potranno infatti divertirsi grazie a particolari iniziative pensate per loro, a partire da un’inaugurazione espressamente ideata per bambini, incontri con autori e illustratori di libri per ragazzi, laboratori scientifici e dedicati alla pecora e una notte al museo. Lago Maggiore LetterAltura 2014: un’occasione per scoprire un territorio meraviglioso insieme a grandi personaggi della cultura internazionale.

fonte: letteraltura.it

segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone e Albana Ruci
turismoculturale@yahoo.it

Il 19 giugno a Roma si presenta il Rapporto nazionale 2014

 
Lunedì 26 maggio 2014
Giovedì 19 giugno, presso la Sala Cristallo dell'Hotel Nazionale di Roma, avrà luogo la presentazione del Rapporto nazionale sul turismo en plein air in camper e in caravan 2014, il tradizionale appuntamento di APC con le istituzioni, la stampa, gli operatori del settore per fare il punto sull'andamento dell'industria caravanning e del plein air. All’evento saranno illustrati dati e interessanti spunti di riflessione elaborati grazie alle partnership con il CISET-Centro Internazionale di Studi sull'Economia Turistica dell'Università Ca' Foscari di Venezia e con lo Studio Zaffina. Per partecipare alla presentazione del Rapporto 2014 o ricevere aggiornamenti sull'evento, è possibile inviare un'email all'indirizzo segreteria@extracomunicazione.it.
fonte: 
http://www.associazioneproduttoricamper.it/
Negli ultimi mesi APC ha intensificato il dialogo con le istituzioni e il mondo politico per porre alla loro attenzione le problematiche e le opportunità che caratterizzano la difficile fase vissuta dall'industria del caravanning.
Attraverso una comunicazione rivolta ai rappresentanti di Camera e di Senato, APC ha pensato di offrire la propria disponibilità ai tanti appassionati di turismo itinerante in Parlamento per sostenere un’Associazione Parlamentari Amici del Camper. Capitalizzando passioni e competenze di ciascun parlamentare camperista, questa iniziativa nasce con l’intento di favorire soluzioni che possano cogliere le opportunità offerte al settore.
In seguito, l'Associazione ha realizzato una serie di incontri istituzionali, tra cui quello con la Senatrice Daniela Valentini che ha avviato, lo scorso 8 aprile, un’interrogazione parlamentare rivolta ai Ministri dell'Economia e delle Finanze e delle Infrastrutture e dei Trasporti per proporre l'applicazione di un'IVA agevolata sull'acquisto di un camper alle famiglie con persone disabili. Da sempre sostenuta dall'Associazione e già realizzata nei principali Paesi europei, questa proposta non solo favorirebbe, infatti, un rilancio del comparto ma consentirebbe altresì di incentivare l’utilizzo di un veicolo particolarmente funzionale alle esigenze di persone con disabilità motoria.
Ulteriori incontri sono stati realizzati con rappresentanti del Senato fra i quali la Senatrice Daniela Valentini e con Gianfranco Simoncini, Assessore alle Attività Produttive della Regione Toscana . Tra i diversi temi affrontati negli incontri, è emersa la necessità di una manovra per l’incentivazione alla rottamazione dei veicoli ricreazionali appartenenti alle classi Euro 0 e Euro 1. Ad oggi, infatti, sorge la necessità di rinnovare il parco circolante anche in funzione della sua anzianità, che non permette di garantire nei veicoli un adeguato livello di efficienza nei consumi e la presenza delle più avanzate dotazioni di sicurezza. In una lettera rivolta al Vice Ministro dello Sviluppo Economico, Claudio De Vincenti, l'Assessore Simoncini ha sollecitato un intervento del Governo in tal senso, in sintonia con gli sforzi realizzati per favorire la ripresa economica attraverso la valorizzazione delle eccellenze. Si è poi manifestata la volontà di supportare il progetto avviato da ECF in Sede europea per aumentare la soglia limite del peso della massa trainabile. I contatti avviati con alcuni dei candidati alle elezioni europee hanno l’intento di coinvolgere i nostri futuri rappresentanti a formare insieme ai colleghi di Germania e Francia, un movimento favorevole all’accoglimento dell’istanze dei Costruttori Italiani ed Europei.
segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone - turismoculturale@yahoo.it

I castelli del Barolo

(di Stefania Passarella)

Dall'alto dei castelli delle Langhe si scorge un panorama di colline increspate dai vigneti e puntellate di rocche, campanili e manieri antichi. Ci sono tutte le premesse per un fine settimana di relax, anche se itinerante, a cui si aggiunge la "compagnia" di alcune delle eccellenze dell'enogastronomia italiana. Siamo nelle terre del Barolo, del tartufo d'Alba e della salsiccia di Bra, tanto per citarne solo alcune di un elenco lunghissimo. Nonché nella patria di Slow Food. Colline che i corridori del Giro d'Italia quest'anno tornano a solcare grazie alla variazione di percorso dell'attesa tappa "crono dei vini". Lasciandosi guidare da profumi, aromi e cantine aperte che si può vivere una vacanza 'lenta'. Ecco qualche tappa da leccarsi i baffi (mappa).

