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Muri “rocciosi” e culturali: LetterAltura allarga gli orizzonti per l’edizione del decennale

Dal 23 al 26 giugno torna a Verbania il festival dedicato alla montagna
La presentazione dell’edizione numero 10 di LetterAltura

Il poeta siriano Adonis in una delle poche uscite pubbliche, il filosofo francese Bruno Nassim Aboudrar a dialogo con la storica e giornalista Farian Sabahi su «perché il velo islamico ferisce lo sguardo degli europei», lo scrittore Alberto Pellai per «L’Isis spiegato ai nostri figli». C’è tanto approfondimento sul tema culturale e religioso che sta spaccando il mondo nella 10ª edizione di LetteraAltura, il festival di montagna, viaggio e avventura che si ripete ogni giugno sul Lago Maggiore. A Verbania dal 23 al 26 giugno tornano i protagonisti di editoria e attualità a dialogare nei salotti cittadini. Il tema si quadruplica: i muri («rocciosi» o ideologici), la montagna, il paesaggio e la diversità. Il 23 si aprirà in musica, nel parco di Villa Giulia. Vista lago si esibirà il Quartetto K (in collaborazione con l’Ossola guitar festival) con rielaborazioni di musica popolare e colta, poi il regista Fredo Valla ripercorrerà le gesta di Geo Chavez, primo a sorvolare le Alpi. 
SI PARLA ANCHE DI ISLAM
Se l’Islam sarà uno dei temi principali affrontati a LetterAltura, non cambia l’impostazione classica che fa di libri, scienza, montagna, cinema e avventura il cuore del festival. Ecco allora tra gli ospiti lo scrittore Marco Malvaldi chiacchierare con Bruno Gambarotta, l’astrofisico Amedeo Balbi, il regista austriaco Julian Roman Pölsler, lo storico arrampicatore Arturo Squinobal, lo scrittore Giuseppe Lupo, i giornalisti Alberto Negri e Gianfranco Fabi a dialogo sulla barriera che l’Europa sta costruendo.  

François Cazzanelli e Marco Farina invece racconteranno la recente scalata alla parete Nord del Chamlang con Enrico Martinet de La Stampa. Con 44 eventi, tre mostre (due dedicate al giardino e una all’architettura moderna) e una sessantina di ospiti LetterAltura sarà sul fronte politico, sociale e culturale. 

IL POETA SIRIANO ADONIS
«Il regalo per i 10 anni di festival è Adonis, poeta siriano pluricandidato al Nobel  che non si presta più ad apparizioni pubbliche. Parlerà della cultura araba approfondendo gli influssi letterari, religiosi e mitologici - spiega Daniela Fornaciarini, del direttivo di LetterAltura -. Manca qualche grande nome, ma abbiamo preferito puntare sui contenuti».  


Mancano  anche le «trasferte» nelle valli ossolane e del Cusio: «Avevamo pensato a una lunga passeggiata che collegasse l’alpe Devero al Parco Val Grande, ma non ce l’abbiamo fatta. Speriamo l’anno prossimo» dice Karim Fael, presidente di LetterAltura.  
La Stampa

Menta e Rosmarino giunge alla sua quarta edizione e ripropone una giornata all’insegna del verde, del paesaggio e del giardinaggio, Domenica 29 Maggio nel giardino di Villa Nigra, una delle ville più prestigiose del Lago d’Orta

Menta e Rosmarino 2016
Un evento multidisciplinare dedicato al mondo del Green. 
Un percorso esperienziale composto da isole sensoriali: gusto, tatto, vista, olfatto e udito verranno stimolati e coinvolti all'interno dello splendido giardino di Villa Nigra a Miasino. 

Menta e Rosmarino giunge alla sua quarta edizione e ripropone una giornata all’insegna del verde, del paesaggio e del giardinaggio, Domenica 29 Maggio nel giardino di Villa Nigra, una delle ville più prestigiose del Lago d’Orta, dalle 9.30 fino a sera. 

