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#Svezia #SanValentino al #Melodifestivalen

di Eugenia Romanelli

L’occasione per fare tappa a Malmo, terza più grande città della Svezia, ma soprattutto in quella che a tutti gli effetti è il simbolo europeo della diversità, come spesso accade alle città di frontiera, è l’edizione del Melodifestivalen, a febbraio. Che, guarda caso, cade proprio nel giorno di San Valentino. Tutto è perfetto insomma per prenotare un volo nella metropoli in miniatura tra le più creative e interessanti dell’Europa contemporanea, quella per intenderci che è recentemente stata in grado di affrontare eventi di portata internazionale come l’Eurovision Song Contest 2013, il World Junior Hockey Championship 2014 e l'IIHF World Women's Championships.

Il 14 febbraio dunque la Malmö Arena ospiterà la gara di qualificazione per lo Eurovision Song Contest svedese, organizzata dalla televisione svedese. Nemmeno a dirlo, la città si riempirà di giovani e appassionati, e diventerà un palcoscenico autentico e divertente per quei turisti che amano scoprire le città nelle loro vere identità e espressioni culturali. Febbraio, tra l’altro, è un mese denso di appuntamenti per questo luogo che, trait d'union tra la Svezia e il Vecchio Continente, si candida a diventare la punta di diamante della night life europea per il 2015.

A cominciare dal Nils Dardel e la modernità, esposizione di uno dei più popolari artisti modernisti svedesi, alla Moderna Museet Malmö (21 febbraio - 6 settembre), al Malmö Games, il 25 febbraio, per i fanatici di atletica (ospiterà gli atleti più famosi del mondo). Per non parlare del Champions of Rock del 27 febbraio, concerto delle star del West End di Londra dedicato Queen.

Intanto, bar, pub e locali si stanno preparando al tutto esaurito. Ma prima di esplorare i dieci locali più originali della città, occorre dare un assaggio delle atmosfere che questo inizio 2015 offrirà ai turisti. Infatti Malmo non può più essere identificata con la città industriale di un tempo ma è piuttosto uno dei più importanti poli di impegno nella salvaguardia dell'ambiente (stupendo il nuovissimo quartiere di Västra Hamnen, costruito su un'idea di sviluppo sostenibile).

Non solo: arte e cultura, oltre che il design, sono oggi tra le offerte più competitive dell’Europa nostrana. E le aree verdi, stupende e ciclabili, tra cui il Kungsparken, lo Slottsparken, il vasto Pildammsparken e il Malmö Folkets Park (il parco di divertimenti più antico della Svezia). O i due chilometri di spiaggia di Ribersborg. Ma il top, dicevamo, lo si raggiunge di notte: gli abitanti di Malmo sono dei veri campioni in divertimento notturno e migrano di locale in locale fino alle cinque della mattina.

Si parte dal Kafè Noir, vicino alla caratteristica piazza Lilla Torg, punto d'incontro per i creativi, e dal Satori, caffè vegetariano. Impedibile anche il Babel, recentemente ristrutturato all’interno di una chiesa sconsacrata, tempio della musica internazionale, e il Debaser, sorta di concept che comprende bar, ristorante, spazio per concerti, e night club con djs internazionali. Il pubblico svezzato e aperto alle trasgressioni deve mirare allo Skeppsbron 2, ben diverso dal famoso KB, dove lo stesso si balla fino alla mattina ma solo musica rock, con live ogni settimana.

Atmosfere internazionali da Koi, trendissimo sushi bar e locale notturno, vetrina della Malmo eccentrica. Migliore bar in città con tanto di spettacolari bartenders sempre in azione è Rosen Bar & Dining, mentre il Prins Bernhard e lo Hipp sono sicuramente il top del clubbing d’avanguardia. Infine il Moriska Paviljongen, centro artistico e culturale nel Folkets Park aperto a tutte le tendenze: una superstar vietnamnita potrebbe esibirsi in concerto in una sala mentre in un'altra sala svolgersi un serata gay e in un’altra ancora tenersi un congresso di macroeconomia. Dunque? Non resta che partire in avanscoperta.
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Open Days, 200mila persone alla scoperta della Puglia