Bra è la culla di rocche, vigne, castelli, del Barocco piemontese e anche del movimento Slow Food, della rassegna sui formaggi "Cheese" e della salsiccia omonima (insaccato di vitello crudo autorizzato da casa Savoia). La città si gira a piedi, ammirando la facciata del Palazzo Comunale, la chiesa di Santa Chiara opera dell'architetto Bernardo Antonio Vittone, la chiesa della Trinità, anche conosciuta come i "Battuti Bianchi". La via centrale è intitolata al conte Cavour ed è il luogo di ritrovo degli abitanti, fra caffè e locali storici. Lo scrittore Giovanni Arpino vi trascorreva le giornate. La Zizzola è l'edificio simbolo della città ma a piedi vi si arriva dopo un po' di salita, in cima al colle Monteguglielmo. Pollenzo è la frazione più conosciuta di Bra, nella cui piazza si affaccia il complesso di edifici che ospita l'Università di Scienze gastronomiche. A Bra invece c'è la sede di Slow Food con annessa osteria (Boccondivino) in cui gustare a prezzi accessibili il meglio della produzione locale: salsiccia di Bra, battuta di fassone, coniglio di Carmagnola, il formaggio Bra Dop, i "tajarin" (tagliolini all'uovo). In agenda: il Salone del Libro per ragazzi (21-25 maggio), Castelli aperti, Aperitivo in Consolle (ogni venerdì fino al 20 giugno).

La Morra è una delle "capitali" del Barolo. Dalla centrale piazza dei Martiri partono a raggiera sette sentieri da percorrere. Da via Umberto si arriva verso il centro su piazza Castello: qui si trova un'ampia balconata protesa su Langhe e Alpi con uno spettacolo mozzafiato. In piazza Castello sorge la torre civica ad uso di campanile del 1710: è visitabile nei mesi estivi. Poco distante la Cantina comunale gestita dai produttori di La Morra dove degustare e fare acquisti scegliendo fra più di 60 tipi diversi di Barolo. Da La Morra percorrendo la provinciale per Barolo-Novello si attraverserà un paesaggio suggestivo di vigneti e castelli.

Barolo è il cuore delle basse Langhe ed è il punto di partenza per una degustazione del vino Docg che porta il suo nome. Magari nell'Enoteca regionale all'ingresso del borgo, nel castello comunale, oppure nel wine bar a ridosso del maniero. Il borgo è dominato dal Castello Falletti, costruito nel X secolo. Prende il nome dalla famiglia dei banchieri albesi che se ne impossessarono intorno 1250. Nei loro possedimenti venne prodotto il primo Barolo, il "re dei vini". All'interno del castello si possono visitare gli appartamenti con gli arredi d'epoca della marchesa Giulia di Barolo, il salone degli stemmi e la biblioteca storica nella quale prestò la sua opera Silvio Pellico, come segretario e bibliotecario, reduce dalle "sue prigioni".

Monforte d'Alba è un comune bandiera arancione del Touring Club: ha un centro storico risalente all'anno mille e un anfiteatro suggestivo. Un borgo-gioiello che si distingue per la numerosità di cantine, osterie, vinerie. In estate può essere interessante visitarlo in occasione della rassegna Monfortinjazz, quest'anno dal 10 luglio.

Arrivando a Serralunga d'Alba si viene accolti dalla grande insegna che segnala le tenute e le cantine di Fontanafredda, volute nel 1878 da Emanuele di Mirafiori, figlio di Vittorio Emanuele II. Su appuntamento si possono visitare le cantine reali nelle viscere della collina. È uno dei centri più belli della Langa del Barolo. Il suo castello, visibile dalla strada, è l'unico esempio rimasto in zona di costruzione difensiva. Si può visitare ma solo accompagnati da guida. Il castello possedeva passaggi sotterranei che lo collegavano alla campagna e ai castelli vicini. Ha tre torri che servivano per l'avvistamento e la comunicazione con le altre torri della Langa, come quella di Castiglione Falletto che si intravede in lontanaza. A Giuseppe Cappellano, originario di Serralunga, si fa risalire la creazione della ricetta del Barolo Chinato.