Fiori, piante aromatiche, piante da frutto, ortaggi, piante ornamentali e tutto il necessario per rendere il giardino e il proprio orto un luogo accogliente. 

Un calendario di incontri e laboratori farà da cornice a questa giornata dedicata alla natura e alla riscoperta di antiche tradizioni, per riappropriarsi di una dimensione più vicina alla propria “terra”.

Ospiteremo durante la mattinata l’inaugurazione della mostra fotografica Repubblica 016. Spazi pubblici e condivisi, progetto realizzato nell'ambito dell'iniziativa Polo OFF. Cittadinanza Attiva a cura del Centro studi Piero Gobetti di Torino, inserito nell'ambito del Polo del '900 sostenuto dalla Compagnia di San Paolo. Il progetto è stato realizzato con il patrocinio delle città di Domodossola e Omegna e dei comuni di Ameno e Miasino. 

Per i più piccoli ci saranno dei laboratori di apicoltura a cura dell’Oca Mannara, laboratori d’intreccio a cura dell’Associazione Ul Cavagn, laboratori di tornitura a cura di Guerrino Piana. 
Ci sarà anche un laboratorio dedicato alla lavorazione della lana tricot.

 Quest'anno verrà inaugurata una sezione dedicata al Green Design.

Durante la giornata, sarà possibile inoltre partecipare alle visite guidate dei beni storici artistici e alcuni cortili privati di Miasino nell’ambito del progetto “Aperture Straordinarie”, con Cosetta Dal Cin, guida turistica abilitata della Provincia di Novara e ad una passeggiata naturalistica tra insoliti sentieri a piedi con Albert Husband, Guida Escursionistica Ambientale.

 Sono previste degustazioni a km 0 a cura della Proloco di Miasino.

L’evento è promosso da Asilo Bianco in collaborazione con il Comune di Miasino. 

La sede:

Villa Nigra fu voluta dalla famiglia miasinese dei Martelli e venne edificata tra la fine del Cinquecento e l'inizio del Seicento. Ha subito aggiunte copiose nel Settecento, secolo durante il quale vengono edificati l’ala orientale, quella occidentale ed il loggiato. Divenuta proprietà della famiglia Nigra ad inizio Novecento subirà un restauro curato da Carlo Nigra - architetto autore, tra gli altri, di Villa Monte Oro di Ameno e di numerosi restauri in zona – che metterà a punto un nuovo, suggestivo allestimento per il parco.
fonte: letteraltura.it

LetterAltura 2016 Decima Edizione Verbania: 23 - 26 giugno 2016


Una decima edizione alla quale non mancare, quella di Lago Maggiore LetterAltura 2016:44 eventi, tra incontri con gli autori, spettacoli, laboratori creativi, proiezioni, e 3 mostre e più di 60 ospiti nazionali e internazionali per riportare l’attenzione sulla montagna priorità globale dell’umanità, unica fonte d’acqua che possa garantire un futuro florido alle nuove generazioni.
Saranno con noi: il poeta pluri candidato al Nobel Adonis, gli scrittori Stefano Amato,Emanuela ArtiniFabio CaninoElena DakErminio FerrariIlaria Gallinaro,Bruno GambarottaPaolo GhezziFrancesco GunguiLello GurradoGiuseppe LupoMarco MalvaldiRiccardo MazzeoAlberto PaleariAlberto PellaiStefano PiedimonteAlessandro RobecchiGiampaolo SimiMarco Volken, le musiche diQuartetto K e Magnasco Quartet, il teatro di Attodue, gli alpinisti e sportivi François CazzanelliMarco FarinaArturo Squinobal, gli architetti e esperti di paesaggioMichael JakobLabicsBrunella LorenziNausikaa Mandana Rahmati, i giornalistiMarco CasaGianfranco FabiDaniela FornaciariniEnrico MartinetAngelo MiottoAlberto NegriLaura PiazziSimonetta RadiceCora RanciFarian SabahiRoberto SpagnoliGiorgio TartaroTeresio Valsesia, il blogger Alessandro Bonino, gli esperti di linguaggio Annalisa BricheseFabio Caon, il docente di letteratura Giacomo Jori, i filosofi Bruno Nassim Aboudrar,Fabio MinazziFrancesca Rigotti, il meteorologo Luca Mercalli, i registi Gregor BožičJulian Roman PölslerPerla Sardella,Fredo Valla, l’attrice Dora Ciccone, i fotografi Vincenzo CottinelliWalter Zerla, l’astrofisico Amedeo Balbi.
La formula resta invariata: dagli incontri del mattino allo spettacolo della tarda sera il pubblico potrà incontrare gli autori, partecipare ai dibattiti, conoscere, riflettere e insieme divertirsi.
I MURI. 