Successo per le attività di Puglia Open Days che hanno visto protagoniste le bellezze di Puglia dal Gargano al Salento in 104 Comuni: sono stati circa 200 mila i visitatori che hanno preso parte alle diverse attività e fruito delle aperture straordinarie previste su tutto il territorio regionale da aprile 2014 a gennaio 2015. Il progetto, finanziato con fondi P.O. FERS 2007-2013, ha messo insieme - si sottolinea in una nota di Puglia Promozione - i giganti dell'arte, della storia, della cultura mondiale, raccontando la Puglia attraverso i castelli, le cattedrali, i musei, i teatri, i parchi e le aree archeologiche, i centri storici.

Luoghi noti affianco a gioielli d'arte meno conosciuti, autentici e affascinanti, resi fruibili grazie al progetto di Puglia promozione e alla collaborazione con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo tramite la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Puglia, la Conferenza Episcopale Pugliese, l'ANCI Puglia, l'UNPLI Puglia - Comitato regionale delle Pro Loco e alla professionalità di operatori e guide che hanno raccontato le meraviglie di Puglia ai turisti italiani e stranieri. Il forte partenariato promosso con 37 enti e fondazioni ha permesso la messa in rete di 256 beni. Oltre 450 gli operatori impiegati ogni sabato sera su tutto il territorio regionale.

Le attività Puglia Open Days si sono aperte con i quattro appuntamenti del periodo primaverile a ridosso di ponti e festività che hanno visto oltre 11.000 partecipanti. Per tutta l'estate, poi, da luglio a settembre, ad esplorare la Puglia e le sue bellezze sono stati in 170.000.

Gli ultimi quattro appuntamenti invernali hanno infine visto la partecipazione di 18.700 ospiti, "confermando che la Puglia piace e attrae non solo d'estate". Alta la percentuale di turisti italiani (93%), soprattutto da Lombardia, Lazio, Campania ed Emilia Romagna; molti anche i pugliesi che hanno approfittato degli appuntamenti Puglia Open Days per conoscere o riscoprire il patrimonio culturale della propria terra. Cresce dell'1% rispetto al 2013 la presenza straniera. Infatti il 7% dei turisti che hanno preso parte alle attività è costituito da stranieri, prevalentemente tedeschi (15%), inglesi (9%), francesi (6%), e americani (5%). Complessivamente la conoscenza di Puglia Open Days avviene prevalentemente tramite il passaparola (35%). Una buona efficacia è riconosciuta anche alla rete regionale degli uffici IAT (16%) e alla pubblicità sui media (13%). La percentuale di visitatori "fidelizzati" che hanno fruito di più eventi Puglia Open Days nel 2014 (in media due) supera il 70%. Il giudizio complessivo sulle attività Puglia Open Days è ottimo: circa l'80% valuta l'attività svolta come "molto superiore" o "superiore" rispetto alle proprie attese. Uniche note negative si registrano per la segnaletica e l'accessibilità dei siti culturali che ricevono, anche se in pochi casi (meno del 10%), anche valutazioni inferiori rispetto alle attese del visitatore. 

Nella top ten dei siti più visitati di Puglia nei sabato sera Puglia Open Days figurano la Basilica Concattedrale di Santa Maria Assunta di Ostuni, la Basilica di San Martino di Martina Franca, il Duomo e la Basilica si Santa Croce di Lecce, il Castello di Manfredonia, il Castello Aragonese di Taranto, il Castello Svevo di Bari, il Polo Museale di Gallipoli, Palazzo Granafei Nervegna a Brindisi, Castel del Monte e la Cattedrale di San Nicola Pellegrino a Trani. Seguono ci sono Palazzo Simi a Bari, la Galleria "De Vanna" a Bitonto, il MARTA di Taranto, Castel del Monte, il Castello Svevo di Trani. Il Salento è l'area che ha avuto il maggior numero di visitatori (35% del totale). La seconda destinazione è "Bari e la costa" (17%), seguita da "Valle d'Itria" (14%), da "Magna Grecia" e "Gargano" (12%) e Puglia Imperiale (10%).