Il castello di Castiglione Falletto purtroppo non è visitabile, ma è da ammirare per la sua mole, nel mezzo del borgo, caratterizzato da un massiccio torrione centrale. Sorse intorno all'anno Mille come punto di avvistamento. Dopo aver fatto parte, dal 1300, del Marchesato di Saluzzo, il suo nome fu legato alla casata dei Falletti. L'edificio divenne una roccaforte militare e punto strategico di avvistamento sulle Langhe e sul Monferrato, nel 1601 passò ai Savoia e fu trasformato in abitazione civile. Ai piedi del castello la Cantina Comunale.

Sulla collina del castello di Grinzane Cavour, un altro esempio di architettura medievale, si possono trascorrere ore di relax ammirando il paesaggio della Langa. Grazie ai restauri condotti a partire dal 1960, l'edificio è in ottimo stato di conservazione. Nella prima metà dell'Ottocento fu acquistato da Michele Cavour, padre di Camillo. È visitabile e ospita l'Enoteca regionale Cavour, un ristorante, un museo etnografico sulla civiltà contadina. Inoltre è teatro dell'annuale Asta Internazionale del Tartufo Bianco e sede dell'omonimo premio letterario.

Più che per un castello, Alba è rinomata per le sue antiche "cento torri", che oggi però non sono che una decina. Capitale riconosciuta delle Langhe, il suo centro storico conserva intatta la fisionomia medievale ed è appena reduce dai festeggiamenti per i 50 anni della nutella (lo stabilimento Ferrero è a pochi passi dal centro). L'itinerario nel cuore della città può iniziare da via Cavour, fiancheggiata dalla Torre Artesiano, dalla Loggia dei Mercanti e dalla nobile casa-torre. Si arriva in piazza del Duomo dove sorgono il Palazzo Comunale e la Cattedrale di San Lorenzo. Qui trova dimora anche un ristorante tre stelle Michelin, quello di Enrico Crippa. Via Vittorio Emanuele (o la Via Maestra), principale arteria cittadina, attraversa tutta la vecchia Alba, sfociando in piazza Savona dove svetta la fontana luminosa dedicata al Cavaliere del lavoro Giovanni Ferrero, creatore con il fratello Pietro dell'omonima industria.

Infine lasciandosi alle spalle castelli e torri ci si può allungare ad Acqui Terme per un po' di relax grazie alle proprietà delle sue sorgenti termali. Il centro si snoda intorno alla "Bollente", piazza in cui si trova la fonte omonima racchiusa in una sorta di edicola-tempietto. Dalla fontana sgorga acqua che 'fuma': è la fonte termale di acqua salso-bromo-iodica che sgorga a 74,5 gradi centigradi. Molti si avvicinano per inalarne i vapori. Per un tuffo nelle acque curative si può trascorrere senza remore una mattina o un pomeriggio al Lago della Sorgente, spa che ospita piscine termali naturali.
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Gufi che passione, al via festival

Una tre giorni dedicata alla scoperta del mondo dei gufi nella suggestiva cornice di Grazzano Visconti, in provincia di Piacenza, nel borgo e nel parco del castello omonimo. Dal 31 maggio al 2 giugno torna il Festival dei Gufi, maxi evento per collezionisti, appassionati, artisti, fotografi e semplici curiosi del mondo notturno di questi rapaci.
L'obiettivo del festival prima che turistico è naturalistico: Noctua, che organizza la kermesse insieme al Gruppo italiano Civette, punta alla salvaguardia della natura selvatica di queste specie protette che devono vivere libere nel loro habitat e mai in cattività, salvo casi eccezionali per cui non possono più volare a causa di problemi fisici. A dare il benvenuto ai visitatori sarà il biologo della trasmissione tv "Geo & Geo", Francesco Petretti, che insieme ad altri esperti racconterà qualcosa di nuovo sui gufi.

Ovviamente non potranno mancare gufi in carne e ossa: per tutta la durata del Festival si potranno ammirare diverse specie di rapaci notturni dal vivo. Non sono previsti spettacoli di falconeria ma un'iniziativa particolare per fotografare in azione questi animai col cannocchiale e portare a casa i propri scatti. I visitatori potranno vedere il Gufo reale (il gufo più grande del mondo), l'Allocco di Lapponia, l'Allocco degli Urali, il Barbagianni, l'Allocco, il Gufo reale del Bengala e la civetta.

