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Lo splendido paesaggio della Val d'Ossola con Caddo protagonista dei Campionati italiani di corsa in montagna settore giovanile


La Società sportiva A.S.D. CADDESE MONIQUE GIROD, con sede a Caddo di Crevoladossola in Val d' Ossola provincia di Verbania ha recentemente annunciato che è stata scelta dalla Federazione Italiana di Atletica Leggera, come Società sportiva organizzatrice dei Campionati italiani di corsa in montagna settore giovanile. 

L' evento sportivo si svolgerà in un' unica prova, DOMENICA 21 MAGGIO 2017 a Caddo di Crevoladossola, si svilupperà in 12 gare e i partecipanti saranno di età compresa tra i 6-17 anni, atleti di società sportive provenienti da tutta Italia. Le gare saranno suddivise per Categorie Maschili e Femminili, Categorie Esordienti A ~ B ~ C ~ Ragazze ~ Ragazzi ~ Cadette ~ Cadetti ~ Allieve ~ Allievi. La Manifestazione sportiva essendo prova unica, assegna ai vincitori delle varie categorie il Titolo e la maglia di Campione Italiano, questo importante evento garantisce la presenza dei migliori atleti di tutta Italia, in gara per la conquista del prestigioso titolo federale e consente agli sportivi ed appassionati presenti, di poter vedere in campo i futuri campioni della corsa in montagna.

SABATO 6 MAGGIO 2017 alle Ore 17.00 presso il Centro Commerciale Ossola Shopping Center di Crevoladossola, alla CONFERENZA STAMPA di Presentazione dell' Evento

La Val d'Ossola è una nota valle piemontese che si distende nella provincia di Verbano-Cusio-Ossola, attorno al fiume Toce che l'attraversa lungo il suo percorso di 83 chilometri. Sorge sul versante sud delle Alpi, tra la Valsesia (in provincia di Vercelli) ed il Lago Maggiore.

Il numero complessivo di abitanti di questa valle del Piemonte supera le 67.000 persone, residenti nei 38 comuni che la compongono, il più importante dei quali, dal punto di vista geografico e storico, è Domodosssola, ma ricordiamo anche Villadossola (secondo comune per numero di abitanti), Crevoladossola e Ornavasso.

Tutte splendide località turistiche situate nella parte più settentrionale della regione Piemonte ed incluse nella comunità montana delle Valli dell'Ossola che consta a sua volta di otto valli: Valle Antigorio, Antrona, Anzasca, Bognanco, Divedro, Formazza, Ossola e Vigezzo.

La Val d'Ossola racchiude, inoltre, diverse aree protette, tra le quali ricordiamo il Parco Naturale Alpe Veglia e Alpe Devero, con le sue splendide valli glaciali, il Parco naturale dell'Alta Valle Antrona, che si distende su quasi 7.500 ettari dal fondovalle fino all'altitudine di 3.656 metri, ed il Parco Nazionale della Val Grande, creato per preservare l'ambiente selvaggio della vallata in provincia di Verbano Cusio Ossola. Notevole è anche il Sacro Monte di Domodossola, un luogo straordinariamente suggestivo per la natura, l'arte e la fede trattandosi di un percorso che si sviluppa lungo le pendici del colle Mattarella e lungo il quale abbondano le opere d'arte religiose calate nello splendido scenario offerto dalla natura.

segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone
turismoculturale@yahoo.it

Salone del Libro di Torino 30° SALONE: I NUMERI, I TEMI, LE SEZIONI

«L’immagine dell’edizione numero trenta è un libro che scavalca un muro: non è, chiaramente, di questi tempi, un'immagine neutrale. Non è un'immagine oleografica, perché la cultura - per chi la intende come la intendiamo noi - non è un oggetto da mettere in vetrina ma una forza viva, trasformativa, che modifica il paesaggio circostante, che qualche volta cambia addirittura le carte in tavola, o le regole del gioco, che non ti lascia come ti aveva preso, che ti consente di fare esperienza».

È con queste parole che il direttore editoriale Nicola Lagioia battezza il suo primo Salone Internazionale del Libro di Torinol’edizione numero trenta della manifestazione che dal 18 al 22 maggio 2017 celebra il prestigioso traguardo “anagrafico” scavalcando il perimetro della tradizionale e sempre vasta offerta editoriale per sconfinare in una programmazione culturale a tutto tondo che caratterizzerà per cinque giorni l’intero territorio cittadino.

I numeri del 30° Salone
I numeri offrono la prima panoramica di ciò che avverrà nei 45 mila metri quadri di superficie espositiva dei padiglioni del Lingotto Fiere: circa 11 mila i metri quadri commerciali (il 10% in più dello scorso anno) allo stato attuale occupati da 424 titolari di stand (nel 2016 erano 338), a cui si sommano i 9 stand dei progetti speciali. Complessivamente il trentesimo Salone del Libro propone ad oggi 1.060 case editrici, dando vita a un programma che conta circa 1.200 appuntamenti disseminati nelle 30 sale a disposizione del pubblico, che vanno dai 600 postidella più grande, la Sala Gialla, ai 20 dei laboratori didattici.
Il totale delle case editrici è rappresentato dalle 390 con stand proprio, da altri 360 editori italiani e stranieri ospitati da stand di colleghi, dalle presenze di 10 fra case discografiche ed editori musicali accolti nell’area ad essi dedicata e da quelle inserite nei 12 spazi regionali di Piemonte, Toscana (regione ospite), Basilicata, Calabria, Friuli, Lazio, Marche, Puglia, Sardegna, Sicilia, Umbria e Valle d’Aosta, oltre all’area di Matera 2019, e nei tre stand internazionali di CinaRomania e Marocco, che insieme accolgono all’incirca ulteriori 300 realtà editoriali dei loro territori.

Le sezioni tematiche
Ispirato nelle sue sezioni tematiche dal filo conduttore “Oltre il confine”, come recita il titolo di quest’anno, magistralmente illustrato da Gipi nell'immagine guida, il programma intessuto per l’edizione 2017 da Nicola Lagioia con i quattordici consulenti del Salone e lo staff della Fondazione per il Libro, si apre verso nuove dimensioni sia in termini di contenuti, sia dal punto di vista degli spazi fisici e degli orari, caratterizzando in tal senso la consueta passerella di grandi autori e protagonisti della scena culturale italiana e internazionale.
Varcando la soglia del trentesimo Salone del Libro di Torino sarà il pubblico stesso ad essere condotto “oltre il confine”: per scoprire il volto autentico degli Stati Uniti con la sezione “Another side of America”; per incontrare donne che stanno cambiando il mondo, protagoniste di “Solo noi stesse”; per lasciarsi sorprendere dai reading di“Festa Mobile”; per affacciarsi sul futuro con gli appuntamenti de “L’età ibrida”; per conoscere l’Italia che risorge dal terremoto, ospite della programmazione “Il futuro non crolla”; per riconsiderare il vero valore del cibo e dell’alimentazione negli spazi di “Gastronomica”; per imbattersi nell’arte e nell’illustrazione di grandi maestri con “Match. Letteratura vs Arte”; per confrontarsi con la letteratura di frontiera dei “Romanzi Impossibili”; per trovare settantuno festival culturali italiani riuniti nel “Superfestival”; per farsi trasportare dalle sonorità dello spazio“Music’n’Books”; per assaporare la quiete autentica entrando dentro “L’isola del silenzio”; per far crescere i propri figli e nipoti con un libro in mano grazie al “Bookstock Village”; per superare i confini della fantasia con le iniziative per Tolkien e King. Ma ancora, per udire le mille lingue della letteratura mondiale, per celebrare grandi personaggi ed eventi del passato di cui ricorrono gli anniversari, per fermarsi ad ascoltare l’autore più amato, per approfondire gli argomenti di chi ha fatto dell’editoria il proprio mestiere.
E poi, per vivere l’evento al di là dei padiglioni del Lingotto e dei suoi orari di apertura, perché il Salone si dilata popolando l’intero territorio cittadino con un fitta serie di incontri, concerti, reading, esibizioni, feste ecc. per animare ogni giorno e fino a tarda sera le location più suggestive del capoluogo subalpino. È il programma delSalone Off, che mai come quest’anno, in cui il Salone chiude i battenti alle ore 20, diventa un elemento integrante del programma della manifestazione, invadendo Torino ed espandendosi in altre 15 località del territorio provinciale e regionale. Oltre 150 luoghi coinvolti nei modi più disparati: alcune sono location insolite, come quelle occupate dal programma esterno di “Festa Mobile” (fra i tanti, la mongolfiera di Borgo Dora o ilSommergibile Andrea Provana al Parco del Valentino), oppure vere e proprie sedi distaccate del Salone come l’area dell’Ex-Incet per i concerti serali. Fra gli eventi fuori sede anche le “Narrazioni Jazz” organizzate con la Città di Torino, il cui concerto della serata di mercoledì 17 maggio all’Auditorium del Lingotto inaugurerà il Salone con“Jass. Ovvero quando il jazz parlava siciliano” (accesso gratuito con possibilità di prenotare il ticket a 5 euro).
L’Ibf - International Book Forum, l’area professionale per la compravendita dei diritti editoriali, occuperà quest’anno le sale del Museo Carpano di Eataly dove i 370 gli operatori dell’editoria ad oggi iscritti - di cui 128 stranieri da 29 Paesi, daranno vita a contrattazioni e appuntamenti commerciali. Ad essi si aggiunge la presenza di40 realtà italiane e internazionali del comparto dell’audiovisivo di Book to Screen, sezione che Ibf dedica alleproduzione televisive, cinematografiche e new media, con alcuni dei marchi più importanti del settore a livello mondiale.

I consulenti per le sezioni del Salone

Andrea Bajani, consulente per Romanzi Impossibili; Giulia Blasi, consulente per i workshop sulla scrittura digitale; Ilide Carmignani, consulente per il ciclo L’AutoreInvisibile; Giuseppe Culicchia, consulente per Festa Mobile; GiorgioGianotto, consulente per L’età ibrida e Prospettive digitali; Alessandro Grazioli, supporto al coordinamento editoriale e di comunicazione; Alessandro Leogrande, consulente per la parte relativa agli anniversari; Loredana Lipperini, consulente per le due feste per J.R.R. Tolkien e Stephen King, per l’approfondimento Il futuro non crolla e per Solo noi stesse insieme a Valeria Parrella; Valeria Parrella, consulente per Solo noi stesse insieme a Loredana Lipperini; Vincenzo Trione, consulente per Match, arte vs letteratura; Fabio Geda ed Eros Miari, consulenti per il programma bambini e ragazzi del Bookstock Village; Mattia Carratello e Rebecca Servadio, consulenti per il progetto IBF-International Book Forum.
salonedelibro.it

segnalazione web a cura di Giuseppe Serrone

Leader giovani agricoltori Ue, siamo i nuovi ambientalisti

"Noi siamo i nuovi ambientalisti". Quando parla, il 33enne allevatore irlandese Alan Jagoe, presidente dell'organizzazione europea dei giovani agricoltori (Ceja, Conseil Européen des Jeunes Agriculteurs), trasmette entusiasmo. Il minimo indispensabile quando si è scelto di impegnarsi nella titanica impresa di invertire la tendenza all'invecchiamento dell'agricoltura europea. Nonostante la politica agricola comune abbia aumentato le misure per il ricambio generazionale nel 2013, circa la metà degli agricoltori europei ha 60 anni o più, solo il 7% è under 35. Nei prossimi dieci-quindici anni il ricambio generazionale è una specie di necessità.

"Il paesaggio rurale europeo è stato plasmato da generazioni di agricoltori - riprende Jagoe - e oggi è un bene pubblico apprezzato dai cittadini europei. Noi dobbiamo continuare questa storia, consapevoli che tracciabilità del prodotto, sostenibilità e produzione di alimenti sicuri e di qualità sono essenziali. Gli agricoltori sono sempre giovani nel loro cuore.

Ma è difficile convincere una persona che ha sempre coltivato in un certo modo a cambiare. Eppure, tutto sta evolvendo molto velocemente". Nuove tecnologie e la scoperta (o il ritorno) di pratiche agronomiche sostenibili stanno già cambiando l'agricoltura. Per essere al passo coi tempi, e magari anticiparli, l'anagrafe conta: "Oggi in uno smartphone ci sono più opportunità di quanto mio padre abbia mai potuto sognare in 40 anni di attività da agricoltore", racconta Jagoe. Il nuovo scenario chiede sempre di più al 'contadino': "Un agricoltore oggi deve essere imprenditore, agronomo, contabile, capace di commercializzare il suo prodotto e essere consapevole del proprio ruolo per mantenere gli ecosistemi o contrastare il cambiamento climatico". Tanta strada è stata fatta: "Le misure che oggi consideriamo comuni per migliorare la fertilità dei suoli o la biodiversità, per risparmiare acqua tutto questo era roba da alieni solo 15 anni fa. Noi giovani agricoltori siamo i nuovi ambientalisti e i cittadini europei lo sanno". Resta il fatto che colmare il divario generazionale e far progredire quel 7% è impresa ardua. "Chiediamo che la nuova Pac includa un impegno ad aumentare la proporzione dei giovani agricoltori dell'1% l'anno. Per questo tutte le misure della nuova politica agricola comune dovrebbero essere "a prova" di giovani, cioè dovrebbero mettere al centro il rinnovamento generazionale". Da fare col sostegno pubblico a supporto degli agricoltori 'veri', con il "rafforzamento dell'obbligo a livello Ue di definire l'agricoltore come destinatario degli aiuti", conclude Jagoe, indicando tre esigenze chiave: "accesso alla terra, accesso al credito e al sostegno finanziario, istruzione e formazione".
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Coldiretti, il vademecum di una grigliata perfetta Da Nord a Sud tradizione immancabile il primo maggio

Da Nord a Sud, sia di carne, pesce o verdure, la grigliata all'aperto è una delle più seguite tradizioni del primo maggio. Per avere un risultato perfetto Coldiretti ha stilato un Vademecum la cui regola cardine è comunque la scelta di ''materie prime di qualità, molto meglio se Made in Italy, che garantiscono freschezza e genuinità''.

I tagli di carni bovine italiane, a partire da quelli delle razze bianche come Chianina, Maremmana, Marchigiana, Podolica e Romagnola sono perfetti - precisa Coldiretti - per essere arrostiti alla griglia, ma anche la braciola di maiale e le salsicce di suino italiano hanno caratteristiche qualitative inappuntabili. Per non parlare delle verdure di stagione - pomodori, melanzane, e peperoni - che ben si prestano ad accompagnare la carne o il pesce grigliato, impegnando il calore residuo dopo la cottura principale. Un perfetto posizionamento del barbecue lontano da luoghi a rischio incendio è la prima operazione necessaria. Occorre - segnala la Coldiretti - un piano d'appoggio stabile e sicuro.

Anche la strumentazione deve essere adeguata: non possono mancare graticola, pinze, pennello e guanti. Norma fondamentale è che il barbecue non può mai essere lasciato incustodito. Per realizzare una buona brace è consigliabile impiegare della carbonella di qualità. Il legno può trasmettere dei profumi al cibo, ma anche rovinarne i sapori se troppo ricco di resina. La cottura delle pietanze deve essere avviata soltanto quando le fiamme sono sparite: l'ideale - precisa la Coldiretti - è la carbonella ardente coperta da cenere spenta. Anche il posizionamento della griglia e la sua distanza dalla carbonella deve tener conto della forza del calore emanato. E' buona norma non rigirare continuamente le pietanze sulla griglia, evitando di bucare la carne per vedere se è cotta. Dopo la cottura - informa la Coldiretti - i cibi vanno sistemati su un tagliere di legno con bordi scanalati e fatti riposare qualche secondo prima del taglio. A conclusione della grigliata spegnere la carbonella per scongiurare il rischio che qualche scintilla su vegetazione secca possa innescare un incendio.
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Gaja sbarca in Sicilia e scommette sull'Etna

L'imprenditore vinicolo, soprannominato in Francia "le Roi du Barbaresco", Angelo Gaja sbarca in Sicilia e scommette sull'Etna, acquistando vigneti assieme al vignaiolo Alberto Graci. "Gaja e Graci hanno fondato una società attraverso cui sono stati acquistati ventuno ettari di terreno suddivisi in due contrade, di cui una quindicina complessivamente già vitati nel territorio di Biancavilla, versante sud ovest, sempre Doc Etna, rivela il sito Cronachedigusto.it. Con la vendemmia 2017 verranno fuori i primi vini.
Dei 15 ettari vitati la quasi totalità è coltivata a Nerello Mascalese. Non c'è una cantina e sarà costruita, così come nel ruolino di marcia è prevista l'acquisizione di altri vigneti o di altri terreni. I vini saranno commercializzati attraverso la Gaja Distribuzione. Quelli di Graci con la sua cantina di Passopisciaro resteranno invece distribuiti dalla Pellegrini. Non è noto il numero di bottiglie che sarà prodotto il primo anno. Così come non è stato comunicato l'ammontare dell'investimento, molto in progress in queste settimane frenetiche di avvio. Dice Gaja: "Faremo le cose senza fretta, passo dopo passo. Arrivo sull'Etna per imparare. E per raccogliere frutti che non ho coltivato io. Perché l'Etna? Era una cosa che sentivo sotto pelle da un po' di tempo. Il primo a parlarmene in modo suggestivo è stato Giacomo Tachis. Mi colpirono le sue descrizioni di questa montagna che dorme, talvolta si sveglia e spesso brontola". Per Graci: "La nostra joint venture nasce intanto perché accomunati entrambi da una grande curiosità.
C'è il desiderio di produrre grandi cru e capire se anche il versante sud ovest può soddisfare questa nostra scommessa. Certo, la storia ci dice già qualcosa: se alcuni vini di questa zona dell'Etna hanno vinto premi prestigiosi nelle esposizioni universali di metà Ottocento vuol dire tanto". Gaja fuori dal Piemonte ha investito due volte, entrambe in Toscana. Graci, un passato nel mondo della finanza e grande appassionato di vini produce da una decina di anni.
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Il primo maggio picnic per 1 su 5, da fave a grigliate Coldiretti, cibi tradizione e scampagnate più eco-sostenibili

Piu' di un italiano su cinque (21%) secondo l'indagine Coldiretti/Ixe' ha scelto per il primo maggio di fare una gita fuori porta, anche con il classico picnic nel verde con le tradizionali grigliate molto diffuse lungo tutta la Penisola, ma anche con i piatti tipici dei diversi territori, dai vovi e sparasi in Veneto alle fave con il pecorino nel centro Italia, fino al pane cunzato con le acciughe in Sicilia. Una tradizione condivisa da tutti invece è quella della tradizionale grigliata.

Ma se negli anni Sessanta a fare da tavola alle buone pietanze della scampagnata - continua la Coldiretti - era un rigoroso plaid a scacchi, oggi si utilizza una pratica valigetta che al suo interno contiene tavolino e sedioline pronte all'uso con piccoli e semplici gesti. Il tradizionale cestino porta vivande realizzato in vimini adesso ha lasciato il posto ad una più moderna borsa frigo che mantiene al fresco e al sicuro i cibi preparati da casa. A cambiare sono anche posate, piatti e bicchieri che in un picnic moderno sono assolutamente biodegradabili mentre prima si era costretti a portarsi da casa stoviglie pesanti e sicuramente molto più ingombranti.

L'attenzione all'ambiente - continua la Coldiretti - si vede anche dal contenimento degli sprechi con contenitori per recuperare gli avanzi, come le agribag di Campagna Amica, che ha stilato anche un vademecum per la grigliata perfetta e trucchi per riconoscere la freschezza delle fave o sul miglior pecorino per il tradizionale abbinamento.
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