Le città più battute sono state Lecce, Bari, Gallipoli, Brindisi, Ostuni, Taranto, Trani, Monte Sant'Angelo, Barletta e Foggia. I turisti hanno riscoperto inoltre il piacere di assaporare le bellezze dei tesori nascosti di Puglia, anche passeggiando nei piccoli borghi, alla ricerca di scorci da immortalare. Tra i borghi più visitati ci sono Oria, Laterza, Conversano, Sant'Agata di Puglia, Manduria. Nel Gargano e Daunia molto apprezzati anche il Santuario di San Michele Arcangelo a Monte Sant'Angelo, il Museo Civico di Foggia e il Polo Museale di Ascoli Satriano, il centro storico di Vieste. Grande interesse anche per la Cattedrale di Barletta, ma la Puglia Imperiale è stata molto apprezzata anche visitando gli ipogei di Canosa di Puglia, la Cattedrale di Ruvo di Puglia, la Sinagoga Scolanova e i centri storici di Terlizzi, Bisceglie e Andria. Bari e la costa ha attratto con il suo inestimabile patrimonio culturale. Notevole affluenza alla Cattedrale di San Sabino, alla Basilica di San Nicola e al Teatro Petruzzelli.

Apprezzati dai turisti anche la Fondazione Pino Pascali a Polignano a Mare, il Castello Acquaviva d'Aragona a Conversano, i centri storici di Giovinazzo e di Rutigliano con il Museo del Fischietto. A trascinare l'offerta della Magna Grecia Murgia e Gravine un forte fascino hanno esercitato oltre che le visite al MARTA anche i percorsi nella Taranto Sotterranea con il suo inestimabile patrimonio ma anche Laterza, con il suo suggestivo centro storico, Mottola, col villaggio di Casalrotto, Gravina in Puglia con la Fondazione Ettore Pomarici Santomasi. In Valle d'Itria molto apprezzato, inoltre, il Castello Ducale di Ceglie Messapica, a Carovigno il Castello Dentice di Frasso e il Museo del Territorio Casa Pezzolla ad Alberobello. Molto partecipate, poi, le visite guidate ai centri storici di Alberobello, Martina Franca e Noci. Il Salento ha affascinato gli amanti del barocco ma non solo. Grande affluenza ai Castelli di Francavilla Fontana, Copertino, Acaya e Otranto. Grande interesse anche per il Museo Archeologico Provinciale "F.Ribezzo" di Brindisi e i borghi di Specchia e Castro.
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Per il mondo, nei quartieri che fanno tendenza

di Ida Bini

L’Isola a Milano
Cultura, musica e arte tra case di ringhiera e torri avveniristiche: il quartiere più cool di Milano ha mille volti in uno spazio relativamente piccolo. A nord del capoluogo lombardo, a ridosso della stazione di Porta Garibaldi, il quartiere ha un’anima popolare e creativa molto forte che, temendo lo sfruttamento edilizio selvaggio in vista dell’Expo, si è ancorata alle tradizioni, rivalutando le vecchie case di ringhiera e le antiche botteghe trasformandole in locali e circoli ricreativi. Il quartiere fa parte del progetto urbanistico “Porta Nuova”, che riqualifica e modernizza alcune zone nella parte settentrionale di Milano, ed è stato subito chiamato “Isola” perché i cambiamenti architettonici l’hanno effettivamente separato dal resto della città. Molte abitazioni sono state rase al suolo per far posto ai nuovi edifici ma il volto antico del quartiere è ancora visibile nei palazzi Liberty e nelle case di ringhiera di via Pastrengo, basse e piene di umanità. Ci sono anche i locali notturni, i ristoranti, le librerie, i centri culturali come il circolo Arci Métissage di via Borsieri, le gallerie e i grandi spazi teatrali come il Blu Note, frequentato da chi ama la musica jazz dal vivo. A poche centinaia di metri i migliori archistar del mondo hanno disegnato l’aspetto nuovo del quartiere con le costruzioni avveniristiche di piazza Gae Aulenti, che hanno cambiato radicalmente lo skyline di Milano. La piazza con tre fontane a sfioro, infatti, ospita l’Unicredit Tower, il grattacielo più alto d’Italia, realizzato dall’architetto argentino Cesar Pelli; di fronte si staglia il Bosco Verticale, centro residenziale formato da due torri residenziali ricoperte da piante, disegnato da Stefano Boeri.