Per il 2016 si è scelto un unico grande tema: I muri, e il superamento degli stessi, declinati in tutte le più varie accezioni, seguendo il fil rouge della montagna, del viaggio e dell’attualità. I muri dunque come pareti alpinistiche, ma anche i muri interiori e sentimentali, le mura domestiche, i muri e le barriere architettoniche, i muri linguistici, culturali, sociali e politici.

SPAZIO AI BIMBI! LetterAltura è un festival che vuole coinvolgere proprio tutti. Anche quest'anno è stata dedicata ai bambini un’attenzione particolare. I più piccoli potranno infatti divertirsi grazie a particolari iniziative pensate per loro: animazione tutti i giorni sotto il gazebo di Piazza Ranzoni e laboratori scientifici alla Casa del Lago.
Lago Maggiore LetterAltura 2016: un’occasione per scoprire un territorio meraviglioso insieme a grandi personaggi della cultura internazionale.
fonte: letteraltura.it
segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone Tuirsmo Culturale
turismoculturale@yahoo.it

Olimpiadi di Rio: 500mila gli arrivi previsti, Moovit app per il trasporto

È di oltre 500mila visitatori la stima che Rio de Janeiro fa del proprio inbound in occasione dei Giochi Olimpici, che si apriranno il 5 agosto. Un esercito di persone in movimento, per il quale la Cidade Maravilhosa ha approntato un Progetto per la Mobilità accreditando Moovit quale app ufficiale per il trasporto pubblico durante le gare.
L’app indicherà agli utenti tutte le modalità di spostamento disponibili in città: linee di autobus e Brt (Bus Rapid Transit), minivan, treni e tram, metro, taxi, traghetti e funivie. Moovit elencherà anche le opzioni più veloci e comode per muoversi tra le diverse location, associando i dati ufficiali alle informazioni in real time fornite con il contributo della community. 

Mappate 50 km di linee
In totale, sono state mappate più di 50 km di linee che connettono il sistema di trasporto pubblico con le location dei Giochi situate nei quartieri di Barra, Deodoro, Maracanã e Copacabana. Sono state mappate più di 50 km di linee che connettono il sistema di trasporto pubblico con le location dei Giochi situate nei quartieri di Barra, Deodoro, Maracanã e Copacabana. 

L’impatto dei grandi eventi sportivi sul turismo nel Paese è evidente anche dai dati del 2015, durante il quale il Brasile ha ospitato oltre 6,3 milioni di turisti internazionali, di cui 202.015 italiani, sulla scia del grande successo della Coppa del Mondo Fifa 2014.

ttgitalia

Rio2016: Rivaldo avverte i turisti sulla pericolosità del Brasile


Le Olimpiadi di Rio sono sempre più vicine, le nazionali di tutto il mondo si preparano ad affrontare le competizioni nel miglior modo possibile e milioni di appassionati cercano voli ed alberghi per non perdersi questo grandissimo evento in uno dei palcoscenici più belli dell’intero pianeta. Fugata, ormai, la paura dei mesi passati riguardante il virus zika, tornano i consueti timori legati alla criminalità che circonda la capitale turistica (la capitale del Brasile è Brasilia) del paese sudamericano.