Oltre a seminari e incontri, su una superficie di oltre 30 ettari il festival propone più attività collaterali. Intanto il "Gufo shop", uno dei maggiori mercati di gufi da collezione realizzati in ogni materiale e con pezzi lavorati da artigiani provenienti da tutta Europa. C'è anche la gara di "body painting" internazionale che chiama a raccolta artisti italiani e stranieri che dipingeranno i corpi di modelle e modelli a tema gufo e civette. I visitatori potranno seguire per oltre sei ore tutte le fasi di questo concorso fino alla sfilata del tardo pomeriggio. I bambini sono grandi protagonisti nella sezione a loro dedicata: Gufolandia, un'area a scopo didattico – per i "gufologi" in erba – ma anche ludica, dove saranno organizzate cacce al tesoro e attività artigianali con cartapesta, legno e marionette. Evento speciale di quest'anno sono due mostre fotografiche che dopo il festival diventeranno itineranti: una è "Strigiformes" – dedicata ai 13 rapaci notturni che vivono in Europa (Strigiformi è il nome scientifico con il quale vengono classificati come ordine tutti i rapaci notturni del mondo) e realizzata con fotografie di alcuni dei migliori fotografi italiani, europei e americani – che sarà affiancata da una speciale performance di danza, lo spettacolo "DaNeGu" ispirato all'immobilità e alla fierezza del Gufo delle Nevi. L'altra è proprio una mostra sul Gufo delle nevi, con scatti di Fabrizio Moglia, considerato fra i migliori fotografi naturalisti italiani.
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Festa tra i gitani A Saintes Marie de la Mer, in Camargue, per l’annuale pellegrinaggio degli zingari

(di Ida Bini)
La Marché des gens du voyage, il pellegrinaggio del popolo del vento, è il nome suggestivo e poetico della festa degli zingari che si svolge ogni maggio, quest’anno dal 18 al 25, a Saintes-Maries-de-la-Mer, nel sud della Francia. Rom, gitans catalani, manouches e bohémiens (come i camarghesi chiamano gli zingari) provenienti da tutta Europa e dal nord Africa giungono in Camargue, nella deliziosa cittadina di Saintes-Maries-de-la-Mer e sulle sue spiagge, e si affiancano ai gardian, i butteri locali, per festeggiare la loro patrona, Sara la Nera, in una grande e coinvolgente manifestazione. Cantano e ballano con indosso gli abiti tradizionali provenzali, e organizzano corride e corse di cavalli per una settimana di celebrazioni che culmina il giorno 24 nella processione della santa, l’ancella Sara, che sbarcò sulla spiaggia della cittadina francese dalla Palestina con Maria Jacobè, sorella della Vergine, e Maria Salomè, madre degli apostoli Giovanni e Giacomo.
La statua, addobbata a festa, viene circondata dai gitans appartenenti ai diversi clan e portata fino in spiaggia con i gardians in sella ai loro cavalli bianchi, che scortano la statua tra suoni e colori fino al mare. Qui la statua viene immersa nelle acque per tre volte e poi riportata nella cripta della chiesa che custodisce le sue reliquie al suono di chitarre, fisarmoniche e campane. Il giorno seguente, il 25 maggio, si festeggiano invece Maria Jacobè e Maria Salomè, le due sante che diedero il nome all’accogliente cittadina francese. Durante la cerimonia i fedeli entrano in acqua seguendo uno stendardo blu ricamato con i simboli della tradizione e terminano i festeggiamenti nell’arena con giochi e sfide a cavallo.
Il pellegrinaggio è un’importante occasione per il popolo dei gitani di ritrovarsi e di battezzare i propri figli nella chiesa delle Saintes Maries; per chi assiste alle cerimonie, invece, è un’occasione per avvicinarsi a culture e tradizioni antiche, piene di misticismo e simbologie, e a una natura sorprendente e ancora intatta. Saintes-Maries-de-la-Mer, infatti, sorge all’interno nel parco naturale regionale della Camargue, attraversato dal fiume Rodano. Il Parco si allunga fino al mare dove termina con spiagge bianchissime, ricoperte di dune e di bassi cespugli colorati. Il forte profumo del mare si mescola a quello dolce dei fiumiciattoli e delle paludi che ricoprono gran parte del territorio della Camargue e il delta del Rodano. Protagonisti di quest’area protetta sono i tori, grossi e addestrati per le corride locali, assolutamente non cruente, e les manades, i branchi di cavalli, piccoli e robusti, quasi interamente bianchi, cavalcati dai gardian, i butteri francesi, ben abituati alla vita dura dei pascoli e dell’allevamento. Sulle lingue di terra che si spingono fino all’acqua del mare, tra canneti e paludi, nidificano molte varietà di uccelli, soprattutto i fenicotteri rosa, che rendono il paesaggio ancor più magico. Si può girare il Parco in molti modi: a cavallo, su veloci quad, in bicicletta o pagaiando sulle lagune a bordo di stretti kayak. Per informazioni su tour fotografici o per il noleggio dei mezzi, rivolgersi all’Office de Tourisme des Saintes Maries de la Mer, in avenue Van Gogh. Per maggiori informazioni: www.saintesmaries.com
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