Vesterbro a Copenaghen
Negli ultimi anni il vecchio quartiere popolare a luci rosse di Vesterbro, a ovest di Copenaghhen, è diventato uno dei luoghi più vivaci e divertenti della capitale danese. E’ qui che la sera i locali si affollano di appassionati di musica jazz e di bebop mentre di giorno si fa la fila per entrare nei bar e nei ristoranti alla moda. Ovunque spuntano gallerie d’arte e centri espositivi all’avanguardia. La zona delle rivolte sociali di Istedgade è oggi la strada dove si fa il migliore shopping di design danese e la zona di Kødbyen, ex macello della città, offre di tutto, dai locali di tendenza ai mercatini e alle gallerie espositive. Da pochi mesi è stato inaugurato l’Urban House, centro culturale e area verde, un luogo tranquillo dove rilassarsi, bere una birra o leggere un libro. Il quartiere è anche un perfetto luogo di passeggiate e, d’estate, di picnic cittadini nel Sønder Boulevard. Chi ama bere l’autentica birra danese, infine, ha a disposizione una fabbrica che è sorta proprio in questo quartiere: Vesterbro Bryghus. Il birrificio produce cinque birre speciali secondo le ricette tradizionali e servite a un lungo bancone; al pianoterra c’è anche un ristorante con un grill aperto e un menu accompagnato da birra.

MaHü a Vienna
E’ il nomignolo che i viennesi danno a uno dei viali più emblematici della Mitteleuropa: dall’estate scorsa Mariahilferstrasse è stata quasi interamente pedonalizzata e trasformata in una pista ciclabile, lunga quasi due chilometri. L’intera zona ha risentito dei benefici e si è convertita in uno spazio urbano nuovo e verde con punti dove rilassarsi e passeggiare. E’ anche una via commerciale molto frequentata e non solo dai turisti con negozi di design, librerie, boutiques, ristoranti, lounge bar che fanno tendenza e laboratori per la sperimentazione creativa. La lunga via, inoltre, taglia in due i distretti 6 e 7, quartieri innovativi e sede del celebre complesso culturale MuseumsQuartier, uno dei più importanti poli museali del mondo. Si tratta di 670 mila metri quadrati sorti sulle antiche scuderie imperiali, ora dedicati alla pittura, alla scultura e alla videoarte con spazi creati per ospitare atelier, negozi, studi e abitazioni per artisti. Il quartiere dei musei è una moderna oasi urbana frequentata anche dai viennesi, che amano fare colazione nei suoi tanti caffè.

Ixelles a Bruxelles
Ha mille volti il quartiere innovativo di Ixelles, a sudest della città di Bruxelles: qui gli amanti della moda fanno shopping lungo l’elegante avenue Louise e pranzano a Matongé, dove si trovano i migliori indirizzi di cucina africana. Rue Saint-Boniface è frequentata dai nottambuli e da chi è in cerca di brasserie e locali alternativi mentre l’enorme place Flagey pullula di bar e di ristoranti alla moda dove trascorrere la serata. Camminando intorno a rue Bailli si ammirano i più bei edifici Art nouveau della città belga e, poco più a sud, si arriva nel tranquillo parco Bois de la Cambre per passeggiate nel verde. Il quartiere, storicamente abitato dalla comunità africana, ospita i campus di due importanti università, attirando giovani studenti da tutto il Paese.

Mouraria a Lisbona
E’ difficile stare al passo dei continui cambiamenti della capitale portoghese, dove ogni anno emergono nuovi quartieri e intere zone urbane si trasformano in luoghi dove vivere e trovarsi. Ultimamente c’è un rione che sta facendo parlare di sé: Mouraria, zona multietnica e multiculturale, destinata a trasformarsi nell’East End di Lisbona. E’ un labirinto medievale di stradine, piazzette e scale e, già nel secolo XIX, era un fervente centro culturale dove l’artista Maria Severa intonò i primi versi di fado. Mouraria è diventato in poco tempo il quartiere più giovane e vivace della capitale portoghese, punto d’incontro di artisti e creativi che organizzano festival e concerti a piazza Martim Moniz e frequentano i tantissimi bar dove risuonano i ritmi africani e dove arriva il vento dell’oceano.

Peckham a Londra
A sudest della capitale britannica Peckham è un quartiere frequentato da giovani artisti e musicisti dove sulla via principale - High Street - spuntano locali e bar alla moda, gallerie d’arte underground, ristoranti alternativi accanto a negozi di parrucchieri e di alimentari africani e caraibici. Si viene fin qui anche solo per curiosare tra le ultime tendenze in fatto di moda e di musica. A determinare il carattere alternativo e giovane del quartiere sono la vicinanza con il Camberwell College of Arts, una delle migliori scuole d’arte del Paese, e il basso prezzo degli affitti degli appartamenti. La convivenza di razze e culture in quest’angolo di Londra è davvero molto stimolante e genuina.

Kallio a Helsinki
A nordest della capitale finlandese il vecchio quartiere operaio Kallio si è trasformato nel luogo preferito da studenti, artisti e giovani professionisti che frequentano i suoi vivaci locali notturni, i ristoranti bohémien, le piccole gallerie d’arte e i teatri d’avanguardia. Punto d’incontro è il mercato di Hakaniemi, dominato dalla chiesa di Kallio in granito grigio, dove gli abitanti della capitale amano fare il brunch e dove si trovano due storici ristoranti: Juttutupa e l’alternativo Cella, uno dei più antichi della città con un’ottima cucina finlandese.

Neukölln a Berlino
A sud-est del centro storico della capitale tedesca, Neukölln era un’area abbandonata e depressa che il Comune ha deciso di recuperare: gli edifici e le vecchie fabbriche sono diventati abitazioni e luoghi dove incontrarsi ed esibire la propria arte. Il distretto è chiamato anche Little Istanbul per la presenza della comunità turca che abitava il quartiere ancor prima di trasformarlo in un centro urbano con laboratori e atelier di giovani artisti. Tre sono gli indirizzi più innovativi e di tendenza del quartiere: Atelierhaus79, abitazioni open space usate anche come atelier; l’ex birrificio Kindl, centro sperimentale d’arte contemporanea, e Agora Collective, complesso residenziale con laboratori, locali e ristoranti a prezzi ancora sorprendentemente bassi.

Queens a New York
E’ il distretto multietnico e multiculturale della grande città statunitense che ogni anno presenta cambiamenti, trasformazioni e vivaci stimoli culturali. Dall’eclettica Long Island City agli spazi verdi di Corona e Flushing, dalle atmosfere greche di Astoria alle spiagge di Rockaway, il Queens raggruppa tanti quartieri e zone urbane, decine di realtà da esplorare. Per gli appassionati d’arte ci sono il MoMA PS1, un prestigioso distaccamento del MoMA con sede a Long Island City all’interno di una ex-scuola pubblica, dove è possibile ammirare le opere di artisti emergenti, e il Queens Museum, recentemente restaurato all’interno dell’ex NYC Pavillon usato durante l’Esposizione internazionale del 1939 a Flushing Meadows–Corona Park. Anche nel quartiere di Astoria è stato da poco riaperto il Museum of Moving Images, dedicato alla storia e alla tecnologia di film, televisione e immagini in movimento. A ogni stagione nel Queens nascono nuovi locali e ristoranti, bar e ritrovi che fanno tendenza; è molto difficile stare al passo con i centri, le gallerie e le boutiques che spuntano un po’ ovunque ma alcuni indirizzi sono già un must tra gli abitanti e i visitatori: Brooklyn Bagel & Coffee Company ha i migliori bagel appena sfornati della città; Bohemian Hall and Beer Garden offre buona birra e musica dal vivo; Queens Kickshaw è il ritrovo di studenti e artisti dall’ambiente informale arredato con materiali riciclati. Infine da LIC Market si pranza e si cena tra amici in un ambiente tipicamente americano.