Non è una novità che il Brasile, Rio de Janeiro in particolare, viva di contraddizioni forti:i pochi quartieri ricchi e le zone turistiche sono gravate da una povertà sconvolgente ed avvolgente, il lusso dei night club e della movida fa a pugni con migliaia di persone che vivono per strada o in condizioni d’indigenza. Già due anni or sono la popolazione brasiliana si era rivoltata contro l’ipocrisia del consumismo che il mondiale di calcio aveva portato con se, facendo temere per l’incolumità di atleti e tifosi, in quella occasione, un opera di repressione e controllo ben organizzata dallo stato aveva permesso il tranquillo svolgimento della competizione spostando in secondo piano i problemi di una nazione al stremo. Aldilà delle contestazioni e della povertà visibile (o meno), Rio rimane una città pericolosa: a causa delle condizioni di vita precarie molte persone sono spinte alla criminalità ed alla violenza nella vita di tutti i giorni, questa situazione, con il prevedibile afflusso di persone potrebbe diventare ingestibile e chiunque decida di regalarsi questo viaggio deve fare attenzione a non rimanere mai da solo (sopratutto le ragazze). Il monito è stato lanciato quest’oggi dall’ex fuoriclasse di Barcellona e MilanRivaldo, l’attaccante brasiliano- tramite il suo profilo social- ha postato l’immagine di una ragazza di 17 anni brutalmente uccisa nella mattinata di oggi aggiungendo un commento a dir poco allarmante: “Questa mattina alcuni banditi hanno ucciso questa ragazza. Le cose più brutte accadono sempre in Brasile. Io consiglio a tutti coloro che intendono visitare il Brasile o venire all’Olimpiade di Rio, di restare a casa. Qui siete a rischio di essere uccisi”. Il commento del calciatore brasiliano continua con una polemica dura sulle condizioni sanitarie degli ospedali brasiliani e sulla competenza dei medici e chiude con una frase eloquente che specifica (se ce ne fosse bisogno) che la situazione non cambierà nei prossimi mesi: ” Solo Dio può cambiare la situazione del nostro Brasile”.
newnotizie.it

Ululati sulle Alpi, il Lupo è tornato

L’ultimo avvistamento, all’inizio di aprile, è stato di un pastore a Campea, frazione del Comune di Miane in provincia di Treviso. Negli stessi giorni altri esemplari sono stati avvistati in Valbormida, sull’Appennino Savonese, in Liguria. E questi sono soltanto gli ultimi episodi di un fenomeno che, per gli esperti che lo stanno studiando da tempo, è in fase di consolidamento ed espansione. Insomma, non ci sono più dubbi: il lupo è ritornato in pianta stabile sulle Alpi, mentre dall’Appennino non se n’era mai andato. Il più recente censimento dei capi (il primo in assoluto a livello alpino), effettuato nell’inverno 2014-2015 nell’ambito del progetto Life Wolfalps – piano da sei milioni di euro, cofinanziato dall’Unione Europea – ha evidenziato che sulle Alpi vivono stabilmente 23 branchi per circa 150 esemplari complessivamente.

Nelle sole valli del Piemonte è stata stimata la presenza di 21 branchi e quattro coppie riproduttive, mentre un branco e una coppia sono stati avvistati in Valle d’Aosta e un altro branco si aggira in Lessinia, tra le province di Verona e Trento. Un’altra coppia vive in Friuli, tre individui solitari sono stabili nell’area tra Trentino, Alto Adige e Lombardia, dove sono stati effettuati anche avvistamenti sporadici. Comprendendo anche l’Appennino, al 2014 era stata verificata dal Congresso italiano di Teriologia (la parte della zoologia che studia la biologia dei mammi-feri) una presenza di 773 individui in 20 aree analizzate, mentre la presenza stimata si avvicinava ai 1.900 lupi sull’intero territorio nazionale. 