Salesas a Madrid
Trendy, signorile, alternativo: il quartiere Salesas della capitale spagnola sta vivendo un momento di grande fortuna e rinascita. Offre una vasta scelta di shopping e i locali più modaioli della città. Punto centrale del rione è il convento barocco de la Visitación de nuestra Señora o de las Salesas Reales con la sua scenografica scalinata, attualmente sede del tribunale; intorno si apre il barrio madrileno, elegante e ricco di boutiques e di bar di tapas, in posizione eccellente per passeggiare fino al centro. In calle de Barquillo si fanno acquisti di abbigliamento, soprattutto maschile; in Fernando VI e calle de Almirante si fa il migliore shopping gourmet di Madrid e si frequentano caffè vintage e ristoranti di design, chic e alternativi. Plaza de Santa Bárbara, infine, pullula di locali storici e all’avanguardia dove i madrileni si incontrano per prendere l’aperitivo. Chi ama l’arte e la cultura ha a disposizione nel quartiere il teatro María Guerrero, caffetterie letterarie e la fondazione Mapfre con una galleria espositiva di grande prestigio e un negozio interno dove si acquistano libri, oggetti e opere originali.
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Antitrust multa Ryanair, "cara assistenza telefonica ai clienti"

Nuova multa dell'Antitrust nei confronti di Ryanair. L'Autorità ha comminato alla compagnia low cost una sanzione amministrativa per complessivi 550.000 euro per pratiche commerciali scorrette. Sotto accusa, informa in particolare una nota, le modalità di assistenza fornite ai passeggeri attraverso un servizio di call center raggiungibile esclusivamente tramite numerazioni a sovrapprezzo, giudicate troppo onerose.

 La multa è stata irrogata dall'Antitrust al termine di un procedimento per pratiche scorrette, avviato il 6 giugno 2014 a seguito di numerose segnalazioni di passeggeri e associazioni di consumatori che lamentavano l'estrema difficoltà e onerosità nel mettersi in contatto con l'operatore per esercitare specifiche prerogative contrattuali. Tra queste, la richiesta di assistenza per l'imbarco di persone con ridotta mobilità; la scelta di un volo sostitutivo in caso di variazioni al piano di volo disposte dal vettore; la modifica della prenotazione effettuata prima del volo; la richiesta di restituzione delle somme erroneamente addebitate al momento della prenotazione e di emissione della fattura commerciale per il volo acquistato, oltre all'utilizzazione dei bonus di credito concessi dal vettore.

    L'Autorità garante della Concorrenza e del Mercato ha concesso a Ryanair 90 giorni di tempo entro cui comunicare le iniziative adottate per rimuovere i profili di scorrettezza accertati, sui quali la compagnia ha iniziato a intervenire nel corso del procedimento, senza tuttavia averli ancora eliminati.

    Le misure già adottate dalla società hanno riguardato, nello specifico, l'abolizione del numero a sovrapprezzo dedicato all'assistenza prioritaria, la riduzione delle tariffe per l'assistenza telefonica e l'introduzione di un servizio di assistenza via chat, accessibile dal sito web del vettore, che consente al passeggero di interloquire con un addetto al servizio clienti. Di questo comportamento della compagnia, l'Antitrust ha tenuto conto nella determinazione della sanzione.

    La decisione si colloca nell'ambito di altri interventi analoghi adottati dall'Autorità sulle modalità di assistenza ai passeggeri del trasporto aereo e, in particolare, sull'utilizzo di linee telefoniche a sovrapprezzo per esercitare legittime prerogative contrattuali. Non è la prima volta, tra l'altro, che la compagnia irlandese finisce sotto la scure dell'Antitrust: in passato era stata multata per mancata trasparenza sulle offerte delle assicurazioni facoltative e sulle modalità di indicazione dei prezzi dei biglietti.
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Irlanda, ecco 10 motivi per partire

1. Wild Atlantic Way Si tratta di uno degli itinerari più selvaggi, incantevoli e ricchi di cultura al mondo, la Wild Atlantic Way può tranquillamente competere con la Pacific Coast Highway in California e la Great Ocean Road in Australia. Questo fantastico percorso costiero lungo circa 2.500 km si insinua in penisole e villaggi tra la contea del Donegal (nel nord ovest dell’isola) e la contea di Cork, a sud.

2. Giant’s Causeway, co. Antrim Il tramonto è uno dei momenti migliori per visitare la Giant’s Causewy, un luogo in cui mito e leggenda incontrano terra e mare. La gente del posto dice che fu creata dai giganti, gli scienzati sostengono che sia il risultato dell’attività vulcanica di milioni di anni fa. Qualunque sia la sua origine, è senz’altro una meraviglia della natura.

3. Cliffs of Moher, co. Clare Sicuramente una delle attrazioni più amate di tutta l’isola d’Irlanda, queste vertiginose scogliere nella contea di Clare sono tra le più alte d’Europa (214 m). Nei giorni limpidi, potrai spingere lo sguardo fino alle Isole Aran e alla Galway Bay, ai Twelve Bens (noti anche come Twelve Pins) nel Connemara e a sud fino al distante Loop Head e alla Penisola di Dingle nella contea di Kerry.

4. Titanic Belfast, co. Antrim Immergiti nella storia della nave più famosa di tutti i tempi. Aperto nel 2012, il Titanic Belfast ha la stessa altezza della nave ed è costituito da nove gallerie distribuite su sei piani che ne raccontano la storia dalla nascita alla tragedia conclusiva.

5. Dublino, co. Dublin Sarà anche una delle città più antiche d’Europa ma Dublino sfoggia la sua eredità medievale e georgiana accanto accanto a una ricca scena culturale, ristoranti innovativi, i migliori pub al mondo, negozi di tendenza e una frizzante vita notturna.

6. Ponte di corda di Carrick-a-rede, co. Antrim Situata sulla spettacolare Causeway Cosatal Route, Carrick-a-Rede è una piccola isoletta accessibile solo attraverso questo ponte di corda, costruito originariamente per permettere ai pescatori di accedere all’isola per catturare i salmoni nord-atlantici durante la migrazione. Ogni anno migliaia di visitatori compiono l’entusiasmante traversata del ponte di corda che si stende su una gola profonda 30 metri e larga 20.

7. Isole Aran, co. Galway In ottima posizione nella baia di Galway, sorgono le Isole Aran: Inis Mór, Inis Meáin e Inis Oírr, le ultime terre a ovest prima di raggiungere l’America. Pur mantenendo comunque gli aspetti della vita tradizionale irlandese, le isole affascinano le migliaia di visitatori che le visitano ogni anno.

8. Ring of Kerry, co. Kerry Come suggerisce il nome, il "Ring" (anello) of Kerry ha inizio e termina nello stesso luogo, Killarney. La regina Vittoria lo adoravo e venne in visita qui nel 1861 soggiornando presso Muckross House, la sontuosa dimora vittoriana al centro del Killarney National Park.

9. Mourne Mountains. co. Down Sembra che le montagne d’Irlanda ispirino molto più di altre e accendano la fantasia degli scrittori. Le Mourne Mountains nella contea di Down, che fanno capolino dal paesaggio e si lanciano verso il Mar d’Irlanda, sono uno di questi luoghi. C.S Lewis trovò infatti ispirazione da questi luoghi per creare il mondo di Narnia ne il suo capolavoro, "Il leone, la strega e l’armadio".

10. Il Burren, co. Clare L’isola d’Irlanda offre un ambiente tra i più incontaminati d’Europa. Uno dei luoghi più straordinari dell’intera isola è il Burren, un fantastico tavolato completamente lastricato di pietre calcaree, nel quale, sotto l’immensa volta del cielo, terra e mare si fondono in una vastità vertiginosa. Nell’area del Burren si trovano 70 ’tombe a cuneo’, alcune delle quali sono più antiche delle piramidi, e tra queste il famoso dolmen di Poulnabrone.
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Ri-scatti di una vita. In mostra le foto

Il titolo della mostra, è già di per sé un programma. "Ri-scatti di una vita". Si tratta delle immagini realizzate da Tony Vaccaro, fotografo statunitense di origine molisana. Mercoledì 21 gennaio alle 17 ci sarà l'inaugurazione della mostra presso l'Università Gabriele d’Annunzio di Chieti (l'appuntamento è nell'aula Magna di Sociologia). Giovedì 22 gennaio alle 10, 30 Vaccaro riceverà il premio Minerva. La mostra resterà aperta sino al 27 febbraio 2015 nel foyer del Polo Didattico di Lettere dal lunedì al venerdì dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 15 alle 18.
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