Come ricorda l’antropologo Annibale Salsa, già presidente nazionale del Club alpino italiano, il ritorno del lupo sulle Alpi avviene a circa novant’anni dalla sua scomparsa. L’ultimo esemplare, infatti, era stato abbattuto nel 1925 in Val Corsaglia, nel territorio delle Alpi Liguri-Piemontesi. «Sulle Alpi – scrive Salsa sul portale dell’Accademia della montagna del Trentino – il controllo del territorio risulta più capillare rispetto a quello dell’Appennino, dove invece prevale l’insediamento accorpato che favorisce la presenza di vasti spazi selvatici. Ciò spiega la ragione per cui, lungo la dorsale appenninica, il lupo non si è mai estinto e ha continuato a scorrazzare dalla Calabria fino al crinale tosco-emilianoromagnolo come massima espansione verso Nord». Più su il lupo non si spingeva, perché, sottolinea Salsa, «fino agli anni Cinquanta del Novecento le Alpi erano intensamente abitate». 

È con lo spopolamento delle “terre alte”, a partire dal boom economico degli anni Sessanta, quando la gran parte della popolazione contadina si è riversata nelle città per cercare lavoro nelle fabbriche, che si ricreano le condizioni per la vita del lupo sulle Alpi. Oltre allo spopolamento, un secondo fattore determinante, ricorda l’antropologo genovese, sono state le «politiche di ripopolamento delle aree protette mediante immissioni di ungulati, che hanno consentito ai lupi di superare la barriera bioecologica degli Appennini». Il ritorno del lupo ha però provocato importanti problemi di convivenza con l’uomo e le sue attività in montagna, soprattutto legate alla pastorizia e all’allevamento del bestiame. 

Predazioni sempre più frequenti hanno causato ingenti danni economici e anche la legittima preoccupazione delle popolazioni. L’ultimo episodio riportato dalle cronache è avvenuto a metà aprile a Roccalbegna, in provincia di Grosseto, dove un branco di quattro lupi ha attaccato un gregge, custodito da una donna pastore che non ha potuto fare altro se non assistere impotente all’uccisione di alcuni capi. «Due di loro correvano a monte e uno aveva in bocca una pecora – ha raccontato la donna –. Un altro correva dietro a un’altra pecora. Mi sono messa a urlare forte, ma nessuno mi sentiva». Ancora più duro il commento di Mariano Allocco di Prazzo in Valle Maira (Cuneo), allevatore di cavalli e contadino, oltre che restauratore di vecchi ruderi e scrittore. «La questione del lupo attiene alla libertà dell’uomo», dice Mariano, che si oppone alla «visione romantica» del lupo e per questo ha riunito pastori e allevatori e abitanti della Valle in un’associazione per sensibilizzare l’opinione pubblica sui problemi causati dal ritorno del grande predatore. 

Così scrive Allocco: «Parliamoci chiaro: la presunzione della convivenza possibile tra predatore e animali in alpeggio è un assunto ideologico. In Val Maira l’alpeggio ovino ha chiuso e tra breve andrà ridiscusso quello brado di bovini ed equini e l’alpeggio così come lo si è gestito per secoli non sarà più possibile». Certamente, la soluzione non può essere la caccia indiscriminata, il bracconaggio o, peggio, la dispersione di bocconi avvelenati, che risultano mortali non soltanto per il lupo, ma per tutta la fauna selvatica della montagna e pericolosi anche per l’uomo. 

A questo riguardo, il progetto Life Wolfalps prevede «il monitoraggio della popolazione di lupo dell’arco alpino e l’attivazione di misure di prevenzione degli attacchi sugli animali domestici». Inoltre, sono previste azioni specifiche per contrastare il bracconaggio e strategie di controllo dell’interazione tra lupo e cane. Anche il Wwf ha raccolto oltre 140mila firme a sostegno di una petizione per vietare gli abbattimenti autorizzati, previsti invece dal nuovo Piano per la conservazione e gestione del lupo in Italia, del ministero dell’Ambiente, che ne consente fino a sessanta all’anno. «La sfida di oggi – conclude Salsa – consiste nel capire se il modello gestionale futuro dell’ambiente montano debba ispirarsi alla scelta bipolare “et-et” (convivenza possibile uomo-predatore) o a quella “aut-aut” (o l’uomo o il predatore). Mettiamoci quindi al lavoro con buon senso, abbandonando le tifoserie opposte, per guardare in faccia alla realtà».
Avvenire
segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone